Geopolitica
«Il sogno di Hitler diventa realtà»: I polacchi indignati per la proposta di stanziare permanentemente le truppe tedesche
I conservatori polacchi hanno espresso la loro indignazione per le recenti dichiarazioni dell’ex ambasciatore tedesco a Varsavia, Arndt Freytag von Loringhoven, che ha suggerito in un giornale tedesco che le truppe tedesche dovrebbero essere stazionate permanentemente in Polonia.
In un articolo pubblicato sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, il von Loringhoven si è espresso in termini ironici su un governo di coalizione potenzialmente liberale guidato da Donald Tusk che prenderebbe le redini della Polonia, e ha espresso la speranza che tale amministrazione possa riparare il rapporto malato tra Berlino e Varsavia.
L’ambasciatore ha sostenuto che è giunto il momento che la Germania presenti proposte concrete su questioni come la ricostruzione dell’Ucraina, in modo che Polonia e Germania possano lavorare insieme invece di scontrarsi.
Tuttavia, fu il suggerimento di von Loringhoven secondo cui era necessario integrare le forze armate tedesche con quelle polacche, compreso lo stazionamento permanente di truppe tedesche in Polonia per difendere l’Europa, che fece arrabbiare Varsavia.
Jacek Saryusz-Wolski, un eurodeputato conservatore del partito al governo Diritto e Giustizia (PiS), ha accusato la Germania di «andare avanti» con tali piani e ha insistito sul fatto che questo tipo di suggerimenti suscitano ricordi non gradevolissimi.
Il giudice della Corte costituzionale Krystyna Pawłowicz è andata molto oltre sui social media, scrivendo che tra non molto, a seguito delle modifiche al trattato UE, la Germania occuperà nuovamente la Polonia.
«Questo sarebbe il sogno di Hitler diventato realtà, questa volta senza alcuna resistenza da parte dei polacchi», ha scritto l’alto magistrato di Varsavia.
Już niedługo,za sprawą nowego UE traktatu Niemcy znowu,
„NA TRWAŁE” zajmą sobie tereny Polski…Zachodniej ?
Sny Hitlera po latach,już bez użycia siły spełnią się
BEZ OPORU Polaków..
Większość wyborców w RP ????????niedawno,z radością oraz ze słowami „je..ć” i „nienawidzę” dała zgodę… pic.twitter.com/bvZgBtuXr6— Krystyna Pawłowicz (@KrystPawlowicz) November 5, 2023
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Un giornalista liberale del quotidiano Gazeta Wyborcza ha ricordato che nel gennaio di quest’anno il presidente polacco Andrzej Duda aveva acconsentito allo stazionamento delle truppe tedesche sul territorio polacco come parte del posizionamento dei sistemi di difesa aerea Patriot nella Polonia orientale.
Altri hanno sostenuto che le truppe tedesche fanno parte della NATO allo stesso modo di quelle americane. Tuttavia, nel suo editoriale l’ambasciatore von Loringhoven non suggeriva una collocazione temporanea ma una presenza permanente.
Come riportato da Renovatio 21, la Polonia ha recentemente introdotto controlli alle frontiere con gli altri Paesi Schengen, di fatto sospendendo il Trattato.
Lo scorso autunno il viceministro della Difesa Marcin Ociepa ha dichiarato che la Polonia sarà in guerra con la Russia tra 3 o 10 anni massimo. Pochi mesi dopo Polonia ha emanato lo scorso mese un bizzarro comunicato congiunto con il Dipartimento di Stato USA per «la sconfitta strategica della Russia».
L’idea di un’annessione di porzioni dell’Ucraina occidentale, che sono state storicamente polacche (Leopoli, Ternopoli, Rivne) aleggia sin dall’inizio nel conflitto nelle chiacchiere sui progetti di Varsavia, che tornerebbe così ad antichi splendori.
Ora i polacchi temono che i tedeschi siano preda di nostalgie non dissimili. Il nome vagamente wagneriano (Loringhoven… Lohengrin) dell’ambasciatore non aiuta, ed è facile pensare che la paranoia polacca si immagina ora i tedeschi che si fregano le mani ascoltando l’opera del compositore.
Bisogna infatti ricordare le immortali parole di Woody Allen: «Non posso ascoltare troppo Wagner, lo sai. Già sento l’impulso ad occupare la Polonia».
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Immagine di Jakub T. Jankiewicz via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban: l’UE pianifica la guerra con la Russia entro il 2030
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Geopolitica
Scontri lungo il confine tra Thailandia e Cambogia
Lunedì la Thailandia ha condotto raid aerei in Cambogia, mentre i due vicini del Sud-est asiatico si attribuivano reciprocamente la responsabilità di aver infranto la tregua negoziata dagli Stati Uniti.
A luglio, una controversia confinaria protrattasi per oltre cinquant’anni è sfociata in scontri armati tra i due Stati. Il presidente USA Donald Trump, tuttavia, era riuscito a imporre un cessate il fuoco dopo cinque giorni di ostilità.
L’esercito thailandese ha riferito che i nuovi episodi di violenza sono emersi domenica, accusando le unità cambogiane di aver sparato contro i soldati di Bangkok nella provincia orientale di Ubon Ratchathani. Un militare thailandese è caduto, mentre altri quattro hanno riportato ferite; in seguito, ulteriori truppe thailandesi sono state bersagliate da artiglieria e droni presso la base di Anupong, ha precisato lo Stato Maggiore.
Massive explosion on the Cambodian side of the Cambodia Thailand border from an F-16 airstrike from Thailand
🇹🇭🇰🇭‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️ pic.twitter.com/R8W7KtQtjv
— WW3 Monitor (@WW3_Monitor) December 8, 2025
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Il portavoce della Royal Thai Air Force, il maresciallo dell’aria Jackkrit Thammavichai, ha comunicato in tarda mattinata di lunedì che i jet F-16 sono stati impiegati per «ridurre le capacità militari della Cambogia al livello minimo necessario per salvaguardare la sicurezza nazionale e proteggere i civili». Il portavoce del ministero della Difesa cambogiano, il tenente generale Maly Socheata, ha replicato domenica sera sostenendo che le truppe thailandesi hanno sferrato vari assalti contro le postazioni di Phnom Penh, utilizzando armi leggere, mortai e carri armati.
«Anche la parte thailandese ha accusato falsamente la Cambogia senza alcun fondamento, nonostante le forze cambogiane non abbiano reagito», ha dichiarato. Il dicastero ha altresì smentito le denunce thailandesi su un potenziamento delle truppe lungo il confine.
La contesa territoriale affonda le radici nell’epoca coloniale, quando la Francia – che dominò la Cambogia fino al 1953 – delimitò i confini tra i due paesi. Gli scontri di luglio provocarono decine di vittime e oltre 200.000 sfollati da ambo le parti.
Come riportato da Renovatio 21, la Thailandia aveva sospeso la «pace di Trump» quattro settimane fa.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Elon Musk chiede l’abolizione dell’UE «Quarto Reich»
;The tyrannical, unelected bureaucracy oppressing the people of Europe are in the second picture https://t.co/j6CFFbajJa
— Elon Musk (@elonmusk) December 7, 2025
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In precedenza, Musk aveva bollato l’UE come un «mostro burocratico», accusandone la dirigenza di «soffocare lentamente l’Europa fino alla morte». Il miliardario, che ha spesso denunciato l’iper-regolamentazione bruxellese, ha invocato lo smantellamento completo dell’Unione. «L’UE dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i loro cittadini», ha scritto. Anche l’ambasciatore statunitense presso l’UE Andrew Puzder ha condannato l’iniziativa europea, precisando che Washington «si oppone alla censura e contesterà le gravose normative che prendono di mira le aziende statunitensi all’estero». Ciononostante, l’UE difende la decisione: la vicepresidente esecutiva della Commissione per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, Henna Virkkunen, ha puntualizzato che la responsabilità ricade unicamente sulla piattaforma di Musk e che «ingannare gli utenti con segni di spunta blu, oscurare informazioni sulle pubblicità ed escludere i ricercatori non è consentito online nell’UE». Come riportato da Renovatio 21 il tema delle euromulte contro Musk è risalente. Brusselle aveva valutato l’ipotesi di multe contro X da quando l’ex commissario alla tecnologia UE, Thierry Breton, aveva accusato la piattaforma di non aver controllato adeguatamente i contenuti illegali e di aver violato il Digital Services Act (DSA) dell’UE del 2022. La decisione se penalizzare X spetta ora alla commissaria UE per la concorrenza, Margrethe Vestager. Come noto al lettore di Renovatio 21, Elone per qualche ragione è assai inviso all’oligarchia europea e a tanta politica continentale, come hanno dimostrato i discorsi del presidente italiano Sergio Mattarella, che pareva attaccare proprio Musk e le sue ambizioni sui social e nello spazio.Pretty much https://t.co/0hspV4roFj
— Elon Musk (@elonmusk) December 7, 2025
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