Oligarcato
Il principe saudita Al Walid ha investito più di mezzo miliardo in Russia pochi giorni prima della guerra
Il miliardario saudita Prince Alwaleed Bin Talal era impegnato ha investito più di 500 milioni di dollari in aziende russe nei giorni dell’operazione militare speciale di Mosca in Ucraina. Lo riporta Bloomberg.
La testata economica americana riferisce che, secondo documenti depositati alla Borsa di Wall Street, a febbraio la società di investimento del principe Alwaleed, Kingdom Holding, ha acquisito ricevute di deposito emesse da Gazprom, Lukoil e Rosneft, tre colossi energetici russi.
Non sono state fornite date specifiche per gli investimenti, ma la finestra non può essere stata troppo ampia: la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio; dopodiché il valore di tutte quelle ricevute di deposito è sceso rapidamente quando il commercio a Mosca è stato interrotto e sono state imposte sanzioni occidentali alla Russia.
La maggior parte delle azioni russe negoziate offshore sono state spazzate via nei giorni successivi all’inizio della operazione militare russa.
Kingdom Holding ha investito 1,37 miliardi di riyal (pari 365 milioni di dollari) nelle ricevute di deposito americane di Gazprom a febbraio, la più grande quota di quelle rivelate finora quest’anno.
Nello stesso mese ha anche investito 196 milioni di riyal nelle ricevute di deposito globali di Rosneft e tra febbraio e marzo 410 milioni di riyal negli ADR di Lukoil.
Alwalid, il cui nonno è stato il fondatore della moderna Arabia Saudita, è un uomo ricco e potente ma è finito per essere uno dei prigionieri «a cinque stelle» all’hotel Ritz di Riyadh nel novembre 2017 per 83 giorni a seguito di un decreto del nuovo sovrano de facto principe ereditario Mohammed bin Salman (MbS), che peraltro è e suo cugino.
Non è chiaro perché MbS abbia agito così, qualcuno sostiene che si trattava di una questione simbolica per stabilire chi comanda (e nel processo qualcuno è morto…) altri che fosse in cerca di danari per la sua città utopica NEOM, metropoli ecologica nel deserto abitata da miliardari ed androidi. Ad ogni modo, poco dopo ad un’asta di Parigi fu acquistato il dipinto Salvator Mundi di Leonardo per circa mezzo miliardo di euro, un acquisto che tuttavia potrebbe essere un acquisto ingenerato dall’incomprensione con un altro cugino, stavolta non sveglissimo, mandato in Francia per l’asta. Ora il dipinto sarebbe sullo yacht del padrone de facto dell’Arabia Saudita.
Al Walid è quindi stato rilasciato dopo aver raggiunto una «intesa confermata» non divulgata con il governo (che gli è costata una fetta sostanziale della sua ricchezza).
Il principe, vegano e tifoso di calcio (combo stramba, soprattutto per un saudita) è uno degli uomini più ricchi del Paese e degli investitori internazionali di più alto profilo. In passato è stato anche socio di Silvio Berlusconi in Mediaset nonché grande stakeholder di Twitter.
Tuttavia, recentemente è stato eclissato dal fondo sovrano del regno, controllato da MbS, che a maggio ha acquisito una partecipazione del 16,9% in Kingdom Holding.
Kingdom Holding ha investito 3,4 miliardi di dollari in azioni globali e ricevute di deposito dal 2020, sulla base del deposito, una rara divulgazione da parte della società. La quota maggiore è stata un investimento del valore di 2,5 miliardi di riyal nella Telefonica SA spagnola tra aprile e agosto 2020.
Ha anche rivelato le partecipazioni in Uber, TotalEnergies, Alibaba Group Holding e BHP Group, acquisite principalmente nel 2020 e nel 2021. L’accordo più recente è stato una partecipazione di 178 milioni di riyal in Hercules Capital effettuata a giugno. Le azioni della società di Venture Capital sono aumentate del 17% dall’inizio di luglio.
Come riporta Bloomberg, Al Walid, 67 anni, è diventato uno degli investitori sauditi di più alto profilo dopo aver acquisito partecipazioni in società come Citigroup e Apple.
Il principe sostenuto gli sforzi di modernizzazione del cugino principe Mohammed, incluso il diritto alle donne di guidare. Più recentemente ha annunciato la vendita di una partecipazione nella sua etichetta Rotana Music al Warner Music Group e ha raccolto 2,2 miliardi di dollari vendendo parte della sua partecipazione nella catena alberghiera Four Seasons a Cascade Investment di Bill Gates.
Al Walid è noto per gli investimenti a lungo termine ed è un fan del famoso investitore e filantropo socio dei Gates Warren Buffett, del quale una volta si definì l’equivalente arabo.
Come riportato da Renovatio 21, rimane memorabile lo scambio che nel 2016 ebbe su Twitter – azienda di cui era grande stakeholder – con il candidato presidente Trump: l’arabo diceva al biondo di vergognarsi di infangare così il nome del Partito Repubblicano USA, il Donald lo cucinò per bene dicendo che con le sue fortune da figlio di papà non avrebbe influenzato la politica americana qualora sarebbe stato eletto.
Non abbiamo spiegazioni sulla mossa russa di Al Walid. Una svista? Cattiva fortuna? Oppure un gioco a lungo termine sulla base di informazioni o di analisi a disposizione del principe?
È notizia di questi giorni che l’Arabia Saudita, primo produttore di petrolio al mondo, ha raddoppiato i suoi acquisti di greggio dalla Russia.
Ryadh si sta allontando definitavamente da Washington per associarsi a Mosca e Pechino?
Immagine di Hamit erik via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0); immagine modificata
Oligarcato
Il principe Andrea d’Inghilterra privato dei titoli e sfrattato dalla residenza reale
Re Carlo III ha revocato al fratello, il principe Andrea, gli ultimi titoli nobiliari e lo ha espulso dalla dimora reale, in seguito alle accuse di stupro e all’intima amicizia con il pluri-condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein.
D’ora in poi, secondo Buckingham Palace, l’ex principe sarà noto semplicemente come Andrew Mountbatten-Windsor e dovrà abbandonare la Royal Lodge, nei pressi del Castello di Windsor, dove risiede da oltre vent’anni. Andrea, che all’inizio del mese aveva già rinunciato al titolo di Duca di York, si trasferirà in «un’abitazione privata alternativa», ha reso noto il palazzo giovedì.
«Queste misure si rendono indispensabili, pur in presenza della sua costante negazione delle imputazioni. Le Loro Maestà intendono ribadire che i loro pensieri e la più profonda vicinanza sono stati, e resteranno, per le vittime e i sopravvissuti di ogni abuso», recita il comunicato.
Stando alla BBC, Andrea conserva l’ottava posizione nella linea di successione al trono, nonostante la perdita dei titoli.
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Nel 2022 l’ex principe ha transato una causa civile con Virginia Giuffre, già nell’entourage delle ragazzine dell’Epstein, che lo accusava di averla violentata tre volte nel 2001, quando lei aveva 17 anni. Giuffre – suicidatasi ad aprile – sosteneva che il misterioso miliardario e la sua compagna, la socialite britannica Ghislaine Maxwell, l’avessero trafficata anche alla famiglia reale. Andrea ha sempre negato che gli episodi «siano mai avvenuti» e giura di ignorare i crimini di Epstein quando, nel 2006, ospitò lui e Maxwell alla Royal Lodge.
L’attenzione sul caso Epstein è tornata a esplodere quest’anno, dopo che le autorità federali USA hanno escluso il dolo nella sua morte in cella a Manhattan nel 2019, confermata come suicidio, e smentito l’esistenza di una lista di potenti clienti del traffico sessuale.
Le memorie postume di Giuffre, uscite a ottobre, hanno riportato sotto i riflettori i rapporti tra Andrea ed Epstein. Sebbene Andrea abbia sempre negato le accuse – e nel 2022 abbia raggiunto con Giuffre un accordo extragiudiziale confidenziale – questa settimana la stampa britannica hanno pubblicato estratti delle memorie postume di Giuffre, Nobody’s Girl, riaccendendo la controversia. Giuffre, deceduta ufficialmente per suicidio la scorsa primavera, aveva scritto che il principe riteneva di avere «il diritto» di avere rapporti con lei, considerandolo «un privilegio di nascita».
Come riportato da Renovatio 21, Andrea aveva rinunziato ai titoli reale già due settimane fa. Andrea si era già ritirato dai suoi doveri reali dopo che sua madre, la defunta Regina Elisabetta II, lo aveva privato dei suoi titoli militari e patronati allo scoppio dello scandalo. Ora rinuncerà al titolo di Duca di York, al cavalierato e al ruolo di Cavaliere Reale Compagno dell’Ordine della Giarrettiera. Tuttavia, conserverà il titolo di principe come figlio di Elisabetta II (della quale si dice fosse il preferito), e le sue figlie, le principesse Beatrice ed Eugenia, manterranno i loro titoli.
Intervistato da BBC Newsnight dopo l’annuncio, Sky Roberts, fratello di Giuffre, ha dichiarato che la notizia ha suscitato emozioni contrastanti, ma che sua sorella defunta «sarebbe molto orgogliosa», poiché la decisione «la giustifica» e porta i suoi sforzi per denunciare i crimini di Epstein e Andrea «a una forma di giustizia».
Sul caso di Andrea ed Epstein la TV britannica ha già prodotto due serie, una forse leggermente più simpatetica dell’altra.
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Immagine di Chatham House via Wikimedia pubblicata su licenzaCreative Commons Attribution 2.0 Generic
Oligarcato
Papa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
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Oligarcato
Il principe Andrea rinuncia ai titoli a causa dello scandalo Epstein
Il principe britannico Andrea ha rinunciato ai suoi ultimi titoli reali in seguito alle nuove rivelazioni contenute nelle memorie postume di Virginia Giuffre, la donna che lo accusò di abusi sessuali legati al defunto finanziere statunitense Jeffrey Epstein. La decisione, annunciata venerdì, rappresenta l’ultima ripercussione di uno scandalo che da anni getta un’ombra sulla monarchia britannica. Oltre al titolo di duca eboraceno, Andrea perde vari titoli, escluso quello di principe.
Epstein fu arrestato nel 2019 con l’accusa di traffico sessuale di minori, imputato di gestire una rete che coinvolgeva potenti personalità e sfruttava ragazze minorenni. Morì in carcere nello stesso anno, in un caso ufficialmente classificato come suicidio.
Nel 2021, Virginia Giuffre, sopravvissuta alla rete di traffico di Epstein, denunciò il principe Andrea per abusi sessuali, sostenendo di essere stata costretta a rapporti sessuali con i suoi associati, incluso il principe, quando aveva 17 anni.
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Sebbene Andrea abbia sempre negato le accuse – e nel 2022 abbia raggiunto con Giuffre un accordo extragiudiziale confidenziale – questa settimana la stampa britannica hanno pubblicato estratti delle memorie postume di Giuffre, Nobody’s Girl, riaccendendo la controversia. Giuffre, deceduta ufficialmente per suicidio ad aprile, aveva scritto che il principe riteneva di avere «il diritto» di avere rapporti con lei, considerandolo «un privilegio di nascita».
La ragazza era stata denunciata dal principe del foro Alan Dershowitz ritirando le accuse nei confronti del popolare avvocato ebreo harvardiano che fu vicino ad Epstein. Alcuni famigliari della Giuffre non credono si sia suicidata.
Andrea aveva cercato di difendersi anni fa con un’intervista alla BBC che si rivelò disastrosa, dove negò il racconto della ragazza dicendo, nonostante le fotografie che li ritraggono assieme, di non ricordare di averla mai vista e che le sue parole sono inverosimili in quanto lui non suda più dopo un’overdose di adrenalina avuta durante uno scontro militare nel conflitto delle Falklands.
In una dichiarazione rilasciata venerdì da Buckingham Palace, il principe Andrea ha spiegato che la sua decisione è stata motivata dalle rinnovate pressioni legate allo scandalo, che «distoglie l’attenzione dal lavoro di Sua Maestà e della famiglia reale».
«Ho deciso, come sempre, di mettere al primo posto il mio dovere verso la mia famiglia e il mio Paese», ha dichiarato Andrea. «Pertanto, non utilizzerò più il mio titolo né gli onori conferitimi». Ha ribadito di negare «con forza» le accuse.
Andrea si era già ritirato dai suoi doveri reali dopo che sua madre, la defunta Regina Elisabetta II, lo aveva privato dei suoi titoli militari e patronati allo scoppio dello scandalo. Ora rinuncerà al titolo di Duca di York, al cavalierato e al ruolo di Cavaliere Reale Compagno dell’Ordine della Giarrettiera. Tuttavia, conserverà il titolo di principe come figlio di Elisabetta II (della quale si dice fosse il preferito), e le sue figlie, le principesse Beatrice ed Eugenia, manterranno i loro titoli.
Intervistato da BBC Newsnight dopo l’annuncio, Sky Roberts, fratello di Giuffre, ha dichiarato che la notizia ha suscitato emozioni contrastanti, ma che sua sorella defunta «sarebbe molto orgogliosa», poiché la decisione «la giustifica» e porta i suoi sforzi per denunciare i crimini di Epstein e Andrea «a una forma di giustizia».
Sul caso di Andrea ed Epstein la TV britannica ha già prodotto due serie, una forse leggermente più simpatetica dell’altra.
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Immagine di Thorne1983 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
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