Geopolitica
Il partito di Orban blocca il voto per l’ingresso della Svezia nella NATO
Il partito Fidesz di Viktor Orban ha sabotato non presentandosi il voto del Parlamento ungherese sulla ratifica dell’adesione della Svezia alla NATO.
La sessione del 5 febbraio in parlamento è stata sostenuta da sei partiti di opposizione, ma i deputati di Fidesz non hanno partecipato, impedendo il raggiungimento del quorum e facendo naufragare il tentativo di inserire un voto nel programma della legislatura, riferisce l’agenzia Associated Press.
L’ambasciatore statunitense David Pressman ha poi affermato che gli Stati Uniti non vedono l’ora di «osservare la situazione da vicino e che l’Ungheria agisca rapidamente».
Come riportato da Renovatio 21, il Pressman, omosessuale dichiarato, sta avendo qualche problema di sintonia con l’esecutivo magiaro. In un’intervista pubblicata venerdì sul Financial Times, l’ambasciatore aveva stilato un elenco di lamentele nei confronti del primo ministro ungherese Orban, inclusa la sua posizione di sfida sul conflitto russo-ucraino e l’atteggiamento nei confronti del presidente Vladimir Putin.
Sostieni Renovatio 21
«È qualcosa che sta lasciando l’Ungheria più isolata dai suoi partner all’interno della NATO e dai suoi partner all’interno dell’UE» aveva detto nell’intervista che è stata letta da alcuni come una minaccia di Washington contro Budapest.
Il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti, il deputato democratico del Maryland Ben Cardin, aveva già sollevato la prospettiva, in una dichiarazione rilasciata il 1° febbraio dopo un incontro con Pressman, di imporre sanzioni ai funzionari ungheresi per aver regredito alla democrazia.
«L’amministrazione Biden dovrebbe esaminare se l’Ungheria è davvero un partner fidato che merita di partecipare al programma di esenzione dal visto e, dato il livello di corruzione, se sia appropriato avviare sanzioni ai sensi del Global Magnitsky Act» ha detto il deputato, definendo il premier Orban come «il membro meno affidabile della NATO».
Funzionari ungheresi hanno indicato che i legislatori di Fidesz non sosterranno il voto finché il primo ministro svedese Ulf Kristersson non accetterà l’invito di Orban a visitare Budapest per negoziare sulla questione. Kristersson ha detto che farà il viaggio, ma solo dopo che l’Ungheria avrà approvato l’adesione del suo paese alla NATO.
Fidesz ha affermato in una dichiarazione del 5 febbraio che la ratifica dell’adesione della Svezia alla NATO può avvenire durante una normale sessione del parlamento, «ma ci aspettiamo che il primo ministro svedese visiti prima l’Ungheria».
«Se questa è una questione importante per gli svedesi, il primo ministro svedese verrà ovviamente a Budapest», ha fatto sapere il partito.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Camera ungherese Laszlo Kover lo scorso anno aveva attaccato Svezia e Finlandia per non aver tenuto il referendum sull’adesione alla NATO.
In questi anni Svezia e Finlandia sono state ferocemente critiche nei confronti del governo conservatore ungherese, sostenendo entrambe il blocco dei fondi UE per Budapest.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di European People’s Party via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Il consigliere di Zelens’kyj: Kiev pronta a colloqui di pace con la Russia a condizioni «giuste»
Iscriviti al canale Telegram
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Cina
La Cina accusa: la NATO trae profitto dal conflitto in Ucraina
I Paesi della NATO stanno traendo profitto dal conflitto in Ucraina, ha dichiarato giovedì ai giornalisti il portavoce del ministero della Difesa cinese Zhang Xiaogang.
A Zhang è stato chiesto di commentare la dichiarazione adottata all’inizio di questo mese in un summit della NATO a Washington, che ha etichettato Pechino come «un decisivo facilitatore della guerra della Russia contro l’Ucraina», liquidando il documento come «pieno di bugie e pregiudizi».
«Gli alleati della NATO guidati dagli USA continuano ad alimentare il fuoco e a trarre profitto dalla guerra. La NATO deve riflettere su se stessa, invece di scaricare la colpa sulla Cina», ha detto il Zhang, che ha continuato accusando il blocco atlantico di istigare conflitti in tutto il mondo.
«Dall’Ucraina all’Afghanistan, dall’Iraq alla Libia, ha portato guerra e disastri in queste regioni e nei loro popoli», ha affermato il Zhango, ribadendo che Pechino «promuove attivamente i colloqui di pace» tra Mosca e Kiev.
Iscriviti al canale Telegram
Pechino ha ripetutamente respinto le accuse secondo cui sta aiutando Mosca a eludere le sanzioni e sta aiutando l’industria della difesa russa. Nel febbraio 2023, la Cina ha proposto una tabella di marcia in 12 punti per la pace e da allora ha compiuto sforzi per mediare il conflitto durante i successivi incontri con funzionari russi e ucraini.
La Russia ha citato la continua espansione della NATO verso est e la sua cooperazione militare con Kiev come una delle cause profonde del conflitto. Il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che l’Ucraina deve diventare un paese neutrale e abbandonare il suo piano di entrare nella NATO affinché qualsiasi potenziale negoziato di pace abbia successo.
Il Cremlino ha anche affermato che «inondare» l’Ucraina di armi occidentali porterà solo a un’ulteriore escalation, ma alla fine non fermerà l’esercito russo.
Già poche settimane fa il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Lin Jian aveva ribadito che NATO è una minaccia per la pace e la stabilità globali a causa della sua «radicata mentalità da Guerra Fredda e dei suoi pregiudizi ideologici», affermando che la NATO è un «prodotto della Guerra Fredda e la più grande alleanza militare del mondo».
Nonostante sostenga di essere un’organizzazione regionale e difensiva, il blocco ha continuato a «espandere il suo potere oltre i confini, sfondare le zone di difesa e provocare scontri», aveva quindi aggiunto il Lin in un incontro con la stampa.
Come riportato da Renovatio 21, la NATO per bocca del suo segretario Jens Stoltenberg aveva dichiarato la Cina come il futuro nemico principale dell’Alleanza Atlantica in quanto minaccia alla sua sicurezza e ai suoi valori, qualsiasi cosa queste parole significhino.
La Cina ha ricambiato attaccando apertis verbis la NATO come fonte delle tensioni in Kosovo e mostrando insofferenza per l’inclusione di Giappone e Corea del Sud nella Difesa Cibernetica NATO.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina di recente ha attaccato anche il G7, trasformato, secondo il portavoce degli Esteri cinesi Lin, in uno strumento dell’egemonia globale USA.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
«Dobbiamo porre fine alla guerra il prima possibile»: Zelens’kyj incontra il segretario di Stato vaticano Parolin
Oggi, il Cardinale Segretario di Stato, Pietro #Parolin, ha incontrato il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyy (@ZelenskyyUa), al quale ha ribadito la vicinanza del Papa e l’impegno a trovare una pace giusta e duratura per la martoriata #Ucraina. pic.twitter.com/I743IfeIt6
— Segreteria di Stato della Santa Sede (@TerzaLoggia) July 23, 2024
Iscriviti al canale Telegram
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Spirito2 settimane fa
«Nostro Signore ha salvato questo coraggioso guerriero». Mons. Viganò commenta il tentato assassinio di Donald Trump
-
Spirito2 settimane fa
«Questa chiesa è una contraffazione»: omelia di mons. Viganò
-
Gender2 settimane fa
La rete si interroga sul numero di agenti donne nella scorta di Trump
-
Salute2 settimane fa
I malori della 28ª settimana 2024
-
Pensiero1 settimana fa
La scuola e l’eclissi della parola. Intervento di Elisabetta Frezza al convegno presso la Camera dei Deputati
-
Predazione degli organi5 giorni fa
Il legame tra il concetto di «morte cerebrale» e la predazione degli organi
-
Geopolitica2 settimane fa
Mosca: le città europee sono i principali obiettivi dei missili russi
-
Pensiero5 giorni fa
NATO e mRNA, la Von der Leyen riconfermata per l’imminente guerra transumanista