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Misteri

Il mistero dell’autocombustione umana spontanea

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La combustione spontanea delle persone, o fenomeno di una persona che improvvisamente si incendia e brucia senza alcuna causa apparente, è un evento raro e controverso che ha affascinato e spaventato le persone per secoli. Questo fenomeno è stato descritto in molti casi in tutto il mondo, ma è stato soggetto a molte spiegazioni scientifiche, paranormali e persino mitologiche.

 

In primo luogo, è importante notare che la combustione spontanea umana è un evento estremamente raro. Secondo l’ente americano per la protezione antincendio National Fire Protection Association (NFPA), solo circa 200 casi di combustione spontanea sono stati segnalati nel mondo dal 1800 ad oggi. Inoltre, molti di questi casi sono stati successivamente ritenuti il risultato di cause alternative, come l’ignizione da fiamme o scintille esterne, l’uso di tabacco o alcol, elettricità statica o guasti elettrici, o atti di autoimmolazione.

 

Tuttavia, ci sono alcuni casi che non possono essere spiegati dalle cause alternative e che rimangono inspiegabili.

 

Mary Reeser è probabilmente il caso più noto di combustione spontanea umana. Reeser morì il 2 luglio 1951 a St. Petersburg, in Florida. La mattina seguente, la sua governante scoprì il suo corpo completamente bruciato in un divano nella sua casa. L’incendio è stato così intenso che il suo cranio si era liquefatto e si era fuso nella moquette sottostante. L’unico oggetto rimasto intatto nella stanza era una bottiglia d’acqua refrigerata vicino al divano.

 

Il caso del dottor John Irving Bentley è un altro caso noto di combustione spontanea umana. Bentley, un medico pensionato di 92 anni, fu trovato morto nella sua casa di Coudersport, in Pennsylvania, il 5 dicembre 1966. Il suo corpo era completamente bruciato, ad eccezione dei piedi, ancora avvolti nelle sue pantofole, e della parte inferiore delle gambe.

 

Il pompiere George Mott fu trovato morto nella sua camera da letto a New York il 6 marzo 1986. Il suo corpo era completamente bruciato, ma l’incendio non aveva causato danni significativi alla stanza o alla casa.

 

Jeannie Saffin è stata trovata morta nella sua casa di Londra il 15 novembre 1982. Il suo corpo era completamente bruciato, ad eccezione dei piedi. L’incendio aveva causato danni significativi alla stanza, ma non aveva provocato danni alla casa.

 

Henry Thomas fu trovato morto nella sua casa di Hammersmith, Londra, il 1° settembre 1980. Il suo corpo era completamente bruciato, tranne per le gambe e i piedi. L’incendio non aveva causato danni significativi alla stanza o alla casa.

 

Phyllis Newcombe è stata trovata morta nella sua casa di Basingstoke, Hampshire, nel 1983. Il suo corpo era completamente bruciato, ma l’incendio non aveva causato danni significativi alla stanza o alla casa.

 

Michael Faherty, un uomo irlandese di 76 anni, fu trovato morto nella sua casa della contea di Galway nel 2010. Il suo corpo era completamente bruciato, ma l’incendio non aveva causato danni alla stanza o alla casa.

 

Vi sono tuttavia, anche casi registrati piuttosto antichi.

 

La signora Nicole Millet è stata trovata morta nella sua casa di Parigi nel 1725. Il suo corpo era completamente bruciato, ma la stanza intorno a lei era intatta.

 

La contessa romagnola Cornelia di Bandi (1664-1731) è un altro caso storico di combustione spontanea umana. La nobildonna fu trovata morta nella sua camera da letto a Forlì il 4 marzo 1731. Il suo corpo era completamente bruciato, tranne per il piede sinistro e la mano destra.

 

Altri casi riguarderebbero monaci medievali trovati carbonizzati, mentre la cella era rimasta intonsa.

 

Nel corso dei secoli, ci sono stati molti altri casi di combustione spontanea, tra cui il celebre caso di Mary Reeser, che è morta a St. Petersburg, in Florida, nel 1951. La sua morte è stata attribuita alla combustione spontanea perché il suo corpo è stato trovato completamente bruciato, tranne per una gamba, che era intatta, e una piccola parte del suo cranio.

 

Nonostante la rarità di questi casi, gli scienziati hanno cercato di spiegare la combustione spontanea umana attraverso varie teorie scientifiche. Una delle teorie più accettate è quella dell’effetto «candela umana», che sostiene che la combustione spontanea avvenga a causa della combustione di grassi del corpo umano. Secondo questa teoria, il grasso del corpo agisce come una sorta di candela, bruciando lentamente e rilasciando abbastanza calore da innescare una reazione di combustione a catena. Questo effetto è stato dimostrato in laboratorio, dove il grasso di maiale è stato bruciato in una sorta di effetto candela.

 

Vi sono anche teorie alternative che cercano di spiegare la combustione spontanea umana in modo diverso. Alcuni credono che ci sia un fattore paranormale o soprannaturale che causa questi eventi. Ad esempio, alcuni credono che la combustione spontanea umana sia causata da una sorta di fiammata psichica, che avviene quando una persona si trova sotto un forte stress emotivo. Altri credono che la combustione spontanea sia causata da un’energia misteriosa o da una sorta di forza oscura.

 

La letteratura sul fenomeno preme a farci sapere che non c’è alcuna evidenza scientifica a sostegno di queste teorie paranormali o soprannaturali. La maggior parte degli scienziati ritiene che la combustione spontanea umana sia un fenomeno fisico, cioè un enigma medico. In realtà, la maggior parte dei casi noti di combustione spontanea umana sono stati associati ad alcune circostanze particolari.

 

Ad esempio, molti casi di combustione spontanea umana sono stati associati all’abuso di alcol e alla sindrome dell’ignizione dell’alcol. Questa sindrome si verifica quando il corpo umano è saturo di alcol, che può causare una reazione chimica tra l’alcol e l’ossigeno nel corpo. Questa reazione chimica può produrre abbastanza calore da innescare una reazione di combustione a catena, che può portare alla combustione spontanea.

 

Altri casi di combustione spontanea umana sono stati associati alla presenza di batteri nel tratto intestinale. Questi batteri producono metano e altre sostanze infiammabili che possono accumularsi nel corpo umano. In presenza di una scintilla, queste sostanze possono innescare una reazione di combustione a catena, che può portare alla combustione spontanea.

 

La teoria che i batteri intestinali possano essere responsabili della combustione spontanea umana è stata avanzata da Larry Arnold, autore del libro Ablaze!: The Mysterious Fires of Spontaneous Human Combustion. Secondo questa teoria, alcuni batteri presenti nel tratto intestinale umano, come il batterio Clostridium perfringens, potrebbero produrre gas altamente infiammabili come il metano o l’acido solfidrico. Se queste sostanze raggiungono una certa concentrazione all’interno del corpo, potrebbero innescare la combustione spontanea.

 

La teoria dei batteri intestinali come causa della combustione spontanea umana è stata proposta per la prima volta nel 1995, dopo che un uomo norvegese di 76 anni, che aveva bevuto grandi quantità di alcolici, era morto in un incendio causato da un presunto caso di combustione spontanea. Un’analisi del suo tratto gastrointestinale ha rivelato la presenza di grandi quantità di batteri, tra cui Clostridium perfringens. Tuttavia, questa teoria rimane oggetto di dibattito e discussione tra gli scienziati. Molti esperti ritengono che la combustione spontanea umana non possa essere causata solo dai batteri intestinali. La presenza di gas altamente infiammabili nel tratto gastrointestinale, infatti, non sarebbe sufficiente a spiegare l’origine dell’incendio, in quanto la maggior parte dei gas prodotti dai batteri viene espulsa dal corpo attraverso il tratto digestivo.

 

La combustione spontanea umana è spesso associata a circostanze particolari, come l’assunzione di farmaci specifici, l’uso di indumenti sintetici o la presenza di oggetti infiammabili vicino al corpo della vittima. Questi fattori potrebbero contribuire ad aumentare il rischio di incendi, indipendentemente dalla presenza di batteri intestinali.

 

Alcuni scienziati hanno suggerito che l’uso di farmaci come la fenitoina e l’acetone può aumentare il rischio di combustione spontanea. Questi farmaci sono stati associati a una diminuzione dei livelli di vitamina B nel corpo, che può causare un aumento dei livelli di acido grasso nel sangue. Questo aumento degli acidi grassi può causare un’accumulazione di grassi nel corpo, che può portare alla combustione spontanea.

 

Non tutti i casi di combustione spontanea umana possono essere spiegati da queste cause. Ci sono ancora molti casi inspiegabili che rimangono un enigma per gli scienziati. Questi casi sono spesso associati a circostanze insolite, come la combustione di un corpo in un ambiente senza fiamme o l’incendio di una sola parte del corpo.

 

Vi sono diverse spiegazioni alternative per la combustione spontanea umana che sono state proposte dagli scienziati nel corso degli anni.

 

  • Sindrome dell’ignizione dell’alcol: una spiegazione comunemente accettata per la combustione spontanea umana. Secondo questa teoria, l’incendio è causato dall’elevato contenuto di alcol nel corpo della vittima. L’alcol infiammabile può accumularsi nel corpo e, se raggiunge una certa concentrazione, può essere innescato da una scintilla, come ad esempio quella prodotta da una sigaretta o da una candela accesa.

 

  • Reazione chimica: la teoria suggerisce che la combustione spontanea umana possa essere causata da una reazione chimica all’interno del corpo. Secondo questa spiegazione, la presenza di determinati composti chimici, come l’acetone, il metanolo o il fosforo, potrebbe innescare un’esplosione all’interno del corpo della vittima, provocando l’incendio.

 

  • Fenomeno di ossidazione lenta: alcuni scienziati ritengono che la combustione spontanea umana possa essere causata dal fenomeno di ossidazione lenta. Secondo questa teoria, l’ossidazione lenta di grassi e oli all’interno del corpo può produrre una grande quantità di calore, che potrebbe innescare l’incendio.

 

  • Effetto della pressione: altri esperti suggeriscono che la combustione spontanea umana potrebbe essere causata dall’effetto della pressione. Secondo questa teoria, la pressione interna all’interno del corpo potrebbe aumentare a tal punto da innescare l’incendio.

 

 

La combustione spontanea umana è stata oggetto di molte leggende metropolitane e teorie di frangia. Alcuni credono che questi eventi siano causati da una sorta di arma segreta o da un esperimento scientifico segreto. Altri credono che i governi del mondo stiano cercando di nascondere la verità sulla combustione spontanea umana. Romanzi, film, serie, fumetti che includono il fenomeno nella trama sono innumeri.

 

Si tratta di uno di quei misteri dell’universo non ancora risolti. E persistenti nel tempo, nonostante l’irrefrenabile azione dei riduzionisti che dicono che tutto è spiegabile, tutto va bene, facciamo silenzio, non provocate ulteriori dissonanze cognitive…

 

Negli ultimi anni, abbiamo imparato bene la posizione dello scientismo zelota. Possiamo oggi dire, con certezza, che ha fatto più vittime della combustione umana spontanea.

 

 

 

 

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Il Congresso USA pubblica il filmato mancante della prigione di Epstein

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Una commissione del Congresso degli Stati Uniti ha reso pubblico il «minuto mancante» dalle riprese delle telecamere di sicurezza all’esterno della cella del miliardario pedofilo condannato Jeffrey Epstein, la notte della sua morte.

 

L’esistenza di questo filmato contraddice la precedente affermazione del Procuratore Generale Pam Bondi, secondo cui un minuto veniva cancellato ogni giorno a mezzanotte al reset delle telecamere.

 

Martedì, la Commissione per la Vigilanza e la Riforma del Governo della Camera ha pubblicato oltre 33.000 pagine relative al caso Epstein, in un contesto di crescente pressione sull’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e l’FBI hanno finora insistito sul fatto che il defunto finanziere non avesse tenuto alcuna «lista di clienti» per la sua rete di pedofili.

 

I filmati di sorveglianza precedentemente pubblicati, provenienti dal blocco di celle di Epstein, mancavano di un minuto, dalle 23:59 alla mezzanotte del 9 e 10 agosto, scatenando diffuse speculazioni e accuse di insabbiamento. La sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio.

 

Nel video appena diffuso, poco dopo il minuto 11:59, un uomo si allontana dal banco della guardia e scompare dall’inquadratura. Il campo visivo limitato della telecamera di sicurezza non mostra l’ingresso della cella di Epstein.

 

 

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L’assenza di un errore nella registrazione contraddice la spiegazione precedentemente fornita da Bondi. «Quello che abbiamo appreso dal Bureau of Prisons è che ogni notte il video viene resettato e ogni notte dovrebbe mancare lo stesso minuto», aveva dichiarato ai giornalisti a luglio.

 

Nel video appena pubblicato mancano i metadati, ovvero informazioni tecniche solitamente incorporate in un file, che potrebbero aiutare a confermare che si tratta di un filmato grezzo e non modificato.

 

Il «minuto mancante» è anche di qualità molto inferiore, ha un frame rate ridotto e un formato di testo sullo schermo diverso, ha affermato mercoledì la CBS News, citando esperti forensi in materia di video.

 

La conclusione del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI secondo cui Epstein non aveva tenuto alcuna «lista di clienti incriminanti» ha provocato una forte reazione da parte di legislatori e commentatori di spicco.

 

Trump, che durante la sua campagna di rielezione aveva promesso di pubblicare i file su Epstein, ha risposto alle critiche sulla sua gestione del caso, sostenendo che solo gli «stupidi» insistono nel voler vedere la presunta lista dei clienti del trafficante di sesso. Trump, che nega l’insabbiamento, aveva ordinato la pubblicazione delle trascrizioni riguardante Epstein.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Trump aveva dichiarato che la sua amministrazione mai avrebbe pubblicato i video sequestrati ad Epstein.

 

Ieri la Commissione per la vigilanza e la riforma del governo della Camera USA ha pubblicato più di 33.000 pagine di documenti relativi al caso, stranamente in formato immagine, quindi non facilmente indicizzabile.

 

Secondo Tucker Carlson l’Intelligence starebbe proteggendo, più che Trump, il network di potere attorno a Epstein. Alcuni speculano sul fatto che la verità sul caso del magnate pedofilo potrebbe in realtà compromettere per sempre i rapporti con lo Stato di Israele, di cui Epstein è accusato di essere una spia.

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Intelligence

Ghislaine Maxwell interrogata, i contenuti principali

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Venerdì l’amministrazione Trump ha pubblicato la trascrizione di un interrogatorio in tribunale con Ghislaine Maxwell, confidente di lunga data del finanziere caduto in disgrazia Jeffrey Epstein, la quale ha sostenuto che il presidente Trump e altri personaggi famosi non erano coinvolti nel sistema di traffico sessuale per cui è stata condannata. Lo riporta il New York Times.   Nell’intervista con il vice procuratore generale Todd Blanche, la Maxwell, che ha chiarito di voler porre fine anticipatamente alla sua condanna a 20 anni, ha affermato che molte delle accuse contro di lei e Epstein erano false e ha liquidato una serie di teorie e questioni in sospeso nel caso.   Ha anche insistito sul fatto che non esistesse una «lista clienti» dei ricchi e potenti associati all’Epstein, e ha negato qualsiasi piano per ricattare i suoi associati. Il Dipartimento di Giustizia e l’FBI avevano concluso a luglio che non esisteva una «lista clienti» specifica per la rete di trafficanti dell’Epstein, né prove credibili che «Epstein avesse ricattato personaggi di spicco nell’ambito delle sue azioni».

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Le vittime di Epstein e le loro famiglie si erano opposte all’intervista e al successivo trasferimento della Maxwell in una prigione più comoda, accusando Trump di aver offerto un accordo vantaggioso a qualcuno che, secondo i pubblici ministeri, ha una storia di falsità egoistiche.   La Maxwell ha riconosciuto la relazione sociale tra Trump ed Epstein, ma ha negato qualsiasi collegamento tra Trump e l’organizzazione del traffico sessuale. Ha anche negato di aver reclutato una vittima minorenne di Epstein, che ha affermato di essere stata reclutata mentre lavorava come assistente alla spa a Mar-a-Lago, la tenuta e club di Trump in Florida, nel 2000.   «Non ho mai reclutato una massaggiatrice da Mar-a-Lago», ha detto la Maxwell. Virginia Giuffre, che all’epoca aveva 16 anni, ha detto di essere stata avvicinata dalla Maxwell a Mar-a-Lago e invitata a diventare la massaggiatrice itinerante del signor Epstein. Ha detto che i due l’hanno poi addestrata per svolgere servizi sessuali e l’hanno passata di mano in mano «come un vassoio di frutta» a ricchi e potenti predatori nella cerchia del signor Epstein, tra cui il principe Andrea d’Inghilterra.   Né la Maxwell né il Blanche, che era l’avvocato di Trump prima di diventare vice procuratore generale, hanno menzionato la Giuffre per nome durante l’intervista. Ma la Maxwell ha negato un’accusa specifica della Giuffre – secondo cui Andrew l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali a casa della Maxwell a Londra – definendola «assolutamente assurda». Come riportato da Renovatio 21, la Giuffre si sarebbe suicidata quattro mesi fa, tuttavia in molti, tra cui alcuni famigliari, non credono che si sia tolta la vita.   «Questo è il sistema giudiziario che delude le vittime davanti ai nostri occhi. Il pubblico americano dovrebbe essere indignato per il trattamento speciale riservato a un pedofilo e a un pedofilo accusato di reati sessuali su minori», ha dichiarato in una nota la famiglia della defunta Virginia Giuffre, forse la più nota fra le vittime del duo Epstein-Maxwell, suicidatasi in Australia poche settimane fa dopo strani messaggi sulla sua salute postati sui social.   La Maxwell, che chiede la grazia o la riduzione della pena, nell’interrogatorio ha minimizzato la lunga amicizia di Trump con Epstein e si è prodigata per elogiare il presidente. Il mese scorso, quando gli è stato chiesto se avrebbe preso in considerazione la grazia per la Maxwell, Trump ha risposto: «mi è permesso farlo, ma è una cosa a cui non ho ancora pensato».   «Non ho mai visto il presidente in alcun contesto inappropriato», ha detto la Maxwell durante l’intervista. «Il presidente non è mai stato inappropriato con nessuno. Nei momenti in cui sono stata con lui, si è comportato come un gentiluomo sotto tutti gli aspetti».   La Maxwell, che non era presente alla morte dell’Epstein, ha ipotizzato che Epstein non si sia suicidato. Non ha offerto alcuna teoria specifica su cosa fosse invece accaduto, ma ha minimizzato la possibilità che qualcuno avesse fatto uccidere Epstein con l’intenzione di eliminare le prove dell’esistenza di un giro di traffico sessuale.   «Non lo vedo», ha detto la Maxwell. «Penso, è possibile? Certo che è possibile. Ma non conosco alcun motivo, e non credo al ricatto o a niente di tutto questo, non credo che Epstein avesse un piano del genere. Se si è trattato davvero di omicidio, credo che si sia trattato di una situazione interna».   Un’indagine durata anni dal Dipartimento di Giustizia ha concluso che Epstein, trovato morto nella sua cella con un lenzuolo legato al collo nel 2019, è morto suicida e non per un atto criminale.   Il Blanche ha posto molte domande sulla relazione di Epstein con l’ex presidente Bill Clinton, con la Maxwell a negare che, come Trump, avesse avuto comportamenti sessuali inappropriati o altri comportamenti inappropriati, e ha affermato che nessuno dei due presidenti aveva mai visitato le isole private del signor Epstein.   A un certo punto, mentre difendeva Epstein e negava le accuse di traffico sessuale, la Maxwell affermò che i soci dell’Epstein erano stati ingiustamente diffamati per le loro relazioni con lui.   «Alcuni sono nel vostro gabinetto, e voi li considerate vostri colleghi», ha detto la signora Maxwell. Non ha chiarito a chi si riferisse, ma in un altro punto ha detto che Robert F. Kennedy Jr., il ministro della Salute, una volta si unì a Epstein in un viaggio a caccia di ossa di dinosauro in Dakota, aggiungendo che non c’era modo che i soci di Epstein «stessero con lui se fosse stato un maniaco o perché volevano favori sessuali».   Il Blanche ha chiesto alla Maxwell informazioni su molte delle figure ricche e potenti nell’orbita dell’Epstein, ma ha ottenuto ben poco da lei, nominando molte celebrità, uomini d’affari e politici – Elon Musk, Andrew M. Cuomo, John F. Kerry, Edward M. Kennedy, Sarah Ferguson, Naomi Campbell, Alan Dershowitz, Kevin Spacey e Larry Summers – ma ha affermato che erano semplicemente amici o avevano rapporti d’affari con lei e Epstein.

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Ha descritto, ad esempio, come lei e il Musk si fossero incontrati nel 2010 o nel 2011 a una festa per Sergey Brin, il co-fondatore di Google, e ha affermato di aver appreso tramite indagini legali che il Musk ed Epstein avevano comunicato via email. Il Musk, nel mezzo di una lite pubblica con il Trump all’inizio di quest’anno, aveva affermato che il nome del presidente era «nei file di Epstein» e «per questo non sono stati resi pubblici».   La Maxwell ha anche affermato che il Epstein era stato vicino a Ehud Barak, l’ex primo ministro di Israele, ma dopo ulteriori domande ha affermato di ricordare poco dei loro incontri, o del motivo per cui lui fosse stato vicino al Epstein.   L’accusa che circola sul caso Esptein è che costui avesse architettato un traffico sessuale come mezzo per raccogliere materiale di ricatto sui suoi potenti e influenti collaboratori, con Epstein pagato per il ricatto in collaborazione con agenzie di intelligence e forze dell’ordine, come l’FBI, la CIA e il Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana.   La Maxwell ha negato con fermezza la maggior parte di queste accuse, affermando di non essere a conoscenza di altre. In uno scambio particolarmente degno di nota, il Blanche le ha chiesto se avesse mai avuto contatti con un agente del Mossad.   «Beh, non deliberatamente», ha detto la Maxwell.   «Prego?» ha chiesto il Blanche.   Lei ha ripetuto: «Non deliberatamente».   Il Blanche non ha chiesto cosa intendesse dire ed è andato avanti.   Alla fine del colloquio il Blanche è sembrato complimentoso con la Maxwell promettendo «ci risentiremo presto».

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Ghislaine Maxwell è una delle figlie del magnate dei media inglese Robert Maxwell, che aveva cambiato nome nascondendo le sue origini ebraico-carpatiche: vero nome Ján Ludvík Hyman Binyamin Hoch, nato a Slatinske Doly in Rutenia (ora Ucraina) in una famiglia povera e numerosa che praticava l’ebraismo ortodosso e parlava solo yiddish. Robert Maxwell è stato definito come una «superspia» dello Stato di Israele, per il quale avrebbe trafficato segreti atomici. Morto misteriosamente nell’Atlantico mentre era sul suo panfilo (chiamato Lady Ghislaine), al funerale in Israele erano presenti vari capi del Mossad e vertici dello Stato Ebraico.   La Maxwell stava scontando una pena di 20 anni presso l’Istituto correzionale federale di Tallahassee per traffico di ragazze minorenni a fini sessuali, dove ha adottato la «fede ebraica del defunto padre», ricevendo di conseguenza, con l’aiuto di un’organizzazione del movimento ebraico Chabad-Lubavitch, il beneficio di differenze nei pasti e nell’estensione del tempo libero.   Ghislaine è ritenuta essere un collegamento tra il caso Epstein e i servizi israeliani, sempre più sospettati di essere dietro l’immane operazione di ricatto dei potenti della Terra filmati mentre facevano sesso con ninfette nell’isola di San Giacomo piccolo nelle Isole Vergini britanniche o nelle magioni di Epstein (in Florida, in Nuovo Messico, a Parigi, a Nuova York aveva il più grande palazzo della città).   Come riportato da Renovatio 21, nel corso dello scorso mese la Maxwella si era detta «pronta» a testimoniare in un’audizione di una Commissione del Congresso a Washington.   La Maxwell, è emerso, ha fatto vari viaggi con Bill Clinton, di cui, secondo le voci, sarebbe stata pure amante.   Ad un giornalista che nel giorno dell’arresto della Maxwell chiedeva un commento a Trump, che la conosce personalmente come figura costante nel mondo dei party altolocati a Nuova York ed in Florida, il presidente reagì augurando alla donna buona fortuna.  

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«Non è possibile che si sia suicidato»: parla il maggiordomo di Epstein

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Il maggiordomo storico di Jeffrey Epstein parla apertamente della morte del defunto pedofilo e finanziere caduto in disgrazia, unendosi al coro di voci che esprimono incredulità sul fatto che si sia suicidato.

 

Valdson Vieira Cotrin, che ha supervisionato la residenza di Epstein a Parigi per 18 anni, ha fatto questa ammissione in un’intervista al giornale britannico Telegraph.

 

«Sono come suo fratello» dice l’ex maggiordomo, riferendosi a Mark Epstein, che da tempo va dicendo di avere prove che attestino che il fratello Jeffrey sia stato assassinato. «Non credo che si sia trattato di suicidio. Amava troppo la vita», ha detto Cotrin al quotidiano britannico.

 


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Cotrin ha descritto il suo ultimo incontro con Epstein, dipingendo l’immagine di un uomo che sembrava tutt’altro che suicida. Epstein era rilassato e discuteva di progetti futuri, tra cui ulteriori investimenti nelle sue isole, l’acquisto discreto di una seconda proprietà che Cotrin aveva visitato e il trascorrere più tempo a Parigi.

 

«L’ho accompagnato all’aeroporto di Le Bourget. Era sabato, perché lunedì avrebbe dovuto comparire davanti al giudice per tutte queste accuse», ha detto il suo servitore di lunga data.

 

La gravità della situazione divenne chiara poco dopo la partenza di Epstein, secondo Cotrin. «Quando tornai a casa, mi telefonarono due giovani donne: la sua fidanzata principale, che era stata con lui ufficialmente per diversi anni, Karyna [Shuliak], e un’altra che lavorava per lui. E poi mi dissero: “il signor Epstein è finito in prigione. È arrivato a New York. La polizia lo stava aspettando”».

 

Cotrin ha anche affermato di aver lavorato decine di volte nelle proprietà di Epstein a New York, Palm Beach, in Florida e a Little St James, l’isola caraibica privata di Epstein, soprannominata dai media «l’isola dei pedofili», dove si dice che abbia intrappolato e violentato vittime spesso minorenni.

 

«Si fidava ciecamente di me», ha detto Cotrin, che non ha più lavorato dalla morte del suo capo, avvenuta sei anni fa, aggiungendo di non aver mai visto Epstein commettere alcun crimine sessuale.

 

«Ero il suo autista, il suo cuoco, la sua governante. Facevo tutto a Parigi, ero il suo unico dipendente a tempo pieno e retribuito e ho lavorato per lui dal 2001 fino alla sua morte. Se c’è qualcuno che può aver visto qualcosa, è Valdson, non c’è nessun altro», ha detto.

 

Epstein è stato trovato privo di sensi nella sua cella del Metropolitan Correctional Center di New York City il 10 agosto 2019, alle 6:30 del mattino, impiccato al letto. L’investitore misterioso è stato dichiarato morto al New York Downtown Hospital alle 6:39 del mattino. Il Dipartimento di Giustizia e il medico legale di New York City hanno stabilito che la sua morte è stata un suicidio per impiccagione.

 

Tuttavia, Mark Epstein, fratello di Jeffrey Epstein, ha sempre respinto la conclusione del governo e ha ripetutamente affermato di non credere che suo fratello si sia tolto la vita.

 

«Credo che sia stato ucciso perché, il giorno dopo la sua morte, ho sentito sulla CNN che è stato trovato morto, presumibilmente per suicidio», ha dichiarato Mark Epstein. «Sono usciti dall’autopsia e hanno convenuto che sembrava più un omicidio che un suicidio».

 

I risultati dell’autopsia sono diventati una fonte importante di controversia. L’autopsia di Epstein è stata eseguita dal medico legale capo di New York City, la dottoressa Barbara Sampson, e da un patologo assunto dalla famiglia Epstein, il dottor Michael Baden.

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Mark Epstein ha indicato prove forensi specifiche che, a suo avviso, contraddicono la sentenza sul suicidio.

 

«Una delle cose più importanti erano le tre ossa rotte nel collo. Ora, il dottor Baden ha eseguito circa 500 autopsie. Fa questo da oltre 50 anni. E ho parlato con altri patologi e mi hanno detto, sai, che è stata eseguita una sospensione morbida. Che è presumibilmente quello che Jeffrey avrebbe dovuto fare. Sai, potresti romperti un osso, forse due, ma nessuno ha mai visto tre ossa rotte in questo tipo di sospensione», ha detto Mark Epstein .

 

All’inizio di luglio, il promemoria congiunto del dipartimento di Giustizia e dell’FBI dichiarava che una «revisione esaustiva» delle prove relative alla morte di Epstein aveva definitivamente escluso l’omicidio.

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Le agenzie hanno anche negato l’esistenza di una «lista di clienti» legata a Epstein, contraddicendo direttamente le precedenti dichiarazioni del Procuratore Generale Pam Bondi. La Bondi aveva precedentemente lasciato intendere a Fox News che tale lista fosse «sulla mia scrivania» in attesa di revisione, alimentando speculazioni sul possibile ricatto di Epstein nei confronti delle élite globaliste.

 

Trump ha ripetutamente cercato di liquidare lo scandalo, accusando i democratici di aver inventato una bufala su Epstein per ostacolare il suo programma.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel video rilasciato nelle ultime settimane – il filmato delle telecamere a circuito chiuso del carcere, che si credeva sino a poc’anzi non esistesse – è stato notato manca un minuto. Ora alcuni osservatori si stanno concentrando su una macchia di colore arancio che appare sul bordo destro dell’inquadratura, che per alcuni potrebbe indicare la presenza di un altra persona vestita da carcerato che potrebbe aver commesso l’omicidio.

 

 

Nel frattempo sono stati sollevati dubbi sulla fotografia pubblicata dal Telegraph con Cotrin ed Epstein. Alcuni la ritengono generata con l’AI, altri ne attestano la veridicità. Nella foto, Epstein pare indossare una felpa delle forze di Difesa israeliane (IDF)

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