Spirito
Il clero anglicano vuole cambiare la morale sessuale: omosessualità, fornicazione, donne-preti, preti sposati gay, tutto compatibile con le Scritture

Il clero della Comunione delle Chiese anglicane in Inghilterra sostiene in maggioranza l’idea di ignorare completamente l’insegnamento biblico sulla moralità sessuale. È quanto emerge da un sondaggio su larga scala effettuato dal quotidiano londinese The Times, i cui risultati sono stati pubblicati il 29 agosto 2023.
L’ultimo sondaggio simile risale al 2014. Il sondaggio attuale mostra un cambiamento significativo nell’opinione del clero inglese riguardo alla moralità sessuale negli ultimi dieci anni. Il vescovo di Leeds, Nick Baines, ha dichiarato al Times che il sondaggio ha mostrato che i pastori affrontano gli stessi problemi della società nel suo insieme.
Si mostra però scettico nei confronti di una riforma: «la Chiesa in quanto tale non è un club. Ha una vocazione particolare, che non è quella di essere popolare. La Chiesa non ha sempre avuto ragione, ha aggiunto, ma deve essere all’altezza della sua vocazione che è quella di essere fedele a Dio».
Due terzi (64,5%) degli intervistati si oppongono all’insegnamento della Comunione anglicana secondo cui gli atti omosessuali sono incompatibili con la Scrittura. Il 29,7% è contrario a un cambiamento.
Analoga la valutazione dei rapporti sessuali prima del matrimonio: il 62,6% vuole riforme su questo punto, il 21,6% vuole l’abolizione totale del divieto, il 41% vuole l’abolizione per le persone impegnate in una relazione seria. Un buon terzo degli intervistati (34,6%) è favorevole al mantenimento del divieto.
Il 59% ha affermato che offrirà benedizioni alle coppie dello stesso sesso e il 32,3% si oppone. Il 53,4% degli intervistati è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati dalla Chiesa, contro il 36,5% che si oppone. Anche nel presiedere tali cerimonie, il 49,2% lo farebbe, mentre il 41% non sarebbe disposto a celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Il 63,3% degli intervistati vorrebbe che la Chiesa anglicana permettesse ai suoi sacerdoti di sposarsi civilmente con partner dello stesso sesso, il 28,7% è contrario. Nell’ultimo sondaggio condotto nel 2014, il 51% del clero era ancora contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Potrebbe una donna essere arcivescovo di Canterbury?
Le donne possono essere preti nella Chiesa d’Inghilterra, ma le parrocchie hanno la possibilità di rifiutarle come ministri. Il 62,9% degli intervistati è favorevole all’eliminazione di questa possibilità, mentre il 33,5% vorrebbe mantenerla permanentemente. Il 4,8% delle parrocchie ha dichiarato di non accettare le donne in posizioni di leadership nella Chiesa.
Ciò riguarda sia le donne pastore che le donne vescovo. Del clero intervistato, l’80,2% ha affermato che sosterrebbe la nomina di una donna ad arcivescovo di Canterbury, mentre il 13,4% ha affermato di no.
Per questo sondaggio, il Times ha selezionato 5.000 sacerdoti anglicani residenti in Inghilterra. Al sondaggio hanno partecipato complessivamente 1.436 persone e nell’analisi sono state incluse le risposte di 1.185 sacerdoti praticanti. Ciò significa che è stato intervistato circa il 6% dei sacerdoti praticanti.
Il permesso accordato dalla Chiesa d’Inghilterra di benedire le coppie dello stesso sesso all’inizio di quest’anno ha causato una spaccatura nella Comunione. In primavera le chiese africane si sono separate dalla Chiesa madre inglese.
Tensioni esistono anche all’interno della Chiesa d’Inghilterra. Diversi ex vescovi si sono convertiti negli ultimi anni all’Ordinariato cattolico di Nostra Signora di Walsingham, creato nel 2009 per consentire ai convertiti della Chiesa anglicana di preservare le proprie tradizioni.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Spirito
La chiesa africana respinge l’«arcivescova» di Canterbury

La Chiesa anglicana della Nigeria ha ufficialmente rigettato la nomina della prima «arcivescova» di Canterbury. La reazione era stata pienamente anticipata.
L’arcivescovo nigeriano, metropolita e primate della Chiesa nigeriana, Henry Ndukuba, ha definito l’elezione di Sarah Mullally un «doppio rischio»: in primo luogo, perché impone una leadership femminile a chi non può accettarla, e in secondo luogo, perché promuove «una forte sostenitrice del matrimonio tra persone dello stesso sesso».
In una dichiarazione pubblicata lunedì su Facebook, Ndukuba si è chiesto come Mullally «speri di ricucire il tessuto già lacerato della Comunione anglicana», considerando i dibattiti in corso sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Lo Ndukuba ha sottolineato che la Nigeria, parte della Global Fellowship of Confessing Anglicans (GAFCON), «riafferma la sua precedente posizione di sostenere l’autorità delle Scritture» e rifiuta quella che ha chiamato «l’agenda revisionista» presente in alcune sezioni della Comunione.
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«Questa elezione è un’ulteriore conferma che il mondo anglicano globale non può più accettare la guida della Chiesa d’Inghilterra e quella dell’arcivescovo di Canterbury», ha dichiarato Ndukuba.
La GAFCON ha espresso «dispiacere» per la nomina di Mullally, sostenendo che la Chiesa d’Inghilterra ha «abbandonato gli anglicani nel mondo» e ha perso la sua autorità morale. La Chiesa d’Inghilterra non ha ancora risposto alla dichiarazione nigeriana.
Sarah Mullally, 63 anni, è stata nominata venerdì come 106° Arcivescovo di Canterbury, dopo l’approvazione della sua candidatura da parte di Re Carlo III. Assumerà l’incarico a gennaio, dopo la conferma definitiva dei vertici della Chiesa d’Inghilterra, diventando la prima donna a ricoprire questo ruolo.
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In gran parte dell’Africa subsahariana, la Chiesa anglicana e altre denominazioni cristiane mantengono una visione tradizionale su matrimonio e genere. La Chiesa della Nigeria, una delle più grandi province anglicane, definisce il matrimonio esclusivamente come l’unione tra un uomo e una donna e non ordina donne come sacerdoti o vescovi.
In Kenya, nonostante la consacrazione del vescovo Rose Okeno abbia rappresentato una svolta storica, le donne in ruoli episcopali rimangono rare e le unioni tra persone dello stesso sesso sono fermamente respinte. Posizioni conservatrici simili predominano in Uganda e in gran parte dell’Africa orientale e occidentale. L’eccezione principale è la Chiesa anglicana dell’Africa meridionale, che ammette donne vescovo ma continua a sostenere l’insegnamento tradizionale sul matrimonio.
Come riportato da Renovatio 21, la comunione anglicana ha già visto a causa dell’elezione di una donna ad arcivescovo del Galles una rottura nelle sue pendici africane. In una conferenza a Kigali di due mesi fa, a seguito della nomina della «vescova» Cherry Wann ad arcivescovo del Galles, è stato concluso che «Poiché il Signore non benedice le unioni tra persone dello stesso sesso, è pastoralmente fuorviante e blasfemo formulare preghiere che invocano la benedizione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».
«La decisione della Chiesa in Galles di eleggere la Reverenda Cherry Vann come Arcivescovo e Primate è un altro doloroso chiodo nella bara dell’ortodossia anglicana. Celebrando questa elezione e la sua immorale relazione omosessuale, la Comunione di Canterbury ha ceduto ancora una volta alle pressioni mondane che sovvertono la buona parola di Dio» aveva commentato Laurent Mbanda, Presidente del Consiglio dei Primati della Global Anglican Future Conference (GAFCON).
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Immagine screenshot da YouTube
Gender
Il cardinale Zen condanna il «pellegrinaggio» LGBT nella Basilica di San Pietro: «offesa a Dio»

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Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

Candace Owens ha pubblicato presunti messaggi personali del defunto Charlie Kirk che dimostrano un crescente interesse per la Chiesa cattolica. Lo riporta LifeSite.
In uno dei messaggi, Kirk affermava che «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore». Owens ha affermato che Kirk le ha inviato il messaggio nel febbraio 2024 durante conversazioni private sulla teologia e sull’uso politico del termine «giudeo-cristiano».
Candace ha descritto l’osservazione come parte di uno scambio continuo tra amici, aggiungendo di non aver mai affermato che Kirk si fosse convertito o si stesse preparando a farlo. «Charlie stava attraversando alcuni cambiamenti spirituali verso la fine», ha detto l’attivista, affermando che Kirk «non frequentava la chiesa del pastore Rob McCoy», ma piuttosto andava a messa ogni settimana e a volte anche più spesso.
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Owens ha anche attirato l’attenzione sul ciondolo di San Michele che Kirk indossava al momento della morte, aggiungendo che la sua vedova, Erika, aveva portato un vescovo a pregare sul suo corpo in seguito, e in precedenza aveva portato un prete a casa loro per pregare dopo una «fattura» comminatagli pubblicamente da giornalisti di sinistra.
Aveva anche parlato positivamente dell’importanza della Madonna, presentandola come la «soluzione al femminismo tossico» e invitando gli evangelici a venerarla di più.
.@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario.
La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico.
«Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto».
«Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo.
«Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo».
Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede.
Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva.
Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato.
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Parimenti, è stato detto che amici avessero rivelato come Charlie avesse «paura» delle forze di Israele, di cui pure era stato un accanito sostenitore. L’insofferenza di Kirk per le pressioni che gli stavano mettendo – specie dopo che aveva fatto parlare ad un evento estivo il giornalista Tucker Carlson e il comico Dave Smith, considerati ora come anti-Israele – erano state rese pubbliche durante una trasmissione con la celebre giornalista Megyn Kelly.
Tutti coloro che si sono interessati del caso ci tengono a ricordare, tuttavia che non vi sono prove che Israele sia implicato nell’omicidio di Kirk.
Come riportato da Renovatio 21, a ribadire l’estraneità dello Stato Ebraico è stato più volte, alla TV americana e in videomessaggi pubblici sui social, il premier israeliano Beniamino Netanyahu, il quale per qualche ragione ha negato simultaneamente anche le accuse sugli assassinii rituali ebraici medievali con vittime i bambini cristiani, come San Simonino.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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