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I vescovi americani sollecitano il Senato a respingere il disegno di legge democratico su fecondazione in vitro e clonazione

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La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America (USCCB) ha inviato una lettera al Senato degli Stati Uniti invitando i senatori ad opporsi e respingere il cosiddetto Access to Family Building Act (AFBA), il disegno di legge creerebbe un «diritto» ai sensi della legge federale alla fecondazione in vitro (IVF), che i vescovi hanno condannato in quanto «fondato su milioni di bambini creati per essere distrutti o abbandonati», così come altre pratiche anti-vita, come la maternità surrogata e l’editing genetico. Lo riporta LifeSiteNews.

 

Esprimendo la loro compassione per le coppie che affrontano la difficoltà dell’infertilità, i vescovi hanno insistito sul fatto che «la soluzione, tuttavia, non potrà mai essere un processo medico che implichi la creazione di innumerevoli bambini prenatali e che abbia come risultato il congelamento o lo scarto e la distruzione della maggior parte di loro».

 

«Per questo e altri problemi profondamente preoccupanti legati al disegno di legge, ci opponiamo fermamente all’Access to Family Building Act (S. 3612)».

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I vescovi hanno osservato che «se adottato, l’Access to Family Building Act sarebbe la prima legge in assoluto ad esentarsi dall’ormai da lungo tempo Religious Freedom Restoration Act (RFRA)».

 

Richiamando l’attenzione sulle conseguenze radicali che il disegno di legge avrebbe sulle organizzazioni cristiane e pro-vita che si oppongono alla pratica della fecondazione in vitro perché comporta l’omicidio di innumerevoli bambini non ancora nati, hanno affermato i vescovi, «organizzazioni di beneficenza senza scopo di lucro basate sulla fede, scuole e organizzazioni Le organizzazioni ecclesiali che servono le vostre comunità e, per principio, non possono includere la fecondazione in vitro (IVF) nei loro piani sanitari per i dipendenti potrebbero trovarsi di fronte a scelte impossibili e potenzialmente esistenziali. Allo stesso modo, le strutture sanitarie religiose e i fornitori di servizi religiosi potrebbero essere costretti a facilitare procedure che violano le loro convinzioni o ad abbandonare il campo».

 

I vescovi statunitensi hanno anche sottolineato il pericoloso territorio inesplorato dei nuovi «diritti» inventati che il disegno di legge potrebbe introdurre nel panorama giuridico e politico americano.

 

«I termini dell’S. 3612 potrebbero anche essere facilmente interpretati per fabbricare e imporre nuovi diritti alla clonazione umana, alla modifica genetica, alla creazione di chimere uomo-animale, alla riproduzione di figli di un genitore deceduto da tempo, all’acquisto e alla vendita di embrioni umani, maternità surrogata gestazionale commerciale e altro ancora. In alcuni Stati la clonazione umana e la maternità surrogata a fini commerciali sono vietate. Inoltre, senza limiti di età o di chi sia responsabile, anche i genitori potrebbero essere citati in giudizio dal governo o da un fornitore se tentano di impedire ai loro figli minorenni di utilizzare ART» cioè tecnologie di riproduzione assistita, scrivono i prelati.

 

I vescovi sottolineano che «anche un nuovo diritto nazionale alla maternità surrogata commerciale sarebbe profondamente problematico», affermando che «la pratica sfrutta le donne vulnerabili e mercifica sia loro che i loro figli. Viola anche il diritto dei bambini ad una madre e ad un padre, e li allontana dalla madre nella quale sono cresciuti e la cui voce è la prima e unica che abbiano mai conosciuto».

 

Ribadendo l’immoralità dell’uccisione di innumerevoli bambini coinvolti nella pratica della fecondazione in vitro, i vescovi hanno dichiarato in termini inequivocabili che solo su questo argomento si opporrebbero fermamente al disegno di legge, anche se tutte le altre questioni morali fossero affrontate.

 

Hanno dichiarato: «mentre sottolineiamo una serie di preoccupazioni che crediamo siano condivise dalla maggioranza degli americani indipendentemente dalle loro convinzioni politiche, dobbiamo chiarire che, anche se tali problemi verranno affrontati, continueremo a opporci all’Access to Family Building Agire come una minaccia per gli esseri umani più vulnerabili».

 

Contrastando l’affermazione grossolanamente falsa secondo cui la pratica della fecondazione in vitro è a favore della vita, i vescovi d’America insistono che «contrariamente a quanto alcuni hanno affermato, una posizione che sostiene la consacrazione legale della fecondazione in vitro, per quanto ben intenzionata, non è né a favore della vita né a favore dei bambini. Sarebbe meglio esplorare approcci come investire nella ricerca sull’infertilità a favore della vita o rafforzare il sostegno per le coppie che desiderano adottare».

 

Senza mezzi termini, hanno dichiarato: «non possiamo tollerare una pratica e un’industria che si basa su milioni di bambini creati per essere distrutti o abbandonati. Per tutte le ragioni di cui sopra, vi imploriamo nei termini più forti possibili di opporvi alla S. 3612 e a qualsiasi legislazione simile che vi venga presentata».

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La lettera, inviata a nome della Conferenza episcopale, è stata firmata da quattro presidenti del comitato dell’USCCB: l’arcivescovo Borys Gudziak dell’Arcieparchia cattolica ucraina di Filadelfia, presidente del Comitato per la giustizia interna e lo sviluppo umano; il vescovo Michael Burbidge di Arlington, presidente del Comitato per le attività a favore della vita; il Vescovo Robert Barron di Winona-Rochester, presidente del Comitato sui laici, il matrimonio, la vita familiare e la gioventù; e il vescovo Kevin Rhoades, di Fort Wayne-South Bend, presidente del Comitato per la libertà religiosa.

 

La lettera fa seguito ad una recente sentenza della Corte Suprema dell’Alabama che riconosce gli embrioni umani come figli. La sentenza ha avuto un effetto scioccante sull’industria della riproduzione artificiale, che in parte ha fermato le macchine, e sulla politica, con i politici di ambo gli schieramenti imbarazzati per il da farsi.

 

Come riportato da Renovatio 21, solo 5 deputati repubblicani avrebbero sostenuto la risoluzione pro-provetta. Tra di essi, ovviamente, il controverso falco Lindsey Graham.

 

«Dopo la sentenza, gli apologeti dell’industria della fecondazione in vitro e gli alleati della lobby dell’aborto hanno agito rapidamente per rendere la fecondazione in vitro una questione nazionale, mentre i democratici hanno tentato di alimentare i timori degli elettori sulle restrizioni della fecondazione in vitro e sfruttare l’opportunità per approvare l’AFBA» riporta LifeSiteNews, che ricorda che «anche numerosi repubblicani si sono affrettati a dichiarare il loro sostegno alla pratica, tra cui l’ex presidente e presunto candidato alle presidenziali del 2024 Donald Trump».

 

Le «cliniche della fertilità» in Alabama hanno sospeso le loro operazioni di fecondazione in vitro in risposta alla decisione dell’Alta Corte di determinare se continuarle le avrebbe messe in pericolo legale.

 

Secondo Sarah Holiday di The Washington Stand, l’AFBA va ben oltre il semplice obbligo agli Stati di consentire la fecondazione in vitro che di fatto legalizzerebbe anche «la clonazione umana, l’editing genetico per produrre designer babies, la creazione di ibridi animale-umani (“chimere”), la maternità surrogata, e il traffico e la distruzione di embrioni umani».

 

Inoltre, la legge darebbe al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) il potere di intentare un’azione civile contro chiunque tenti di limitare una qualsiasi di queste pratiche.

 

È stato stimato che più di un milione di embrioni vengono immagazzinati sotto azoto liquido negli Stati Uniti dopo la fecondazione in vitro e che ben il 93% di tutti gli embrioni creati attraverso la fecondazione in vitro alla fine vengono distrutti.

 

In Cina il Partito Comunista Cinese sta spingendo pazzamente per la riproduzione artificiale per evitare l’implosione demografica. Se ogni anno in Cina nascono oltre 200.000 bambini con fecondazione in vitro, ciò significa che milioni di embrioni possono essere congelati durante la conservazione. Un ospedale di Zhengzhou, una città di 10 milioni di abitanti, sostiene di avere in gestione 100 mila embrioni congelati. La megalopoli, di badi bene, costituisce solamente l’1% della popolazione cinese.

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In Italia, secondo una stima dell’Istituto superiore di Sanità, nel 2020 gli embrioni abbandonati erano 37.500. «Ognuno dei 320 centri italiani – in Lombardia sono 51 – è tenuto a conservarli e a custodirli in bidoni di azoto liquido a -196° per mantenerli vitali. Fino a quando? Non si sa. Il “problema” è stato affrontato varie volte dalla politica e dai tribunali ma mai risolto» scrive un’inchiesta dello scorso ottobre la giornalista Gioia Locati.

 

Nel processo di riproduzione artificiale, ora a carica della Sanità pubblica, alcuni embrioni sani vengono impiantati, nella speranza che almeno uno «attecchisca» cioè si sviluppi. A volte attecchiscono due, tre o più: i tanti parti plurigemellari di cui sentite, e tanti dei bambini gemelli eterozigoti che magari vedete al parchetto, provengono direttamente dalla provetta che uccide, ogni anno, più di 170 mila embrioni.

 

Come ripetiamo su Renovatio 21, in altri casi gli embrioni impiantati vanno a fondersi, formando quelle che si chiamano chimere umane: esseri composti da tessuti e organi di due DNA diversi; molte persone sono chimere senza saperlo, e hanno parti di loro (i genitali, perfino) che in realtà derivano da un fratello mai nato.

 

La Chiesa cattolica insegna, basandosi sul diritto naturale, che la fecondazione in vitro è gravemente immorale perché separa l’atto sessuale dalla procreazione e viola il diritto del bambino a nascere da un’unione coniugale.

 

Tuttavia, possiamo dire che lo stato in cui si trovano gli embrioni crioconservati non è ancora stato definito teologicamente: congelati nell’azoto liquido, questi milioni di esseri affogati nel gelo non si trovano solo negli ospedali e nelle «biobanche». Essi sono situati, letteralmente, in un «limbo» – e non parliamo solo di un limbo sanitario, giuridico, sociopolitico ma soprattutto teologico.

 

Sono vivi o sono morti? Le Pontificie Accademie non hanno ancora dato risposta. In realtà, sapendo come stanno le cose a Roma, abbiamo molta paura che la diano ora.

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IVF

Gli embrioni uccisi dalla fecondazione in vitro superano il numero di bambini uccisi dall’aborto: pure i pro-life USA se ne accorgono

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Secondo un recente rapporto, il numero annuale di esseri umani embrionali uccisi nel processo di fecondazione in vitro (IVF) supera ormai di gran lunga il numero di bambini uccisi ogni anno dall’aborto. Si tratta di una nota verità, drammaticamente valida anche per l’Italia, ripetuta da anni da Renovatio 21.   Secondo l’ultimo rapporto annuale della Society for Assisted Reproductive Technology (SART) sull’uso della fecondazione in vitro e di tecnologie simili, nel 2023 il numero di bambini nati tramite fecondazione in vitro è salito a 95.860 negli Stati Uniti (il 2,6% di tutte le nascite) e il numero totale di cicli di fecondazione in vitro segnalati è salito a 432.641.   SART e la sua entità gemella American Society for Reproductive Medicine (ASRM) accolgono la notizia come uno sviluppo positivo per le coppie infertili, tuttavia il gruppo pro-life statunitense Live Action ha elaborato i numeri basandosi sulle medie degli embrioni «in eccesso» creati e scartati dal processo, e ha stimato che ben «1.946.884 embrioni non sono sopravvissuti per essere impiantati, e altri 1.759.664 sono stati congelati, distrutti, donati alla ricerca o rilasciati per l’adozione di embrioni».

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Al contrario, il Guttmacher Institute, che costituisce il braccio di ricerca e sviluppo del colosso abortista Planned Parenthood, stima il numero di aborti nel 2023 a 1.037.880 (il numero reale sarebbe più alto a causa di carenze nella raccolta dei dati sugli aborti , ma non in misura tale da colmare il divario tra questo e i numeri della fecondazione in vitro).   Il processo di fecondazione in vitro è gravemente immorale, in quanto comporta la creazione consapevole di decine di embrioni umani «in eccesso» che vengono poi uccisi e le vite umane trattate come merci da barattare . Si stima che oltre un milione di embrioni vengano congelati negli Stati Uniti dopo la fecondazione in vitro e che fino al 93% di tutti gli embrioni creati tramite fecondazione in vitro venga infine distrutto.   Negli USA si stima che più di un milione di embrioni siano congelati in deposito dopo la fecondazione in vitro e che fino al 93% di tutti gli embrioni creati tramite fecondazione in vitro vengano infine distrutti. Un profilo del 2019 della NBC News sul professionista della fecondazione in vitro della Florida Craig Sweet ha riconosciuto che il suo studio ha scartato o abbandonato circa un terzo degli embrioni che conserva in celle frigorifere.   Tuttavia, le linee politiche della questione si sono confuse l’anno scorso, dopo che la Corte Suprema dell’Alabama ha stabilito che gli embrioni congelati si qualificavano come bambini in una causa per omicidio colposo, portando la questione al centro dell’attenzione nazionale. La maggior parte dei repubblicani USA si è affrettata a dichiarare il proprio sostegno alla fecondazione in vitro (con solo una manciata di eccezioni ).   A guidare la carica è stato il presidente Donald Trump, che si è autodefinito un «leader della fecondazione in vitro» e ha persino promesso di promulgare un nuovo diritto federale alla riproduzione artificiale, sia attraverso sussidi diretti che attraverso un obbligo assicurativo (sebbene abbia anche suggerito di sostenere esenzioni religiose a quest’ultimo).   Poco dopo il suo ritorno alla presidenza, Trump ha firmato un ordine esecutivo che ordina alla sua amministrazione di avviare un brainstorming su azioni amministrative e raccomandazioni politiche per rafforzare l’«accesso» e la «convenienza» della fecondazione in vitro, senza tuttavia impegnarsi ancora in una politica specifica.   A maggio, la Casa Bianca stava preparando un rapporto sulle modalità per combattere l’infertilità e, nell’ambito di tali discussioni, sta valutando una serie di idee politiche, tra cui l’aggiunta della copertura per la fecondazione in vitro all’assicurazione sanitaria militare statunitense, la dichiarazione della fecondazione in vitro come «prestazione sanitaria essenziale» che deve essere coperta dall’Affordable Care Act (Obamacare) e la richiesta al Congresso di emanare un mandato federale per le compagnie assicurative private a coprire la fecondazione in vitro.   La Casa Bianca alla fine ha abbandonato l’idea di rendere obbligatoria la fecondazione in vitro, ma ha affermato di voler comunque trovare un modo per mantenere la promessa elettorale di Trump. Il mese scorso, Trump ha annunciato di aver raggiunto un accordo per ridurre i costi della fecondazione in vitro e aumentarne l’accesso (tra le altre misure volte a ridurre i prezzi dei farmaci per la fertilità) creando una nuova opzione di benefit che copra specificamente la fecondazione in vitro e altri trattamenti per la fertilità, che i datori di lavoro possono offrire ai propri dipendenti.

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Come riportato da Renovatio 21, il segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS), Robert F. Kennedy Jr., ha detto a Trump che grazie a questa mossa sarebbe «entrato in paradiso».   Il fatto che il numero delle vittime della provetta sia maggiore di quello dell’aborto è ampiamente noto al lettore di Renovatio 21.   Riguardo ai numeri degli embrioni IVF in Italia – dove vi è stato un amento del 30% in 10 anni – secondo l’Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici (AIGOC), nel solo 2018 la fecondazione in provetta ha ucciso 171.730 embrioni italiani nel corso di un solo anno. Vale a dire, più bambini morti che con l’aborto di Stato della 194/78.   Immaginiamo, nel 2024, quanto questa cifra sia aumentata. E quindi, di quanti embrioni scartati ed eliminati eugeneticamente, di quanti esseri terminati, stiamo parlando? Di un milione? Due? Tre milioni?   Vi è poi il tema della crioconservazione degli embrioni – una dimensione biologicamente, legalmente e teologicamente ancora non definita dove si possono trovare gli esseri umani prodotti in laboratorio.   In Italia secondo una stima dell’Istituto superiore di Sanità, nel 2020 gli embrioni abbandonati sotto azoto liquido erano 37.500 distribuiti in 320 centri.   Secondo uno studio condotto da un gruppo italiano e presentato al 40° congresso della Società Europea di Medicina della Riproduzione ed Embriologia (ESHRE) ad Amsterdam, dal 2010 al 2020, in Italia – Paese in cristi denatalista – la percentuale di bambini in provetta è aumentata dal 32% al 42%, con un incremento di circa il 30%. Tra le donne sotto i 38 anni, queste cifre raggiungono addirittura il 70-80%.   Renovatio 21 non può non aggiungere, come sempre, la questione delle chimere umane, in aumento logico con l’espandersi della pratica della provetta.   n biologia, una chimera è un organismo o una creatura che presenta due o più popolazioni di cellule geneticamente diverse, ciascuna originata da zigoti differenti. Queste popolazioni cellulari geneticamente distinte di fatto coesistono all’interno dell’organismo   Le chimere umane, ovvero individui derivati dalla combinazione di due embrioni, costituiscono una realtà riconosciuta da un numero significativo di anni, benché questa realtà sia spesso ignorata nonostante il notevole incremento dei casi, come riportato da alcuni professionisti medici.   Le persone chimeriche, le quali presentano due diversi set di DNA in quanto risultato della fusione di due esseri distinti, effettivamente mostrano disfunzioni che emergono col tempo: il «fratello» che è stato assorbito continua a crescere all’interno del corpo del gemello ospite più sviluppato. È possibile che tessuti come capelli, muscoli e persino occhi si trovino all’interno del corpo di un individuo chimera.   In altre situazioni, l’embrione assorbito si sviluppa in modo «coordinato» con l’altro gemello, diventando un organo specifico all’interno del corpo dell’embrione dominante.

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Il chimerismo ha già giocato brutti scherzi in giro per il mondo. Sono stati riportati casi in cui individui hanno avuto figli, ma non hanno trasmesso il loro proprio DNA ai loro discendenti, poiché gli organi genitali, sia maschili che femminili, erano in realtà derivati dai gemelli assorbiti durante la fase embrionale. Di conseguenza, la loro prole è geneticamente figlia dei fratelli che non hanno mai conosciuto e dei quali non erano nemmeno a conoscenza, ma che esistono nella realtà della genetica: è da capogiro, a pensarci, ma è così.   In America, dove i test genetici sono arrivati al consumatore, saltano fuori casi sempre più allucinanti. I servizi sociali tolgono i bambini ad una donna, che viene arrestata dalla polizia dopo un test del DNA: i figli non sono suoi, li ha rapiti – invece li ha partoriti lei, solo che i suoi organi riproduttivi erano in realtà della sorella che condivideva con lei il grembo materno, e che si è fusa con la donna, che quindi, da figlia unica, ha una sorella, ma non la ha mai vista, perché è dentro di lei, ma al contempo è la vera madre dei suoi figli (sì, gira la testa). Prima di risolvere legalmente questo problema, la signora ne ha passate di ogni tipo.   Stesso caso per un uomo che si è sentito dire di non essere il padre dei suoi figli, in quanto il vero padre, dissero i medici, era secondo i risultati del DNA un parente stretto, un fratello (vicenda di corna abbastanza classica). E invece, l’uomo era figlio unico – suo fratellino si era sistemato, molto prima di nascere, come organo genitale del fratellone, e ha continuato così, generando così dei figli con la cognata.   L’aberrazione biologica qui fa il paio con quella sociale, perché le ramificazioni di distruzione della società, della famiglia, del concetto stesso di identità individuale sono abissali.   Ora, non può non esserci un aumento dei casi di chimere umane visto l’incremento degli impianti multipli previsti nei procedimenti di riproduzione assistita. Nella PMA, i medici inseriscono nella donna più embrioni con la speranza che almeno uno di essi si sviluppi con successo. Questa pratica può portare non solo a parti gemellari e plurigemellari (che sono, come visibile, tipici della riproduzione artificiale), ma anche, in alcuni casi non sempre riconosciuti, a fenomeni di chimerismo umano.   Non ci è chiaro se vi siano studi specifici sull’aumento delle chimere in Italia. Abbiamo sentito in questi anni, tuttavia, racconti aneddotici di operatori sanitari, che ci dicono che negli ospedali continuano a capire casi del genere.   È evidente che il sonno della legge naturale genera mostri.   Sarebbe ora di svegliarsi: lo diciamo soprattutto ai pro-life italiani, che dormono beati (e ben pasciuti, tra aiutini e donazioni) sui cuscini narcotizzanti offerti dalla chiesa neocattolica, che ha dato segni evidenti di voler «sdoganare» il bambino sintetico.   Di fatto, il ruolo dei pro-vita italiani sembra proprio quello di offrire il cuscino anche a voi, e farvi dormire su questa strage apocalittica. Con quel cuscino vogliono soffocare la Verità e la Vita. Svegliatevi il prima possibile.

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Trump annuncia un accordo per rendere più facile la provetta. Kennedy dice che per questo andrà in paradiso

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Il presidente USA Donald Trump ha annunciato che la sua amministrazione ha raggiunto un accordo con le aziende farmaceutiche per ridurre drasticamente il costo della fecondazione in vitro (IVF). Si tratta di uno sviluppo devastante che porterà alla creazione in laboratorio di milioni di esseri umani e al loro scarto.

 

Renovatio 21 inoltre torna a sottolineare che in questo modo aumenteranno a dismisura i casi di chimere umane, ossia di individui dotati di più DNA.

 

«Le iniziative che ho appena annunciato rappresentano le azioni più audaci e significative mai intraprese da un presidente per portare il miracolo della vita in più case americane», ha dichiarato Trump giovedì nello Studio Ovale. «Non esiste felicità e gioia più grande nel crescere i figli, e ora milioni di americani che lottano contro l’infertilità avranno una nuova opportunità di vivere l’esperienza più bella di tutte».

 

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Il presidente descritto la sua iniziativa come una «vittoria storica per le donne, le madri e le famiglie americane» e ha scherzato sul fatto che darà il via a un’era di «bambini Trump».

 

Il segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), Robert F. Kennedy Jr., si è congratulato con Trump, dicendogli che «andrà in paradiso» per aver promosso la fecondazione in vitro.

 

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Il processo di fecondazione in vitro (IVF) è considerato gravemente immorale, poiché comporta la creazione consapevole di decine di embrioni umani «in eccesso» che vengono poi uccisi e trattati come merci. Si stima che oltre un milione di embrioni siano congelati negli Stati Uniti dopo la fecondazione in vitro e che fino al 93% di tutti gli embrioni creati tramite IVF venga infine distrutto.

 

Come riportato da Renovatio 21, in America come in Italia oggi la provetta uccide più dell’aborto.

 

Dopo che una sentenza della Corte Suprema dell’Alabama, che ha stabilito che gli embrioni congelati fossero considerati bambini in una causa per omicidio colposo, ha portato la questione al centro dell’attenzione nazionale lo scorso anno, la maggior parte dei repubblicani nazionali si è affrettata a dichiarare il proprio sostegno alla fecondazione in vitro (con poche eccezioni).

 

A guidare la carica era stato lo stesso Trump, che si è autodefinito un «leader della fecondazione in vitro» e ha promesso di promulgare un nuovo diritto federale alla fecondazione in vitro, sia attraverso sussidi diretti che tramite un obbligo assicurativo (sebbene abbia anche suggerito di sostenere esenzioni religiose a quest’ultimo).

 

A febbraio, Trump ha firmato un ordine esecutivo che ordina alla sua amministrazione di elaborare azioni amministrative e raccomandazioni politiche per rafforzare l’«accesso» e la «sostenibilità» della fecondazione in vitro, senza tuttavia impegnarsi ancora in una politica specifica.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo prosperano nuove pratiche eugenetiche di screening degli embrioni, con startup lautamente finanziate dagli oligarchi elettronici volte a creare bambini «perfetti» come nel più estremo sogno hitleriano.

 

Non c’è solo la mostruosa ecatombe di embrioni della cosiddetta «micromorte» a rendere problematica la riproduzione artificiale. Con embrioni multipli impiantati nella donna e «attecchiti» si può avere il fenomeno della «chimera umana».

 

In biologia, una chimera è un organismo o una creatura che presenta due o più popolazioni di cellule geneticamente diverse, ciascuna originata da zigoti differenti. Queste popolazioni cellulari geneticamente distinte di fatto coesistono all’interno dell’organismo

 

Le chimere umane, ovvero individui derivati dalla combinazione di due embrioni, costituiscono una realtà riconosciuta da un numero significativo di anni, benché questa realtà sia spesso ignorata nonostante il notevole incremento dei casi, come riportato da alcuni professionisti medici.

 

Le persone chimeriche, le quali presentano due diversi set di DNA in quanto risultato della fusione di due esseri distinti, effettivamente mostrano disfunzioni che emergono col tempo: il «fratello» che è stato assorbito continua a crescere all’interno del corpo del gemello ospite più sviluppato. È possibile che tessuti come capelli, muscoli e persino occhi si trovino all’interno del corpo di un individuo chimera.

 

In altre situazioni, l’embrione assorbito si sviluppa in modo «coordinato» con l’altro gemello, diventando un organo specifico all’interno del corpo dell’embrione dominante.

 

Il chimerismo ha già giocato brutti scherzi in giro per il mondo.

 

Sono stati riportati casi in cui individui hanno avuto figli, ma non hanno trasmesso il loro proprio DNA ai loro discendenti, poiché gli organi genitali, sia maschili che femminili, erano in realtà derivati dai gemelli assorbiti durante la fase embrionale. Di conseguenza, la loro prole è geneticamente figlia dei fratelli che non hanno mai conosciuto e dei quali non erano nemmeno a conoscenza, ma che esistono nella realtà della genetica: è da capogiro, a pensarci, ma è così.

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In America, dove i test genetici sono arrivati al consumatore, saltano fuori casi sempre più allucinanti. I servizi sociali tolgono i bambini ad una donna, che viene arrestata dalla polizia dopo un test del DNA: i figli non sono suoi, li ha rapiti – invece li ha partoriti lei, solo che i suoi organi riproduttivi erano in realtà della sorella che condivideva con lei il grembo materno, e che si è fusa con la donna, che quindi, da figlia unica, ha una sorella, ma non la ha mai vista, perché è dentro di lei, ma al contempo è la vera madre dei suoi figli (sì, gira la testa). Prima di risolvere legalmente questo problema, la signora ne ha passate di ogni tipo.

 

Stesso caso per un uomo che si è sentito dire di non essere il padre dei suoi figli, in quanto il vero padre, dissero i medici, era secondo i risultati del DNA un parente stretto, un fratello (vicenda di corna abbastanza classica). E invece, l’uomo era figlio unico – suo fratellino si era sistemato, molto prima di nascere, come organo genitale del fratellone, e ha continuato così, generando così dei figli con la cognata.

 

L’aberrazione biologica qui fa il paio con quella sociale, perché le ramificazioni di distruzione della società, della famiglia, del concetto stesso di identità individuale sono abissali.

 

Più che paradiso, qui stiamo parlando di inferno sulla terra.

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Eugenetica

«Pratiche eugenetiche discriminatorie»: allarme del bioeticista contro nuovo test sugli embrioni FIVET

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Un team di accademici ha sviluppato uno strumento che permette alle coppie che si sottopongono a fecondazione in vitro (FIVET) di scegliere quali embrioni impiantare, suscitando critiche da bioeticisti che temono possa condurre a una «società distopica». Lo riporta LifeSite.   Herasight, co-fondata dall’ex docente della Duke University Jonathan Anomaly, afferma che il suo prodotto è in grado di prevedere il rischio che un embrione sviluppi patologie come glaucoma o Alzheimer, offrendo ai genitori più informazioni sugli embrioni generati tramite FIVET.   La FIVET produce generalmente tra 15 e 19 ovociti, di cui circa sei raggiungono lo stadio di blastocisti entro una settimana dalla fecondazione. Secondo Reproductive Medicine Associates, le cliniche spesso eliminano gli embrioni considerati portatori di anomalie. Anomaly ha sottolineato che Herasight non impone scelte ai genitori, ma fornisce dati genetici per supportare le loro decisioni.   «C’è una grande differenza tra uccidere persone nelle camere a gas e, sai, dare alle persone informazioni sui loro embrioni», ha dichiarato Anomaly al sito The College Fix, respingendo paragoni con l’eugenetica, pur avendo precedentemente pubblicato un saggio intitolato «Difendere l’eugenetica», in cui descriveva il termine come «scelta informata».

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Anomaly ha chiarito che Herasight si distingue da aziende come Orchid Health, che promuovono lo screening embrionale come pratica universale. «Il nostro approccio è: se stai già facendo la FIVET e probabilmente ti sottoponi a qualche test, possiamo offrirti più informazioni», ha detto.   Il dottor Aaron Kheriaty, direttore del Programma di Bioetica, Tecnologia e Sviluppo Umano presso l’Ethics and Public Policy Center, ha criticato la pratica in un commento a The College Fix. In un recente documento per la Heritage Foundation, Kheriaty ha avvertito che gli strumenti di screening embrionale sono spesso presentati come soluzioni per malattie genetiche, ma non curano gli embrioni affetti, che vengono invece distrutti se identificati come portatori di rischi.   Kheriaty ha messo in guardia contro l’estensione dello screening genetico alla selezione di tratti come intelligenza, capacità fisiche o aspetto, che potrebbe portare a «pratiche eugenetiche discriminatorie».   La Chiesa cattolica ha sempre condannato la FIVET e la fecondazione artificiale come gravemente immorali. Nel 1949, Papa Pio XII dichiarò nel suo discorso ai medici cattolici a Roma per il quarto congresso internazionale che «la fecondazione artificiale nel matrimonio, ma prodotta mercé l’elemento attivo di un terzo, è del pari immorale e, come tale, va condannata senza appello».   La Chiesa insegna inoltre che la distruzione degli embrioni equivale alla soppressione di una vita umana innocente.   Per il momento, Herasight sostiene che il suo strumento mira esclusivamente a fornire informazioni ai genitori già impegnati in un percorso di FIVET.   Come riportato da Renovatio 21, oltre alla soppressione massiva di embrioni su matrice eugenetica, la fecondazione in vitro produce il fenomeno, sempre più diffuso ma di cui nessuno ha il coraggio di parlare, delle chimere umane.   Con la compresenza di embrioni, tipica della IVF, uno degli embrioni può venire assorbito dall’altro, continuando tuttavia a svilupparsi, talvolta andando addirittura a sostituire gli organi dell’organismo ospite: vi sono quindi al mondo individui dotati di più DNA, e per questo chiamati nel gergo della biologia «chimere».

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Quindi, si hanno individui i cui organi sono in realtà dei «fratelli» chimerici – perfino gli organi sessuali, con casi allucinanti, ma già ben documentati, di persone cui tolgono i figli quando risultano non geneticamente loro, ma di fratelli e sorelle che non esistono, cioè esistono, ma dentro il loro stesso corpo.   A volte i «gemelli» continuano a crescere dentro l’organismo ospite producendo dentro le carni tessuti come capelli, occhi, etc.   Cosa poco nota, ma logica, le chimere umane sono in aumento a causa degli impianti multipli previsti dalla riproduzione artificiale: i medici inseriscono nella donna più embrioni sperando che qualcuno attecchisca. Si hanno così più parti gemellari e plurigemellari ma anche, fenomeno non sempre rilevato, casi di chimerismo.   La provetta non solo uccide milioni di embrioni ogni anno (decine e decine per ciclo, a seconda del Paese e del medico): buttati nell’azoto liquido in attesa di chissà cosa, scartati, gettati via perché «non funzionali», impiantati e morti in utero.

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