Bizzarria
I talebani costruiscono una supercar
Gli studenti coranici che si sono impadroniti del potere a Kabul lanciando con il consenso americano l’Emirato Islamico d’Afghanistan hanno prodotto la loro prima supercar.
Si tratta di un veicolo dall’aspetto aerodinamico ed avveniristico creato artigianalmente – si specula – usando pezzi di ricambio Toyota Corolla.
La prima auto sportiva afghana si chiama «Mada 9» e sembra simile a una McLaren o addirittura a una Bugatti (da lontano). Le immagini della Mada 9 sono state pubblicate sui social media dal portavoce Zabihullah Mujahid, che ha commentato riguardo la bellezza dell’automezzo, vero «onore» per l’intero Paese.
از موتری که انجنیر محمدرضا محمدی انرا طرح و دیزان نموده است دیدن نمودیم.
همچنان در ان نشست شرکت داشتیم که ازطرف تلویزیون ملی در باغ بابر برگزار شده بود.
از اداره تعلیمات مسلکی تشکری می نمایم که تحت چتر آنها به نخبه های کشور زمینه خدمات شایان فراهم شده است. pic.twitter.com/g4HtFo7lRs— Zabihullah (..ذبـــــیح الله م ) (@Zabehulah_M33) January 10, 2023
What a time to be alive, the Taliban (you know, the bad guys) have made an absolute banger looking supercar
For the performance, it runs on a Toyota Corolla engine… so ehhh? pic.twitter.com/N6k04fPwVf
— DANNYonPC (@DANNYonPC) January 12, 2023
ENTOP Mada-9, supercar prototype buatan Afghanistan. Huh?@paultantk what is happening?
Kenapa Taliban tak buat kereta EV?pic.twitter.com/3vIFAGK117
— Adam Mashrique (@sakak_musdom) January 1, 2023
La supercar talebana, tuttavia, potrebbe avere una serie di limiti dettati dal contesto.
Per prima cosa, la questione delle strade. Nel film La Guerra di Charlie Wilson – dove Hollywood spiegava l’«Operazione Ciclone», ossia la guerra sempre meno segreta della CIA contro i sovietici attraverso i mujaheddin (suona familiare?) – vi è una scena in cui l’agente CIA Gust Avrakotos (realmente esistito, qui interpretato magistralmente dal defunto Philip Seymour Hoffmann) durante una riunione nello stanzino di Langley dove si discuteva come armare i guerriglieri islamici, davanti alla questione del costo della pulizia delle orecchie dei muli, si lascia andare ad uno sfogo: «ma gli afghani, le costruiranno prima o poi delle cazzo di strade?»
La questione dell’uso del mulo per muoversi in Afghanistan raggiunse anche il Senato italiano, quando l’onorevole Peruzzotti (Lega Nord) intervenne riguardo alla dismissione dei muli da parte dello Stato maggiore, che aveva creato incognite sull’uso del fido quadrupede da parte degli alpini impiegati nel turbolento Paese del Centrasia.
«Ritornando al discorso dei muli che potrebbe sembrare marginale, ma che così non è, faccio presente che su alcuni territori non ci sono mezzi che tengano: né aerei né elicotteri sono in grado di assicurare il trasporto di armi, di vivande e di medicinali, anche per le avverse condizioni climatiche» arringò il senatore leghista il 12 febbraio 2003. «Vorrei dunque sapere se i muli sono stati reintegrati nel corpo degli alpini o se invece nessuno se ne è preoccupato, per cui i nostri alpini dovranno portare tutto sulle spalle (…) Qualcuno mi deve spiegare come le nostre truppe possano muoversi in certi territori e trasportare armi e materiali di ogni genere senza trasporti ippotrainati».
E quindi, la supercarra fondamentalista, lanciata sulle mulattiere? E quindi, la potenza della supermacchina, più che in cavalli (horsepower, HP), non è che sia misurabile in muli (mulepower, MP)?
E la seconda problematica è di natura filosofica, ed assai abissale: ma ha senso un’auto sportiva in un Paese dove tutte le donne hanno il burka? Il concetto di supercar può esistere in un territorio dove vige solo il matrimonio combinato?
Questioni difficili. La macchina tuttavia pare pure bella. Speriamo che la mitica Supercar Blondie, valchiria australo-elevetica-dubaita star dei social per le sue prove con macchine da sogno, stia volando a Kabul per provarla. Da Supercar Blondie a Supercar Burka il passo sarebbe impressionante. Ma oramai, ne abbiamo viste davvero di ogni.
Immagine da Twitter
Animali
Trafficante di droga latitante catturato mentre passeggiava con un delfino morto
La polizia russa ha arrestato un sospettato di traffico di droga di 40 anni, dopo che è stato visto dalle telecamere a circuito chiuso mentre trasportava con disinvoltura quello che è stato descritto come un «delfino morto» nella località di Sochi sul Mar Nero.
Un bizzarro video che circola online mostra l’uomo, che era su una lista di ricercati, mentre trasporta il cetaceo defunto nel suo appartamento.
La polizia locale ha detto giovedì che dopo aver esaminato il filmato, ha identificato l’uomo come un fuggitivo della regione di Mosca, ricercato con l’accusa di traffico di droga.
A russian man wanted for drug dealing was caught after walking down the streets with a dead dolphin. pic.twitter.com/sSEPZ3Qjg3
— BroSINT 69™ (@osint_69) April 26, 2024
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La polizia russa ha descritto l’animale come un «delfino morto», anche se i filmati suggeriscono che in realtà si trattasse di una focena, una piccola specie di balena imparentata più con i beluga e i narvali che con i delfini.
L’animale era già morto quando il sospettato lo ha trovato sulla spiaggia, ha osservato la polizia, senza spiegare perché avesse deciso di portarlo con sé.
Il sospettato è stato preso in custodia nella sua residenza nella cittadina balneare di Adler, appena a sud di Sochi. Tra breve sarà consegnato alle autorità della regione di Mosca per affrontare l’accusa di traffico di droga in quantità eccezionalmente elevate. Se ritenuto colpevole, rischia tra i 15 e i 20 anni dietro le sbarre.
Come riportato da Renovatio 21, il traffico di droga e le grandi creature marine si sono incrociati in un’altra storia di questi tempi, quella degli squali strafatti di cocaina a causa dei carichi criminali finiti in mare.
È noto che cetacei sono stati addestrati per fini militari, al punto che vi è un beluga in Norvegia sospettato di essere una spia russa. È possibile che le organizzazioni criminali utilizzino i mammiferi marini per i loro loschi piani?
Ci chiediamo quindi: che anche la focena morta del Mar Nero fosse direttamente coinvolta in uno schema di narcotraffico?
Dopo le nefandezze viste in questi ultimi mesi da parte di orche, delfini e balenotteri, niente ci potrebbe ancora stupire.
Anzi diciamo pure che non vi sarebbe nessuna sorpresa a scoprire che la bestia marina era in realtà il vero capo del traffico criminale.
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Bizzarria
Accademici della Nuova Guinea attaccano Biden per i discorsi sullo zio cannibalizzato
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Bizzarria
Donna trasporta cadavere in banca per avere un prestito
Una donna in Brasile è stata presa in custodia dopo aver trasportato il cadavere di un uomo anziano in una banca, sostenendo che era suo zio e che avrebbe firmato un prestito, secondo quanto riferito dai giornali locali, che citano la polizia locale.
Erika de Souza Vieira Nunes, che affermava di essere la nipote e badante del 68enne Paulo Roberto Braga, martedì ha portato il cadavere in una banca in un sobborgo di Rio e ha detto al cassiere che l’uomo voleva un prestito di 17.000 reais (circa 3000 euro).
Lei teneva una penna e spostava la mano in avanti senza ottenere alcuna risposta, come mostra il filmato della telecamera di sicurezza della banca.
«Zio, stai ascoltando? Devi firmare», avrebbe detto, suggerendo di firmare per lui. «Firma, così non mi fai più venire il mal di testa, non ne posso più», aggiunse la donna, afferrando da dietro il collo dell’uomo con la mano.
«Non penso che stia bene. Non ha un bell’aspetto», ha osservato diffidente un dipendente, con Nunes che ha risposto «Non dice niente, è fatto così».
🇧🇷 #Brasil
📹 A woman in Brasil brought her dead uncle to the bank in order to take credit in the name of dead man.
Bank clerks realized the situation and called the police. pic.twitter.com/D2CDMRizNS
— Journalite (@journaIite) April 17, 2024
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Poi si è rivolta al defunto: «Se non stai bene, ti porto in ospedale».
Il personale della banca si è insospettito poiché la testa dell’uomo continuava a cadere all’indietro e hanno chiamato la polizia. che hanno arrestato sul posto la donna. La Nunes è stata accusata di frode. Il cadavere è stato portato all’obitorio.
«Sapeva che era morto… era morto da almeno due ore», ha detto mercoledì l’ufficiale investigativo, Fabio Luiz Souza, al programma di notizie Bom Dia Rio. «Non mi sono mai imbattuto in una storia come questa in 22 anni», ha aggiunto il poliziotto, il quale ha riferito che segni visibili di livor mortis (la decolorazione del corpo nei cadaveri) non lasciano dubbi sullo stato del Braga.
Successivamente è stato stabilito che Braga era morto diverse ore prima del suo viaggio in banca. La polizia ha detto che esaminerà le circostanze della morte dell’uomo e cercherà di determinare se Nunes è effettivamente sua nipote e se altre persone sono state coinvolte nel presunto tentativo di commettere una frode bancaria.
La vicenda fa pensare ad una pellicola di fine anni Ottanta oramai dimenticata, Weekend at Bernie’s (in italiano Weekend con il morto), dove una coppia di amici, sorpresi dalla morte improvvisa del loro ricco ospite, cominciano a portarlo in giro fingendo che sia ancora vivo.
In molti usano la trama del film per descrivere la situazione della Casa Bianca sotto Joe Biden, il quale, peraltro ha appena raccontato una poderosa balla a base proprio di uno zio morto, in questo caso mangiato da cannibali guineani.
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