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Essere genitori

I social media rappresentano un «rischio profondo» per la salute mentale dei bambini. Parla l’autorità sanitaria USA

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Gli esperti intervistati da The Defender hanno detto che limitare l’accesso dei bambini ai social media potrebbe essere una buona idea, ma hanno messo in guardia dal concentrarsi esclusivamente sulla tecnologia come fonte dell’attuale crisi della salute mentale dei giovani.

 

 

Il Chirurgo Generale degli Stati Uniti [cioè capo esecutivo del Corpo degli ufficiali del servizio sanitario pubblico e il portavoce delle questioni di salute pubblica all’interno del governo federale, ndt]questa settimana ha emesso un avviso pubblico in cui avverte che i social media possono rappresentare un «profondo rischio di danni alla salute mentale e al benessere di bambini e adolescenti».

 

In questo avviso di 25 pagine, il Dr. Vivek H. Murthy ha invitato i responsabili politici, le aziende tecnologiche e i genitori ad agire per mitigare i danni e ha offerto raccomandazioni su come farlo. Ha anche chiesto ulteriori ricerche sui rischi.

 

«I bambini sono esposti a contenuti dannosi sui social media, che vanno dai contenuti violenti e sessuali al bullismo e alle molestie. E per troppi bambini, l’uso dei social media sta compromettendo il sonno e il prezioso tempo trascorso di persona con la famiglia e gli amici» ha detto Murthy, in una dichiarazione.

 

«Siamo nel bel mezzo di una crisi nazionale della salute mentale dei giovani e sono preoccupato che i social media siano un importante motore di quella crisi, che dobbiamo affrontare con urgenza».

 

Secondo l’avvertenza, fino al 95% dei giovani di età compresa tra 13 e 17 anni utilizza i social media, con un terzo che afferma di usarli «quasi costantemente» e sono utilizzati dal 40% dei bambini di età compresa tra 8 e 12 anni.

 

Murthy ha anche affermato che non ci sono prove sufficienti per determinare se i social media siano «sufficientemente sicuri» per bambini e adolescenti.

 

Il rapporto è stato ampiamente celebrato da organizzazioni come l’American Academy of Family Physicians, l’American Academy of Pediatrics, l’American Medical Association, l’American Psychiatric Association, l’American Public Health Association e la National Parent Teacher Association come riporta Common Dreams.

 

Sempre martedì, la Casa Bianca ha annunciato azioni presso i dipartimenti statunitensi del Commercio, dell’Istruzione, della Salute e dei Servizi Umani, della Sicurezza interna e della Giustizia per «rendere effettivo» il consiglio di Murthy, compresa la creazione di una task force, l’emissione di nuovi regolamenti e lo stanziamento di risorse.

 

Il presidente Biden «ha fatto della lotta alla crisi della salute mentale una priorità assoluta e continua a chiedere al Congresso di approvare una legislazione che rafforzi le protezioni per la privacy, la salute e la sicurezza dei bambini online», ha affermato la Casa Bianca.

 

Maggio è il mese della consapevolezza della salute mentale. La mossa arriva nel momento in cui sono in corso dibattiti intorno sul Restrict Act supportato dall’amministrazione che propone di vietare il sito del social media TikTok per proteggere gli utenti dall’utilizzo dei loro dati da parte di un governo straniero.

 

I critici, sia della sinistra sia della destra, hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che il disegno di legge vada ben oltre TikTok conferendo un potere infiltrante e antidemocratico al governo federale per imporre regolamenti sull’uso di Internet in un modo simile a un «Patriot Act 2.0», ha riferito The Defender

 

Murthy questa settimana ha anche messo in allerta riguardo una «epidemia di solitudine, isolamento e mancanza di connessione nel nostro paese» e ha definito un quadro per «aumentare la connessione».

 

L’annuncio di Vivek arriva sulla scia di uno simile emesso la scorsa settimana dall’American Psychological Association.

 

L’Advisory «sopravvaluta» i social media come causa di danni, dicono gli esperti

Jacqueline Nesi, Ph.D., assistente professore di psichiatria alla Brown University che studia i modi in cui i social media colpiscono gli adolescenti, ha detto al Washington Post che il rapporto del Chirurgo Generale propone alcune raccomandazioni di «buon senso» per le aziende tecnologiche e le famiglie, ma che potrebbe «sopravvalutare» i social media come causa dei problemi di salute mentale dei giovani solo sui social media.

 

Molte persone presumono che i social media siano dannosi per i bambini, ma i dati esistenti sono in gran parte correlazionali e mancano prove cruciali della causalità, ha affermato Susan Engel, Ph.D., psicologa dello sviluppo e docente senior di psicologia al Williams College, in un’intervista a The Defender.

 

«Sappiamo che i bambini sono molto stressati in questo momento e che i più grandi che possono auto-riferirsi stanno segnalando alti livelli di stress», ha dichiarato Engel. «Ma è molto difficile determinare la causa perché gli ultimi sei anni sono stati molto stressanti per l’intero Paese».

 

Engel ha osservato che durante la pandemia, i bambini dipendevano dai computer per l’apprendimento, e «quindi i possibili pericoli dei social media sono stati rafforzati esponenzialmente dal fatto che tutti dipendevano dai loro computer, compresi i bambini».

 

«Come ricercatore, sarei cauto», ha detto Engel. «Non penso che abbiamo ancora le prove necessarie per essere sicuri di cosa stia causando cosa».

 

Vinay Prasad, MD, MPH, ha scritto che «le chiusure scolastiche e il divieto di interazione tra gli adolescenti aumentano l’uso dei social media online al posto delle interazioni di persona. Dato l’IFR [tasso di mortalità per infezione] del Covid a queste età, e dato che tutti i bambini alla fine avrebbero comunque contratto il COVID (pre-vax), questa è stata una politica pubblica disastrosa».

 

Prasad ha scritto che l’amministrazione Biden aveva pianificato di aprire scuole elementari e medie entro 100 giorni dall’insediamento, ma poi, sotto la pressione dei sindacati degli insegnanti, ha mantenuto le scuole chiuse fino all’autunno 2021. Quando le scuole hanno riaperto, era in vigore l’obbligo di indossare mascherine.

 

Numerosi studi hanno dimostrato che la chiusura delle scuole non ha rallentato la diffusione del virus ma ha avuto effetti devastanti sull’apprendimento e sull’interazione sociale per i bambini.

 

Secondo Prasad:

 

«I lockdown e il distanziamento sociale hanno sottratto tempo dedicato dalle persone ai propri cari, alimentando la solitudine. Le priorità del Chirurgo Generale sono una conseguenza (o almeno un peggioramento) delle politiche che ha sostenuto quando ha consigliato il candidato Biden e delle politiche che la sua amministrazione ha attuato.

 

«Non sono riusciti ad aprire tutte le scuole in 100 giorni, sottraendo ai bambini un massiccio livello di istruzione, che porterà alla perdita di molti anni di vita».

 

Molti nella sanità pubblica sostengono che prevenire è meglio che curare. Con questa metrica, le politiche del Chirurgo Generale rappresentano un fallimento catastrofico — cercando di rimediare alla propria negligenza medica e lesioni iatrogene.

 

«I bambini hanno bisogno di interazione umana»

Il consiglio del Chirurgo Generale formula solo generiche raccomandazioni per i politici, suggerendo di rafforzare le protezioni per garantire una maggiore sicurezza per i bambini che interagiscono con le piattaforme di social media, limitando l’accesso, richiedendo elevati standard di privacy per i dati dei bambini e conducendo ricerche.

 

Raccomanda alle aziende tecnologiche di condurre «valutazioni trasparenti e indipendenti» sull’impatto dei social media sui bambini e di «assumersene la responsabilità».

 

Ma Engel ha affermato che sarebbe difficile per le aziende tecnologiche svolgere tale ricerca con integrità.

 

«È come chiedere a una compagnia di sigarette di vedere se le sigarette provocano il cancro ai polmoni», ha detto. «E sappiamo come è andata a finire. È un ottimo esempio del perché abbiamo bisogno di una ricerca indipendente finanziata a livello federale. Abbiamo bisogno di parti non coinvolte per esaminare la situazione».

 

Il rapporto ha anche raccomandato alle famiglie di limitare l’uso dei social medi a da parte dei bambini, modellare un comportamento responsabile, garantire un coinvolgimento adeguato all’età e segnalare gli abusi online.

 

Engel ha affermato che questi erano tutti importanti e, nonostante la mancanza di ricerca causale, «c’è pochissimo vantaggio» nel consentire ai bambini di trascorrere molto tempo sui social media.

 

Ma ha anche raccomandato alle famiglie, agli educatori e ai politici di concentrarsi sulla messa a punto di pratiche positive per i bambini.

 

«Invece di concentrarsi sulla limitazione dell’accesso ai social media, perché non concentrarsi sulle cose che sappiamo essere buone per i bambini? Come parlare con loro, dare loro il tempo di giocare, essere interessati a loro» ha detto.

 

«[I bambini] hanno davvero bisogno di usare i loro corpi, questo è il numero uno, e il numero due, hanno assolutamente un disperato bisogno di interazione con gli altri per il loro sviluppo intellettuale».

 

Quindi, mettendo da parte tutte le connessioni tra ansia e social media, che potrebbero rivelarsi forti come suggerito (ancora non lo sappiamo), di sicuro abbiamo molte prove a sostegno del fatto che i bambini hanno bisogno dell’interazione umana per il loro sviluppo intellettuale.

 

 

Brenda Baletti

Phd.

 

 

© 26 maggio 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

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Animali

Scoperto in India un serpente lungo quanto uno scuolabus. Probabilmente pure molto meno letale

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Gli scienziati dell’Istituto indiano di tecnologia Roorkee, in India, hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per discutere della loro scoperta del Vasuki Indicus, una nuova specie di serpente gigante, vissuto circa 47 milioni di anni fa nello Stato indiano del Gujarat.

 

I resti del gargantuesco serpentone sono stati trovati nella miniera di carbone di Panandhro, nella regione di Kutch. Il suo nome è stato scelto in riferimento al luogo del ritrovamento e alla leggendaria creatura simile a un serpente associata alla divinità induista Shiva.

 

I ricercatori hanno osservato 27 vertebre, per lo più in buono stato di conservazione e alcune delle quali ancora articolate, che sembrano essere state raccolte da un individuo adulto. I pezzi ossei hanno dimensioni comprese tra 37,5 e 62,7 millimetri in lunghezza e tra 62,4 e 111,4 millimetri in larghezza, indicando un corpo ampio e cilindrico.

 

Sulla base di queste misurazioni, gli scienziati hanno ipotizzato che l’esemplare di Vasuki Indicus di cui facevano parte potesse raggiungere una lunghezza compresa tra 10,9 e 15,2 metri.

 

«Il team, guidato da Debajit Datta e Sunil Bajpai, ha scoperto i resti fossili della specie, che poteva raggiungere una lunghezza stimata tra gli 11 e i 15 metri, praticamente quanto uno scuolabus» scrive La Stampa.

 

Tuttavia non è dato sapere quanto letale per l’uomo potrebbe essere stato il rettilone. Sappiamo invece perfettamente quando posso ferire, di questi tempi, il suo termine di paragone, lo scuolabus.

 

«Autista dello scuolabus ha un malore e muore a Chiavari: aveva appena concluso il giro con i bambini»: Il Messaggero di due settimane fa.

 

«Incidente a Cittadella: autista di scuolabus ha un malore e va a sbattere contro una corriera». Il Resto del Carlino, 25 gennaio 2023.

 

La Spezia, maggio 2022: «Malore improvviso per l’autista dello scuolabus, mezzo fa un volo di venti metri». Lo riporta La Città della Spezia.

 

«Padova, autista di scuolabus muore alla guida». Automoto, ottobre 2023.

 

Corridonia, provincia di Macerata: «Malore fatale in strada, arrivano i soccorsi e uno scuolabus resta bloccato sui binari mentre arriva il treno». Il Resto del Carlino, il mese scorso.

 

Ottobre 2023: «Autista di scuolabus ha un malore alla guida: Jessica muore a 15 anni schiacciata dal mezzo». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

Stati Uniti, aprile 2023: «L’autista dello scuolabus ha un malore: studente di 13 anni prende il controllo del mezzo».

 

Roma, dicembre 2022: «Scuolabus fuori strada a Roma, paura per 41 bambini: Malore dell’autista». Lo riporta IlSussidiario.net.

 

Renovatio 21 ha riportato tanti altri casi.

 

«I ricercatori ipotizzano inoltre che il predatore preistorico cacciasse in modo lento, come le anaconde» scrivono gli scienziati scopritori del serpentazzo indico.

 

Abbiamo imparato invece che il suo termine di paragone, lo scuolabus, miete vittime all’improvviso.

 

«Malori improvvisi» del conducente, che rischiano di tirare giù con loro le vite di diecine di bimbi trasportati.

 

E quindi: cosa è più pericoloso? Il boa preistorico di 15 metri o mandare il proprio figlio a scuola?

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Essere genitori

Il 25% dei bambini di età compresa tra 3 e 4 anni possiede uno smartphone: studio

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Uno studio condotto dall’autorità governativa di regolamentazione delle comunicazioni nel Regno Unito ha rilevato che un quarto dei bambini di soli 3-4 anni possiede uno smartphone. Lo riporta il giornale britannico Telegraph.   Dallo studio di Ofcom è infatti emerso che un quarto di tutti i bambini sotto i 7 anni possiede un dispositivo intelligente, con un aumento di circa il 5% in un anno.   I dati per i bambini di età inferiore a 7 anni sono stati forniti dai genitori, quindi il numero reale potrebbe essere molto più alto se alcuni genitori scegliessero di essere liberali riguardo alla verità.   Lo studio ha rilevato che quasi il 60% dei bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni possiede un telefono e, quando si arriva ai 12-17 anni, essenzialmente tutti i bambini possiedono uno smartphone.   Ofcom ha osservato che «i bambini delle scuole materne sono sempre più online e godono di una maggiore indipendenza digitale da parte dei genitori».   Lo studio ha anche scoperto che i bambini riescono ad aggirare i controlli sull’età per accedere alle app dei social media, semplicemente inventando la loro data di nascita.

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Più della metà (51%) di età inferiore ai 13 anni utilizza un’app di social media di qualche tipo sui propri telefoni, nonostante il fatto che la maggior parte delle app di social media richieda che gli utenti abbiano più di 13 anni.   Un totale del 40% dei bambini di età compresa tra 8 e 17 anni ha dichiarato a Ofcom di aver mentito sulla propria età per accedere a un’app.   Nella fascia di età 5-7 anni, un terzo dei genitori ha affermato che i propri figli utilizzano le app completamente senza supervisione e un terzo ha affermato di consentire ai propri figli di utilizzare le app prima che raggiungano l’età minima consigliata.   Il commissario governativo per l’infanzia britannico, Rachel de Souza, ha commentato che «l’uso dei social media e delle piattaforme di messaggistica da parte dei minorenni è molto diffuso. Le tutele previste dall’Online Safety Act devono essere implementate in modo rapido e deciso, con efficaci garanzie sull’età».   I risultati arrivano mentre il governo di Londra sta valutando la possibilità di attuare un divieto totale per i minori di 16 anni di acquistare smartphone, scrive Modernity News.   Tuttavia, tale legge non impedirebbe ai genitori di acquistare i dispositivi e di darli ai bambini, come avviene nella stragrande maggioranza delle case. Il governo sta anche valutando una legge che richiederebbe l’approvazione dei genitori quando i bambini di età inferiore ai 16 anni si iscrivono ad account sui social media.   Richard Collard della National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha sottolineato che «il numero di bambini molto piccoli che utilizzano i social media indica un fallimento sistemico da parte delle aziende tecnologiche nel far rispettare i limiti di età da loro stabiliti”.   Gli studi hanno dimostrato che esistono ampie prove che l’uso dei social media è collegato ad un aumento dell’ansia, della depressione e ad un declino del benessere mentale tra i giovani. Le connessioni tra telefonino e l’aumento del cortisolo – l’ormone dello stress – sono discusse da diversi anni.   Come riportato da Renovatio 21, una curiosa circolare del ministero dell’Istruzione italiano dell’anno scorso descriveva lo smartphone come una droga «non diversa dalla cocaina».   Negli anni è emerso che le app degli smartphone spiano i bambini su «una scala scioccante», hanno rivelato esperti a Children’s Health Defense.

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«Influencer» per genitori condannata per abusi su minori

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Una madre americana di sei figli, i cui consigli online sui genitori hanno attirato più di due milioni di abbonati su YouTube, è stata condannata il mese scorso ad almeno quattro anni di carcere con l’accusa di aggravamento di abusi su minori.

 

Ruby Franke, 42 anni, che gestiva il canale YouTube «8 Passengers», ora cancellata, è stata arrestata lo scorso agosto nello stato americano dello Utah quando suo figlio dodicenne malnutrito è scappato dalla casa di un’altra donna, Jodi Hildebrandt, 54 anni, per chiedere cibo e acqua a un vicino.

 

Il bambino era stato legato con nastro adesivo e aveva ferite aperte visibili a causa dell’essere stato legato con una corda, secondo i documenti della polizia. Hildebrandt, con il quale Franke collaborava in un’impresa commerciale separata, è stata condannata alla stessa pena detentiva di quattro pene da uno a 15 anni ciascuna.

 

Entrambe si erano dichiarate colpevoli a dicembre delle accuse di abuso aggravato di secondo grado su minori.

 

 

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Scusandosi con i suoi figli dopo la sua condanna, Franke ha detto di aver «creduto che l’oscurità fosse luce e che il giusto fosse sbagliato. Farei qualsiasi cosa al mondo per voi. Ho preso da voi tutto ciò che era tenero, sicuro e buono». Nella sua stessa dichiarazione, la Hildebrandt ha detto che spera che i bambini possano «guarire fisicamente ed emotivamente».

 

Durante il processo dell’anno scorso, il pubblico ministero Eric Clarke ha detto alla corte che due dei figli di Franke erano stati costretti a vivere in un «ambiente simile a un campo di concentramento» e gli erano stati «regolarmente negati cibo, acqua, letti in cui dormire e praticamente ogni forma di divertimento».

 

 

La Franke aveva creato il suo canale YouTube «8 Passengers» nel 2015 e l’estate scorsa aveva accumulato 2,3 milioni di abbonati, molti dei quali attratti dai video della vita familiare suburbana di Franke.

 

Tuttavia, alcuni spettatori si sono preoccupati nel 2020 quando uno dei suoi figli ha detto in un video che aveva dormito su un pouf per sette mesi. Altri video descrivevano Franke che tratteneva il cibo dai suoi figli e «annullava» il Natale come punizione.

 

Il canale YouTube «8 Passengers» è stato cancellato nel 2022, lo stesso anno in cui la Franke si era separata dal marito Kevin.

 

Nell’ambito di un patteggiamento, Hildebrandt – che ha collaborato con Franke in una serie di video di «life coaching» – ha ammesso di essere a conoscenza degli abusi sui minori e di aver costretto uno dei figli di Franke a «saltare più volte in un cactus».

 

Ha aggiunto che Franke aveva detto ai suoi figli che erano «malvagi e posseduti» e dovevano «pentirsi».

 

In una dichiarazione rilasciata dal suo avvocato prima del processo l’anno scorso, Kevin Franke ha chiesto che fosse inflitta la pena massima al suo ex partner per l’abuso «orribile e disumano» dei suoi figli.

 

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Immagine screenshot da YouTube

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