Militaria
Generale NATO fa una gaffe a base di stupro: licenziato
Il vice comandante della NATO per il supporto all’Ucraina è stato licenziato a causa di un’affermazione relativa allo stupro, rilasciata durante un incontro ad alto livello. Lo riporta il giornale tedesco Der Spiegel.
A febbraio, il maggiore generale Hartmut Renk disse a un raduno: «Se lo stupro è inevitabile, rilassatevi e godetevelo».
Secondo quanto riportato dal quotidiano, in seguito a una denuncia formale da parte di un’ufficiale britannica, Renk ha ammesso di aver fatto il commento, ma lo avrebbe usato in modo sarcastico per motivare la sua squadra.
Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius e il generale Carsten Breuer, capo delle forze armate tedesche, hanno supervisionato un’indagine, in seguito alla quale il ministro ha rimosso Renk dal suo incarico nella NATO, ha annullato la sua prevista promozione a un ruolo negli Stati Uniti e ha avviato un procedimento disciplinare.
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Ora, secondo quanto riferito, il generale a due stelle rischia il pensionamento anticipato.
La NATO si è impegnata pubblicamente a combattere la violenza sessuale nei conflitti e nel 2020 ha adottato una politica di tolleranza zero. Ogni membro del blocco è tenuto a indagare sulle condotte scorrette e ad adottare misure disciplinari o legali nei confronti del proprio personale.
Nonostante questa politica, sono stati ampiamente denunciati casi di molestie sessuali tra i ranghi della NATO, compresi episodi che hanno coinvolto ufficiali di alto rango. Una revisione della NATO del 2024 ha evidenziato molestie sessuali persistenti e ha chiesto un cambiamento culturale all’interno delle istituzioni militari.
Le dimissioni di Renk giungono mentre il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz si è impegnato a riformare le forze armate del Paese, a ripristinarne la credibilità e ad aumentare significativamente la spesa militare, con lo slogan della sua campagna: «La Germania è tornata».
L’ex comandante di alto rango ha iniziato la sua carriera militare nel 1982 ed è stato dispiegato sia in Kosovo che in Afghanistan. Di recente ha lavorato alla fornitura di armi e addestramento a Kiev attraverso il programma NATO di Assistenza alla Sicurezza e Addestramento per l’Ucraina (NSATU).
Il generale Renk paga per una battuta, ma in altri eserciti NATO succede ben di peggio.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2022 un battaglione del reggimento paracadutisti d’élite dell’esercito britannico non fu schierato alle esercitazioni NATO in Bosnia e Kosovo perché i soldati erano stati accusati di aver scatenato un’orgia in caserma. Il caso riporta alla mente le vicende nella caserma di polizia di Bruxelles (peraltro città della NATO) dopo gli attentati islamici che sconvolsero Parigi nel novembre 2015.
In un altro caso divenuto noto, reclute dell’esercito di sua maestà sarebbero state obbligate a «cerimonie di iniziazione» con prostitute kenyote.
Altri scandali recenti hanno interessato la Marina britannica: ecco il caso dell’anno passato del capitano di sottomarino nucleare britannico licenziato per pornografia.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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L’esercito britannico ha commesso crimini di guerra in Afghanistan
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Militaria
Gli USA stanno provando gli attacchi aerei contro il Venezuela
Negli ultimi giorni gli Stati Uniti hanno effettuato prove di bombardamenti aerei programmati per il Venezuela. Lo riporta il Wall Street Journal, basandosi sulle dichiarazioni di un alto esponente del dipartimento della Difesa e su registri di tracciamento aerei.
Il presidente Donald Trump ha additato il regime di Caracas come orchestratore di gang «narcoterroristiche» e sabato ha decretato la serrata dello spazio aereo venezuelano nei confronti di «tutte le compagnie di volo, gli aviatori, i corrieri di narcotici e i mercanti di vite umane».
Tale intimidazione si inquadra in un potenziamento delle unità navali americane nel Mar dei Caraibi, dove, per disposizione di Trump, dal settembre scorso sono stati neutralizzati oltre 20 natanti sospettati di contrabbando di stupefacenti, con un bilancio di decine di vittime.
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Sempre stando al WSJ, Trump ha confidato al leader venezuelano Nicolás Maduro, nel corso di una chiamata riservata della settimana scorsa, di valutare l’ipotesi di destituirlo qualora non si dimettesse.
Nessuna delle controparti ha avvalorato l’esistenza del colloquio, e Trump in precedenza aveva smentito intenti di rovesciamento armato di Maduro. Ad agosto, Washington ha elevato la taglia per la cattura di Maduro a 50 milioni di dollari.
Sabato, la diplomazia venezuelana ha rigettato l’ultimatum sugli aeroplani, tacciandolo di «minaccia colonialista» e di illegittimità ai sensi del diritto internazionale. Maduro ha elevato le forze armate a massima prontezza e ha avviato più manovre, giurando di opporsi a qualsivoglia incursione.
Le autorità di Caracas hanno confutato le imputazioni di complicità con i cartelli e hanno argomentato che Trump stia strumentalizzando la lotta al narcotraffico per perseguire un ribaltamento del governo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Macron pronto a reintrodurre il servizio militare volontario
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