Misteri
Fulmine colpisce una statua di San Pietro in Argentina il giorno del compleanno di Bergoglio e della Fiducia Supplicans: distrutta la mano e le chiavi

Vari organi di stampa hanno confermato che un fulmine ha demolito le chiavi e la mano benedicente di una statua di San Pietro in Argentina lo scorso 17 dicembre, giorno del il compleanno di Papa Francesco e vigilia della pubblicazione del documento vaticano Fiducia Supplicans che sostiene le «benedizioni» omosessuali. Lo riporta LifeSiteNews.
La notizia era circolata anche in Italia su social media e blog subito dopo Natale.
Un gruppo americano, l’Istituto Lepanto, ha mandato una persona al Santuario di Nostra Signora del Rosario di San Nicolás, a nord di Buenos Aires, per verificare l’accaduto e scattare ulteriori foto.
«Alcune persone mettono in dubbio la veridicità delle affermazioni secondo cui una statua di San Pietro in Argentina è stata colpita da un fulmine il 17 dicembre, polverizzando l’aureola, la chiave e la mano benedicente» scrive su Twitter l’ente cattolico della Virginia. «L’Istituto Lepanto ha inviato qualcuno sul posto per scattare foto e confermare gli eventi. Il fulmine del 17 dicembre è CONFERMATO ed ecco altre foto della statua».
Some people are questioning the veracity of the claims that a statue of St. Peter in Argentina was struck by lightning on Dec. 17, pulverizing the halo, key, and blessing hand.
The Lepanto Institute sent someone to the location to take pictures and confirm the events. The Dec.… pic.twitter.com/XsibMGej78
— Lepanto Institute (@LepantoInst) December 31, 2023
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«Il fulmine ha colpito la statua, nonostante ci fossero dei parafulmini a circa 30-40 piedi sopra di essa» scrive il post, indicando la seconda e terza foto.
Anche il sito CatholicVote ha inviato sul posto un giornalista, il quale ha confermato che un fulmine ha colpito la statua il 17 dicembre, «disintegrando» le chiavi nella mano destra della statua di San Pietro. Il sito ha osservato che i molteplici parafulmini circostanti rendono l’incidente «altamente improbabile».
La statua colpita si a circa 250 chilometri a nord-ovest della città di Buenos Aires, dove Francesco è nato, cresciuto ed è stato arcivescovo.
In un video YouTube commentatore cattolico tradizionalista Anthony Stine ha chiarito lunedì che, secondo ricercatori indipendenti, mentre un fulmine ha effettivamente colpito le chiavi e la mano destra della statua il 17 dicembre, l’aureola della statua è scomparsa dal settembre 2018, contrariamente a quanto riportato da altri.
«Le immagini risalenti a prima di settembre 2018 mostrano la statua con un’aureola. Ma le foto di fine settembre 2018 lo mostrano senza», ha riferito Stine. Una foto condivisa dal blogger cattolico Ronald Conte mostrava la statua senza l’aureola ma con la chiave intatta. Inizialmente Conte pensava che le foto della statua dopo la fulminazione fossero quindi «false».
Stine ha suggerito che il momento della distruzione dell’aureola è significativo perché il 18 settembre 2018 Francesco ha promulgato la costituzione apostolica Episcopalis Communio, che «annuncia l’intenzione di Francesco di abbattere la Chiesa cattolica così come era esistita e di sostituirla con la sua chiesa sinodale».
Stine ha inoltre osservato che alcuni osservatori hanno descritto l’Episcopalis Communio come l’attuazione dell’esortazione apostolica di Francesco Evangelii gaudium, in cui egli esprimeva la sua intenzione «di rimodellare profondamente tutte le strutture ecclesiali, affinché diventino più missionarie».
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Il commentatore si è soffermato anche sul significato della distruzione del 17 dicembre, sottolineando che «non solo manca la chiave, ma manca la mano che siamo abituati ad associare al magistero dell’arte sacra. Se n’è andato. Nessun altro danno reale alla statua». «È quasi come se simbolicamente il papato stesso stesse bene. L’ufficio va bene», ha continuato. «Pietro ha ancora autorità come ufficio, ma questo particolare insegnante non ha più autorità. Questa è la sensazione viscerale che ho avuto guardando questa statua nel suo contesto».
Il fulmine di San Nicolas de los Arroyos riporta alla mente un ulteriore famosissimo lampo cattolico, risalente al l’11 febbraio 2013: la foto del fulmine che colpisce la Basilica di San Pietro nelle ore delle dimissioni di Benedetto XVI.
Per qualche giorno, accusarono la foto di essere ritoccata, invece era tutto vero.
Altri segni inquietanti si sono registrati sotto questo papato, come ad esempio la colomba appena liberata all’Angelus da Bergoglio ma subito attaccata con violenza da corvi e gabbiani.
Quanto dovremo aspettare prima che tutti aprano gli occhi?
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Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

Candace Owens ha pubblicato presunti messaggi personali del defunto Charlie Kirk che dimostrano un crescente interesse per la Chiesa cattolica. Lo riporta LifeSite.
In uno dei messaggi, Kirk affermava che «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore». Owens ha affermato che Kirk le ha inviato il messaggio nel febbraio 2024 durante conversazioni private sulla teologia e sull’uso politico del termine «giudeo-cristiano».
Candace ha descritto l’osservazione come parte di uno scambio continuo tra amici, aggiungendo di non aver mai affermato che Kirk si fosse convertito o si stesse preparando a farlo. «Charlie stava attraversando alcuni cambiamenti spirituali verso la fine», ha detto l’attivista, affermando che Kirk «non frequentava la chiesa del pastore Rob McCoy», ma piuttosto andava a messa ogni settimana e a volte anche più spesso.
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Owens ha anche attirato l’attenzione sul ciondolo di San Michele che Kirk indossava al momento della morte, aggiungendo che la sua vedova, Erika, aveva portato un vescovo a pregare sul suo corpo in seguito, e in precedenza aveva portato un prete a casa loro per pregare dopo una «fattura» comminatagli pubblicamente da giornalisti di sinistra.
Aveva anche parlato positivamente dell’importanza della Madonna, presentandola come la «soluzione al femminismo tossico» e invitando gli evangelici a venerarla di più.
.@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario.
La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico.
«Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto».
«Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo.
«Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo».
Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede.
Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva.
Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato.
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Parimenti, è stato detto che amici avessero rivelato come Charlie avesse «paura» delle forze di Israele, di cui pure era stato un accanito sostenitore. L’insofferenza di Kirk per le pressioni che gli stavano mettendo – specie dopo che aveva fatto parlare ad un evento estivo il giornalista Tucker Carlson e il comico Dave Smith, considerati ora come anti-Israele – erano state rese pubbliche durante una trasmissione con la celebre giornalista Megyn Kelly.
Tutti coloro che si sono interessati del caso ci tengono a ricordare, tuttavia che non vi sono prove che Israele sia implicato nell’omicidio di Kirk.
Come riportato da Renovatio 21, a ribadire l’estraneità dello Stato Ebraico è stato più volte, alla TV americana e in videomessaggi pubblici sui social, il premier israeliano Beniamino Netanyahu, il quale per qualche ragione ha negato simultaneamente anche le accuse sugli assassinii rituali ebraici medievali con vittime i bambini cristiani, come San Simonino.
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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