Politica
«Feccia»: Trump attacca la parlamentare somalo-statunitense che «ha sposato suo fratello»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito la deputata democratica Ilhan Omar «feccia» («scum») in seguito al fallito tentativo dei suoi colleghi di censurarla alla Camera questa settimana per i suoi commenti denigratori sull’attivista conservatore assassinato Charlie Kirk.
Trump ha inoltre rilanciato voci prive di fondamento, secondo cui Omar avrebbe sposato il fratello per ottenere la cittadinanza statunitense.
Omar, originaria della Somalia e prima cittadina naturalizzata africana a entrare nel Congresso, rappresenta il quinto distretto del Minnesota. Fa parte della cosiddetta «squad», un gruppetto di democratiche ultraprogressiste, spesso oggetto delle ire repubblicane
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Dopo l’assassinio di Kirk, Omar ha accusato i repubblicani di essere «pieni di ipocrisia» per averlo descritto come un interlocutore civile, insinuando che la sua «retorica d’odio» avesse contribuito alla sua morte. Ha definito «un’assurdità» l’idea che Kirk «cercasse solo un confronto civile».
Le sue parole hanno scatenato una dura condanna da parte dei conservatori, che l’hanno accusata di alimentare divisioni. Hanno sottolineato che Kirk aveva costruito la sua piattaforma attraverso dibattiti con studenti su temi politici, religiosi e sociali in tutto il Paese.
In un post su Truth Social di venerdì, Trump ha dichiarato che Omar «pretende di insegnarci come governare l’America», mentre il suo Paese d’origine, la Somalia, è «devastato dall’assenza di un governo centrale, da povertà cronica, fame, terrorismo crescente, pirateria, decenni di guerra civile, corruzione e violenza diffusa».
Trump ha anche ribadito le accuse non verificate secondo cui Omar avrebbe «sposato il fratello per ottenere la cittadinanza», aggiungendo: «che razza di feccia abbiamo nel nostro Paese, che ci dice cosa fare e come farlo».
In risposta ai commenti di Omar, la rappresentante repubblicana Nancy Mace ha proposto una risoluzione per censurare la deputata progressista e rimuoverla dai suoi incarichi in commissione, accusandola di aver «diffamato» Kirk e di aver insinuato che fosse responsabile del proprio omicidio. Mercoledì, la mozione è stata respinta per un solo voto, 214-213, grazie al sostegno di quattro repubblicani ai democratici.
Omar ha respinto le accuse, dichiarando di essere stata tra le prime a condannare l’omicidio di Kirk. Un suo portavoce ha affermato che la deputata ha «espresso chiaramente condoglianze e preghiere» alla famiglia e ha condannato l’assassinio.
La storia delle accuse secondo cui la deputata statunitense Ilhan Omar avrebbe sposato suo fratello per aiutarlo a ottenere la cittadinanza americana è una controversia che circola da anni, originata nel 2016 durante la sua campagna per la Camera dei Rappresentanti del Minnesota.
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L’insinuazione sostiene che Ilhan Omar, nata in Somalia e naturalizzata cittadina statunitense nel 2000, avrebbe sposato nel 2009 Ahmed Nur Said Elmi, presunto suo fratello biologico, per facilitare il suo ottenimento della cittadinanza statunitense o di un permesso di soggiorno. Questa teoria è emersa per la prima volta su un forum online della comunità somalo-americana e si è poi diffusa attraverso blog e media conservatori, amplificata da figure come Laura Loomer, Donald Trump Jr. . Secondo i sostenitori della teoria, il matrimonio sarebbe stato un’operazione fraudolenta per aggirare le leggi sull’immigrazione.
Nel 2002, Ilhan Omar si è unita in un matrimonio religioso islamico, non riconosciuto legalmente, con Ahmed Abdisalan Hirsi, con il quale ha due figli. La loro unione si è interrotta nel 2008, seguendo le tradizioni religiose. L’anno successivo, nel 2009, Omar ha sposato legalmente Ahmed Nur Said Elmi, un cittadino britannico di origine somala. La coppia si è separata nel 2011, sempre secondo la tradizione religiosa, e il divorzio legale arriva solo nel 2017. Nel frattempo, tra il 2011 e il 2012, Omar si è riconciliata con Hirsi, con cui ha un terzo figlio nel 2012; i due si sposano legalmente nel 2018. Dopo la fine del matrimonio con Hirsi nel 2019, Omar si sposa nel 2020 Tim Mynett, un consulente politico.
La comunità somala negli Stati Uniti, stimata tra 150.000 e 200.000 persone, è una delle più grandi diaspore somale al mondo. Lo Stato del Minnesota ospita la popolazione più numerosa, con circa 86.000 Somali, concentrati a Minneapolis, soprannominata «Little Mogadishu», o Piccola Mogadiscio. Altre comunità significative si trovano a Columbus (Ohio), Seattle (Washington) e San Diego (California). La migrazione, iniziata negli anni Novanta per la guerra civile in Somalia, è stata guidata da opportunità lavorative e supporto di agenzie di reinsediamento.
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Immagine di Laurie Shaull via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Politica
Satana Cheney muore a 84 anni
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Former VP Dick Cheney (the war criminal who pushed the Iraq WMD lie) signs a bottle he’s told is used for waterboarding with a smile: pic.twitter.com/wP9Nsd0DdS
— Alex Bilzerian (@alexbilz) March 12, 2023
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 GenericChristian Bale Thanks Satan for Inspiring His Role as Dick Cheney! 😂😂😂 pic.twitter.com/dcJfFtvzWa
— Sojourner (@OzarkVeteran) September 21, 2024
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Politica
Video di violenza anale su detenuto palestinese, Netanyahu si esprime sul «più grave attacco di PR» subito da Israele
La fuga di notizie con il video che mostra presumibilmente soldati israeliani intenti ad abusare sessualmente di un prigioniero palestinese rappresenta «il più grave attacco di pubbliche relazioni contro Israele», ha affermato il primo ministro dello Stato Giudaico Benjamin Netanyahu. Lo riporta il Times of Israel.
Il filmato, registrato nella base di Sde Teiman, vicino al confine con Gaza, ritraeva i soldati che trascinavano via un detenuto bendato e lo circondavano con scudi antisommossa mentre presumibilmente perpetravano l’abuso. Trapelato sul canale israeliano 12, il video di violenza anale militare fu trasmesso nell’agosto 2024 e provocò un’ampia indignazione.
Il detenuto fu in seguito ricoverato per perforazione intestinale, gravi lesioni anali e polmonari e costole fratturate. Cinque riservisti furono inizialmente indagati per stupro, ma le accuse a loro carico vennero poi declassate a «grave abuso», stando a un atto d’accusa di febbraio. Tutti hanno respinto le imputazioni e il processo è ancora in corso.
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Lo scandalo è riesploso venerdì dopo che la principale avvocata militare delle Forze di difesa israeliane (IDF), la maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi, ha ammesso di aver autorizzato la diffusione del video e ha rassegnato le dimissioni dall’incarico.
Nel corso di una riunione di gabinetto svoltasi domenica, Netanyahu ha condannato lo scandalo, sostenendo che la fuga di notizie «ha causato un enorme danno alla reputazione di Israele, delle IDF e dei nostri soldati».
«Si tratta forse dell’attacco alle pubbliche relazioni più grave che Israele abbia mai subito dalla sua fondazione: non ricordo nulla di così concentrato e intenso», ha dichiarato Netanyahu, scrive il Times of Israel, invocando «un’inchiesta indipendente e imparziale».
La fuga di notizie è seguita all’arresto dei riservisti accusati di abusi, che aveva scatenato sommosse tra i militanti di destra che ne reclamavano il rilascio. Nella lettera di dimissioni, la Tomer-Yerushalmi ha spiegato di aver diffuso il video a fronte di pressioni volte a ostacolare le indagini sull’episodio, ribadendo che il suo dovere era intervenire in presenza di «ragionevole sospetto di violenza contro un detenuto».
Nelle scorse ore la Tomer-Yerushalmi è stata arrestata, hanno riportato testate di tutto il mondo.
Diversi esponenti politici di destra, tra cui il ministro della Difesa Israel Katz, hanno in seguito sostenuto che la divulgazione dei filmati delle telecamere di sicurezza equivalesse a una «accusa del sangue» nei confronti dei soldati accusati ingiustamente, nonostante le incriminazioni a loro carico. La scorsa settimana è stata aperta un’indagine penale sulla fuga di notizie.
Il caso ha suscitato dure critiche da parte di una commissione ONU che indaga sul trattamento riservato da Israele ai palestinesi, la quale ha affermato che esso «rappresentava la punta dell’iceberg». La commissione ha constatato che i detenuti di Sde Teiman e di altri centri di detenzione israeliani venivano sistematicamente ammanettati, picchiati e sottoposti ad atti di natura sessuale. Queste e altre conclusioni emerse all’inizio di quest’anno hanno indotto l’ONU ad accusare Israele di genocidio contro i palestinesi.
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Come riportato da Renovatio 21, alcuni politici israeliani si sono sentiti di difendere lo stupro anale del prigioniero palestinese, con conseguente scandalo generale anche presso la stessa opinione pubblica dello Stato Ebraico.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa lo stesso esercito israeliano ha iniziato delle indagini riguardante il video che ritrae soldati dello Stato Ebraico che gettano cadaveri di palestinesi dai tetti.
Come riportato da Renovatio 21, abusi da parte dei militari israeliani sono diffusi sui social, come ad esempio il canale Telegram «72 vergini – senza censura», dove vengono caricati dagli stessi militari video ed immagini di quella che si può definire «pornografia bellica». Vantando «contenuti esclusivi dalla Striscia di Gaza», il canale 72 Virgins – Uncensored ha più di 5.000 follower e pubblica video e foto che mostrano le uccisioni e le catture di militanti di Hamas, nonché immagini dei morti.
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Immagine di pubblico dominio CCo via Flickr
Politica
Scontri tra manifestanti e sostenitori del governo nelle strade di Belgrado
A lot of state-controlled and directed football hooligans on the streets of Belgrade tonight. pic.twitter.com/YHely3bbnR
— Lily Lynch (@lilyslynch) November 2, 2025
🇷🇸🔥 BREAKING: Chaos in Belgrade — Protest Turns into Clash Outside Serbian Parliament
Tonight, the streets of Belgrade erupted in confrontation after a grieving mother — whose child died in a building collapse — sparked a protest demanding accountability from Serbia’s… pic.twitter.com/rDoBNAjTnB — Slavic Networks (@SlavicNetworks) November 2, 2025
🚨🇷🇸JUST IN: Protests in Serbia Enter Second Year!
A massive crowd is now gathering in front of the Serbian Parliament in Belgrade! Riot police have been deployed in large numbers. pic.twitter.com/4zxtNkLQAM — Mario ZNA (@MarioBojic) November 2, 2025
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