Oligarcato
Causa accusa famoso marchio di pronto-moda di traffico sessuale
Il noto brand di abbigliamento americano Abercrombie & Fitch avrebbe aiutato e incoraggiato lo sfruttamento sessuale sistematico di aspiranti modelli maschili da parte del suo ex amministratore delegato Michael Jeffries, afferma una class action intentata venerdì da dozzine di presunte vittime di Jeffries presso il tribunale federale di Nuova York. Lo riporta la BBC.
La causa nomina non solo Jeffries e il suo partner di lunga data Matthew Smith, ma anche la stessa Abercrombie. Secondo le accuse, la società sarebbe pienamente consapevole della predazione dei suoi dirigenti e, a quanto si sostiene, avrebbe persino consentito a Jeffries «quantità illimitate di denaro per facilitare un’impresa di traffico sessuale», scrive il sito BBC.
«Abercrombie si preoccupava del profitto e mostrava assoluta lealtà nei confronti di Jeffries, inclusa la volontà di spendere ingenti somme di denaro in stravaganti feste di droga e sesso, ignorando molteplici segnali di criminalità nell’attività del conto aziendale di Jeffries», afferma il documento legale, secondo la radiotelevisione di Stato britannica.
Come riporta Forbes, «Jeffries era così importante per la redditività del marchio che gli è stata data completa autonomia per svolgere il suo ruolo di CEO come riteneva opportuno, anche attraverso l’uso di palese traffico sessuale internazionale e l’abuso di potenziali modelli di Abercrombie», afferma la causa, sostenendo che la società «sapeva che era impegnata in attività illegali e non gli importava».
Jeffries avrebbe pagato degli scout di modelli per avvicinarsi a giovani uomini attraenti con offerte per diventare il nuovo volto del marchio, offerte a fare shopping e mandarli nella sua tenuta di Hamptons o in varie località fuori dagli Stati Uniti per subire abusi sessuali con il pretesto di fare casting.
La BBC ha sentito uno dei querelanti, il 37enne David Bradberry, che «a nome suo e di altri, (…) avanza accuse basate sulle sue “informazioni e convinzioni” secondo cui Mike Jeffries avrebbe tenuto casting nelle sue case e all’estero, fornendo a potenziali modelli del marchio buoni regalo e abbigliamento A&F».
Il Bradberry «sostiene che sono stati costretti a prendere droghe e a partecipare ad atti sessuali con il signor Jeffries e il suo partner sotto la direzione del signor Jeffries» continua la testata statale britannica.
In passato alcuni modelli avevano accusato di molestie il fotografo Bruce Weber, storico autore degli scatti più iconici, talvolta di sapore omoerotico, che pubblicizzavano il brand.
«La causa afferma che, in una serie di casi, un’aspirante modello è stato invitato a diversi eventi di casting di Abercrombie & Fitch a New York, Francia e Londra, ed è stato aggredito sessualmente almeno sette volte in questi eventi. Il modello sarebbe stato indotto a credere che questo processo “fosse essenziale per diventare un modello Abercrombie”» scrive la CNN.
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«Abercrombie ha beneficiato finanziariamente dal fatto che, come sottoprodotto dell’impresa di traffico sessuale, (l’azienda) è stata in grado di impiegare modelli maschili per promuovere ulteriormente l’immagine del proprio marchio, mantenendo allo stesso tempo Jeffries felice e produttivo, permettendogli di rinominare l’immagine dell’azienda e trasformarlo in un leader del settore da miliardi di dollari», afferma la causa, sempre secondo la CNN.
Jeffries fu assunto come amministratore delegato nel 1992 per risollevare il marchio allora moribondo dalle ceneri della bancarotta da Leslie Wexner, fondatore di The Limited ed ex proprietario del marchio di moda intima Victoria’s Secret, che aveva acquistato Abercrombie quattro anni prima.
Wexner, vale la pena di ricordare, era l’unico cliente noto di consulenza finanziaria del defunto pedofilo Jeffrey Epstein, a cui cedette per una cifra piuttosto bassa la sua magione di Nuova York. Uno degli avvocati coinvolti in questa causa, Brad Edwards, ha rappresentato oltre 70 delle ragazze trafficate da Epstein.
Secondo quanto riportato, il Wexner avrebbe agito come mentore di Jeffries mentre l’amministratore delegato trasformava l’azienda in un centro di tendenza per adolescenti. «Nel 1992, Mike Jefferies divenne presidente» scrive un articolo sul sesso nella pubblicità dell’ente radiotelevisivo di Stato canadese CBC risalente al 2012. «Jefferies aveva una visione per A&F e voleva attirare il mercato americano degli adolescenti. Voleva che i negozi, cito: «sfrigolassero di sesso».
«L’attuale gruppo dirigente e il consiglio di amministrazione dell’azienda non erano a conoscenza delle accuse di cattiva condotta sessuale da parte del signor Jeffries», ha detto l’azienda alla CNN in una dichiarazione all’inizio di questo mese.
Il 2 ottobre un altro articolo investigativo della BBC aveva parlato di «una rete altamente organizzata ha utilizzato un intermediario per trovare giovani uomini per gli eventi con Mike Jeffries e Matthew Smith».
«Otto uomini hanno detto alla BBC di aver partecipato a questi eventi, alcuni dei quali hanno affermato di essere stati sfruttati o maltrattati» scriveva l’emittente di Stato britannica.
Secondo la legge statunitense, il traffico sessuale include convincere un adulto a recarsi in un altro stato o paese per fare sesso a scopo di lucro utilizzando la forza, la frode o la coercizione.
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Immagine di Phillip Pessar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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Il principe Andrea d’Inghilterra privato dei titoli e sfrattato dalla residenza reale
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Oligarcato
Papa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
Papa Leone XIV è pronto a compiere un gesto senza precedenti in occasione della visita ufficiale di re Carlo III la prossima settimana.
Leone XIVnominerà Carlo, capo della Chiesa d’Inghilterra, «confratello reale» di San Paolo fuori le Mura, una delle quattro basiliche papali. A tal proposito, a Carlo sarà concesso l’uso di una cattedra speciale e permanente.
Carlo III pregherà inoltre insieme al papa nella Cappella Sistina, durante un «servizio ecumenico» pubblico.
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«Segnerà un momento significativo nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa d’Inghilterra, di cui Sua Maestà è il Governatore Supremo, riconoscendo il lavoro ecumenico intrapreso e riflettendo il tema dell’anno giubilare di camminare insieme come “Pellegrini della speranza”», ha dichiarato un portavoce di Buckingham Palace.
Secondo l’agenzia Reuters, i due avranno anche un incontro privato per discutere di «sostenibilità climatica».
Il re britannico, ora onorato dalla chiesa cattolica, siede sul trono che dal XVI secolo, dopo lo scisma del re pazzo e malvagio Enrico VIII, perseguitò in maniera cruenta i cattolici, giustiziando e scorticando fedeli e preti (con la loro pelle hanno rivestiti libri ancora oggi in bella mostra) obbligandoli alla clandestinità.
Uno degli eroi di questa catastrofe fu Guido Fawkes, il cattolico che tentò di far saltare Westminister (l’ultimo uomo che vi è entrato con intenzioni sincere, dice una nota battuta circolante nella politica british) per rinstaurarvi un potere cattolico. Fawkes, tradito, fu catturato e torturato, squartato in parti che furono mandate ai quattro angoli del regno, nonostante egli avesse accettato le condizione del re inglese.
Ancora oggi la tradizione vuole che in Inghilterra si brucino le effigi di Fawkes ogni 5 novembre. Per quelle che crediamo essere ragioni di Stato non diverse da quelle che hanno portato al presente e osceno sviluppo, il simbolo di Fawkes non è stato abbracciato dai cattolici, ma dalla teppa pseudo-anarchica, solo, tuttavia, perché rielaborato dal fumettista Alan Moore nella celebrata graphic novel poi divenuta film V per Vendetta.
Non si tratta, tuttavia, solo di storia di secoli fa: a scandalizzare il cattolico dovrebbe essere l’appartenenza della stirpe Windsor alla Cultura della Morte, quella che sostiene – passandosi il compito geneticamente, da Filippo a Carlo a Guglielmo ed Enrico – la riduzione della popolazione e quindi l’astio verso l’essere umano.
Dietro alla facciata ecologista, senza neanche tanto grattare, gli Windsor (che in realtà non sono britannici e non si chiamano Coburgo Gotha: Windsor è il nome di un paesino inglese che suonava bene per il rebranding del loro casato tedesco) si rivelano arconti della Necrocultura – sono una famiglia della morte. Chiedete ad Alfie Evans, a Charlie Gard, a tantissimi di cui non conosceremo mai il nome.
La storia del Carlo, come universalmente noto, ma per qualche ragione non considerato, non è stata limpidissima, dalla morte Diana ai milioni presi dalla famiglia Bin Laden in buste di plastica. Un anno fa emerse che nel 1983 l’allora principe di Galles aveva ricevuto un premio da un veterano nazista, una laurea ad honorem presso l’università dell’Alberta, in Canada.
Andrebbero anche ricordati l’amicizia, e le donazioni milionarie, che a Carlo fece il misterioso petroliere americano (per qualcuno spia KGB) Armand Hammer: quando nel 1988 la piattaforma petrolifera marina Piper Alpha della Occidental Petroleum collassò nelle fiamme a 200 miglia da Aberdeen uccidendo 160 persone, il futuro re si precipitò a difendere Hammer, che se la cavò alla grande. Sulla questione della dinastia degli Hammer, miliardari ebrei americani di origini russe a cui fu permesso per qualche motivo di restare vicini al Cremlino, andrebbe scritto un articolo a parte, specie dopo le accuse, sulle quali oltre ai presunti stupri i giornali hanno pure fatto aleggiare lo spettro di perversioni cannibalistiche, del nipote divo di Hollywood Armie Hammer.
Per non parlare dell’amicizia personale con Jimmy Savile, il popolare DJ e conduttore TV britannico che, secondo accuse emerse appena dopo la sua morte nel 2011 ma che circolavano come voci da decenni, avrebbe abusato in istituti scolastici e manicomiali di cui era donatore, di qualcosa come 400 ragazzine.
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Un momento in cui la malvagità della corona britannica è emersa è stato quando nel maggio 2024 è stato presentato in pompa magna il ritratto ufficiale del re, un’immagine che sembra uscita dall’inferno, composta da un artista noto per aver praticato in passato collage con riviste pornografiche.
«You can Stick your Royal Family Up Your Arse», «puoi ficcarti la famiglia reale su per il» aveva cantato la curva del Celtic, la squadra della comunità cattolica della città di Glasgow, al momento dell’incoronazione di Carlo.
Sì: gli ultras scozzesi, oggi, possono essere più cattolici del papa.
Nel frattempo, l’odierno malvagio re britannico a Roma riceve il plauso pure dei parlamentari italiani.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Il principe Andrea rinuncia ai titoli a causa dello scandalo Epstein
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