Digiuno
Digiunare 40 giorni, possibile?
Francesco Z. èuno dei nostri affezionati lettori che contribuisce con costanza a segnalarci notizie e impressioni. È un ragazzo di 30 anni che fa il programmatore e il padre: ha già quattro figli.
Nell’agosto 2020, come già testimoniato a Renovatio 21, aveva provato l’esperienza di un digiuno prolungato, arrivando a ben dodici giorni senza cibo – il periodo di tempo che lo scrittore americano Upton Sinclair sosteneva essere necessario per arrivare alla lucidità mentale.
Quest’anno Francesco ha deciso di andare molto oltre, e toccare il limite di cui si parla nel Vangelo: i 40 giorni di digiuno di Nostro Signore. Essendo cattolico, Francesco ha deciso di far coincidere questo suo sacrificio proprio con la Quaresima 2021.
Il dottor Simeone, pioniere italiano della digiunoterapia, ha riferito di casi di simili digiuni prolungati, tuttavia rimane un fatto rarissimo, che anche nel network dei digiunatori si è sentito solo di rado.
Per cui, abbiamo intervistato nuovamente Francesco per chiedergli di questa esperienza.
NOTA BENE In nessun modo, con questo articolo stiamo consigliando di intraprendere un digiuno, che è una cosa molto delicata di cui discutere con il vostro dottore e da fare sempre sotto controllo medico. Vi sono in Italia diversi specialisti di digiuno-terapia. Consultatevi con un medico di prendere qualsiasi decisione. Questo articolo non fornisce informazioni mediche, ma è pubblicato solo allo scopo di dare informazione ed intrattenimento.
Allora Francesco, hai fatto davvero 40 giorni di digiuno?
Sì, non ho mangiato dal Mercoledì delle Ceneri alla Domenica delle Palme
Adesso come stai?
Bene.
Hai ripreso un po’ di peso?
Le prime settimane dopo il digiuno, mentre facevo reintegro leggero sono rimasto abbastanza costante, poi invece ho ripreso peso.
Cosa ti ha spinto a optare per il digiuno da 40 giorni?
Volevo fare un digiuno per la Quaresima, per cercare di fare un sacrificio spirituale oltre che fisico
Volevo fare un digiuno per la Quaresima, per cercare di fare un sacrificio spirituale oltre che fisico
Hai avuto problemi durante i 40 giorni?
Gli ultimi dieci giorni ho avuto parecchio freddo, credo a causa dell’abbassamento del metabolismo.
Riuscivi a muoverti normalmente?
Sì andavo in bicicletta, lavoravo nell’orto e nel bosco senza problemi
.
Hai avuto problemi sul lavoro?
No.
E la famiglia? Come ha vissuto questo periodo?
I bambini più piccoli ogni tanto chiedevano perché non mangiassi. Mia moglie invece ha patito un po’ perché era preoccupata che stessi male e perché ero un po’ più irritabile.
Avevi energie per stare con gli altri?
Sì, anche se gli altri mi percepivano un po’ più mogio del solito.
Hai avuto fame?
No, solo tanta gola
È come nel Vangelo? Dopo 40 giorni hai avuto fame?
Fame no, ma avevo più una voglia «mentale» di mangiare
Fame no, ma avevo più una voglia «mentale» di mangiare
Sai quanto hai perso?
Non precisamente: ho stimato tra i 20 e i 25kg.
Hai il dato preciso di quello che hai perso, in termini di massa grassa e massa magra?
Purtroppo no. Non ho guardato troppo la bilancia perché temevo di distrarmi troppo dal fine spirituale del digiuno: cercavo più che altro di ascoltare il mio corpo per capire se stessi bene.
Hai fatto coincidere i 40 giorni di digiuno con la Quaresima 2021?
Sì.
Che frutti spirituali pensi abbia prodotto questo sacrificio?
Ho avuto molto più tempo e disposizione interiore migliore per pregare e leggere opere edificanti.
Avevi legato il digiuno ad un’intenzione particolare?
No, volevo solo vivere con più intensità la Quaresima.
Che tipo di digiuno avevi fatto prima?
Avevo fatto digiuno idrico di 12 giorni ad agosto 2020 e 5 giorni di digiuno secco seguiti da altri 12 di digiuno idrico durante l’Avvento 2020
Com’era andata? Avevi sbagliato qualcosa?
Dopo il digiuno dell’avvento mi ero rialimentato troppo velocemente e ho avuto per qualche giorno le emorroidi.
I primi giorni ho bevuto succo di pompelmo e mangiato meloni gialli, poi a parte gli sgarri pasquali ho cercato di nutrirmi soprattutto con frutta, verdura, frutta secca, kefir. Ho ripreso a mangiare normalmente dopo circa 3 settimane
E ora, è cambiata la tua alimentazione?
Dopo il periodo di reintegro ho ripreso a mangiare normalmente, anche se tendenzialmente cerco di saltare la colazione, così da fare circa 16 ore senza mangiare tra pranzo e cena.
Cos’è stata la prima cosa che hai ingerito quando hai ripreso a mangiare?
Succo di pompelmo.
Cosa hai provato?
Era buono: mi ha fatto stare molto bene. Mi sentivo come una sensazione di leggerezza e pulizia del fisico.
Hai seguito una dieta di reintegro dell’alimentazione? Come funziona? Quanto è durata?
I primi giorni ho bevuto succo di pompelmo e mangiato meloni gialli, poi a parte gli sgarri pasquali ho cercato di nutrirmi soprattutto con frutta, verdura, frutta secca, kefir. Ho ripreso a mangiare normalmente dopo circa 3 settimane
E adesso, hai ripreso a mangiare 3 volte al giorno?
Generalmente cerco di saltare la colazione.
Mi ha aiutato a sentirmi molto più libero, pulito e leggero, anche interiormente: è una sensazione molto particolare, che ho provato solo digiunando
Da quello che hai visto, che effetto ha il digiuno sulla tua mente, sul tuo corpo, sulla tua persona?
Mi ha aiutato a sentirmi molto più libero, pulito e leggero, anche interiormente: è una sensazione molto particolare, che ho provato solo digiunando. Purtroppo dopo il digiuno non è mi facile mantenere la costanza che avevo mentre digiunavo, ma ora che ho provato più volte questa cura, so che posso ripeterla quando ne ho bisogno e stare meglio.
Il tuo rapporto con il cibo è cambiato?
Come consapevolezza sì, nel senso che ho capito che se salto un pasto o più non muoio e riesco a percepire meglio alcuni segnali del mio corpo. Purtroppo nel quotidiano però ricado molto spesso nella gola.
Quando si digiuna si reimpara ad amare davvero il cibo?
Sì, soprattutto nei giorni successivi al digiuno si gusta molto di più il cibo.
Hai incontrato opinioni di persone che ti dicevano che saresti morto dopo pochi giorni?
Mia moglie si è preoccupata molto, soprattutto nella parte finale del digiuno. Le altre persone mi hanno dato più del matto.
Qual è la reazione più forte che hai riscontrato in una persona rispetto al tuo digiuno?
Nessuno in particolare, credo perché quasi tutti mi avevano già visto digiunare.
Conosci altre persone che hanno fatto 40 giorni?
No, ma le fonti mediche sono abbastanza concordi nel fissare i 40 giorni di digiuno come limite entro cui il corpo non subisce danni agli organi vitali.
Lo rifarai?
Sì lo rifarò sicuramente digiuni secchi e idrici, poi vorrei provare anche altri tipi di restrizione alimentare, come il nutrirsi per un periodo solo di frutta e verdura: vi aggiornerò sui risultati.
PER APPROFONDIRE
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Mons. Lefebvre: lettera per la Quaresima sulla Penitenza
Il 14 febbraio 1982, in occasione della Quaresima, monsignor Marcel Lefebvre scrisse una lettera destinata ai fedeli della Tradizione per incoraggiarli a mantenere lo spirito di penitenza e le pratiche tradizionali.
Carissimi fedeli,
Secondo un’antica e salutare tradizione nella Chiesa, in occasione della Quaresima, vi rivolgo queste poche parole per incoraggiarvi ad entrare con tutta l’anima in questo tempo di penitenza, con le disposizioni volute dalla Chiesa e nello scopo di che lei lo ha prescritto.
Se cerco nei libri dell’inizio del secolo gli scopi per i quali la Chiesa prescriveva questo tempo di penitenza, ne indicano tre:
1. Prima reprimere la concupiscenza della carne
2. Poi facilitare l’elevazione delle nostre anime verso le realtà divine
3. Infine soddisfare per i nostri peccati.
Non è questo l’esempio di Nostro Signore che ci mostra durante la sua esistenza qui sulla terra? Pregate e fate penitenza. Ma non avendo né lussuria né peccato, fece penitenza e si pagò dei nostri peccati, mostrandoci così che la nostra penitenza può essere benefica non solo per noi, ma per il nostro prossimo.
Pregate e fate penitenza. Fare penitenza per pregare meglio, per avvicinarsi a Dio, questo hanno fatto tutti i santi, e ciò che la Vergine Maria ricorda in tutti i suoi messaggi.
Osiamo dire che questa necessità è meno grande nel nostro tempo che nei tempi passati? Al contrario, possiamo e dobbiamo affermare che mai come oggi sono necessarie la preghiera e la penitenza, perché si è fatto di tutto per sminuire e disprezzare questi due elementi fondamentali della vita cristiana.
Abbiamo mai cercato, come oggi, di soddisfare senza limiti tutti gli istinti disordinati della carne, fino ad uccidere milioni di innocenti? Crediamo anche che la società non abbia altra ragione di esistere se non quella di fornire il massimo “standard” di vita a tutti gli uomini, per impedire loro qualsiasi privazione di beni materiali.
In tal modo lo scopo della società sarebbe contrario a quanto prescrive la Chiesa. E comprendiamo che in questi tempi in cui gli uomini di Chiesa si allineano allo spirito del mondo, assistiamo alla scomparsa della preghiera e della penitenza, e particolarmente nel loro aspetto di riparazione dei peccati, di ottenimento del perdono delle colpe.
Chi oggi ama ripetere il commovente salmo del Miserere e ripetere con il salmista Peccatum meum contra me est semper: il mio peccato è sempre davanti a me? E come può un’anima cristiana non allontanare il pensiero del peccato se l’immagine del crocifisso è sempre davanti ai suoi occhi?
I vescovi chiesero al Concilio una tale riduzione del digiuno e dell’astinenza che queste prescrizioni praticamente scomparvero. Dobbiamo riconoscere che questa scomparsa è una conseguenza dello spirito ecumenico e protestante che nega la necessità della nostra partecipazione all’applicazione dei meriti di Nostro Signore a ciascuno di noi, per la remissione dei nostri peccati e il ripristino della nostra filiazione divina.
Mentre anticamente i comandamenti della Chiesa prevedevano:
— digiuno obbligatorio per tutti i giorni della Quaresima esclusa la domenica, per i giorni delle Quattro Stagioni e per alcune veglie;
— astinenza per tutti i venerdì dell’anno, le domeniche di Quaresima e in molte diocesi ogni sabato dell’anno.
Cosa resta oggi di queste prescrizioni?
— digiuno il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo;
— astinenza il Mercoledì delle Ceneri e i venerdì di Quaresima.
Ci si potrebbe chiedere il perché di tale diminuzione.
Chi sono coloro che sono tenuti a digiunare?
— adulti di età compresa tra 21 e 60 anni.
Chi dovrebbe osservare l’astinenza?
— Tutti i credenti a partire dai 7 anni sono tenuti ad astenersi.
Cos’è il digiuno? Ciò significa consumare un solo pasto al giorno, al quale è consentito aggiungere due spuntini, uno al mattino e uno alla sera, non superiori a due etti, ovvero 60 gr. cibo solido.
Cos’è l’astinenza? È astenersi dalla carne.
I fedeli che hanno veramente spirito di fede e comprendono profondamente le motivazioni della Chiesa, sopra indicate, avranno a cuore non solo adempiere a queste leggere prescrizioni odierne, ma entrare nello spirito di Nostro Signore e della Vergine Maria, porteranno i peccati che hanno commesso e quelli del prossimo, della famiglia, degli amici, dei concittadini.
Per questo aggiungeranno a queste prescrizioni o il digiuno ogni venerdì di Quaresima, oppure l’astinenza dall’alcool e dal vino, oppure si asterranno dalla televisione.
Si sforzeranno di pregare di più, di assistere più spesso alla Santa Messa, di recitare il Rosario e di non mancare alla preghiera serale in famiglia.
Si separeranno dai beni superflui per aiutare i seminari, per fondare scuole, per aiutare i loro sacerdoti nella sistemazione delle cappelle, per aiutare lo sviluppo delle case dei religiosi e delle religiose.
Le prescrizioni della Chiesa non riguardano solo il digiuno e l’astinenza, ma anche il dovere pasquale.
Ecco quanto raccomandava il vicario capitolare di Sion ai suoi diocesani il 20 febbraio 1919:
1. Durante la Quaresima i Parroci faranno la Via Crucis due volte alla settimana: un giorno con le scolaresche, un altro giorno con gli altri parrocchiani. Dopo la Via Crucis reciteremo le Litanie del Sacro Cuore.
2. Nella Settimana della Passione, cioè la settimana prima della Domenica delle Palme, in tutte le chiese parrocchiali si svolgerà il triduo. Istruzione – Litanie del Sacro Cuore alla presenza del Santissimo Sacramento – Benedizione. In queste tre istruzioni i parroci ricorderanno ai loro parrocchiani con semplicità e chiarezza le principali condizioni per ricevere degnamente il sacramento della penitenza.
3. Il tempo durante il quale si può adempiere al dovere pasquale è fissato per tutte le parrocchie dalla domenica di Passione alla I domenica dopo Pasqua.
Perché oggi queste linee guida non sarebbero più valide?
Approfittiamo di questo tempo salutare durante il quale Nostro Signore è solito dispensare grazie abbondanti. Non imitiamo le vergini stolte che, non avendo olio nella lampada, trovarono chiusa la porta della casa dello sposo e sentirono questa terribile risposta Nescio vos: Non vi conosco.
Beati coloro che hanno lo spirito di povertà, perché di essi è il regno dei cieli; cioè lo spirito di distacco dai beni di questo mondo.
Beati quelli che piangono, perché saranno consolati. Pensiamo a Gesù che nel giardino degli ulivi pianse per i nostri peccati. Ora tocca a noi piangere i nostri e quelli dei nostri fratelli.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. La santità passa attraverso la croce, la penitenza, le privazioni. Se cerchiamo veramente la perfezione, dobbiamo intraprendere la via della Croce.
Possiamo noi ascoltare la chiamata di Gesù e Maria in questa Quaresima e seguirli in questa crociata di preghiera e penitenza.
Le nostre preghiere, le nostre suppliche, le nostre privazioni ottengano dal Cielo che i responsabili della Chiesa ritornino alle sue vere e sante tradizioni, unica soluzione perché le istituzioni della Chiesa possano rinascere e rifiorire.
Ci piace ripetere questa conclusione del Te Deum: In te Domine speravi, non confundar in aeternum. In te, Signore, ho riposto la mia speranza, non sarò mai delusa.
+ Marcel Lefebvre
Già Arcivescovo di Tulle
Fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine da FSSPX.news
Digiuno
Seoul, nuova mozione di arresto per il leader dell’opposizione (in sciopero della fame)
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Digiuno
Deputato democratico salta il pranzo per dire che sta facendo sciopero della fame: digiuno di ben 9 ore!
Il rappresentante democratico del Texas Greg Casar si è vantato pubblicamente di aver intrapreso uno sciopero della fame e della sete di ben 9 ore. La rete lo ha canzonato senza alcuna pietà, giustamente.
L’ex membro di estrema sinistra del consiglio comunale di Austin, in Texas, ha twittato il suo grande esperienza di satyagraha (come Gandhi e poi Tarcisio Pannella detto Marco chiamavano, utilizzando una parola sanscrita, i digiuni politici) lo scorso mercoledì, affermando che il suo prolungato sciopero della fame di ben nove ore era un atto di protesta contro una nuova legge del Texas che vieta ai lavoratori di poter fare pause per l’acqua.
Non pago dell’ideona, il Casar ha pubblicato foto che lo ritrae con indosso un cardiofrequenzimetro mentre alcune persone lo rinfrescano con asciugamani e controllano la sua pressione sanguigna.
Yesterday was incredible. I was honored to be joined at my thirst strike by workers in Texas and across the nation—and by lots of colleagues pushing for federal heat safety protections.
9 hours without water or food, but I’m more energized than ever to get this done. pic.twitter.com/92XIU0pYEA
— Greg Casar (@GregCasar) July 26, 2023
In rete subito è stato notato che la sua breve, brevissima interruzione dell’alimentazione corrisponde più o meno alla quantità di tempo in cui una persona rimane senza cibo e acqua mentre dorme ogni notte – il digiuno più naturale e fisiologico – o equivale, nelle ore di veglia, a saltare un pasto.
«Ha saltato il pranzo, date a quest’uomo una medaglia» ha commentato un utente Twitter.
Il livello di ignoranza del deputato democratico texano è da non credere: come può non sapere che, in America come nel resto del mondo, quantità di persone seguono, consapevolmente o meno, il «digiuno intermittente» per cui non si cibano per almeno 18 ore al giorno?
Come può non sapere che il corpo umano può tollerare digiuni prolungati come quello di Gesù in cui si parla nei Vangeli?
Abbiamo esempi anche vicini: amici e lettori di Renovatio 21 che hanno digiunato fino a 40 giorni – una pratica che, ci raccomandiamo, non dovete in alcun modo provare se non sotto stretto controllo medico.
La ridicolaggine del micro-digiuno rivendicato mediaticamente tuttavia anni fa aveva colpito anche il Partito Democratico italiano, quando alcuni suoi esponenti annunziarono un «digiuno a staffetta» affinché venisse mandato avanti il progetto kalergista dello ius soli. Un analogo «sciopero della fame a staffetta» fu indetto in area anarchica in solidarietà con il detenuto Cospito nella protesta sul 41 bis incidentalmente saltata fuori nei giorni dell’arresto di Matteo Messina Denaro. Scioperanti alimentari a staffetta sono stati avvistati, recentemente, anche in zona Ultima generazione.
Sfugge forse anche al lettore cosa significhi l’espressione «digiuno a staffetta» prima mangio io e poi mangi tu?
Con evidenze, tutte queste figure non prendono sul serio la dimensione spirituale, né quella fisiologica, della pratica del digiuno – approfittano solo della pubblicità che offre l’annuncio, senza nemmeno conoscere cosa significhi questo sacrificio, il crollo glicemico, l’avvento della chetogenesi dopo (in genere) il terzo giorno, il senso di lucidità, il senso di stanchezza, l’alterazione del battito cardiaco.
Nulla – non sanno veramente niente. Non conoscono, con evidenza, i casi recenti, annotati da Renovatio 21, in Palestina e a Hong Kong.
E se volessero davvero esibire la propria privazione e la propria sofferenza, provino a fare qualche giorno di «digiuno secco», cioè rifiuto non solo del cibo ma anche dell’acqua (perfino quella per lavarsi le mani e i denti, perfino quella contenuta nell’aria del mare), così come teorizzato dal medico digiunoterapeuta siberiano dottor Sergej Filonov.
Provino a vedere cosa significa qualche giorno senza acqua, e poi ne parliamo. Provino a meditare sulle parole di San Francesco di Sales (1567-1622) su digiuno e purezza di intenzione, o su quelle di Origene (185-253 d.C.) su digiuno e virtù.
Anche perché per alcuni, l’effetto finale, sostengono i fautori della digiunoterapia, è positivo. Ma allora che sacrificio è?
Immagine da Twitter
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