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Concerto «per soli vaccinati» dei Foo Fighters annullato dopo che un musicista ha contratto il COVID: aumentano i positivi vaccinati

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.

 

 

Al 12 luglio, il CDC ha riportato 5.492 casi di reinfezione da COVID risultati in ricoveri in ospedale o morte. Nel frattempo, gli Stati continuano a segnalare sempre più casi di reinfezione e i New York Yankees annullano l’apertura della stagione dopo che i giocatori completamente vaccinati sono risultati positivi.

 

 

 

Le segnalazioni di casi di reinfezione da COVID continuano ad aumentare: al 12 luglio, i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) hanno riportato 5.492 casi di reinfezione risultanti in morte o ricovero in ospedale.

 

Si ha un caso di positività dopo il vaccino quando una persona risulta positiva al COVID dopo aver completato il ciclo di vaccinazione. Una persona è considerata completamente vaccinata due settimane dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer o Moderna, o due settimane dopo aver ricevuto il vaccino monodose Johnson & Johnson (J&J).

 

Gli Stati continuano a segnalare sempre più casi di reinfezione

A maggio, il CDC ha rivisto il sistema per la segnalazione di casi di reinfezione, affermando che avrebbe conteggiato solo quei casi che hanno portato al ricovero in ospedale o la morte. In precedenza, l’agenzia aveva incluso nel conteggio chiunque fosse risultato positivo al COVID.

 

Alcuni stati seguono la nuova guida CDC per il conteggio dei casi di reinfezione.

 

Altri continuano a segnalare, a livello statale, tutti i casi in cui un individuo risulta positivo, ma può scegliere di segnalare al CDC solo ricoveri e decessi.

 

 

Illinois e Massachusetts aggiornano i numeri dei casi di reinfezione

Secondo i dati aggiornati il 14 luglio dall’Illinois Department of Public Health (IDPH), 151 persone in Illinois sono morte per COVID o complicanze legate al COVID dopo essere state completamente vaccinate. Almeno 563 persone completamente vaccinate sono state ricoverate in ospedale, ha reso noto il IDPH.

 

L’Illinois segue le linee guida del CDC, segnalando solo le reinfezioni tra coloro che sono stati ricoverati in ospedale o sono deceduti.

 

Lo Stato non pubblica il numero di residenti che sono risultati positivi dopo essere stati completamente vaccinati ma non sono morti o hanno richiesto il ricovero in ospedale al fine di «contribuire a massimizzare la qualità dei dati raccolti sui casi di maggiore importanza clinica e di salute pubblica», afferma il sito web di IDPH.

 

In Massachusetts, i funzionari della sanità pubblica hanno registrato 4.450 casi di positività in seguito alla vaccinazione, secondo WBUR.

 

Circa il 92% di questi casi non ha richiesto il ricovero in ospedale, mentre 303 persone, il 6,8%, sono state ricoverate, secondo i dati del Dipartimento di sanità pubblica del Massachusetts (DPH) fino al 10 luglio.

 

Settantanove residenti vaccinati nel Massachusetts sono morti di COVID, senza essere stati ricoverati in ospedale o dopo una degenza ospedaliera, ha affermato il DPH.

 

Secondo la NBC Boston, i funzionari di Provincetown, destinazione turistica con uno dei tassi di vaccinati più alti dello stato, hanno lanciato l’allarme dopo che negli ultimi giorni sono stati segnalati nella comunità alcuni nuovi casi di COVID che hanno colpito «prevalentemente» individui completamente vaccinati.

 

Il sindaco della città, Alex Morse, ha dichiarato il 13 luglio: «In prevalenza, le persone colpite sono state completamente vaccinate per il COVID-19. La moderata intensità dei sintomi indica che i vaccini stanno funzionando come previsto».

 

Secondo lo Stato, negli ultimi 14 giorni sono stati segnalati 34 nuovi casi di COVID nella contea. I funzionari sanitari hanno affermato che stanno monitorando attentamente la situazione.

 

 

Centinaia di abitanti dell’Alaska completamente vaccinati hanno contratto il COVID

Nonostante siano stati completamente vaccinati contro il COVID, più di 656 abitanti dell’Alaska sono risultati positivi al virus tra febbraio e giugno, secondo il Dipartimento della salute e dei servizi sociali dell’Alaska.

 

Dei 656 casi di reinfezione, 17 persone sono state ricoverate in ospedale e due persone sono morte con COVID, sebbene i sanitari abbiano notato che entrambi avevano altre «sostanziali comorbilità».

 

Circa il 52% dei casi di reinfezione studiati in Alaska si è verificato tra persone che mostravano sintomi del virus, mentre il 38% era asintomatico. Per il restante 10%, non era noto se mostrassero sintomi.

 

Dei 200 casi di reinfezione analizzati dai funzionari sanitari dell’Alaska per una possibile variante del virus, 73 riguardavano una variante preoccupante, inclusi 54 casi della variante Alpha e 15 della variante Delta.

 

Si prevede un piccolo numero di casi tra le persone vaccinate, secondo i funzionari sanitari .

 

Il nuovo rapporto dello stato arriva mentre l’Alaska affronta un aumento dei casi di COVID, con più focolai che attirano l’attenzione su casi più recenti di positività dopo il vaccino.

 

Secondo quanto riferito, a Sitka, Alaska, 18 dei 60 casi recenti di positività hanno coinvolto individui vaccinati. Due dei tre casi identificati la scorsa settimana in relazione a una crociera nel sud-est dell’Alaska riguardavano persone completamente vaccinate. Il focolaio conta ora 10 casi.

 

 

I Foo Fighters annullano il concerto per «soli vaccinati» dopo che il membro della band vaccinato ha contratto il COVID

Il ritorno anticipato dei Foo Fighters sul palco di Los Angeles è stato posticipato dopo che qualcuno all’interno dell’organizzazione è risultato positivo al COVID, secondo quanto riportato dalla CNN.

 

Il 14 luglio, la band ha annunciato tramite il suo account Twitter ufficiale:

 

 

La band non ha rivelato chi è risultato positivo.

 

A giugno, i Foo Fighters hanno tenuto un concerto al Madison Square Garden di New York riservato a un pubblico vaccinato. I partecipanti maggiori di 21 anni hanno dovuto mostrare la prova della vaccinazione all’ingresso dell’edificio.

 

 

Altri giocatori degli Yankees completamente vaccinati risultano positivi al COVID

Il 15 luglio, la prima partita del campionato di Baseball tra New York Yankees e Boston Red Sox è stata improvvisamente rinviata dopo che tre giocatori degli Yankees completamente vaccinati sono risultati positivi al COVID. Anche altri tre sono probabilmente infetti, secondo CBS New York.

 

Il direttore generale degli Yankees Brian Cashman ha dichiarato che tutti e tre erano completamente vaccinati, così come la maggior parte dei giocatori della squadra. Dei tre positivi, due hanno ricevuto il vaccino J&J e il terzo ha ricevuto Pfizer o Moderna, secondo Cashman.

 

I lanciatori «stanno bene finora», ha continuato Cashman, mentre non ha voluto rilasciare dichiarazioni sui tre anonimi fino a quando la squadra non avrà ricevuto la conferma finale della loro positività.

 

«I vaccini che incoraggiamo a fare garantiscono a tutti di non essere ricoverati in ospedale e di non morire per COVID, il che è importante, ma non ti impedisce di contrarre l’infezione», ha affermato Cashman. «Ovviamente proteggono dai gravi effetti dello scenario peggiore del COVID».

 

La Major League di Baseball ha diffuso un comunicato in cui affermava che il rinvio serviva per consentire il proseguimento dei test e il tracciamento dei contatti.

 

La dichiarazione diceva:

 

«A seguito dei test positivi al COVID-19 all’interno dell’organizzazione dei New York Yankees, la partita di stasera tra gli Yankees e i Boston Red Sox allo Yankee Stadium è stata rinviata per consentire il proseguimento dei test e il tracciamento dei contatti. La Major League di Baseball continuerà a fornire aggiornamenti sulla programmazione non appena disponibili».

 

Secondo AP, gli Yankees erano in campo per allenarsi alla battuta circa tre ore e mezza prima della partita quando l’organizzazione ha chiesto ai media presenti di lasciare il campo per condurre i test COVID.

 

La MLB ha dichiarato nel suo ultimo annuncio del 25 giugno che 23 delle sue 30 squadre hanno raggiunto l’85% di vaccinazioni tra i giocatori e lo staff sul campo, esclusi i Red Sox.

 

Questo è il secondo caso di quest’anno di positività dopo il vaccino che si verificano tra alcuni membri dell’organizzazione degli Yankees.

 

Nonostante l’alto numero di vaccinati, gli Yankees avevano più di nove membri con test COVID positivi a maggio che coinvolgevano il personale, tra cui il pitching coach Matt Blake, l’allenatore di terza base Phil Nevin e l’allenatore di prima base Reggie Willits. Nevin, nonostante fosse vaccinato, si ammalò gravemente di un’infezione renale che lo tenne lontano dalla squadra per più di tre settimane, secondo quanto riportato dall’AP.

 

Nessuno dei casi di reinfezione degli Yankees è stato registrato dal CDC, in quanto non ha provocato il ricovero in ospedale o la morte.

 

 

Megan Redshaw

 

 

Traduzione di Alessandra Boni

 

© 19 luglio 2021, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

 

Immagine di Ralph_PH via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

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Vaccini

Pfizer fa causa alla Polonia per il vaccino COVID-19

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Il colosso farmaceutico statunitense Pfizer ha intensificato la sua battaglia con la Polonia per le dosi eccessive di vaccino COVID-19 ordinate nell’ambito di un enorme contratto con l’Unione Europea.

 

Pfizer ha citato in giudizio lo Stato polacco per quello che sostiene essere un contratto non rispettato per le dosi di siero mRNA.

 

Varsavia è stata costretta ad acquistare decine di milioni di dosi in base a un controverso contratto che la Commissione Europea aveva firmato con Pfizer nel 2021 per conto delle nazioni dell’UE. Pfizer chiede 6 miliardi di zloty (1,37 miliardi di euro) a titolo di risarcimento per 60 milioni di dosi che il governo polacco ha rifiutato, dopo aver smesso di ricevere i vaccini nell’aprile 2022.

 

L’intero blocco ha finito per ordinare 1,1 miliardi di dosi in base al contratto, gravando gli stati dell’UE con un eccesso di vaccini mentre la pandemia di COVID-19 diminuiva. Sulla questione vorticano da mesi illazioni e pure indagini.

 

Il ministro della Sanità polacco Katarzyna Sojka ha avvertito che altri Stati dell’UE potrebbero essere i prossimi ad affrontare un processo.

 

Varsavia ha messo in dubbio il controverso ruolo della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nell’accordo Pfizer dopo che è emerso che lei aveva comunicato privatamente per settimane con l’amministratore delegato della società Albert Bourla durante le trattative contrattuali. Tuttavia, la Commissione Europea aveva rifiutato di pubblicare gli SMS tra la Von der Leyen e il Bourla, dicendo che i messaggini tra i due erano spariti. In seguito si parò di conflitto di interessi della Von der Leyen, il cui marito lavora per una società biotecnologica di terapia genica. Il nome di Heiko Von der Leyen era uscito in un piccolo scandalo italiano, quando si scoprì che sedeva in una Fondazione creata dall’Università di Padova per gestire il filone di ricerca su terapia genica e farmaci a RNA, all’interno di un «piano finanziato dal PNRR con 320 milioni di euro corrisposti al ministero dell’Università».

 

La prima udienza nella causa Pfizer è prevista a Bruxelles il 6 dicembre. All’inizio di quest’anno il colosso farmaceutico si era offerto di concedere all’UE più tempo per completare gli acquisti minimi di vaccini previsti dal contratto vincolante, ma ha insistito sul fatto che il blocco deve pagare per intero. per il numero di dosi previsto contrattualmente. Da allora la Polonia ha rifiutato di firmare un accordo UE rivisto con il produttore di farmaci.

 

Mercoledì la Sojka ha detto all’emittente TVN24 che c’è qualche speranza di risolvere la causa Pfizer «in modo positivo».

 

Un portavoce della società Pfizer ha tuttavia dichiarato al sito Politico che la società ha deciso di portare avanti la causa «a seguito di una prolungata violazione contrattuale e di un periodo di discussioni in buona fede tra le parti».

 

Milioni di polacchi si sono rifiutati di fare i vaccini contro COVID-19 e Varsavia ha interrotto le consegne dei sieri mRNA. Tra gli argomenti che circolano vi è pure l’afflusso di rifugiati ucraini all’inizio del 2022 ha messo a dura prova le finanze del governo.

 

Come riportato da Renovatio 21, a marzo una dichiarazione congiunta emanata da Bulgaria, Ungheria, Lituania e Polonia affermava che questi Paesi non firmeranno l’accordo con le modifiche proposte, in quanto «non presentano una soluzione definitiva ed equa ai problemi del vaccino COVID-19 eccedenti e non soddisfano le esigenze dei sistemi sanitari, i bisogni dei cittadini e gli interessi finanziari degli Stati membri».

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Sorveglianza

Il «Dipartimento Disinformazione» di Moderna monitora 150 milioni di siti web alla ricerca di narrazioni «anti-vaccino»

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Attraverso un’organizzazione no-profit finanziata dal settore farmaceutico e Talkwalker, una società di «ascolto sociale», il team di Moderna, gestito da un ex veterano dell’FBI da 20 anni, utilizza l’Intelligenza Artificiale per monitorare qualsiasi cosa, dai principali organi di informazione ai siti di gioco.   Il “dipartimento di disinformazione” di Moderna ha collaborato con un’organizzazione no-profit sostenuta dall’industria, il Public Good Projects (PGP), per monitorare e sopprimere le voci dissenzienti sulla politica del vaccino COVID-19, secondo un nuovo rapporto dei giornalisti investigativi Lee Fang e Jack Poulson, pubblicato lunedì su UnHerd.   Nell’ultimo anno, i «Twitter Files», due cause legali contro l’amministrazione Biden e altre indagini hanno messo in luce casi di collusione tra governo, social media e università per reprimere discorsi dissenzienti sulle politiche del COVID-19, accuse di frode elettorale e altri argomenti.   Questo nuovo rapporto fa luce sulla strategia dietro le quinte di Moderna nel panorama dei nuovi media. Espone gli attori chiave e il modo in cui hanno lavorato per monitorare 150 milioni di siti Web allo scopo di censurare discorsi che minano la narrativa dell’azienda sul vaccino COVID-19 e modellare attivamente il discorso pubblico a beneficio dei profitti di Moderna.   Il coautore della Dichiarazione di Great Barrington e professore dell’Università di Stanford, il dottor Jay Bhattacharya, che è stato inserito nella lista nera di Twitter, ha elogiato il nuovo rapporto in un tweet:  

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Moderna non aveva mai portato con successo alcun prodotto sul mercato prima del vaccino mRNA contro il COVID-19 ed era sull’orlo del collasso quando è stata annunciata la pandemia.   Il suo vaccino mRNA contro il COVID-19 ha trasformato l’azienda farmaceutica in un’azienda da 100 miliardi di dollari quasi da un giorno all’altro e ha trasformato il suo CEO, presidente e co-fondatori in miliardari.   Oggi, mentre l’interesse del pubblico per il fiasco dell’ennesimo vaccino di richiamo e i sussidi federali per l’iniezione stanno scomparendo, così stanno scomparendo i profitti, portando l’azienda a investire in nuove strategie – come una appariscente campagna di marketing – per rimanere a galla, hanno riferito Fang e Poulson.   Hanno scoperto che Moderna sta anche raddoppiando il lavoro avviato durante la pandemia per attaccare il dissenso sui vaccini e indirizzare la politica di vaccinazione.   In effetti, Moderna oggi impiega ex agenti delle forze dell’ordine, come Nikki Rutman, una veterana dell’FBI da 20 anni che ha lavorato per l’agenzia a Boston durante l’operazione Warp Speed, dove il suo compito era condurre riunioni settimanali sulla sicurezza informatica con Moderna.   Ora dirige la divisione di Intelligence globale di Moderna – parte del dipartimento che guida il lavoro di Moderna per fermare la «disinformazione» – producendo rapporti che segnalano «narrazioni anti-vaccini» online e raccomandando se e come affrontarle, hanno scritto.   Il dipartimento collabora con il PGP, in gran parte finanziato attraverso una donazione di 1,27 milioni di dollari da parte della Biotechnology Innovation Organization, un gruppo di lobbying biotecnologico che rappresenta Pfizer e Moderna.   Attraverso PGP e Talkwalker, una società di «ascolto sociale», il team di Moderna monitora tutto, dai principali organi di informazione ai siti di videogiochi, impiegando l’Intelligenza artificiale per monitorare 150 milioni di siti Web in tutto il mondo per conversazioni relative ai vaccini.   Il team invia rapporti allo staff di Moderna che codificano a colori le «narrazioni anti-vaccino» in base al livello di rischio. Le narrazioni a basso rischio «al momento non giustificano alcuna azione». Per le narrazioni a rischio più elevato, il team «avviserà le parti interessate appropriate con raccomandazioni», hanno scritto Lee e Poulson.   Analizzando i rapporti campione, i giornalisti hanno scoperto che esempi di post «ad alto rischio» includevano un video pubblicato da Elon Musk che prendeva in giro una miriade di affermazioni secondo cui i vaccini erano «efficaci al 100%» insieme a una serie di post scritti dal comico e commentatore politico Russell Brand, che avevano segnalato a settembre per le sue convinzioni «anti-vaccino».   Il team di Moderna avrebbe  anche espresso preoccupazione per le prospettive quando la stella del tennis Novak Djokovic, che ha rifiutato il vaccino contro il COVID-19, ha vinto gli US Open sponsorizzati da Moderna.

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Lee e Paulson hanno riferito che Moderna non era preoccupata della verità delle affermazioni fatte nei post segnalati, ma solo dei loro effetti.   «Nessuno dei rapporti che abbiamo visto tenta di contestare le affermazioni fatte», hanno scritto. «Piuttosto, le affermazioni vengono automaticamente considerate  “disinformazione” se incoraggiano l’esitazione nei confronti del vaccino».   Moderna avrebbe iniziato a lavorare con PGP nel 2021-2022 su un programma chiamato «Stronger», in cui l’organizzazione no-profit «ha identificato la disinformazione e ha preso decisioni sui contenuti dei social media».   PGP poteva farlo in modo efficace perché aveva un «accesso backdoor» ai dati di Twitter, attraverso una «manichetta antincendio», che fornisce accesso in tempo reale a tutti i tweet sulla piattaforma per l’analisi dei dati e il data mining su larga scala.   PGP, che ha lavorato direttamente con Twitter per sviluppare le sue politiche sulla pandemia, invierebbe elenchi di account Twitter da amplificare o censurare.   Il consulente legale generale di Twitter ha inoltre consigliato alla task force del Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti sulla lotta alla disinformazione di collaborare con PGP sulle questioni legate al discorso del COVID-19.   Lee e Poulson hanno anche scoperto che PGP ha distribuito spunti di discussione e consigli su come rispondere alla disinformazione sui vaccini a una rete di 45.000 operatori sanitari.   «L’intenzione [di Moderna], come abbiamo raccolto dalle e-mail scambiate, non era solo quella di combattere la disinformazione, ma anche di influenzare il contenuto e il tenore del dibattito pubblico», hanno scritto Fang e Paulson.   Quest’anno, con il crollo del numero di richiami per il COVID-19, Moderna e PGP hanno lanciato una nuova collaborazione, questa volta lavorando con l’American Board of Internal Medicine, per sviluppare un programma di formazione chiamato «Infodemic Training Program», per formare gli operatori sanitari per identificare la «disinformazione medica».   Nonostante l’indignazione dell’opinione pubblica nei confronti della censura sui social media, la chiara mancanza di interesse nel continuare a fare le dosi di richiamo e la fine ufficiale della pandemia annunciata a maggio dall’amministrazione Biden, Moderna continua a incrementare le sue operazioni di sorveglianza.   Gli avvisi interni analizzati da Fang e Poulson rivelano che la società sta monitorando da vicino le leggi e i politici che cercano di limitare gli obblighi sui vaccini e che continua a contrassegnare i messaggi pubblicati su X, precedentemente noto come Twitter, da Musk, che, nota Moderna, «utilizza sempre più quella piattaforma per elevare gli oppositori marginali dei vaccini e i teorici della cospirazione».   Gli autori hanno scritto:   «La rete di organizzazioni no-profit che effettuano il fact-checking è cresciuta a un ritmo industriale, offrendo opportunità opache agli interessi pubblici e privati ​​di assumere un controllo sottile sul discorso pubblico. Tale sofisticatezza nel mescolare messaggi di sanità pubblica e pubblicità aziendale dovrebbe preoccupare chiunque sia interessato al modo in cui il governo controlla la libertà di parola».   Brenda Baletti Ph.D.   © 21 novembre 2023, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.  

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Vaccini

Un film sui bambini morti dopo la vaccinazione COVID

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Un nuovo film che descrive in dettaglio le tragiche storie di giovani americani morti dopo aver ricevuto le iniezioni sperimentali di COVID-19 è stato lanciato all’inizio di questo mese in occasione dell’anniversario della morte di un diciottenne la cui storia è descritta nel film. Lo riporta LifeSiteNews.

 

Il documentario, intitolato Shot Dead (un gioco di parole: in inglese «shot» può voler dire sia «sparo» sia «vaccino») è stato presentato in anteprima il 9 novembre a Tulsa, Oklahoma, la casa di una giovane donna di nome Trista, morta il 9 novembre 2022, pochi mesi dopo aver ricevuto un’iniezione per «proteggerla» dall’infezione da COVID-19.

 

«Questo è il film che vorremmo non aver dovuto fare», si legge sul sito ufficiale del film. «Tuttavia questo è un film che tutti devono vedere. Per la prima volta in assoluto, ascolta le storie delle morti per COVID raccontate dai genitori che hanno perso i loro figli».

 

Il film cerca di condividere storie non raccontate di giovani americani la cui vita è stata tragicamente interrotta dopo aver effettuato una qualsiasi delle iniezioni anti-COVID, promosse dal governo degli Stati Uniti e dal sistema sanitario-mediatico come «sicure» ed «efficaci» – esattamente come in Italia.

 

«Al contrario, le prove hanno dimostrato che coloro che assumono i trattamenti sperimentali – ai quali è stata concessa l’approvazione di emergenza dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense a una velocità enormemente accelerata rispetto ai tipici protocolli di sviluppo del vaccino – corrono un rischio maggiore di miocardite e problemi alla vista, aborti spontanei e nati morti nonché varie disabilità come la paralisi» scrive LSN.

 

Shot Dead parte dal fatto che molte famiglie delle vittime si sono astenute dal condividere le loro testimonianze per vari motivi, sottolineando che devono essere i genitori a parlare apertamente in video «affinché questo non accada a un altro bambino».

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«Questo è il primo film che si concentra sull’aspetto profondamente personale della devastazione scatenata dalla sparatoria e dai mandati, raccontata dalle famiglie che hanno perso i propri cari», continua la descrizione del film sul sito web. «Questo film ti farà piangere. Questo film ti farà riflettere. E questo film ti spingerà ad agire per i bambini di tutto il mondo».

 

Il film intervista i genitori di tre giovani americani morti a causa delle iniezioni del COVID. Allen e Taylor Martin, i genitori della diciottenne Trista, sono stati intervistati insieme a Ernest Ramirez, padre del diciassettenne Ernesto Ramirez Jr.

 

La terza vittima – una neonata di nome Naomi morta 11 ore dopo la nascita a causa del mancato sviluppo dei polmoni – era rappresentata da sua madre, Victoria. Anche i suoi nonni, Jeff e Rhonda White, sono presenti nel film, così come la sua sorellina, Piper.

 

Sia Trista che Ernesto hanno ricevuto le iniezioni mentre Naomi ha subito gli eventi avversi di quello ricevuto da sua madre durante il suo primo trimestre.

 

Oltre alle famiglie delle vittime, il film intervista anche diversi professionisti medici che forniscono un maggiore contesto riguardo al legame tra gli spari e la morte improvvisa dei bambini.

 

Nel film sono presenti l’infermiera professionista che lavora nel postpartum Michelle Gershman, il cardiologo Peter McCullough e l’ostetrico e ginecologo James Thorp. Vengono intervistati sulla loro esperienza in campo medico e condividono la loro opinione di esperti sul ruolo dei vaccini COVID nella morte di giovani americani.

 

Shot Dead è un progetto dell’organizzazione no-profit We the Patriots USA che, secondo la sua missione, esiste per «preservare e rivendicare i nostri diritti inalienabili dati da Dio – inclusi ma non limitati ai diritti registrati nella Costituzione degli Stati Uniti – attraverso l’istruzione, il patrocinio e il contenzioso».

 

«Ascoltate le famiglie abbastanza coraggiose da parlare apertamente e ammettere che lo sparo ha ucciso i loro figli. Ascoltate quelli che si sono rifiutati di tacere» scrive la didascalia del film. «Sappiamo tutti che ci sono così tanti che si sono venduti al settore farmaceutico, negando che i loro cari siano rimasti feriti o uccisi dagli spari. Ma non ci sono somme di denaro o minacce che possano impedire a questi genitori di dire la verità in onore dei loro figli… e quindi questo non accadrà a un altro bambino».

 

Renovatio 21 condivide qui il film completo in lingua inglese.

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