Geopolitica
Boyle, esperto internazionale di diritto e bioarmi: l’elezione di Trump ispira la speranza di un accordo ucraino

L’elezione di Donald Trump dà motivo di sperare in una soluzione negoziata del conflitto ucraino, come ha detto all’agenzia stampa di stato russa TASS Francis Boyle, professore di diritto internazionale presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università dell’Illinois.
«I democratici sono guerrafondai anti-russi senza speranza. Buona perdita! Sulla base delle precedenti dichiarazioni del presidente Trump, ora vicepresidente eletto Vance e delle recenti dichiarazioni del presidente Putin, spero che potremmo vedere nella nuova amministrazione Trump una soluzione negoziata al conflitto tra Stati Uniti/Ucraina e Russia» ha dichiarato il professor Boyle, già noto per essere autore della principale legge americana sul bioterrorismo.
«Questo potrebbe comportare un cessate il fuoco in atto, un accordo di armistizio sulla falsariga dell’armistizio della guerra di Corea del 1953, un accordo per cui l’Ucraina diventerebbe neutrale e non un membro della NATO, sebbene potrebbe entrare nell’UE, e consentire sia all’Ucraina che alla Russia di avanzare qualsiasi pretesa di sovranità desiderino senza che nessuna delle due parti debba riconoscere le pretese dell’altra parte» ha continuato il grande esperto di diritto internazionale e bioarmi.
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«Come ha appena suggerito il Presidente Putin, il Trattato di Istanbul sarebbe un luogo eccellente per avviare queste negoziazioni tra Stati Uniti/Ucraina e Russia».
A giugno, il Presidente russo Vladimiro Putin aveva proposto nuovi termini per risolvere il conflitto in Ucraina. Questi includevano il riconoscimento della Crimea e delle quattro nuove regioni russe come parte della Federazione Russa, l’instaurazione dello status di non allineato e non nucleare dell’Ucraina, la sua smilitarizzazione e denazificazione, nonché la revoca di tutte le sanzioni alla Russia.
Ciò è stato ribadito in una dichiarazione del 5 novembre dal ministro degli Esteri russo Sergio Lavrov, che ha affermato che la Russia sta ancora «attivamente» considerando l’iniziativa di pace turca.
Come riportato da Renovatio 21, il professor Boyle è stato molto attivo nel biennio pandemico nello spiegare i pericolo dei virus biomanipolati e, successivamente, dei vaccini genici. Negli ultimi mesi si è concentrato sul pericolo del sistema sanitario internazionale proposto dall’OMS («One Health», Trattato pandemico) in via di installazione.
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Geopolitica
Kushner: Hamas sta agendo in buona fede, Gaza sembra «nuclearizzata», Trump crede che Israele sia «fuori controllo»

Hamas sembra agire in buona fede e cercare di onorare l’accordo di Gaza con Israele, mediato dagli Stati Uniti, ha affermato Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump.
Kushner, una delle figure chiave dietro l’accordo di cessate il fuoco, ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista al programma 60 Minutes della CBS andato in onda domenica. Alla domanda se ritenesse che il gruppo militante palestinese «avesse agito in buona fede» e «stesse seriamente cercando i corpi» degli ostaggi israeliani che aveva accettato di restituire, Kushner ha risposto affermativamente.
«Per quanto abbiamo visto da quanto ci è stato comunicato dai mediatori, sono ancora lontani. Potrebbero crollare da un momento all’altro, ma al momento li abbiamo visti cercare di onorare l’accordo», ha detto.
Quando gli è stato chiesto come Trump avesse reagito dopo aver appreso del tentato assassinio israeliano il mese scorso, Kushner ha risposto: «Trump aveva la sensazione che gli israeliani stessero perdendo un po’ il controllo».
Nell’intervista con 60 Minutes Witkoff ha dichiarato che Trump non era a conoscenza del fatto che Israele stesse pianificando di tentare di uccidere i leader di Hamas. Tuttavia, i funzionari israeliani hanno contestato questa versione, sostenendo che Trump era stato informato almeno ore prima dell’attacco e non aveva spinto Israele a sospendere l’operazione.
Exclusive: Jared Kushner, President Trump’s son-in-law, and special envoy Steve Witkoff give a behind-the-scenes look at the tense moments leading up to the ceasefire and hostage deal after an Israeli bombing threatened to derail the agreement.
“[Trump] felt like the Israelis… pic.twitter.com/WtZpJcYHTG
— 60 Minutes (@60Minutes) October 17, 2025
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Hamas non è riuscita a restituire tutti gli ostaggi deceduti a Israele, sostenendo di non essere in grado di localizzarli a causa della distruzione generalizzata inflitta a Gaza dalle operazioni israeliane. Israele ha affermato che il gruppo sta deliberatamente prolungando il processo di scambio.
Washington ha lavorato attivamente per accelerare lo scambio e «spingere entrambe le parti ad essere proattive… invece di incolparsi a vicenda per i guasti», ha affermato Kushner.
Kushner e un’altra figura chiave nel processo di mediazione, l’inviato speciale di Trump Steve Witkoff, sono arrivati in Israele lunedì per discutere la fase successiva dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza. I due erano sul palco ad una cerimonia di piazza per il ritorno degli ostaggi quando la folla ha fischiato Netanyahu e inneggiato al presidente USA cantando «Thank You Trump».
Domenica, Israele ha accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco nella città di Rafah, nel Sud di Gaza, effettuando numerosi attacchi aerei su quelli che ha definito «obiettivi terroristici» e uccidendo più di 40 persone in tutta Gaza, secondo le autorità sanitarie locali. Hamas ha negato di aver violato il cessate il fuoco, mentre i media hanno indicato che l’incidente di Rafah è stato causato dall’impatto di un veicolo del genio israeliano con una munizione inesplosa.
Dopo gli attacchi, Israele ha dichiarato di essere tornato a «far rispettare il cessate il fuoco» nell’enclave palestinese.
Come riportato da Renovatio 21, lunedì, il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha chiesto la rottura della tregua, sostenendo che il ritorno di tutti gli ostaggi sopravvissuti fosse sufficiente. «Ora dobbiamo tornare in guerra, dobbiamo agire immediatamente contro Hamas», ha dichiarato il ministro in un discorso televisivo.
Kushner, che in passato aveva parlato del valore immobiliare della riviera di Gaza, durante l’intervista alla TV americana ha comparato l’attuale condizione di Gaza al sito di esplosione di una bomba atomica.
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«Sembra come se una bomba nucleare sia stata fatta esplodere in quell’area» ha detto il genero di Trump. «Ho visto queste persone tornare, e ho chiesto all’esercito israeliano “dove stanno andando”? Guardando in giro sono tutte rovine. “Stanno tornando nella zona dove era la loro casa, dove metteranno su una tenda».
«È triste perché dici a te stesso: non hanno nessun’altro posto in cui andare».
A domanda precisa, Kushner ha comunque risposto che non si è trattato di genocidio. Anche lo Witkoff ha negato: «assolutamente no. C’era una guerra che veniva combattuta».
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