Geopolitica
Peskov: «L’UE vuole la guerra, non i colloqui»

L’UE ha ostacolato gli sforzi diplomatici tra Stati Uniti e Russia volti a porre fine al conflitto in Ucraina, impegnandosi invece a prolungare le ostilità, ha affermato il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov in un’intervista rilasciata alla rivista francese Le Point.
Secondo Peskov, l’UE ha chiaramente dimostrato di non essere indipendente e sembrava che «l’intero continente» lavorasse per l’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo l’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022.
Le cose sono cambiate dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca a gennaio, ha detto Peskov, aggiungendo che ora «Washington parla di pace» mentre «gli europei parlano solo di guerra».
Mosca e Washington hanno tenuto diversi round di incontri ad alto livello quest’anno, incentrati sul raggiungimento di un accordo di pace. Nel frattempo, la posizione dell’UE è stata ampiamente considerata come un ostacolo a qualsiasi possibilità di svolta. I vertici della difesa dell’Europa occidentale, guidati da Regno Unito e Francia, si sono incontrati questo mese per discutere l’invio di una forza di «rassicurazione» in Ucraina, nonostante gli avvertimenti di Mosca.
A marzo, la Commissione Europea ha proposto un piano di riarmo da 840 miliardi di dollari per scoraggiare la Russia e mantenere gli aiuti militari a Kiev.
Mosca ha ripetutamente criticato le forniture di armi dell’UE all’Ucraina e condannato i piani di schieramento delle truppe, accusando il blocco di cercare di espandere la propria presenza militare e prolungare il conflitto invece di cercare una soluzione.
Alla domanda se la Russia avrebbe accettato l’UE al tavolo dei negoziati, Peskov ha risposto: «non c’è niente da negoziare: l’Europa vuole la guerra, non i negoziati. Non li costringeremo!»
Ha anche detto: «gli europei volevano insegnarci la democrazia, criticando senza sosta Putin», aggiungendo: «non vogliamo più lezioni dagli europei! Non vogliamo ipocriti che ci dicano cosa fare!»
I funzionari russi insistono sul fatto che il riconoscimento da parte dell’Ucraina della «realtà territoriale sul campo» sia fondamentale per raggiungere una pace duratura. Mosca richiede inoltre che Kiev si smilitarizzi, denazifichi, mantenga la neutralità e rimanga fuori dalla NATO.
Putin ha delineato le richieste della Russia a luglio, ha ricordato Peskov, sottolineando che «che le raggiungeremo, sia pacificamente che militarmente».
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0), immagine ingrandita.
Geopolitica
Gli assistenti di Trump «si sono sentiti traditi» da Israele

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Geopolitica
Tregua già finita: Israele attacca Gaza

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato domenica di aver effettuato attacchi su vasta scala contro obiettivi di Hamas a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, in risposta a presunte violazioni del cessate il fuoco concordato all’inizio del mese.
Secondo le IDF, domenica i militanti hanno lanciato un missile anticarro e aperto il fuoco contro le truppe impegnate a smantellare «infrastrutture terroristiche» nella zona, nel rispetto dell’accordo di tregua. Le forze israeliane hanno reagito con numerosi raid aerei su quelli che hanno definito obiettivi terroristici.
«Le IDF hanno avviato attacchi nell’area per neutralizzare la minaccia e distruggere tunnel e strutture militari usate per attività terroristiche», ha dichiarato l’esercito in un comunicato. È stato inoltre riferito che venerdì e sabato si sono verificati diversi attacchi da parte di presunti membri di Hamas. «Queste azioni terroristiche rappresentano una chiara violazione del cessate il fuoco, e le IDF risponderanno con decisione», ha aggiunto l’esercito.
Una fonte militare citata dal Times of Israel ha riferito che finora sono stati colpiti oltre 20 obiettivi a seguito dell’attacco di domenica mattina a Rafah.
UPDATE:
The Air Force is bombing in Rafah right now. pic.twitter.com/RKrNS47LMu— Mossad Commentary (@MOSSADil) October 19, 2025
🚨🇮🇱🇵🇸 ALERTE GÉNÉRALE !
ISRAËL VIENT DE VIOLER LE CESSEZ-LE-FEU À GAZA !!!!!!!
Tsahal a bombardé Rafah et Jabaliya. Deux civils ont été tués et plusieurs autres blessés.
(Wafa / Le Monde) #Génocide pic.twitter.com/PpY0RIpbpF
— Impact (@ImpactMediaFR) October 19, 2025
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Informato della situazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle IDF di «agire con fermezza contro gli obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza», secondo una nota del suo ufficio.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che «Hamas pagherà a caro prezzo per aver violato il cessate il fuoco e attaccato i nostri soldati, e se il messaggio non sarà chiaro, intensificheremo le nostre risposte». Una fonte militare ha confermato che più di 20 obiettivi sono stati colpiti a Rafah dall’attacco di domenica mattina.
L’ala militare di Hamas ha negato ogni coinvolgimento nell’incidente di Rafah, dichiarando sui social media di aver interrotto i contatti con le fazioni locali dallo scorso marzo. «Non abbiamo informazioni su scontri a Rafah, che è sotto il controllo dell’occupazione israeliana», ha affermato il gruppo. Inoltre, Izzat al-Risheq, alto funzionario di Hamas, ha ribadito l’impegno del gruppo per il cessate il fuoco, accusando Israele di violarlo e di «cercare pretesti per i suoi crimini».
Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che gli attacchi israeliani hanno causato almeno otto morti nelle ultime 24 ore.
All’inizio di ottobre, Israele e Hamas avevano raggiunto una tregua provvisoria nell’ambito dell’iniziativa di pace in 20 punti promossa dal presidente statunitense Donald Trump. La prima fase prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani entro 72 ore in cambio di prigionieri palestinesi.
Questa settimana, Hamas ha rilasciato gli ultimi 20 prigionieri sopravvissuti e consegnato i resti di altri 12, ma ha denunciato difficoltà nel recupero di tutti i corpi a causa delle distruzioni a Gaza e del controllo israeliano su alcune aree. Gerusalemme Ovest, tuttavia, ha accusato Hamas di non aver restituito i resti di altri 16 ostaggi, mentre entrambe le parti si scambiano accuse di violazione della tregua.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
I politici europei «ignorati da babbo Trump»: parla un eurodeputato ungherese

President Trump chose to meet with President Putin in Hungary because he trusts Viktor Orbán. Orbán has been consistent in his position that he wants peace restored as soon as possible.
European politicians are behaving like jealous children who feel ignored by Daddy Trump. They… https://t.co/7YNUTfMppP — András LÁSZLÓ MEP 🇭🇺 (@laszloan) October 17, 2025
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