Connettiti con Renovato 21

Geopolitica

L’Economist scrive che l’Ucraina ha perso circa 500 mila soldati

Pubblicato

il

Fino a mezzo milione di soldati ucraini sarebbero stati uccisi o feriti nel conflitto in corso con la Russia. Lo riporta Secondo The Economist, che cita stime e rapporti di Intelligence trapelati, dichiarazioni ufficiali e fonti pubbliche.

 

In un articolo pubblicato lo scorso martedì, l’Economist ha osservato che è difficile calcolare le perdite effettive di Kiev, dato che i funzionari ucraini e i loro alleati sono «riluttanti a fornire stime».

 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj aveva affermato a febbraio che sono stati uccisi solo 31.000 soldati da quando il conflitto con la Russia è peggiorato nel 2022. Si era però rifiutato di rivelare quanti sono stati feriti, sostenendo che ciò avrebbe fatto sapere a Mosca «quante persone sono rimaste sul campo di battaglia».

Sostieni Renovatio 21

L’Economist ha osservato che, secondo i funzionari statunitensi, il numero totale delle vittime di Kiev ammonta attualmente a più di 308.000 soldati. Secondo l’analisi di altre fonti condotta dalla testata, la cifra potrebbe essere più vicina a mezzo milione di soldati, di cui si ritiene che «almeno» 60.000-100.000 siano stati uccisi.

 

«Forse altri 400.000 sono troppo feriti per continuare a combattere», ha scritto la rivista di proprietà di Rotschild ed Elkann.

 

Nell’articolo viene citato anche il sito web UALosses, che traccia e cataloga i nomi e le età dei morti. Secondo i suoi dati, l’Ucraina ha perso almeno 60.435 soldati, ovvero più dello 0,5% della sua popolazione prebellica di uomini in età da combattimento.

 

Sebbene i dati di UALosses non siano esaustivi e non siano note le età di tutti i soldati, l’Economist ha ipotizzato che il numero effettivo di coloro che sono morti nei combattimenti sia più alto e che il numero di militari troppo feriti per combattere sia ancora maggiore.

 

«Supponendo che per ogni soldato ucraino ucciso in battaglia siano gravemente feriti da sei a otto, circa un uomo su 20 in età da combattimento è morto o troppo ferito per continuare a combattere», ha stimato l’agenzia.

 

All’inizio di quest’anno, il ministero della Difesa russo ha affermato che le perdite militari dell’Ucraina da febbraio 2022 avevano raggiunto quasi 500.000 unità, senza specificare quanti fossero stati uccisi o feriti.

 

Secondo le ultime informazioni del ministero russo, da agosto Kiev avrebbe perso oltre 35.000 militari nella sua incursione nella regione russa di Kursk.

Aiuta Renovatio 21

A giugno, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che le perdite di personale del suo Paese nel conflitto erano una frazione di quelle subite dalla parte ucraina, il che suggerisce che il rapporto tra vittime e bersagli fosse di circa uno a cinque.

 

Come riportato da Renovatio 21, ad agosto Trump aveva accusato l’Ucraina di aver mentito sul numero delle vittime.

 

Durante il conflitto alcuni articoli hanno messo in luce il grande numero di soldati uccisi, come un articolo del New York Times che che sosteneva che nei villaggi ucraini si era arrivati a scavare due volte una tomba per mettervi dentro bare di ulteriori combattenti periti in battaglia.

 

L’anno passato l’ex consigliere di Zelens’kyj Oleksyj Arestovich, ora in esilio, aveva dichiarato che l’Ucraina aveva perso 300 mila soldati.

 

Una stima generale compiuta dagli USA l’anno passato calcolava un numero di perdite da entrambi i lati di circa mezzo milione di uomini.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa anche il Times di Londra, dopo anni di video e notizie sconvolgenti che circolavano in rete, è arrivato a scrivere che la campagna di coscrizione ucraina è «sempre più ingannevole, coercitiva, violenta».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine generata artificialmente

Continua a leggere

Geopolitica

Gli assistenti di Trump «si sono sentiti traditi» da Israele

Pubblicato

il

Da

I principali negoziatori del presidente statunitense Donald Trump per i colloqui di pace a Gaza hanno espresso un senso di «tradimento» dopo che Israele ha compiuto un attacco aereo sul Qatar, mentre erano in corso i tentativi di mediazione guidati dagli Stati Uniti.   Jared Kushner, genero di Trump, e Steve Witkoff, inviato speciale per il Medio Oriente, erano figure centrali del «consorzio negoziale» del presidente, impegnato a finalizzare una tregua e uno scambio di ostaggi. Avevano partecipato ai colloqui in Egitto all’inizio di ottobre, poche settimane dopo che Israele aveva colpito Doha, causando diverse vittime e rischiando di compromettere il processo.   In un’intervista trasmessa venerdì dalla CBS, Witkoff ha rivelato di aver saputo dell’attacco la mattina successiva. «Penso che sia io che Jared ci siamo sentiti, credo, un po’ traditi», ha detto al conduttore. «Ha avuto un effetto a catena, perché i qatarioti erano essenziali per i negoziati, insieme a egiziani e turchi. Abbiamo perso la loro fiducia, e Hamas si è ritirato nell’ombra, rendendo molto difficile contattarli».   Il Qatar, alleato degli Stati Uniti e mediatore storico per il cessate il fuoco a Gaza, ha accusato Israele di «terrorismo di Stato» dopo l’attacco.

Sostieni Renovatio 21

Trump, che ha espresso solidarietà a Doha, ha successivamente chiarito che l’attacco era stato deciso esclusivamente dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e che la Casa Bianca ne era stata informata troppo tardi per intervenire.   Alla domanda sulla reazione di Trump, Kushner ha dichiarato che il presidente riteneva che Israele stesse «agendo in modo un po’ fuori controllo». «Era il momento di essere fermi e fermarli dal fare cose che, secondo lui, non erano nel loro interesse a lungo termine», ha aggiunto.   L’attacco a un quartiere residenziale di Doha, mirato a esponenti di Hamas coinvolti nei negoziati, ha causato sei morti, tra cui un agente di sicurezza qatariota, senza però colpire la delegazione negoziale né i leader del gruppo. Netanyahu si è poi scusato con il Qatar, esprimendo «profondo rammarico» per le vittime accidentali.   L’accordo di cessate il fuoco, firmato a Sharm el-Sheikh da Trump e dai mediatori di Egitto, Qatar e Turchia, prevedeva il ritiro di Israele da alcune aree di Gaza e la liberazione di 20 ostaggi israeliani in cambio di 2.000 prigionieri palestinesi.   Come riportato da Renovatio 21, Witkoff e Kushner erano sul palco della manifestazione pubblica per la liberazione degli ostaggi quando la folla ha fischiato il nome di Netanyahu epperò inneggiando a Donald Trump.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
  Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
           
Continua a leggere

Geopolitica

Tregua già finita: Israele attacca Gaza

Pubblicato

il

Da

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato domenica di aver effettuato attacchi su vasta scala contro obiettivi di Hamas a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, in risposta a presunte violazioni del cessate il fuoco concordato all’inizio del mese.

 

Secondo le IDF, domenica i militanti hanno lanciato un missile anticarro e aperto il fuoco contro le truppe impegnate a smantellare «infrastrutture terroristiche» nella zona, nel rispetto dell’accordo di tregua. Le forze israeliane hanno reagito con numerosi raid aerei su quelli che hanno definito obiettivi terroristici.

 

«Le IDF hanno avviato attacchi nell’area per neutralizzare la minaccia e distruggere tunnel e strutture militari usate per attività terroristiche», ha dichiarato l’esercito in un comunicato. È stato inoltre riferito che venerdì e sabato si sono verificati diversi attacchi da parte di presunti membri di Hamas. «Queste azioni terroristiche rappresentano una chiara violazione del cessate il fuoco, e le IDF risponderanno con decisione», ha aggiunto l’esercito.

 

Una fonte militare citata dal Times of Israel ha riferito che finora sono stati colpiti oltre 20 obiettivi a seguito dell’attacco di domenica mattina a Rafah.

 


Aiuta Renovatio 21

Informato della situazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle IDF di «agire con fermezza contro gli obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza», secondo una nota del suo ufficio.

 

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che «Hamas pagherà a caro prezzo per aver violato il cessate il fuoco e attaccato i nostri soldati, e se il messaggio non sarà chiaro, intensificheremo le nostre risposte». Una fonte militare ha confermato che più di 20 obiettivi sono stati colpiti a Rafah dall’attacco di domenica mattina.

 

L’ala militare di Hamas ha negato ogni coinvolgimento nell’incidente di Rafah, dichiarando sui social media di aver interrotto i contatti con le fazioni locali dallo scorso marzo. «Non abbiamo informazioni su scontri a Rafah, che è sotto il controllo dell’occupazione israeliana», ha affermato il gruppo. Inoltre, Izzat al-Risheq, alto funzionario di Hamas, ha ribadito l’impegno del gruppo per il cessate il fuoco, accusando Israele di violarlo e di «cercare pretesti per i suoi crimini».

 

Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che gli attacchi israeliani hanno causato almeno otto morti nelle ultime 24 ore.

 

All’inizio di ottobre, Israele e Hamas avevano raggiunto una tregua provvisoria nell’ambito dell’iniziativa di pace in 20 punti promossa dal presidente statunitense Donald Trump. La prima fase prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani entro 72 ore in cambio di prigionieri palestinesi.

 

Questa settimana, Hamas ha rilasciato gli ultimi 20 prigionieri sopravvissuti e consegnato i resti di altri 12, ma ha denunciato difficoltà nel recupero di tutti i corpi a causa delle distruzioni a Gaza e del controllo israeliano su alcune aree. Gerusalemme Ovest, tuttavia, ha accusato Hamas di non aver restituito i resti di altri 16 ostaggi, mentre entrambe le parti si scambiano accuse di violazione della tregua.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

 

 

Continua a leggere

Geopolitica

I politici europei «ignorati da babbo Trump»: parla un eurodeputato ungherese

Pubblicato

il

Da

L’eurodeputato ungherese Andras Laszlo ha accusato i politici dell’UE di comportarsi «come bambini gelosi» per la scelta del presidente statunitense Donald Trump di ospitare a Budapest il prossimo vertice con il presidente russo Vladimir Putin.   Sabato, il parlamentare europeo ha utilizzato X per criticare gli avversari dell’Ungheria, intervenendo in uno scambio di battute tra Carl Bildt, copresidente del Consiglio europeo per le relazioni estere, e il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski.   «Non c’è dubbio che il primo ministro Viktor Orban sia felice di ospitare un summit USA-Russia a Budapest. Il suo partito è in calo nei sondaggi in vista delle elezioni dell’inizio del prossimo anno e soffre per la reputazione dell’Ungheria come il Paese più corrotto dell’UE», ha scritto il Bildt.   «E il più povero», ha aggiunto il Sikorski, commentando il post di Bildt. Non è chiaro su quali basi Sikorski abbia espresso tale giudizio, considerando che Polonia e Ungheria hanno un PIL pro capite simile, con la prima solo marginalmente superiore.  

Iscriviti al canale Telegram

Laszlo ha attribuito le critiche dei politici europei alla «gelosia» per l’attenzione mancata da parte di Trump, definendo «triste» il confronto tra Bildt e Sikorski. «I politici europei si comportano come bambini gelosi, trascurati da papà Trump. Non si rendono conto di quanto si stiano rendendo ridicoli davanti al mondo», ha commentato.   Il vertice a Budapest tra Trump e Putin è stato annunciato giovedì dal presidente americano, dopo una telefonata tra i due leader. Trump ha descritto la chiamata come «molto produttiva», sottolineando che «sono stati fatti grandi progressi».   Mosca ha confermato l’organizzazione dell’incontro, dichiarando che i preparativi inizieranno «senza ritardi». Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha annunciato venerdì che Budapest sta collaborando con entrambe le parti e che i preparativi per l’evento «procedono a pieno ritmo».  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr  
Continua a leggere

Più popolari