Geopolitica
Israele uccide pure il portavoce di Hezbollah

Il portavoce di Hezbollah Mohammed Afif è stato ucciso in un attacco aereo israeliano su Beirut, ha detto un membro del gruppo paramilitare libanese all’Associated Press. Le Forze di difesa israeliane (IDF) non hanno commentato l’attacco.
I caccia israeliani hanno colpito il centro di Beirut senza preavviso domenica, uccidendo diverse persone in un ufficio locale del partito Ba’ath siriano. Afif era tra i morti, ha detto un funzionario di Hezbollah ad AP.
L’attacco è avvenuto nei pressi di un incrocio molto trafficato e un reporter dell’AP, presente sul posto, ha contato almeno quattro cadaveri sulla strada in seguito.
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L’IDF non ha risposto alle richieste di commento da parte di organi di stampa israeliani o internazionali. Né l’IDF ha emesso un ordine di evacuazione prima dell’attacco, come a volte fa prima di colpire aree densamente popolate.
Afif ha diretto per anni la stazione televisiva Al-Manar di Hezbollah prima di assumere il ruolo di portavoce del gruppo, tenendoregolari conferenze stampa dalle rovine bombardate del quartiere Dahiyeh di Beirut dopo l’assassinio israeliano del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah a settembre e ha rilasciato una dichiarazione in cui si assumeva la responsabilità di un attacco con drone alla residenza del primo ministro israeliano Beniamino Netanyahu il mese successivo.
Afif è l’ultimo di una lunga serie di alti dirigenti di Hezbollah uccisi da Israele da quando l’IDF ha iniziato a colpire Beirut a metà settembre, tra cui quello che sembrava l’immediato succesore di Nasrallah, suo cugino Hashem Saffiedine, genero del defunto generale iraniano Qassem Suleimani.
Le truppe di terra israeliane si sono spinte nel Libano meridionale all’inizio di ottobre, sebbene i combattenti di Hezbollah abbiano opposto una forte resistenza, con Afif che la scorsa settimana ha dichiarato che il gruppo si stava preparando a scatenare una «lunga guerra» contro le forze israeliane.
Le IDF hanno confermato la morte di circa 50 dei loro soldati durante l’operazione di terra, sebbene Hezbollah affermi che il numero effettivo delle vittime sia molto più alto.
Oltre 3.400 persone sono state uccise in Libano da quando sono iniziati gli attacchi aerei a settembre, secondo il ministero della Salute del Paese. Questa cifra non fa distinzioni tra civili e militanti di Hezbollah.
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Israele ha effettuato un’altra ondata di attacchi aerei a Dahiyeh domenica mattina. A differenza dell’attacco nel centro di Beirut, l’IDF ha emesso un ordine di evacuazione prima di attaccare Dahiyeh, un sobborgo nella parte sud della capitale libanese e una roccaforte tradizionale di Hezbollah.
L’IDF afferma di aver colpito almeno 50 siti di Hezbollah nella zona nell’ultima settimana.
Come riportato da Renovatio 21, un mese fa era stato assassinato anche il capo delle comunicazioni del gruppo sciita Mohammad Rashid Sakafi. A settembre era stato eliminato anche Ibrahim Aqil, capo dell’unità d’élite Radwan. Ucciso due mesi fa anche Mohammed Srur, capo del reparto droni di Hezbollah.
Secondo il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, Nasrallah aveva accettato un cessate il fuoco temporaneo con lo Stato ebraico poco prima di venirse ammazzato.
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Immagine di upyernoz via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Geopolitica
La Tunisia dice che la Flottilla è presa di mira in un «attacco deliberato»

El barco “Alma”, parte de la Flotilla Global Sumud que zarpó con activistas y ayuda humanitaria para Gaza, es el navío que fue alcanzado por un dron en aguas tunecinas la noche del martes, según el grupo.
Video: Global Sumud Flotilla/AFP pic.twitter.com/7EKCkaBmwt — NMás (@nmas) September 10, 2025
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“The main boat belonging to the Global Sumud Flotilla (GSF), known as the “Family Boat”, has been damaged by what the participants claim to be a drone while in Tunisian waters.” pic.twitter.com/pKA08JwpCR
— Steephill. Truth to the Battlefield. (@BcSteephill) September 9, 2025
Qualcosa questa mattina ha colpito la nave della Global Sumud Flotilla “Family”, si crede sia un drone, le autorità tunisine smentiscono, alle 10.00 la Flottilla terrà una conferenza stampa. Gli organizzatori hanno dichiarato che le intimidazioni non li fermeranno! pic.twitter.com/5HlwSP9Z0n
— Gianni Lini (@GianniLini) September 9, 2025
Kapal The Family dari Flotilla dibom idf saat masih di perairan Tunisia. Kapal ini ditumpangi Greta Thunberg. Semuanya selamat. pic.twitter.com/WByLJKPNtW
— Yasmina (@TunggalWar51509) September 8, 2025
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Geopolitica
La Von der Leyen vole che l’UE rimuova il diritto di veto dei singoli Paesi sulla politica estera

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha richiesto l’eliminazione dell’unanimità nel processo decisionale di politica estera dell’UE, sottolineando la necessità per l’Unione di agire più rapidamente su sanzioni, aiuti militari e altre misure.
Nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo di mercoledì, von der Leyen ha dichiarato che è arrivato il momento di «liberarsi dalle catene dell’unanimità» e di adottare il voto a maggioranza qualificata in alcuni settori della politica estera.
Con l’attuale sistema, tutti i 27 Stati membri devono essere d’accordo per approvare le decisioni. La Von der Leyen ha sostenuto che questo meccanismo ha rallentato la risposta dell’UE alle crisi e ha affermato che il voto a maggioranza eviterebbe che singoli governi possano bloccare azioni sostenute dalla maggioranza.
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Le sue parole hanno immediatamente suscitato l’opposizione di Slovacchia e Ungheria, che hanno entrambe minacciato di utilizzare il diritto di veto per bloccare politiche considerate dannose per i loro interessi nazionali. Il premier slovacco Robert Fico ha avvertito che l’abolizione del diritto di veto «segnerebbe la fine del blocco» e potrebbe persino essere «il precursore di un enorme conflitto militare».
Il premier ungherese Viktor Orbán ha definito la proposta di Bruxelles come un’iniziativa di «burocrati» e ha sostenuto che abbandonare il consenso minerebbe la sovranità, rischiando di trascinare gli Stati membri in guerre contro la loro volontà. Ha previsto che l’UE non sopravvivrà un altro decennio senza riforme strutturali e senza un disimpegno dalla guerra in Ucraina.
La settimana scorsa Ursula aveva accusato la Russia di aver disturbato il GPS del suo aereo, vicenda poi smentita da parte bulgara e dal sito Flightradar24.
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Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni prima la Von der Leyen aveva definito Putin «un predatore».
Come riportato da Renovatio 21, la Von der Leyen due mesi fa aveva accusato la combo costituita da Putin e no-vax come mandanti del voto di sfiducia che l’ha interessata nella vicenda dei messaggini al capo di Pfizer Albert Bourla per le forniture di sieri mRNA (peraltro specialità del marito) cancellati e spariti per sempre.
La Von der Leyen chiede un ingresso accelerato di Kiev in Europa, a cui si oppone il premier ungherese Vittorio Orban sostenendo che ciò trascinerebbe in guerra l’intero blocco.
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Immagine di European Commission via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Charlie Kirk una volta si era chiesto se se l’Ucraina avrebbe cercato di ucciderlo

.@charliekirk11 on Volodymyr Zelenskyy: “The gangster is coming back to extort more American politicians to try to get us further into a no-win war.” pic.twitter.com/AF53AP67rB
— Human Events (@HumanEvents) September 15, 2023
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