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Politica

Trump: «i cattolici sono letteralmente perseguitati» dall’amministrazione Biden-Harris

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Donald Trump ha criticato l’amministrazione Biden-Harris per la sua «persecuzione» dei cattolici, mettendo in guardia i fedeli americani dal votare Kamala Harris per la presidenza.

 

In un post di lunedì su Truth Social, l’ex presidente ora ricandidato ha dichiarato che sarà «un onore» partecipare alla 79ª cena annuale di Al Smith, una cena di raccolta fondi annuale per enti di beneficenza cattolici tenutasi a Nuova York, a cui partecipano di solito i due candidati presidenziali dei principali partiti.

 

«È triste, ma non sorprendente, che Kamala abbia deciso di non partecipare. Non so cosa abbia contro i nostri amici cattolici, ma dev’essere molto, perché di certo non è stata molto gentile con loro», ha scritto Trump. «In effetti, i cattolici sono letteralmente perseguitati da questa Amministrazione. Ogni cattolico che vota per la compagna Kamala Harris dovrebbe farsi visitare la testa».

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In effetti, Harris ha ripetutamente preso di mira i cattolici americani durante la sua carriera politica. Ad esempio, come procuratore generale della California, ha ordinato alle forze dell’ordine di fare irruzione nella casa del giornalista cattolico pro-life David Daleiden dopo che la sua organizzazione aveva denunciato il traffico di parti del corpo di bambini abortiti da parte delle aziende che si occupano di aborti.

 

La stessa Harris è una ferrea sostenitrice dell’aborto: in qualità di senatrice degli Stati Uniti ha votato contro una legge che renderebbe obbligatoria l’assistenza medica ai bambini nati vivi dopo un aborto fallito. Ancora candidata vicepresidente prima della «rinuncia» di Joe Biden, la Harris aveva fatto campagna elettorale dentro gli spazi della multinazionale abortista Planned Parenthood, un evento inaudito negli USA – Planned Parenthood promuove molti politici americani, ma mai qualcuno di questi aveva voluto presenziare ufficialmente in campagna elettorale in un locale del gruppo abortista, temendo possibili contraccolpi nel voto.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Harris è riuscita nell’inedita impresa di parlare di Dio promuovendo il feticidio.

 

Come senatrice, Harris ha anche attaccato un candidato di Trump per la sua appartenenza al gruppo dei Cavalieri di Colombo cattolici. Due mesi fa, Trump ha attaccato duramente Harris per questa mossa, dichiarando durante un evento Turning Point USA: «come senatrice, ha attaccato ferocemente candidati giudiziari altamente qualificati semplicemente perché erano membri dei Cavalieri di Colombo, suggerendo che la loro fede cattolica li squalificava dal servire nella magistratura federale».

 

Come riportato da Renovatio 21, l’amministrazione di Joe Biden, di cui è stata vicepresidente, l’FBI ha preso di mira i cattolici che partecipano alla messa tradizionale (la cosiddetta «messa in latino»), citando preoccupazioni su una cosiddetta «ideologia cattolica tradizionalista radicale» che l’FBI ha affermato essere «antisemita, anti-immigrati, anti-LGBT» e sostenitrice della «supremazia bianca».

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L’amministrazione Biden-Harris ha ripetutamente cercato di costringere i professionisti medici cristiani a eseguire interventi di «cambio di sesso», di costringere i piani sanitari religiosi a pagare per gli aborti e le «transizioni di genere» o ad affrontare cause legali paralizzanti e di far sì che le scuole religiose abbracciassero l’ideologia di genere o perdessero i fondi per il pranzo. Il governo ha persino portato in tribunale le suore cattoliche per difendere l’obbligo istituito da Biden di sottoporsi a interventi chirurgici transgender.

 

Inoltre, sotto il Dipartimento di Giustizia di Biden-Harris, la casa del padre cattolico di sette figli Mark Houck è stata perquisita da una squadra SWAT nel 2022 dopo essersi impegnato nell’attivismo pro-life e aver affrontato un uomo che, secondo sua moglie, stava dicendo «cose ​​volgari… inappropriate e disgustose» al loro figlio.

 

La presa di mira del Dipartimento di Giustizia contro i cristiani conservatori e i cattolici sotto Biden e Harris è stata così pronunciata che molti commentatori hanno criticato l’amministrazione per la sua «militarizzazione» politica delle agenzie federali contro i pro-life, i sostenitori di Trump, i cristiani conservatori e i sostenitori della libertà medica.

 

Due sondaggi recenti, uno condotto da EWTN e l’altro da Pew Research, mostrano dati contrastanti su quale candidato alla presidenza gli elettori cattolici stanno sostenendo. EWTN ha scoperto che Trump è in ritardo rispetto a Harris tra i cattolici per il 50% contro il 43% con il 6% indeciso. Pew ha affermato che il 52% dei cattolici stava sostenendo Trump rispetto al 47% a favore di Harris.

 

Come riportato da Renovatio 21, non è la prima volta che The Donald si rivolge ai cattolici per sottolineare il pericolo di una amministrazione Harris: «in realtà ce l’hanno con i cattolici» aveva detto di Kamala e dei democratici due mesi fa.

 

Gruppi pro-life statunitensi hanno avvertito che con la Harris assurta alla presidenza sarebbe innestata una politica nazionale sull’aborto «senza limiti».

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Politica

Esponente del partito AfD insiste sul fatto che la Germania dovrebbe uscire dalla NATO

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Jörg Urban, presidente dell’AfD della Sassonia e capogruppo del partito nel parlamento della Sassonia, ha sollevato dettagliatamente la possibilità che la Germania lasci la NATO, in un discorso del 12 dicembre.   In risposta alle dichiarazioni bellicose del Segretario Generale della NATO Mark Rutte, Urban ha scritto sul suo canale Telegram: «L’obiettivo dichiarato dell’adesione della Germania alla NATO è proteggere il nostro Paese. Ma in realtà, sta diventando sempre più un rischio per la sicurezza dell’Europa».   Se posture come quella Rutte continueranno a dettare il passo ai governi europei, è solo questione di tempo prima che venga richiesta una «difesa avanzata» contro la Russia.   Il leader del partito della Sassonia chiede quindi una Germania neutrale e libera da alleanze, seguendo l’esempio delle vicine Austria e Svizzera.   Come riportato da Renovatio 21, i delegati AfD l’anno passato respinsero a larga maggioranza una mozione che condannava Putin.   AfD chiede inoltre l’uscita della Germania dall’UE.

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L’Ucraina vuole che l’Occidente paghi le elezioni

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Kiev è disposta a indire elezioni, ma soltanto a patto che vengano soddisfatte diverse condizioni, tra cui il finanziamento occidentale del processo elettorale, ha dichiarato Mikhail Podoliak, consigliere di alto livello del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.

 

Il mandato presidenziale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma egli ha sempre rifiutato di convocare le urne, appellandosi alla legge marziale in vigore. All’inizio della settimana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che Kiev non dovrebbe più utilizzare il conflitto in corso come pretesto per rinviare il voto.

 

Mosca ha ripetutamente sostenuto che Zelens’kyj ha «perso la sua legittimità», rendendo così giuridicamente discutibile qualsiasi accordo di pace firmato con lui.

 

Lo Zelens’kyj ha dichiarato di non voler «aggrapparsi al potere» e, in settimana, si è detto pronto a indire elezioni, purché Stati Uniti e Paesi europei forniscano «garanzie di sicurezza» durante lo svolgimento delle votazioni.

 

Podoliak ha precisato la posizione venerdì su X, spiegando che Zelensky ha invitato il parlamento a predisporre emendamenti alla Costituzione e alle leggi elettorali. Il consigliere ha tuttavia elencato tre condizioni indispensabili perché il voto possa avere luogo.

 

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«Nessun missile o drone deve sorvolare il Paese durante le votazioni. L’unica strada realistica è un cessate il fuoco», ha scritto Podoliak, aggiungendo che i militari al fronte e gli abitanti delle zone di prima linea devono poter «votare ed essere candidati». Ha poi sottolineato che «milioni di sfollati» rendono l’operazione «complessa e costosa».

 

«Questo onere non può gravare solo sull’Ucraina», ha proseguito il collaboratore dello Zelens’kyj, precisando che Kiev sarebbe «pronta» a procedere solo con finanziamenti esterni e il rispetto delle altre due condizioni.

 

Non si tratta della prima volta che l’Ucraina chiede danari occidentali pure per il voto.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa, tra i tanti rinvii citanti la legge marziale, Kiev aveva annunciato che le elezioni le avrebbe tenute qualora le avesse pagate l’Europa.

 

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Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»

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La moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, ha provocato un’ondata di indignazione dopo aver definito le manifestanti femministe «salles connes», cioè «stupide stronze».   All’inizio di questa settimana è emerso un video (poi cancellato) in cui la first lady francese, domenica scorsa, chiacchierava in privato nel backstage con l’attore e comico ebreo sefardita Ary Abittan, in passato accusato di stupro. L’artista 51enne era in tournée per la prima volta dopo che i giudici istruttori avevano archiviato il caso per mancanza di prove.   La sera precedente, il collettivo femminista Nous Toutes («Tutte noi») aveva fatto irruzione nel suo spettacolo di cabaret: alcune attiviste, con maschere raffiguranti il volto dell’attore e la scritta «stupratore», si erano alzate in mezzo al pubblico gridando «Abittan stupratore» prima di essere accompagnate fuori.   Nel video trapelato, Abittan scherza sul fatto di sentirsi ancora nervoso, probabilmente temendo il ritorno delle manifestanti. Si sente chiaramente Brigitte Macron rispondere in tono scherzoso: «Se ci sono delle stupide stronze, le cacceremo via».   Martedì un portavoce dell’Eliseo ha spiegato che la first lady stava solo cercando di tranquillizzare l’attore e che il suo commento era diretto unicamente ai metodi radicali usati per interrompere lo spettacolo.

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Nonostante la precisazione, le reazioni sono state immediate e trasversali: politici di tutti gli schieramenti, attivisti e personalità del mondo del cinema hanno condannato le parole.   La segretaria nazionale dei Verdi, Marine Tondelier, le ha definite «estremamente gravi»; la senatrice LR Agnès Evren le ha giudicate «profondamente sessiste». Persino l’ex presidente François Hollande ha criticato la scelta lessicale della first lady. L’attrice Judith Godrèche, divenuta simbolo della lotta contro le violenze sessuali nel cinema francese dopo aver denunciato abusi subiti da minorenne, ha chiesto la fine di questi comportamenti nel settore culturale e ha pubblicato un breve messaggio su Instagram contro le dichiarazioni di Brigitte Macron. Il collettivo Nous Toutes ha poi trasformato la frase in un hashtag virale sui social.   Brigitta Macron era già finita al centro dell’attenzione nei mesi scorsi per una lunga vicenda giudiziaria legata alle teorie complottiste che la descrivono come transgender. Una sentenza di quest’anno ha condannato e multato le due donne che avevano diffuso la falsa notizia, riaccendendo il dibattito sulle molestie online contro le figure pubbliche.   Il caso aveva avuto risonanza internazionale dopo che la commentatrice americana Candace Owens ne aveva ripreso le accuse, per poi dichiarare che i Macron avessero ordinato il suo assassinio.   Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva chiesto personalmente a Trump di intercedere con la Owens per farla smettere di parlare dell’incredibile teoria per cui la Brigitta sarebbe nata uomo.  

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