Gender
I transessuali hanno vinto centinaia di titoli negli sport femminili
Prosegue la saga grottesche dei transessuali maschi che vincono, talvolta stravincono, le competizioni riservate alle donne.
Secondo il sito web SheWon.org, gli uomini con confusione di genere hanno vinto centinaia titoli negli sport femminili.
SheWon.org è un sito è dedicato all’archiviazione dei risultati delle atlete che sono state sostituite dagli uomini negli eventi sportivi femminili e in altri tipi di competizioni espressamente per le donne. «Speriamo che un giorno non lontano i loro risultati vengano formalmente riconosciuti» scrive l’intestazione del sito.
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La pagine web mostra centinaia di nomi di atlete superate in gara da transessuali in ben 29 discipline sportive: ci sono ciclismo, atletica, sollevamento pesi, nuoto, canottaggio, corsa campestre, golf, sci alpino, sci nordico, skateboard, surf, biliardo, perfino il poker.
Vi è inoltre una sezione per le competizioni non-atletiche dove sono segnati casi nel mondo dei concorsi di bellezza femminili (dove la femmina seconda classificata ha perso una borsa di studio da 7500 dollari) e perfino un episodio al Nathan’s Famous July 4th Hot Dog Eating Contest, la celeberrima gara a chi mangia più panini col wurstel che negli anni segnò l’ascesa dell’indimenticabile food-fighter nipponico Takeru Kobayashi.
La gara Nathan’s, che si tiene ogni anno sul pier di Coney Island a Nuova York (la zona del finale de I guerrieri della notte) dove è sito il locale che sostiene di aver inventato l’hot dog, di dispone nella categoria maschile e femminile.
Nell’edizione 2021 ci fu «polemica sul fatto se il vincitore fosse maschio o no», scrive Shewon.org. Al momento non siamo in grado di dire quanto di vero ci sia nella controversia.
Per intendersi, il record della categoria maschile è stato segnato tre anni fa da Joey Chestnut, l’arcinemico di Kobayashi, con ben 76 panini ingurgitati in dieci minuti. Per la categoria femminile, il record assoluto spetta a Miki Sudo, che arrivò a ingollare 48 hotddogghi e mezzo. Anche in questa disciplina, insomma, lo scarto tra le categorie sessuali è sensibile.
Nel frattempo, dilaga il fenomeno di quello che possiamo definire «negazionismo trans-sportivo».
«Gli uomini non competono negli sport femminili», ha affermato il deputato democratico di estrema sinistra di Nuova York Jerry Nadler durante un’udienza al Congresso USA diverse settimane fa. «Le donne transgender [sic] possono competere negli sport femminili», ha detto.
Ci sono almeno 12 esempi solo nel 2024 di atlete che hanno perso terreno rispetto a uomini che affermano di essere donne, scrive LifeSite. Nel 2022 e nel 2023 ci sono stati numerosi altri esempi. Gli atleti maschi battono le donne negli sport in cui le differenze fisiche fanno chiaramente la differenza, tra cui la corsa campestre, l’atletica leggera e il golf.
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SheWon.org calcola che oltre ai titoli, gli uomini hanno ottenuto quasi 900 premi, borse di studio o altri riconoscimenti da atlete in 428 competizioni in 29 sport. Il sito web attualmente elenca 297 titoli di primo posto portati via dai transgender, 263 titoli di secondo posto e 250 titoli di terzo posto.
Ciò accade nello stato d’origine di Nadler, dove un corridore maschio ha dominato le gare di atletica collegiale, vincendo i 200 metri mentre correva pai Campionati regionali All-Atlantic all’inizio di marzo. Proprio lo scorso fine settimana: è finito primo sia nei 200 metri che nei 400 metri. Ciò porterebbe il totale dei titoli di primo posto «rubati» ad almeno 299.
Le vittorie di Schreiner all’inizio di marzo hanno portato il leader della Houghton University, una scuola cristiana di New York, a dire «Adesso basta».
«Troppi leader, genitori, atleti professionisti e persone di buona volontà sono rimasti in silenzio mentre le atlete vengono umiliate, messe a tacere e derubate di opportunità duramente guadagnate», ha affermato il presidente Wayne Lewis. «Quel silenzio è complice dell’agenda marginale che minaccia di smantellare l’atletica femminile e femminile».
Come riportato da Renovatio 21, il transessualismo sta divenendo un problema in quantità impressionanti di discipline praticate dalle donne: abbiamo visto casi per il nuoto, la maratona, il ciclismo, la BMX, l’hockey, il sollevamento pesi, il basket…
Problemi si sono avuti anche in sport di combattimento come la boxe, dopo un caso avvenuto ad un torneo nello Stato della Georgia, la Federazione statunitense di jiu-jitsu ha emanato una proibizione di competizione per i transessuali maschi negli eventi femminili.
Un caso noto è quello di Fallon Fox, un combattente MMA che afferma di essere una donna, che ha apertamente postato in cui gli piace ferire le donne nei suoi combattimenti. «Per la cronaca, ho messo fuori combattimento [due] donne», si è vantato, in risposta alle critiche per aver partecipato alla divisione femminile di questo sport violento. «Il cranio di una donna era fratturato, l’altra no. E giusto perché tu lo sappia, mi è piaciuto. Vedi, mi piace prendere a schiaffi i TE[R]F nella gabbia che dicono sciocchezze transfobiche. È una felicità. Non arrabbiarti».
This is MMA fighter Fallon Fox, who identifies as a “trans woman”, fighting Tamikka Brents.
Brents suffered a concussion and a fractured skull and had to receive 7 staples!
This is a man attacking a woman for “entertainment purposes”! pic.twitter.com/M0W1qqQsqL— Sheldon Jackson (@SGJackson) February 6, 2021
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Nel 2021 l’ex presidente americano Donaldo J. Trump si era scagliato contro lo sport transgender, dicendo dal palco di un meeting di conservatori in Florida che «dobbiamo proteggere l’integrità dello sport femminile costretto a competere con chi è nato biologicamente maschio».
«Penso che sia assurdo quello che sta succedendo (…) Molti nuovi record sono stati battuti nello sport femminile, troppi sono stati frantumati».
«I record che hanno resistito per anni e decenni vengono ora distrutti con facilità – aveva tuonato il Trump – Se questo non viene cambiato, lo sport femminile come sappiamo morirà e finirà».
Nel 2022, in un discorso divenuto virale, Trump ha proposto di diventare «il più grande allenatore di basket femminile della storia» qualora potesse convincere il campione dei Los Angeles Lakers LeBron James a scendere in campo per lui.
«Non mi piace LeBron James, mi piace molto di più Michael Jordan», aveva detto Trump. «Ma andrei da LeBron James… e direi: “LeBron, hai mai avuto il desiderio di essere una donna?” Perché mi piacerebbe che tu giocassi nella squadra che sto costruendo».
«Avrò la squadra più grande della storia, non perderanno mai. Nessuno arriverà a meno di 70 punti da questa squadra», aveva spiegato The Donald.
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Arte
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Gender
Celebrato in chiesa un «quasi matrimonio» omosessuale
Il sito della Catholic News Agency, ripreso dal National Catholic Register e da altri media, riporta una cerimonia celebrata da un sacerdote dell’arcidiocesi di Chicago, padre Joseph Williams, responsabile della parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli, amministrata dai sacerdoti della Congregazione della Missione (CM) o Lazzaristi.
I fatti
Un video, disponibile su un account Instagram, mostra una cerimonia che sembra un matrimonio, ma le due persone coinvolte sono donne: K. B. e M. K., quest’ultima per 14 anni pastore delle comunità metodiste unite intorno a Chicago.
Contattato da OSV News, il sacerdote ha ammesso di essere il celebrante visibile nel video e che la benedizione, che ha detto di aver impartito su richiesta delle interessate, si è svolta nella parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli. La scena è stata girata utilizzando un cellulare. La chiesa sembra vuota, ma il sacerdote indossa camice e stola.
Il sacerdote si rivolge alle due donne e chiede loro: «vi impegnate di nuovo liberamente ad amarvi come santi sposi e a vivere insieme in pace e concordia per sempre?» – «Noi lo facciamo, io lo faccio», rispondono. Padre Williams continua: «Dio d’amore, aumenta e consacra l’amore che Kelli e Myah nutrono l’una per l’altra».
Anche se non c’è scambio di anelli, il sacerdote dice: «Possano gli anelli che si sono scambiati essere un segno della loro lealtà e del loro impegno. Possano continuare a prosperare nella tua grazia e benedizione. Questo te lo chiediamo per Cristo nostro Signore». Conclude facendo il segno della croce, dicendo: «Scenda su di voi la benedizione di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo».
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Spiegazioni confuse e contraddittorie
Nella sua risposta a OSV News, padre Williams ha giustificato l’uso del camice e della stola: «Io lo faccio così. Quando vado a casa di qualcuno per benedire la sua casa, indosso il camice e la stola. (…) Questo è quello che faccio come prete. Fa parte del mio abbigliamento».
Quanto a Fiducia Supplicans, ha spiegato che il suo agire derivava dalla sua «comprensione del testo». Aggiunge che «il Santo Padre ha detto che le coppie dello stesso sesso possono essere benedette purché non rifletta una situazione matrimoniale (…) purché sia chiaro che non si tratta di un matrimonio».
Si difende in ogni caso. Quando la signora K. aveva chiesto la benedizione, padre Williams le aveva detto: «Per favore, capisca che questo non è in alcun modo un matrimonio, un matrimonio vero e proprio, o qualcosa del genere. È semplicemente una benedizione delle persone».
Tuttavia, ha spiegato ulteriormente a OSV News che l’uso del termine «santi sposi» nella benedizione da lui scritta intendeva significare «coppia». – Deve essere uno scherzo… «santi sposi» per persone in situazione di peccato oggettivamente grave!
OSV News è stata piuttosto aggressiva nell’inviare un collegamento al video all’arcidiocesi di Chicago per un commento; nonché al cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) che ha prodotto Fiducia supplicans, per un parere su questo atto.
Una deriva prevedibile e inevitabile
Non c’era bisogno di essere profeti per dire che questa situazione si sarebbe verificata prima o poi, una volta pubblicata Fiducia supplicans. E questa probabilmente è solo la punta dell’iceberg. La situazione continuerà a peggiorare e le cerimonie diventeranno esplicitamente «matrimoni».
Non esistono trentasei modi per fermare questa deriva mostruosa: eliminare la deriva iniziale, cioè la dichiarazione stessa. Intanto il responsabile in primis di questa cerimonia di Chicago è il prefetto del DDF. È lui che dovrà rispondere innanzitutto a Dio.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Richie D. via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Gender
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