Animali
Balenottero aggredisce surfista e lo trascina negli abissi
Emerge in rete uno spaventoso video in cui un praticante di wingfoiling, una variante del windsurf, viene assaltato da un balenottero e trascinato sott’acqua.
Il fatto sarebbe accaduto a Sydney, Australia. Le immagini mostrano il surfista Jason Breen, 55 anni, venire trascinato sott’acqua dal massiccio mammifero marino, per poi riemergere, per sua grande fortuna, senza danni.
Secondo quanto riportato, l’uomo sarebbe stato trascinato sott’acqua per 6 o nove metri, una profondità decisamente pericolosa – pure considerando di non aver subito traumi nell’impatto con il pachidermico animale acquatico.
«Merda, sono appena stato colpito da una balena», dice il Breen nel video. «Ho pensato che me ne sarei andato, a dire il vero», ha detto più tardi. «Ho pensato per qualche secondo: “Questo è ciò che vuol dire morire”».
Mentre lottava sotto la balena, Breen poteva sentire la sua pelle liscia contro la sua, dice, portandolo a credere che si trattasse di un esemplare giovane. Quando ha raggiunto la riva, ha visto alcuni amici raccontando loro l’accaduto. «Hanno semplicemente detto “Sì, certo!”», ha detto Breen. «Pensavano che stessi raccontando una storia inventata, poi ho realizzato che la mia GoPro aveva catturato tutto».
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È interessante notare come i giornali, anche in Italia, riportino la notizia: il balenottero, definito «cucciolo di balena», non ha aggredito l’umano, macché – i due sono semplicemente «entrati in collisione». Insomma tutto a posto, una pura casualità. Niente da vedere qui, circolare.
Eppure, i casi di balene che attaccano gli esseri umani non mancano, pure alla cronaca recente.
Il mese scorso, un uomo di 61 anni è morto dopo che una balena ha colpito la sua barca a Botany Bay, sempre in Australia, e ha scaraventato lui e un altro uomo nella baia. La polizia ritiene che la balena «potrebbe essersi aperta una breccia vicino alla barca, o sulla barca».
Renovatio 21, in passato ha ricordato i casi di balene che, d’un bleu, emergono zompando dal mare per distruggere barche a vela con schienate colossali, provocando il panico tra gli umani.
Non possiamo dimenticare, inoltre, la teppa di orche assassine (e stronze) che infesta le acque fuori Gibilterra, attaccando e vandalizzando barche a vela.
Anche il quel caso, ecco la stampa che dice che forse vogliono solo giocare, anzi no, fermi tutti, sono guidate da un esemplare che sarebbe stato traumatizzato dagli uomini, che sono brutti e cattivi, e quindi la loro vendetta vera è buona e giusta. Qualcuno, nel frattempo, ha preso a prenderle a fucilate.
Il giustificazionismo cetaceo è l’ultima delle follie che dobbiamo vederci inflitte nell’era di Greta e dell’ecopapato, del dogma del Cambiamento Climatico e della transizione verde: tutte realtà che hanno come obbiettivo da abbattere l’essere umano.
Tale animalismo oltranzista di default è solo la scaturigine dell’antiumanismo ecocentrico che la Necrocultura ha installato nella mente della società.
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Immagine screenshot da YouTube; modificata
Animali
Gorilla vaccinato muore improvvisamente per attacco cardiaco
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Animali
Trafficante di droga latitante catturato mentre passeggiava con un delfino morto
La polizia russa ha arrestato un sospettato di traffico di droga di 40 anni, dopo che è stato visto dalle telecamere a circuito chiuso mentre trasportava con disinvoltura quello che è stato descritto come un «delfino morto» nella località di Sochi sul Mar Nero.
Un bizzarro video che circola online mostra l’uomo, che era su una lista di ricercati, mentre trasporta il cetaceo defunto nel suo appartamento.
La polizia locale ha detto giovedì che dopo aver esaminato il filmato, ha identificato l’uomo come un fuggitivo della regione di Mosca, ricercato con l’accusa di traffico di droga.
A russian man wanted for drug dealing was caught after walking down the streets with a dead dolphin. pic.twitter.com/sSEPZ3Qjg3
— BroSINT 69™ (@osint_69) April 26, 2024
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La polizia russa ha descritto l’animale come un «delfino morto», anche se i filmati suggeriscono che in realtà si trattasse di una focena, una piccola specie di balena imparentata più con i beluga e i narvali che con i delfini.
L’animale era già morto quando il sospettato lo ha trovato sulla spiaggia, ha osservato la polizia, senza spiegare perché avesse deciso di portarlo con sé.
Il sospettato è stato preso in custodia nella sua residenza nella cittadina balneare di Adler, appena a sud di Sochi. Tra breve sarà consegnato alle autorità della regione di Mosca per affrontare l’accusa di traffico di droga in quantità eccezionalmente elevate. Se ritenuto colpevole, rischia tra i 15 e i 20 anni dietro le sbarre.
Come riportato da Renovatio 21, il traffico di droga e le grandi creature marine si sono incrociati in un’altra storia di questi tempi, quella degli squali strafatti di cocaina a causa dei carichi criminali finiti in mare.
È noto che cetacei sono stati addestrati per fini militari, al punto che vi è un beluga in Norvegia sospettato di essere una spia russa. È possibile che le organizzazioni criminali utilizzino i mammiferi marini per i loro loschi piani?
Ci chiediamo quindi: che anche la focena morta del Mar Nero fosse direttamente coinvolta in uno schema di narcotraffico?
Dopo le nefandezze viste in questi ultimi mesi da parte di orche, delfini e balenotteri, niente ci potrebbe ancora stupire.
Anzi diciamo pure che non vi sarebbe nessuna sorpresa a scoprire che la bestia marina era in realtà il vero capo del traffico criminale.
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Immagine screenshot da Twitter
Animali
Scoperto in India un serpente lungo quanto uno scuolabus. Probabilmente pure molto meno letale
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