Persecuzioni
Tamil Nadu, famiglia di cristiani attaccata da nazionalisti indù
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Tutti e cinque i membri sono stati feriti mentre stavano pregando in casa e sono poi stati portati all’ospedale dalla polizia. Al momento non si hanno notizie sugli assalitori, che erano una trentina. In base alle prime indagini il capo famiglia era stato accusato di cantare e pregare a volume troppo alto e di essere coinvolto nella propaganda religiosa.
La polizia di Chennimalai, città dello Stato meridionale del Tamil Nadu, ha avviato un’indagine dopo che decine di persone, presumibilmente di estremisti di destra, ha attaccato una famiglia cristiana mentre i membri erano in casa a pregare.
Secondo il rapporto degli agenti, Samuel, 34 anni, che insieme alla moglie Jennifer e al figlio di tre anni vive nel villaggio di Kathakkudi Kadu vicino alla città di Erode, ieri aveva accolto i genitori Arjunan e Rathinam e la sorella minore Beulah per una preghiera comunitaria, quando un gruppo di persone ha fatto irruzione e li ha aggrediti. Mentre le vittime cercavano di registrare l’incidente, gli assalitori hanno preso e poi rotto i telefoni cellulari, ha aggiunto la polizia.
«Più di 30 persone si sono ritrovate nella casa della famiglia e tutti i membri sono stati feriti. Si ritiene inoltre che gli abitanti del villaggio, tra cui i vicini, si fossero lamentati con Samuel per il volume alto a cui venivano suonate le canzoni e le preghiere», hanno specificato ancora gli agenti.
M. K. Sarvanan, ispettore di polizia della stazione di Chennimalai, ha detto ai media che la polizia ha raggiunto immediatamente il posto per ottenere informazioni, ma a quel punto la banda di assalitori si era già dispersa.
La polizia ha quindi portato Samuel e il resto della famiglia all’ospedale governativo di Perundurai per ricevere le cure necessarie. L’ispettore Sarvanan ha precisato che con l’avvio dell’indagine i colpevoli verranno individuati e portati davanti alla legge.
«La ragione dell’attacco è che alcune persone nel villaggio credono che la famiglia di Samuel sia coinvolta nella propaganda religiosa», hanno spiegato fonti aggiuntive locali.
La famiglia di cristiani ha sempre negato di averci avuto a che fare.
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Persecuzioni
Attaccata una chiesa filippina nella domenica di Pentecoste
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Il raid risale al 19 maggio, domenica di Pentecoste. Due uomini a bordo di una motocicletta hanno lanciato una granata durante la funzione. Marybel Atis, 40 anni, e Rosita Tubilo, 65 anni, sono state investite dalle schegge riportando diverse ferite. Card. Quevedo: attentato «scellerato» e «atto sacrilego». Appello alle autorità perché sia fatta giustizia.
Dai vertici presidenziali a personalità di primo piano della Chiesa cattolica è unanime la condanna per l’attacco a colpi di granate che si è consumato il 19 maggio scorso, domenica di Pentecoste, in una cappella di preghiera a Cotabato, nel sud della Filippine.
Obiettivo dell’assalto la Santo Niño Chapel, nell’area di Barangay Rosary Heights 3, al cui interno era in corso una lettura della Bibbia. Secondo le prime ricostruzioni, due uomini a bordo di una motocicletta hanno lanciato una granata nel luogo di culto colpendo due fedeli presenti al momento della funzione: Marybel Atis, 40 anni, e Rosita Tubilo, 65 anni, sono state investite da alcune schegge riportato diverse ferite.
Commentando la vicenda il card. Orlando Quevedo, arcivescovo emerito di Cotabato, parla di «scellerato attentato» e di un «orrendo atto sacrilego che grida al cielo». Per il porporato si tratta di un «crimine che merita una durissima condanna» perché commesso contro semplici fedeli «riuniti per adorare Dio in un luogo sacro».
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Il cardinale, che è anche membro in rappresentanza delle comunità cristiane del Consiglio dei leader della Regione autonoma del Bangsamoro nel Mindanao musulmano, regione travagliata dove è in atto una lotta di potere in vista del voto del 2025, invita le autorità a garantire giustizia alle vittime.
«Faccio appello alle nostre forze di sicurezza, militari e investigative – conclude la nota dell’arcivescovo emerito di Cotabato – affinché individuino i responsabili e li consegnino alla giustizia».
Immediata e unanime anche la condanna del governo di Manila. L’assalto a colpi di granate a una cappella cattolica nella città di Cotabato è stato un «attacco diretto» alla libertà religiosa, all’impegno «del popolo filippino alla pratica del culto» e alla «convivenza pacifica» come ha sottolineato Carlito Galvez Jr.
Il consigliere presidenziale per la Pace, la riconciliazione e l’unità (Opapru) ha quindi ricordato come il raid è avvenuto in occasione della Pentecoste, giorno carico di significato per i cattolici. «Estendiamo la nostra solidarietà – ha concluso – alle famiglie dei feriti in questo incidente e auguriamo loro una completa e rapida guarigione», mentre l’attacco non farà venire meno l’impegno del governo nel perseguire una pace duratura nella regione.
Parole che non bastano a placare i timori di una comunità cattolica già oggetto nel recente passato di sanguinosi attentati nell’area. Di questi è ancora viva la memoria della bomba esplosa in una chiesa di Marawi nel dicembre scorso, colpendo un simbolo di pace e convivenza e marchiando con il sangue l’inizio dell’Avvento.
Nell’esplosione dell’ordigno durante la messa sono morte quattro persone, decine i feriti in un attacco rivendicato nei giorni successivi dallo Stato islamico, attivo nell’area. Interpellato da AsiaNews padre Sebastiano D’Ambra, 81enne sacerdote del PIME dal 1977 nelle Filippine, profondo conoscitore dei gruppi (anche armati) musulmani attivi nel sud dell’arcipelago, spiegava che l’attacco era collegato agli «scontri» fra militari e gruppi legati a Daesh o alleati.
Con questa azione «indiscriminata, si sarebbero vendicati, ottenendo anche la visibilità che cercavano».
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Immagine da AsiaNews
Persecuzioni
Un prete e un laico «spariti» nella diocesi di Baoding in Cina
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Persecuzioni
Adolescente armato entra in chiesa durante le prime comunioni: fermato dai fedeli
Un adolescente armato di fucile si è presentato in una chiesa della Louisiana piena di bambini durante una cerimonia di prima comunione trasmessa in live, ma è stato bloccato dal pronto intervento dei fedeli della parrocchia. Lo riporta NBC News.
La polizia è stata chiamata alla chiesa di Santa Maria Maddalena ad Abbeville, 20 miglia a sud di Lafayette, alle 10:35 quando il sospettato di 16 anni ha cercato di entrare dalla porta sul retro.
In quel momento all’interno della chiesa cattolica si trovavano circa 60 bambini in attesa di ricevere la prima Comunione, ha detto la chiesa. La chiesa ha affermato in un comunicato che i parrocchiani hanno affrontato il sospetto e lo hanno portato fuori prima di chiamare la polizia.
USA
An anti Catholic terrorist was arrested after entering a Catholic Church with a rifle, intending to massacre children and families during a First Holy Communion ceremony in Abbeville, Louisiana pic.twitter.com/5MI36mq20t
— Catholic Arena (@CatholicArena) May 12, 2024
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Una registrazione dello streaming, trasmessa da diverse stazioni di notizie locali, mostra un uomo che si avvicinava al sacerdote, padre, Nicholas DuPré dopo 48 minuti per sussurrare qualcosa. Don DuPré quindi interrompe la funzione e chiede ai fedeli di unirsi a lui in preghiera, mentre si odono alcune urla di panico.
Si possono quindi vedere gli agenti di polizia che camminano per la chiesa, mentre i ragazzi corrono attraverso l’altare e i religiosi si rifugiano sotto l’altare conciliare. Si sente qualcuno dire dall’altoparlante: «ragazzi, prendete i vostri figli, andate piano. Abbiamo arrestato un ragazzo, è in custodia».
Il capo della polizia di Abbeville, Mike Hardy, ha dichiarato in una dichiarazione su Facebook che il sospettato è stato «affrontato dai parrocchiani e scortato fuori».
Poi è arrivata la polizia e lo ha messo in custodia, prima di spazzare la chiesa per assicurarsi che non ci fossero ulteriori minacce e che non ci fossero stati feriti.
Il sospettato è stato arrestato e successivamente accusato di aver terrorizzato la chiesa e di due capi d’accusa di possesso di armi da fuoco da parte di un minorenne. Testimoni hanno detto a KADN di Lafayette che era vestito tutto di nero ed era armato di fucile.
È stato interrogato al dipartimento di polizia di Abbeville, insieme a un genitore, prima di essere portato all’unità comportamentale dell’Abbeville General Hospital per una valutazione, ha detto la polizia.
In un’intervista con l’Acadiana Advocate, il capo della polizia di Abbeville, Mike Hardy, ha attribuito ai parrocchiani il merito di aver disarmato il sospettato e di averlo già inchiodato a terra all’arrivo della polizia.
L’evento della comunione è continuato nonostante l’interruzione. «La gioia che hanno provato oggi questi ragazzi dopo aver ricevuto la Prima Comunione è indescrivibile. Congratulazioni!» ha detto la parrocchia su Facebook.
Un comunicato rilasciato dalla diocesi cattolica di Lafayette ha ringraziato la polizia e i parrocchiani per la loro rapida risposta.
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«Anche se ci rendiamo conto che è stata un’esperienza spaventosa per i presenti, siamo incredibilmente grati sia ai parrocchiani che agli agenti di polizia per aver agito rapidamente per garantire la sicurezza di tutti», ha affermato.
Monsignor J. Douglas Deshotel, vescovo di Lafayette ha detto: «siamo grati a Dio che una tragedia sia stata evitata». «Preghiamo per la fine di tutte le minacce di violenza contro vite umane innocenti», ha aggiunto.
La chiesa ora prevede di avere agenti delle forze dell’ordine in uniforme fuori dalle sue messe d’ora in poi, «per estrema cautela».
Non sono chiare le motivazioni del giovane, anche se in rete fioccano affermazioni secondo cui sarebbe stato un «terrorista anticattolico».
Come sempre, Renovatio 21 sarebbe più interessata a sapere se il sospetto fosse in cura con psicofarmaci o altre droghe psichiatriche.
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di questo mese, un uomo ha puntato una pistola– che pare essersi incredibilmente inceppata – contro un pastore in un altro luogo di culto in Pennsylvania; pure quell’ incidente è stato ripreso in un video streaming.
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Immagine screenshot da Twitter
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