Gender
Vere botte tra genitori e LGBT fuori dalla scuola elementare
Nuovo episodio di scontro, con botte vere, tra genitori e manifestanti omosessualisti fuori da una scuola elementare.
Una riunione del consiglio scolastico a Glendale, in California, è precipitata nella violenza martedì mentre i genitori furiosi litigavano con attivisti LGBT mentre il consiglio votava per riconoscere il «Pride Month», ossia il mese dell’orgoglio omotransessualista.
I genitori, molti dei quali di origine armena, chiedevano che le scuole smettessero di esporre i propri figli all’ideologia LGBTQ.
Quando il Glendale Unified School District (GUSD) si è riunito per votare sul riconoscimento di giugno come «Pride Month», i manifestanti all’esterno si sono divisi in due campi. Un gruppo di genitori prevalentemente armeno-americani si è scontrato con attivisti mascherati di «Antifa», con i genitori che tenevano bandiere americane e cartelli con la scritta «lasciate in pace i nostri figli» e la sinistra che sventolava bandiere arcobaleno.
#BREAKING: The protest outside the Glendale Unified School Board meeting has turned violent, with protesters clashing. @GlendalePD trying to regain control now. @RoadSageLA overhead in #SKYCAL. @kcalnews pic.twitter.com/g0YWp1KVWI
— Mike Rogers (@MikeRogersTV) June 7, 2023
La rissa è iniziata quando «un piccolo gruppo di persone ha adottato comportamenti ritenuti non sicuri e un rischio per la sicurezza pubblica», ha dichiarato il dipartimento di polizia di Glendale in una nota. Tre persone sono state arrestate, ma «ulteriori tentativi di calmare la folla sono falliti», ha affermato il dipartimento.
I rinforzi della polizia sono arrivati poco dopo e alla folla è stato ordinato di disperdersi. La folla anti-LGBTQ ha quindi marciato verso il municipio, prima di tornare al consiglio scolastico. Sono stati accolti da schiere di polizia antisommossa pesantemente corazzata e non sono state segnalate ulteriori violenze.
Il video mostrava entrambi i gruppi di manifestanti che si prendono a calci, pugni e si trascinavano a vicenda, mentre gli agenti di polizia vanno di manganello nel tentativo di sedare la mischia.
I membri di entrambe le fazioni hanno affermato sui social media di essere stati attaccati per primi.
A physical brawl breaks out between anti-LGBTQ protestors and LGBTQ supporters outside the Glendale unified school board meeting in Los Angeles. pic.twitter.com/jcqML9NmAi
— Sergio Olmos (@MrOlmos) June 7, 2023
Da diversi anni ormai, gli insegnanti GUSD sono stati criticati per aver spinto l’ideologia LGBTQ sui loro studenti. Un video a telecamera nascosta girato nel 2019 mostrava un’insegnante di scuola media che spiegava come lei e suo marito corrompessero i bambini con del cibo per frequentare un club LGBTQ, condannando i genitori armeni e coreani che si erano lamentati.
Mentre i manifestanti si sono radunati fuori dal quartier generale del GUSD martedì, un padre armeno all’incontro ha descritto come le sue figlie abbiano paura di usare i bagni della loro scuola da quando la direzione ha iniziato a consentire ai transessuali di usare le toilette femminili,
Breaking: Glendale (CA) Police beat back the Armenian-American men who want to fight #Antifa outside the school board meeting. The immigrant families oppose pride celebrations in schools. Antifa, communists & far-left protesters gathered to support that. pic.twitter.com/QTMmKeNR95
— Andy Ngô ????️???? (@MrAndyNgo) June 7, 2023
A parte le politiche del distretto per i bagni transgender, i genitori si sono lamentati del fatto che ai loro figli vengano insegnati atti sessualmente inappropriati.
Il distretto scolastico sostiene che si tratti di «disinformazione» e di seguire la legge della California nel consentire ai bambini di usare qualsiasi bagno corrisponda alla loro «identità di genere», pur non negando che agli studenti di età superiore al decimo anno sia stato mostrato materiale esplicito.
La rissa fuori dalla scuola di Glendale segue il momento di tensione tra gruppi di genitori e gruppi LGBT presso la non lontana Saticoy Elementary School di North Hollywood – anche lì il pomo della discordia erano le attività di celebrazione del mese dell’orgoglio LGBT imposte ai bimbi.
Tense protest outside an elementary school in the San Fernando Valley as it prepares to hold a Rainbow Day assembly today to honor #PrideMonth. Parents who organized the protest say pride material isn’t age appropriate. https://t.co/4UvV0rJDEP @ABC7 pic.twitter.com/7cXW14OkjJ
— Marc Cota-Robles (@abc7marccr) June 2, 2023
Come riportato da Renovatio 21, auguri per il mese del Pride sono stati fatti anche sul canale ufficiale del famoso cartone per bambini Peppa Pig.
???? Happy Pride Month ???? Here’s to celebrating love.❤ pic.twitter.com/Yskvk199Aa
— Peppa Pig Official (@peppapig) June 1, 2023
Immagine screenshot da Twitter
Gender
Egitto e Iran «rifiutano completamente» il piano «Pride Match» per la Coppa del Mondo
Il «Pride Match» previsto per la Coppa del Mondo FIFA del prossimo anno in Nord America sta incontrando l’opposizione di Iran ed Egitto.
La federazione calcistica ha recentemente pubblicato le partite del torneo, che si terrà in Messico, Stati Uniti e Canada. Tuttavia, la partita tra Egitto e Iran si scontra con il progetto di un gruppo LGBT di celebrare l’omosessualità e il transgenderismo in concomitanza con la partita.
Il termine Pride Match non è una designazione ufficiale della FIFA, ma piuttosto del comitato ospitante locale e degli attivisti LGBT.
«Il Seattle PrideFest è organizzato in città dal 2007 da un’organizzazione no-profit che ha designato la partita del 26 giugno come evento celebrativo, prima che la FIFA effettuasse il sorteggio per la Coppa del Mondo venerdì», scrive l’Associated Press (AP). La partita di calcio coincide con il Seattle PrideFest.
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«Sia l’Egitto che noi abbiamo sollevato obiezioni, perché si tratta di una mossa irragionevole e illogica che sostanzialmente segnala il sostegno a un gruppo specifico, e dobbiamo assolutamente affrontare questo punto», ha dichiarato ai media statali Medhi Taj, della Federazione calcistica iraniana, secondo quanto riportato dall’AP.
Ado Rida, omologo di Taj in Egitto, ha osservato che il Paese a maggioranza islamica «rifiuta completamente tali attività, che contraddicono direttamente i valori culturali, religiosi e sociali della regione, in particolare nelle società arabe e islamiche».
Il comitato organizzatore locale della Coppa del Mondo FIFA 2026 di Seattle non ha intenzione di intervenire contro la celebrazione, che probabilmente offenderà i musulmani praticanti che si oppongono all’omosessualità, considerandola un peccato. Sia l’Egitto che l’Iran puniscono l’omosessualità.
«Il Pacifico nord-occidentale ospita una delle più grandi comunità iraniano-americane del Paese, una fiorente diaspora egiziana e ricche comunità che rappresentano tutte le nazioni che ospitiamo a Seattle», ha dichiarato Hana Tadesse all’Associated Press. «Ci impegniamo a garantire che tutti i residenti e i visitatori possano sperimentare il calore, il rispetto e la dignità che caratterizzano la nostra regione».
Nel frattempo, il New York Times ipotizza che potrebbe esserci un conflitto con le regole della FIFA che vietano che le partite vengano utilizzate per promuovere un’agenda politica.
«I codici etici dell’organismo calcistico, in particolare l’articolo 4, richiedono neutralità in merito a questioni politiche e sociali, e i giocatori che violano il codice potrebbero incorrere in sanzioni che includono il divieto di giocare a calcio fino a due anni», ha riportato l’agenzia di stampa. Questo potrebbe anche, in teoria, essere utilizzato per punire i giocatori che protestano contro l’agenda LGBT.
«Durante la Coppa del Mondo 2022, la FIFA ha messo in guardia i giocatori dall’indossare le fasce arcobaleno LGBTQ OneLove, che avrebbero dovuto richiamare l’attenzione sui diritti degli omosessuali in Qatar, e ha affermato che se le avessero indossate avrebbero ricevuto cartellini gialli di avvertimento in campo», ha riportato il giornale neoeboraceno.
L’intersezione di calcio e diktat LGBT ha creato diversi episodi degni di nota negli ultimi anni. La polizia tedesca ha avviato un’indagine su una stella del calcio della Premier League, il portiere della nazionale germanica Bernd Leno, accusato di aver apprezzato un video di un’Intelligenza Artificiale che mostrava violenza durante una parata del Gay Pride.
Come riportato da Renovatio 21, la stella del calcio serbo Nemanja Matic è stato sospeso per quattro partite per aver coperto uno stemma arcobaleno pro-LGBT sulla sua maglia.
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Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il ministero dello Sport francese annunziò punizioni per i calciatori che rifiutavano di indossare le magliette omotransessualiste.
Non c’è solo il calcio sotto il tallone arcobalenato.
Come riportato da Renovatio 21, un caso non dissimile avvenne anche nell’hockey su ghiaccio nordamericano, quando a inizio 202 il 26enne Ivan Provorov, difensore russo dei Philadelphia Flyers della lega hockeistica NHL, ha suscitato polemiche dopo aver rinunciato a un riscaldamento pre-partita in cui gli sarebbe stato richiesto di indossare una maglia da riscaldamento color arcobaleno a sostegno di il movimento dell’orgoglio.
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Religioso canadese arrestato per essersi rifiutato di scrivere delle scuse al bibliotecario della «Drag Queen Story Hour»
Canadian Pastor, Derek Reimer was arrested yesterday after refusing a court ordered apology for protesting a kid friendly drag queen story hour. He was hauled off in handcuffs while his son screamed. Free speech is not under attack anymore, it is being dragged away. pic.twitter.com/6jMtoqNMPH
— Chad Prather (@WatchChad) December 4, 2025
Canada: Pastor Derek Reimer was arrested in Calgary for refusing to apologize to a Leftist librarian.
The librarian had arranged a drag queen story hour for children. Pastor Reimer protested the evil event. Pray for him and his family. pic.twitter.com/hQgQ151LYX — Christian Emergency Alliance (@ChristianEmerg1) December 4, 2025
An entire video leading to Pastor Derek Reimer’s arrest! December 3, 2025!
Street Church Calgary! We meet on the streets three times a week and inside the building, every Saturday 9:30 AM. On the streets, in front of Calgary City Hall: Wednesday 11:30 AM, Friday 5:00 PM, Sunday… pic.twitter.com/wyfj97fHqz — Artur Pawlowski (@ArturPawlowski1) December 4, 2025
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Calgary Pastor Derek Reimer found not guilty of mischief! Charges stem from an incident occuring during a drag queen story hour.
Reimer was forcibly ejected from the event after calling attendees perverts. Drag queen story time has now been discontinued @calgarylibrary . https://t.co/W5uAJa4j58 pic.twitter.com/cDDw7GCs37 — Without Papers Pizza (@wopizza4) September 25, 2024
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Le femministe britanniche espungono i membri transgender (nel senso, agli affiliati transessuali)
Due tra le più importanti organizzazioni britanniche riservate a donne e ragazze, il Girlguiding (l’equivalente delle Girl Scout) e il Women’s Institute, hanno deciso di chiudere le porte ai membri transgender, nel senso degli affiliati transessuali.
Martedì il Girlguiding ha reso noto che «le ragazze e le giovani donne trans non potranno più iscriversi» come nuove socie. Il giorno successivo, mercoledì, il Women’s Institute, fondato oltre 110 anni fa, ha annunciato che «l’iscrizione sarà riservata esclusivamente alle persone di sesso femminile alla nascita».
Entrambe le associazioni hanno sottolineato che la scelta non era quella auspicata, ma è diventata inevitabile per evitare possibili contenziosi legali dopo la sentenza emessa ad aprile dalla Corte Suprema del Regno Unito. I giudici hanno stabilito che, ai sensi dell’Equality Act 2010, i termini «donna» e «sesso» si riferiscono esclusivamente al sesso biologico e non all’identità di genere.
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La pronuncia era arrivata al termine di un ricorso presentato da For Women Scotland contro una norma del governo scozzese che includeva i transgenderri (munite di certificato di riconoscimento del genere) nel calcolo delle quote femminili nei consigli di amministrazione pubblici.
Un sondaggio realizzato subito dopo la sentenza ha mostrato che il 59% dei britannici concorda sul fatto che una persona transgender non sia legalmente una donna (dati Electoral Calculus). Tra chi ha accolto favorevolmente la decisione c’è anche J.K. Rowling, da tempo sostenitrice di For Women Scotland.
Sempre quest’anno, la Federazione calcistica inglese (FA) e British Rowing (l’ente per il canottaggio) hanno adottato politiche analoghe: dal 1º giugno 2025 i transgender non potranno più competere nelle categorie femminili del calcio in Inghilterra, mentre nel canottaggio britannico l’accesso alla gara femminile è limitato a chi è «assegnato di sesso femminile alla nascita»; per tutti gli altri resta aperta la categoria Open.
Secondo le ultime indiscrezioni, anche il Comitato Olimpico Internazionale starebbe valutando di escludere i transessuali dalle competizioni femminili olimpiche.
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La battaglia tra femministe e transessuali va avanti oramai da un pezzo, al punto che il mondo transessualista ha trovato un acronimo per definire le femministe che non accettano il dogma transgenderro imposto ora all’intera società occidentale: le chiamano TERF, trans-exclusionary radical feminists ossia femministe radicalo trans-escludenti.
Il caso più celebre di persona definita TERF per aver espresso dubbi sul fatto che maschi biologici possano essere definiti «donne» è stata la scrittrice di Harry Potter JK Rowling, che è peraltro la donna più ricca del Regno Unito.
In Europa si era avuto il caso della norvegese Christina Ellingsen, dell’organizzazione femminista globale Women’s Declaration International (WDI), è sotto indagine della polizia per aver fatto la denuncia in un tweet in cui ha criticato il gruppo di attivismo trans FRI. «Perché insegna ai giovani che i maschi possono essere lesbiche? Non è una terapia di conversione?» avrebbe twittato la Ellingsen.
Il caso si replicò in Norvegia con l’attrice e cineasta Tonje Gjevjon, una lesbica nota nella cultura popolare del Paese, che osò scrivere su Facebook che «è semplicemente impossibile per gli uomini diventare lesbiche quanto lo è per gli uomini rimanere incinti. Gli uomini sono uomini indipendentemente dai loro feticci sessuali». L’attrice fu quindi informata di essere sotto indagine e di rischiare tre anni di carcere per l’espressione delle sue opinioni.
Come riportato da Renovatio 21, a fine 2020 la Norvegia ha adottato una nuova legge penale che punisce le persone per aver detto qualcosa di considerabile come incitamento all’odio nei confronti di persone transgender anche nel contesto della propria casa o conversazioni private.
Più recente il caso dell’attivista brasiliana per i diritti delle donne Isabella Cepa, la quale ha ottenuto lo status di rifugiata in un Paese europeo non specificato, dopo essere stata accusata di reati penali in Brasile per aver definito un politico transgender da uomo a donna come un uomo.
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Immagine: The Girl Guides Association in Britain 1914-1918; un gruppo di Guide posa per una fotografia nel Regno Unito durante la Prima Guerra Mondiale.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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