Gender
La CEDU: l’Ucraina ha violato i diritti dei gay

La Corte Europea dei Diritti dell’uomo (CEDU) ha ordinato all’Ucraina di risarcire i danni a una coppia gay dopo molteplici tentativi falliti di registrare il loro matrimonio nel Paese. La corte ha annunciato la sua sentenza unanime giovedì in un comunicato stampa.
I due querelanti, Andrey Maymulakhin e Andrey Markiv, nati rispettivamente nel 1969 e nel 1984, sono una coppia gay di Kiev.
I due, che «vivono insieme in una relazione stabile e impegnata dal 2010», hanno fatto domanda a sette uffici per sposarsi nell’ottobre 2014. Tutti gli organi governativi hanno rifiutato di registrare il loro matrimonio, citando la costituzione dell’Ucraina e il suo codice di famiglia, che definiscono matrimonio come unione tra un uomo e una donna.
Nonostante il fatto che i matrimoni tra persone dello stesso sesso rimangano illegali nel paese, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto che il rifiuto costituisse una violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
In particolare, il rifiuto di trascrivere il matrimonio costituisce una violazione dell’articolo 14, che vieta la discriminazione, nonché dell’articolo 8, che sancisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, ha osservato il tribunale.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato Kiev a risarcire i danni alla coppia, assegnando 32 euro di danno patrimoniale, 5.000 euro di danno morale e 4.000 euro di spese a ciascuno dei querelanti.
La sentenza è stata elogiata come «buona notizia» da Inna Sovsun, una delle più grandi sostenitrici del matrimonio tra persone dello stesso sesso in Ucraina, ex viceministro della cultura e deputato del partito Golos, che si autodefinisce «liberale» e «pro-europeo». La sentenza dovrebbe aprire la strada al riconoscimento definitivo dei matrimoni tra persone dello stesso sesso in Ucraina, ha affermato in un post su Facebook.
«Con la sua decisione, la CEDU ha obbligato l’Ucraina a riconoscere la relazione delle coppie LGBT. Ciò significa che l’Ucraina, in quanto parte della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, deve adottare una legge che riconosca legalmente le coppie dello stesso sesso e offra loro l’opportunità di registrare la loro relazione come una famiglia», ha scritto.
Come riporta RT, a marzo, Sovsun ha sponsorizzato un disegno di legge che legalizza le unioni civili tra persone dello stesso sesso. All’epoca, sosteneva che la mossa avrebbe soddisfatto gli «alleati occidentali» di Kiev, oltre a premiare il servizio dei soldati LGBTQ nel conflitto in corso con la Russia.
L’articolo 51 della Costituzione ucraina definisce specificamente il matrimonio come unione volontaria tra un uomo e una donna. Non esiste quini alcun riconoscimento legale per il matrimonio tra persone dello stesso sesso, né esiste alcun tipo di riconoscimento più limitato per le coppie dello stesso sesso.
Tuttavia il 23 novembre 2015, dopo il golpe di Maidan, il governo di Kiev ha approvato un piano d’azione per l’attuazione della «Strategia nazionale sui diritti umani fino al 2020», che prevede la promessa di redigere entro il 2017 un disegno di legge che istituisca le unioni civili registrate per le coppie eterosessuali e omosessuali,
Il progetto non è andato speditamente: all’inizio del 2018, il ministero della Giustizia aveva dichiarato che «lo sviluppo e la presentazione al governo di un disegno di legge sulla legalizzazione di un’unione civile registrata in Ucraina non possono essere attuati» a causa di «numerosi appelli dei Consigli regionali, del Consiglio delle Chiese e di altre organizzazioni religiose».
Nel giugno 2018, il ministero della Giustizia ha confermato che attualmente «non esistono basi legali» per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e le unioni civili in Ucraina.
Nel luglio 2022, una petizione in Ucraina che chiedeva la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso ha raggiunto oltre 28.000 firme e tutte le petizioni in Ucraina che superano le 20.000 firme avviano automaticamente l’esame del Presidente dell’Ucraina.
Il 2 agosto 2022, in risposta alla petizione, Zelens’kyj ha chiesto al governo ucraino di prendere in considerazione la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, affermando anche che non potrebbe esserci alcuna azione finché la guerra russo-ucraina continua, poiché la costituzione non può essere modificata in tempo di guerra.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso era emersa la bizzarra notizia secondo cui una petizione ad Odessa chiedeva di sostituire una statua di Caterina la Grande – zarina che fondò la città sul Mar Nero – con un monumento all’attore porno gay americano Billy Herrington.
Il feeling tra la causa ucraina e quella dell’omosessualismo organizzato si era notata quando, per il gay pride dublinese 2022, uno degli organizzatori ebbe l’idea di fondere la bandiera di Kiev con quella dell’arcobaleno LGBT, pardon, 2SLGBTQI+.
La transessualità è classificata come disturbo psichiatrico in Ucraina. La chirurgia di cambio del sesso è legale, ma è consentita solo a persone di età superiore ai 25 anni.
Nell’aprile 2016, il ministero della Salute ucraino ha emanato nuovi regolamenti che disciplinano la donazione di sangue, consentendo agli uomini gay e bisessuali di donare il sangue. In precedenza, il ministero della Salute elencava l’omosessualità come un «comportamento a rischio» per il quale i donatori non potevano donare il sangue.
Immagine di OSKAR IANSONS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)
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Vescovo austriaco nominato da Bergoglio assume omosessuale «sposato» come segretario personale

Un vescovo austriaco ha nominato un uomo dichiaratamente omosessuale e civilmente «sposato» come suo segretario personale. Lo riporta Novus Ordo Watch.
Il vescovo Johannes Freitag, vescovo ausiliare della diocesi di Graz-Steckau, avrebbe assunto D. K.-W. come suo segretario particolare. Monsignor Freitag è stato nominato vescovo ausiliare di Graz-Steckau il 31 gennaio 2025 da Bergoglio.
Una foto sul profilo Instagram del partner dell’uomo li mostra mentre celebrano il loro quarto anniversario di «matrimonio». Una foto sul sito web della Salinenmusik Altaussee documenta la cerimonia, avvenuta il 21 luglio 2018.
Prima di diventare segretario di monsignro Freitag, K.W. avrebbe lavorato come segretario generale della comunità ebraica di Graz, come indica una versione archiviata del sito web. Non è chiaro se aderisca o meno ai principi dell’ebraismo, della fede cattolica o di un altro credo.
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Il sito web della diocesi indica K.-W. come segretario e maestro di cerimonie di Freitag, riporta LifeSite.
L’uomo possiederebbe anche competenze sartoriali professionali e le avrebbe dimostrate disegnando i costumi per un evento LGBT Pride austriaco chiamato Tuntenball, come sarebbe rivelato un articolo della rivista arcobaleno Panthera del febbraio 2016
La diocesi di Graz-Steckau è guidata dal vescovo Wilhelm Krautwaschl che, nel dicembre 2023, ha accolto con favore il documento vaticano sulle «benedizioni» per le persone dello stesso sesso, Fiducia Supplicans.
«Chiunque chieda una benedizione dimostra di aver bisogno della presenza salvifica di Dio, e questa benedizione non deve essere negata», ha affermato Krautwaschl.
Il presule austriaco ha sostenuto che l’ultimo documento vaticano è una continuazione del metodo di «cura pastorale» praticato da papa Francesco fin dalla sua lettera post-sinodale Amoris Laetitia, che sembrava dare autorità alla Comunione per i divorziati «risposati».
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Immagine degli interni barocchi del Duomo di Graz
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Il cardinale Zen condanna il «pellegrinaggio» LGBT nella Basilica di San Pietro: «offesa a Dio»

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Trump prende in giro l’ideologia transgender «woke» nell’incontro con il premier del Canada

Durante un incontro di persona con il primo ministro canadese Mark Carney, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha trattenuto le sue critiche, attaccando apertamente l’ideologia transgender estrema e «woke», in particolare la partecipazione di uomini negli sport femminili e le mutilazioni genitali sui minori.
«Non abbiamo sport maschili e femminili. Voglio dire, cose basilari. Non ti porteremo via un figlio e non gli cambieremo il sesso», ha dichiarato a Carney alla Casa Bianca.
Trump ha poi rincarato la dose, dicendo al primo ministro canadese: «Non faremo cose del genere. Quello che stanno facendo al Paese è incredibile. E l’hanno fatta franca, con tutta la loro roba woke, e ora è finita. E noi abbiamo un Paese che si basa sul buon senso, sulla forza e sull’intelligenza».
BREAKING: President Trump calls out the trans insanity right in front of Canada PM Carney whose child is a trans activist. https://t.co/9TThX5Auip pic.twitter.com/bdYRgymB9P
— John-Henry Westen (@JhWesten) October 7, 2025
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Carney ha una figlia che si identifica come non binaria. Il governo federale liberale canadese, precedentemente guidato da Justin Trudeau e ora da Carney, ha investito miliardi per promuovere l’agenda LGBT.
Carney si trovava a Washington per discutere di accordi commerciali con Trump. Al termine dell’incontro, ha dichiarato che il Canada intende investire 1.000 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi anni, a condizione che si raggiunga un’intesa commerciale.
In passato, Trump ha proposto pesanti dazi doganali sui prodotti canadesi e ha più volte suggerito che il Canada diventi uno stato americano, spesso accompagnando tali dichiarazioni con l’introduzione o la discussione di dazi sui prodotti canadesi.
Durante il vertice del G7 di giugno, tenutosi nella zona di Kananaskis, in Alberta, Carney ha lodato la «leadership» mondiale di Trump, nonostante avesse espresso critiche significative nei suoi confronti durante la campagna elettorale.
Le evidenze indicano che le persone sottoposte a procedure di «transizione di genere» hanno un rischio maggiore di suicidio rispetto a coloro che non si sottopongono a tali interventi irreversibili. Oltre a sostenere la falsa convinzione che il sesso di una persona possa essere modificato, gli interventi chirurgici e i farmaci per le persone transgender sono stati associati a danni fisici e psicologici permanenti, tra cui malattie cardiovascolari, perdita di densità ossea, cancro, ictus, coaguli di sangue e infertilità.
Nel frattempo, uno studio sugli effetti collaterali degli interventi chirurgici di «cambio di sesso» ha rilevato che l’81% di coloro che vi si sono sottoposti negli ultimi cinque anni ha riferito di aver provato dolore anche con i normali movimenti nelle settimane e nei mesi successivi, oltre a numerosi altri effetti collaterali negativi.
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Immagine da Twitter
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