Bizzarria
Signore biellese si presenta con un braccio di silicone all’hub vaccinale: denunciato
Tardo pomeriggio di giovedì 2 dicembre 2021: il secondo anno pandemico è agli sgoccioli. La fantasia delle persone in cerca di una via di fuga dal totalitarismo vaccinale, no.
Leggiamo così la storia di un anonimo 50enne che si sarebbe presentato presso un hub vaccinale a Biella con un «finto avambraccio». Lo riporta il sito Notizieoggi.it., che si occupa delle cronache locali di quelle parti.
Apprendiamo che la protesi che sarebbe stata impiegata consta in un «deltoide in silicone».
«Nonostante l’applicazione in silicone fosse molto simile alla vera pelle, il colore e la percezione al tatto hanno insospettito l’operatrice sanitaria impegnata nella vaccinazione, che ha chiesto quindi alla persona di mostrare per intero il proprio braccio» scrive Notizieoggi. «Una volta scoperto, il soggetto ha cercato di convincere l’operatrice a chiudere un occhio. Verrà invece denunciato ai carabinieri e l’Asl segnalerà il caso anche in Procura».
Vi sono le reazioni di politici e amministratori.
«Il caso rasenta il ridicolo, se non fosse che parliamo di un gesto inaccettabile di fronte al sacrificio che la pandemia sta facendo pagare a tutta la nostra comunità, in termini di vite umane e di costi sociali ed economici» hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte e l’assessore alla Sanità Luigi, lodando l’eroismo della vaccinatrice che ha sventato il piano diabolico a base di finto deltoide. «La prontezza e la bravura dell’operatrice hanno rovinato i piani di questo soggetto che ora ne risponderà alla giustizia».
Giù duri.
Vi era un tempo in cui una parte della società tendeva a dare dei reati una giustificazione sociologica: se ha rapinato una banca è perché aveva fame. In questo caso non vediamo la fila di pensatori che si pongono le domande sul perché di questo gesto.
Facciamo noi qualche domanda: potrebbe essere che il signore in questione è incensurato? Non lo sappiamo, ma per qualche motivo lo potremmo immaginare , come potremmo immaginare che potrebbe non aver ingannato nessuno in vita sua.
Magari potrebbe avere comprato il deltoide di silicone su Amazon il giorno prima?
Deltoidi in silicone, ma esistono? Mai sentiti. Anzi, adesso andiamo a vedere… ecco, sì, in effetti ne vendono, non costano nemmeno poco. Questo che vediamo qui non ci sembra convincentissimo…
Immaginiamo i sudori freddi del 50enne, dall’apertura del pacco, alla vestizione, sino al viaggio nel centro di siringamento mRNA.
Così come immaginiamo che potrebbe trattarsi di una persona spaventata dalla nuova stretta draghiana – il nuovo obbligo – in arrivo tra due settimane, il super green pass. Forse che la sua vita si complicherà all’inverosimile, sino a magari mettere in discussione la sua forma di sostentamento – il lavoro? Potrebbe essere.
E se fosse che aveva solo paura del vaccino? E se fosse che si tratta di una cosa che non vuole fare, ma che di fatto lo Stato (e i comuni, e le aziende, e qualche famigliare stronzo) lo stanno obbligando a farlo, pena la distruzione della sua vita?
Non possiamo sapere cosa avesse in mente.
Il problema è che quello che aveva in mente questo povero signore non vuole saperlo nessuno.
La sua volontà, la sua persona, non contano nulla.
Il mondo moderno ha un cuore di silicone, o forse proprio non ce lo ha, non ce lo deve avere programmaticamente. Altrimenti non sarebbe capace delle paure e delle violenze a cui stiamo assistendo nell’ora presente.
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Animali
Trafficante di droga latitante catturato mentre passeggiava con un delfino morto
La polizia russa ha arrestato un sospettato di traffico di droga di 40 anni, dopo che è stato visto dalle telecamere a circuito chiuso mentre trasportava con disinvoltura quello che è stato descritto come un «delfino morto» nella località di Sochi sul Mar Nero.
Un bizzarro video che circola online mostra l’uomo, che era su una lista di ricercati, mentre trasporta il cetaceo defunto nel suo appartamento.
La polizia locale ha detto giovedì che dopo aver esaminato il filmato, ha identificato l’uomo come un fuggitivo della regione di Mosca, ricercato con l’accusa di traffico di droga.
A russian man wanted for drug dealing was caught after walking down the streets with a dead dolphin. pic.twitter.com/sSEPZ3Qjg3
— BroSINT 69™ (@osint_69) April 26, 2024
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La polizia russa ha descritto l’animale come un «delfino morto», anche se i filmati suggeriscono che in realtà si trattasse di una focena, una piccola specie di balena imparentata più con i beluga e i narvali che con i delfini.
L’animale era già morto quando il sospettato lo ha trovato sulla spiaggia, ha osservato la polizia, senza spiegare perché avesse deciso di portarlo con sé.
Il sospettato è stato preso in custodia nella sua residenza nella cittadina balneare di Adler, appena a sud di Sochi. Tra breve sarà consegnato alle autorità della regione di Mosca per affrontare l’accusa di traffico di droga in quantità eccezionalmente elevate. Se ritenuto colpevole, rischia tra i 15 e i 20 anni dietro le sbarre.
Come riportato da Renovatio 21, il traffico di droga e le grandi creature marine si sono incrociati in un’altra storia di questi tempi, quella degli squali strafatti di cocaina a causa dei carichi criminali finiti in mare.
È noto che cetacei sono stati addestrati per fini militari, al punto che vi è un beluga in Norvegia sospettato di essere una spia russa. È possibile che le organizzazioni criminali utilizzino i mammiferi marini per i loro loschi piani?
Ci chiediamo quindi: che anche la focena morta del Mar Nero fosse direttamente coinvolta in uno schema di narcotraffico?
Dopo le nefandezze viste in questi ultimi mesi da parte di orche, delfini e balenotteri, niente ci potrebbe ancora stupire.
Anzi diciamo pure che non vi sarebbe nessuna sorpresa a scoprire che la bestia marina era in realtà il vero capo del traffico criminale.
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Bizzarria
Accademici della Nuova Guinea attaccano Biden per i discorsi sullo zio cannibalizzato
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Bizzarria
Donna trasporta cadavere in banca per avere un prestito
Una donna in Brasile è stata presa in custodia dopo aver trasportato il cadavere di un uomo anziano in una banca, sostenendo che era suo zio e che avrebbe firmato un prestito, secondo quanto riferito dai giornali locali, che citano la polizia locale.
Erika de Souza Vieira Nunes, che affermava di essere la nipote e badante del 68enne Paulo Roberto Braga, martedì ha portato il cadavere in una banca in un sobborgo di Rio e ha detto al cassiere che l’uomo voleva un prestito di 17.000 reais (circa 3000 euro).
Lei teneva una penna e spostava la mano in avanti senza ottenere alcuna risposta, come mostra il filmato della telecamera di sicurezza della banca.
«Zio, stai ascoltando? Devi firmare», avrebbe detto, suggerendo di firmare per lui. «Firma, così non mi fai più venire il mal di testa, non ne posso più», aggiunse la donna, afferrando da dietro il collo dell’uomo con la mano.
«Non penso che stia bene. Non ha un bell’aspetto», ha osservato diffidente un dipendente, con Nunes che ha risposto «Non dice niente, è fatto così».
🇧🇷 #Brasil
📹 A woman in Brasil brought her dead uncle to the bank in order to take credit in the name of dead man.
Bank clerks realized the situation and called the police. pic.twitter.com/D2CDMRizNS
— Journalite (@journaIite) April 17, 2024
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Poi si è rivolta al defunto: «Se non stai bene, ti porto in ospedale».
Il personale della banca si è insospettito poiché la testa dell’uomo continuava a cadere all’indietro e hanno chiamato la polizia. che hanno arrestato sul posto la donna. La Nunes è stata accusata di frode. Il cadavere è stato portato all’obitorio.
«Sapeva che era morto… era morto da almeno due ore», ha detto mercoledì l’ufficiale investigativo, Fabio Luiz Souza, al programma di notizie Bom Dia Rio. «Non mi sono mai imbattuto in una storia come questa in 22 anni», ha aggiunto il poliziotto, il quale ha riferito che segni visibili di livor mortis (la decolorazione del corpo nei cadaveri) non lasciano dubbi sullo stato del Braga.
Successivamente è stato stabilito che Braga era morto diverse ore prima del suo viaggio in banca. La polizia ha detto che esaminerà le circostanze della morte dell’uomo e cercherà di determinare se Nunes è effettivamente sua nipote e se altre persone sono state coinvolte nel presunto tentativo di commettere una frode bancaria.
La vicenda fa pensare ad una pellicola di fine anni Ottanta oramai dimenticata, Weekend at Bernie’s (in italiano Weekend con il morto), dove una coppia di amici, sorpresi dalla morte improvvisa del loro ricco ospite, cominciano a portarlo in giro fingendo che sia ancora vivo.
In molti usano la trama del film per descrivere la situazione della Casa Bianca sotto Joe Biden, il quale, peraltro ha appena raccontato una poderosa balla a base proprio di uno zio morto, in questo caso mangiato da cannibali guineani.
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