Immigrazione
Immigrazione: una minaccia da parte di Draghi?
Mentre a Trieste si manganella e si bersagliano donne e madri di famiglia con lacrimogeni e idranti, si susseguono gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane e del resto lo stesso Ministero dell’Interno, a ottobre 2021, ammette un incremento esponenziale degli sbarchi rispetto a tutto il 2020.
È però lo stesso Draghi, nel momento in cui scatena la guerra biotica contro milioni di cittadini italiani a dirci che «l’immigrazione è come la digitalizzazione, bisogna tutelare e sostenere sicuramente durante la transizione, ma sono fatti inevitabili, non ci sono muri da alzare ma bisogna prendere coscienza, tutelarsi e gestirli in maniera intelligente e con una visione, come sulla digitalizzazione».
«L’immigrazione è come la digitalizzazione (…) sono fatti inevitabili»
Il Draghi va però oltre dichiarando che «per trasformare i migranti in fratelli occorre saperli accogliere, bene e con il senso dell’importanza di essere italiani. Sennò non riusciremo ad accoglierli e ne faremo dei nemici. E ne abbiamo già fatti di nemici».
La dichiarazione, che suona come una minaccia nemmeno troppo velata e piuttosto inquietante postula qualcosa di ben comprensibile: rassegnatevi perché i migranti continueranno ad arrivare, vedete di accoglierli come fratelli, come italiani, o saranno vostri nemici, molti lo sono già e sono in mezzo a voi.
Conosciamo le libertà di movimento di cui godono delinquenti di ogni provenienza e sbandati raver mentre gli italiani sono sottoposti alla tortura di green pass e tamponi per poter nutrire loro stessi e le loro famiglie.
Sappiamo anche che molti migranti hanno delle abitudini affatto particolari che probabilmente secondo il Draghi dovremmo accettare e integrare nella quotidianità affinché non divengano nemici peggiori di quello che sono attualmente.
«Per trasformare i migranti in fratelli occorre saperli accogliere, bene e con il senso dell’importanza di essere italiani. Sennò non riusciremo ad accoglierli e ne faremo dei nemici. E ne abbiamo già fatti di nemici»
È tuttavia la prima volta che un politico italiano dichiara senza mezzi termini che i migranti sono nemici reali e potenziali e che continueranno ad arrivare.
Finora erano stati presentati «solamente» come portatori di valori positivi, di nuovi stili di vita e come «l’avanguardia della globalizzazione».
È tuttavia la prima volta che un politico italiano dichiara senza mezzi termini che i migranti sono nemici reali e potenziali e che continueranno ad arrivare
Perché tutto ciò avviene e continua ad avvenire in un Italia economicamente moribonda, sottoposta da marzo 2020 ad ogni genere di restrizioni ed ora anche al ricatto del green pass?
Perché gli sbarchi aumentano vertiginosamente anziché diminuire? Perché ciò fa parte del piano e perché risponde al principio dell’«ordo ab chao», concetto fondamentale per massonerie e culti diabolici che indica la volontà di creare un ordine dal caos, dal terrore e dallo scompiglio.
È pertanto necessario seminare paura e divisione, creare insicurezza per meglio dominare e per creare dalla distruzione e dalla discordia un Nuovo Ordine.
Significa ad esempio non punire i delinquenti, creare ad arte sacche di insicurezza invitando i cittadini a rassegnarsi a vivere come in zone di guerra.
Il rapporto ONU «Replacement migration» un tomo di 157 pagine (con una sezione dedicata all’Italia) risalente al 2001 da sbattere in faccia a chiunque vi accusi di complottismo quando parlate di «grande sostituzione» o di «piano Kalergi»
Il premier Draghi, oltre alla minaccia postula però anche un altro punto ossia che i migranti vanno accolti bene con il senso e l’importanza di essere italiani, il che vale a dire che costoro, una volta sbarcati, sono dunque già italiani.
Draghi non si è inventato nulla in quanto si tratta di un discorso che da anni circola in ambienti accademici ed a livelli ben più alti come attesta il rapporto ONU, ST/ESA/SER.A/206 «Replacement migration» (Migrazione di sostituzione), ormai sempre più difficile da reperire online, e da considerarsi come la vera e propria road map delle politiche migratorie attualmente in atto a livello europeo.
È un tomo di 157 pagine (con una sezione dedicata all’Italia) risalente al 2001 da sbattere in faccia a chiunque vi accusi di complottismo quando parlate di «grande sostituzione» o di «piano Kalergi».
Nicolò Volpe
Immagine d’archivio
Immigrazione
Ogni giorno spariscono dai centri di accoglienza 50 bambini
Oltre cinquanta bambini e ragazzi ogni giorno risultano dispersi dai centri di accoglienza per minori stranieri soli in Europa, con un totale di almeno 51.439 nel corso di tre anni. Lo riporta l’agenzia ANSA.
Si tratta di migranti bambini giunti nel continente senza la presenza di adulti di riferimento. In Italia, solamente, sono stati segnalati circa 23.000 casi di sparizione.
I dati sono stati raccolti dal gruppo di giornalisti «Lost in Europe» nel periodo 2021-2023 in 30 Paesi, tra cui 27 membri dell’Unione Europea, il Regno Unito, la Svizzera e la Norvegia.
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L’Italia si colloca al primo posto con 22.899 casi di allontanamento registrati in tre anni, di cui 10.100 solo nel 2023. Segue l’Austria con oltre 20.000 minori scomparsi complessivamente. Le nazionalità più rappresentate tra i minori dispersi sono quelle provenienti dall’Afghanistan, dalla Siria, dalla Tunisia, dall’Egitto e dal Marocco.
«I minori stranieri che si allontanano sono spesso preda della malavita o di sfruttatori» ha dichiarato all’ANSA Carla Garlatti, garante nazionale dell’Infanzia. «In un centro per ragazze minorenni ci hanno raccontato di come ogni notte sparissero una o due giovani e del fatto che spesso ci fossero macchine appostate all’esterno con persone che offrivano lavoro alle ragazze».
Lost in Europe aveva precedentemente condotto un’inchiesta simile nel 2021, riguardante il periodo compreso tra il 2018 e il 2020. In quel periodo, il numero di minori stranieri non accompagnati dispersi risultava essere di 18.000 in tre anni.
L’articolo dell’agenzia, che parla genericamente di «malavita» e «sfruttatori», non specifica con chiarezza che tipo di tratta sia – né adombra l’idea che forse molti immigrati minorenni in realtà minorenni non sono (per avere un’idea dell’età, le autorità arrivano a fare le radiografie delle ossa).
Ci resta quindi il dubbio: dove possono essere finiti questi 51 mila ragazzini spariti. Una cifra davvero immensa, che apre a diverse possibilità, non sempre però enunciabili pubblicamente. Ad esempio, l’ipotesi di un mercato degli organi non è qui discussa. Né quella, sussurrata in certi ambienti di fronte all’ennesimo caso di cronaca di bimbo svanito del nulla, di un traffico di bambini per sette parasataniche, che userebbero i piccoli in rituali di sacrificio umano.
Il fenomeno della sparizione dei bambini tiene spesso banco anche nelle cronache USA.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato nell’arco di sole due settimane, 27 bambini sono scomparsi nella città di Cleveland, nello Stato americano dell’Ohio. Nessuno ha idea di che fine questi bimbi possano aver fatto. Nel 2021 il Tennessee Bureau of Investigations (TBI) aveva invece annunciato di essere stato in grado di localizzare 150 bambini scomparsi in quei mesi.
La storia, tuttavia, invita a diffidare di alcune istituzioni, come chiaro nella vicenda dei Finders, un gruppo che i media definirono una «setta satanica». Nel 1987 la polizia di Tallahassee, in Florida, intervenne dopo una telefonata anonima che segnalava, in un parco pubblico, sei bambini malnutriti coperti di punture di insetti e graffi accompagnati da due uomini ben vestiti in un parco pubblico. I due uomini vennero arrestati per abusi su minori e sospetto di traffico di bambini attraverso i confini statali. I due uomini arrestati avevano più documenti d’identità falsi e venne compreso che si trattava di membri di un movimento noto come Finders.
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Un po’ comunità e un po’ setta, i Finders possedevano più proprietà nell’area di Washington. Secondo quanto riferito, l’indagine su queste proprietà ha trovato prove di pedopornografia e fotografie che mostravano l’allucinante scena di tre bambini e tre uomini vestiti di bianco che smembravano due capre. In altre foto erano ritratti rituali con sangue, in altre ancora bimbi in catene. Era stato notato che gli esami medici dei bambini mostravano segni di abuso sessuale e malnutrizione, nonché segni di morsi potenzialmente appartenenti a un essere umano adulto. Ad oggi, tuttavia, i rapporti medici e psicologici completi non sono stati resi disponibili per la visione pubblica.
Le indagini sui Finders sembrarono arenarsi più volte, tanto più che nel tempo emersero legami che il gruppo avrebbe avuto con la CIA.
Su tutto, emerge con evidenza un fatto: c’è sempre un grande appetito, da parte di mostri indicibili, per i bambini.
E quindi, dove sono quei 51 mila bambini immigrati spariti?
Ulteriore mistero, ulteriore orrore, che si aggiunge alla tragedia civile a lungo termine dell’immigrazione massiva, aumentata, invece che diminuire, con il governo «nazionalista» e «sovranista» di Giorgia Meloni è aumentata.
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Immigrazione
Gli stranieri sono responsabili del 77% dei casi di stupro risolti a Parigi nel 2023
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Immigrazione
Belgio, boom del voto musulmano a Bruxelles
Sul sito Figaro del 20 febbraio 2024, il senatore onorario belga Alain Destexhe scrive: «con un imam pakistano che ha recitato alcuni versi di una sura dal podio del Parlamento di Bruxelles, è stato compiuto un passo simbolico».
Questo imam è intervenuto ad un convegno «che mirava a mettere in luce i successi e l’integrazione economica e sociale (sic) della numerosa comunità pakistana di Bruxelles, ma la maggior parte dei relatori parlava in inglese o in urdu!»
Dovete sapere che «il deputato che ha seguito l’evento è il socialista Hasan Koyuncu, di origine turca. È il primo vicepresidente non del Parlamento di Bruxelles, ma di quello francofono di Bruxelles (benvenuti nella fabbrica del mondo delle istituzioni belghe), e sarà capolista del Partito socialista a Schaerbeek, uno dei i due comuni con la più forte comunità turca a Bruxelles, il prossimo ottobre, per le elezioni comunali».
Alain Destexhe precisa che «il 73% dei turchi in Belgio, che hanno per lo più la doppia nazionalità, hanno votato per Erdogan alle ultime elezioni presidenziali, molto più dei turchi in Turchia (52%)».
E aggiungeva: «il PS [Partito Socialista, ndt] è ormai soggetto all’Islam. Gran parte dei suoi rappresentanti eletti al Parlamento di Bruxelles, vere e proprie macchine elettorali, sono di religione o cultura musulmana. […] Bruxelles, la capitale d’Europa, è oggi una delle città più islamizzate del continente».
«Secondo Statbel, l’ufficio statistico belga, il 61% della popolazione di Bruxelles non è di origine europea e solo il 23% dei belgi è di origine belga, un caso unico per una capitale europea».
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Il 22 febbraio, sul sito The European Conservativ, il giornalista irlandese di stanza a Bruxelles, Thomas O’Reilly scriveva nello stesso senso:
«Un partito marxista-leninista con una forte base elettorale islamica è in testa nei sondaggi nella città di Bruxelles in vista delle elezioni nazionali ed europee, davanti agli ex liberali e verdi valloni, e raduna gli elettori musulmani scontenti della guerra intrapresa da Israele contro Hamas nel Striscia di Gaza».
«Il Partito dei Lavoratori del Belgio (PTB) ha guadagnato popolarità negli ultimi dieci anni facendo affidamento sugli elettori turchi e arabi grazie al suo deciso “antisionismo”. Oggi sembra essere il partito politico più popolare a Bruxelles, con il 21% del sostegno pubblico, mangiando voti precedentemente detenuti da altre convinzioni socialiste».
E ha aggiunto: «il Belgio non è l’unico a testimoniare la rapida ascesa della politica di fusione islamo-sinistra. Un nuovo partito lanciato dalla diaspora turca spera di entrare nel Bundestag tedesco».
«Nel frattempo, in Gran Bretagna, George Galloway [che si fa chiamare “Gaza George”] è ora il favorito per vincere le elezioni suppletive di Rochdale, con un forte sostegno da parte degli elettori musulmani di origine pakistana…». E infatti, il 1° marzo , George Galloway ha vinto le elezioni di Rochdale.
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Immagine generata artifizialmente
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