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Monsignor Williamson: Dio ha permesso a Satana di attaccare la Chiesa con il Concilio Vaticano II. Ma la Fede continua oltre la disperazione umana

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Riguardo alla crisi della Chiesa è molto illuminante l’interpretazione basata sui due elementi da sempre complementari ma che dal Concilio Vaticano II si sono separati, cioè la fedeltà alla Verità Cattolica e la fedeltà all’Autorità Cattolica (Commenti Eleison 726, 12 giugno) (CE 728, 26 giugno), ma può essere ancora più illuminante in rapporto all’annosa questione di come oggi debbano essere strutturati i difensori della vera Fede Cattolica.

 

Quelli che si potrebbero chiamare Cattolici «normali» sosterranno che l’Autorità è così intrinseca alla Chiesa che i difensori della Verità che si allontanano dall’Autorità alcuna non vanno da nessuna parte, e anzi, possono solo che dissolversi nel nulla.

 

A Papa Leone XIII fu data una visione di Dio che concedeva di nuovo piena libertà a Satana di attaccare la Chiesa, così come, un secolo dopo, accadde col Vaticano II, quando Satana di fatto travolse anche l’Autorità della Chiesa

Quelli che si potrebbero chiamare Cattolici «anormali» risponderanno, con questi «Commenti», che poiché la Verità Cattolica è lo scopo stesso dell’Autorità Cattolica (CE 726), allora coloro che possiedono veramente la Verità Cattolica non hanno bisogno, eccezionalmente, a rigore, di ulteriori sovra-strutture che li tengano insieme. Perché se, come dice il proverbio, «La Verità è potente e prevarrà», allora unirà anche.

 

Normalmente, da quando Nostro Signore ha fondato la Sua Chiesa, essa ha dovuto farsi strada in un territorio ostile, cioè in un mondo di cui il Diavolo è Principe (Gv. XIV, 30), a causa del peccato originale. In questo mondo Gesù lo scacciò per mezzo della Croce (Gv. XII, 31), ma lasciò l’uomo con le ferite del peccato originale, così che l’uomo continuò ad aver bisogno di tutta l’Autorità della Chiesa per custodire la Verità della Chiesa (CE726). Ma dopo 19 secoli a Papa Leone XIII fu data una visione di Dio che concedeva di nuovo piena libertà a Satana di attaccare la Chiesa, così come, un secolo dopo, accadde col Vaticano II, quando Satana di fatto travolse anche l’Autorità della Chiesa.

 

In che modo Dio aveva previsto di proteggere ora la Sua Verità dall’anarchia nella Sua Chiesa? La sopravvivenza della Chiesa non è mai stata in discussione (Mt. XXVIII, 20). Cosa farebbe Dio per proteggere la Sua Chiesa? Deliberatamente Egli aveva permesso che la sua normale Autorità fosse infranta. A cosa Lui ha previsto di ricorrere?

 

Possiamo vederlo sicuramente tutto intorno a noi. Sin dal 1965, quando il Vaticano II si è ufficialmente concluso, i Cattolici hanno avuto mezzo secolo per abituarsi ad un’Autorità che si svuotava sempre più di quella Verità Cattolica che è il suo scopo e giustificazione da insegnare.

 

Di conseguenza i Cattolici hanno abbandonato la Chiesa? Sì, molti si sono rivolti alle false religioni o hanno rinunciato del tutto alla religione, ma non tutti. Pecore che custodiscono la Fede si possono trovare sparse in tutte le direzioni a causa del loro Pastore il Papa che è stato colpito, ma si trovano ancora in tutta la Chiesa ufficiale, nei gruppi Ecclesia Dei, nella Fraternità San Pio X, nella Fraternità San Pietro, nella «Resistenza», fra i sedevacantisti e così via. Sono tutti passibili di scomunicarsi a vicenda, ma non è questo che importa.

Ciò che importa è che la Verità Cattolica alla quale sono tutti più o meno aggrappati, fino a quando non lasceranno andare, suppone che debbano tornare tutti di nuovo sotto l’Autorità Cattolica non appena essa ritorni sotto la Verità Cattolica, ma non prima

 

Ciò che importa è che la Verità Cattolica alla quale sono tutti più o meno aggrappati, fino a quando non lasceranno andare, suppone che debbano tornare tutti di nuovo sotto l’Autorità Cattolica non appena essa ritorni sotto la Verità Cattolica, ma non prima. Chiunque può prevedere che non tutte le pecore ora disperse troveranno ugualmente facile sottomettersi di nuovo all’Autorità, ma sarà altrettanto necessario se vogliono rimanere Cattoliche.

 

Intanto chi può dire che Dio abbia abbandonato le Sue pecore? La regola d’oro è che Egli non abbandona mai un’anima che prima non lo abbia abbandonato. In effetti molti di noi possiamo raccontare i modi straordinari con cui ci ha permesso, individualmente, di aggrapparci alla Fede, o addirittura di ritornarvi, e questo include la crisi della Chiesa stessa. Senza la follia dei modernisti saremmo continuati ad essere sonnambuli nella Fede fino alla morte.

 

È anche vero che può essere difficile trovare un gruppo a cui attaccarsi per vivere la Fede, ma se si cerca e si continua a cercare finché non si trova ciò di cui si ha bisogno, Dio non mancherà di fornirlo. Per circa 40 anni la Fraternità San Pio X è stata una vera oasi nel deserto, e ancora oggi molte anime vi trovano rifugio. Ora è Monsignor Viganò a sollecitarla a continuare ad anteporre la Verità all’Autorità deviata, la Fede all’«obbedienza».

Senza la follia dei modernisti saremmo continuati ad essere sonnambuli nella Fede fino alla morte

 

Quindi i manuali di teologia di ieri (fili di perle Cattoliche) avevano ragione quando dicevano cose come: «Nessuna eresia può venire dal Papa perché allora la situazione della Chiesa sarebbe disperata». Quella situazione è davvero ora umanamente senza speranza, ma i manuali dovrebbero aggiungere il «umanamente», perché avevano dimenticato che ciò che può davvero essere senza speranza per gli uomini può essere un gioco da ragazzi per Dio.

 

Kyrie eleison.

 

 

Mons. Richard Williamson

Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X

 

 

 

Scritto apparso nei Commenti Eleison di Monsignor Richard Williamson sul sito della St.Marcel Initiative

 

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

 

Immagine © Renovatio 21

 

 

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La Dignitas Infinita di papa Francesco contraddice la dottrina della Chiesa su pena di morte e sulla guerra: parla il vescovo Eleganti

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Renovatio 21 riporta questo testo del vescovo svizzero Marian Eleganti apparso su LifeSiteNews.

 

Si intitola Dignitas infinita l’ultimo documento del Dicastero per la dottrina della fede e attribuisce «dignità infinita» all’essere umano. Preferisco il termine «dignità inviolabile». Dovremmo invece riservare a Dio la categoria «infinito», perché si applica realmente solo a Lui. Tutte le creature sono «finite» o «contingenti». La «dignità infinita» per gli esseri umani sembra grandiosa e in qualche modo irrazionale.

 

Nel Libro della Genesi la pena di morte è giustificata dal fatto che l’uomo è fatto a immagine di Dio. Secondo il primo libro delle Sacre Scritture, se qualcuno uccide un altro essere umano, merita di morire. Perché? Perché ha misconosciuto la dignità di essere immagine di Dio nel prossimo e non ha rispettato l’inviolabilità ad essa connessa. Commettendo un omicidio, perde (latae sententiae) il proprio diritto alla vita. Viene punito con la morte.

 

La pena di morte viene così giustificata qui con la dignità dell’uomo come immagine di Dio, mentre nel documento del Dicastero per la Dottrina della Fede viene respinta con la stessa argomentazione. Questa è una contraddizione.

 

Papa Francesco e il suo protetto e ghostwriter, il cardinale Fernandez, con la loro posizione si allontanano dalla tradizione e si confrontano con grandi studiosi cattolici che hanno pensato diversamente al riguardo e hanno giustificato la dottrina tradizionale della guerra giusta e della pena di morte con criteri basati sulla giustizia in modo razionale vincolato dalla teologia della rivelazione.

 

Le loro argomentazioni dovrebbero essere affrontate e se ne dovrebbero fornire di migliori. Ma aspettiamo invano. Allora come può essere giustificata l’autodifesa dell’Ucraina se gli atti di guerra o le guerre non possono essere giustificate in nessun caso – nemmeno nell’autodifesa (cfr. la tradizionale dottrina della guerra giusta)? A questo scopo devono esistere criteri oggettivi e razionali. L’insegnamento tradizionale della Chiesa ce li ha forniti. Oggi riscriviamo semplicemente il catechismo.

 

Non sono un sostenitore della pena di morte, e l’esperienza di come e da chi è stata ed è praticata in tutto il mondo nel passato e nel presente dà motivo di metterla in discussione e rifiutarla in questa forma. Ma chi la mette al bando in ogni caso come ultima ratio, mette in discussione la Parola di Dio e, su questa base, la tradizione pedagogica della Chiesa. Presumono di saperne di più oggi. I dubbi sono appropriati.

 

Si ricorda (CCC [ Il Catechismo della Chiesa Cattolica ] 1997/2003):

 

2267 [sulla pena di morte] L’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell’identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani.

 

Se, invece, i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall’aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l’autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana.

 

Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l’ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo « sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti»( Evangelium Vitae 56).

 

2309 [sulla guerra giusta]: Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:

 

— che il danno causato dall’aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;

 

— che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;

 

— che ci siano fondate condizioni di successo;

 

— che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.

 

Marian Eleganti

Vescovo

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Ateismo fluido e magistero liquido

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Nel 1987 è apparso il libro La soft-ideologie, scritto da François-Bernard Huygue e Pierre Barbès.   I due autori hanno presentato il loro lavoro così: «i tempi sono duri, le idee sono morbide… L’ideologia morbida è affari e diritti umani…, il mercato azionario e la tolleranza, l’individualismo e la carità -rock , Tapie e Coluche…»   «Mescolata insieme ai resti intellettuali dei decenni precedenti, l’ideologia soft mescola management conservatore e sogni del Sessantotto, idee confuse e moralismo vago, inni alla modernità e ritorno agli ideali del XVIII secolo. Assicura un consenso apatico sull’essenziale. Promuove la rassegnazione alla forza delle cose ed esalta le piccole gioie».   Esiste una teologia morbida ? Lo si potrebbe credere leggendo i documenti episcopali pubblicati alla vigilia delle prossime elezioni europee. Tutto va bene: rispetto e promozione della dignità di ogni persona umana, solidarietà, uguaglianza, famiglia e sacralità della vita, democrazia, libertà, sussidiarietà, salvaguardia della nostra Casa comune…   Troviamo tutti i «sovranisti del clima», come dicono alcuni vaticanisti ironici e disillusi.   Con più serietà, il cardinale Robert Sarah preferisce parlare di «ateismo fluido e pratico». Un ateismo fluido che «scorre nelle vene della cultura contemporanea», che «non pronuncia mai il suo nome ma si infiltra ovunque anche nei discorsi ecclesiali», il cui «primo effetto è una forma di letargo della fede: anestetizza la nostra capacità di reazione, di riconoscere l’errore, il pericolo. Si è diffuso in tutta la Chiesa».   Un ateismo pratico, conclude il cardinale Sarah, che si fonda essenzialmente «sulla paura di essere in contraddizione con il mondo». Sappiamo però che Gesù Cristo è «un segno esposto alla contraddizione» (Lc 2,34).   Inutile dire che, di fronte a questo «ateismo fluido», un «magistero liquido» non solo è impotente ma, peggio ancora, complice.   Tuttavia, a Saint-Pierre a Roma, se guardiamo il fregio della traversa della cupola, possiamo leggere a grandi lettere blu su fondo oro: Tu es Petrus et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam et tibi dabo claves Regni cælorum, «tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e ti darò le chiavi del Regno dei cieli» (Mt 16,18-19).   La Chiesa non è costruita sulla palude della postmodernità, ma sulla pietra. Su Pietro che è il Vicario di Cristo.   Abate Alain Lorans   Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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Stati Uniti, un disegno di legge dichiara antisemita il Nuovo Testamento

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La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge volto ad adottare una definizione di antisemitismo che include l’affermazione secondo cui gli ebrei sarebbero stati coinvolti nell’esecuzione di Gesù Cristo. Pertanto, il Nuovo Testamento diventerebbe legalmente un testo antisemita.

 

La guerra di Gaza e la posizione degli Stati Uniti rischiano di avere un impatto formidabile sul Nuovo Testamento. Il disegno di legge arriva in un momento in cui le università americane sono state teatro di manifestazioni filo-palestinesi che, secondo i loro detrattori, sono talvolta sfociate nell’antisemitismo. Per molti politici, criticare l’invasione equivale ad antisemitismo.

 

Il Congresso ha approvato questo disegno di legge il 1° maggio 2024, che imporrebbe al Dipartimento dell’Istruzione di utilizzare la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) nell’applicazione delle leggi antidiscriminazione. Molti membri del Congresso, sia democratici che repubblicani, che affermano di essere cristiani hanno votato a favore.

 

«L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa attraverso l’odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette contro individui ebrei e non ebrei e/o le loro proprietà, contro le istituzioni della comunità ebraica e le strutture religiose», si legge in questa definizione.

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Il disegno di legge ha ricevuto il sostegno di 320 membri del Congresso, mentre 91 hanno votato contro. Va notato che la definizione implica che l’antisemitismo si esprime attraverso l’uso di simboli e immagini associati all’antisemitismo classico – ad esempio, l’affermazione che gli ebrei hanno ucciso Gesù o l’accusa di omicidio rituale per caratterizzare Israele o gli israeliani.

 

Il testo del disegno di legge afferma che richiederà al Dipartimento dell’Istruzione di “considerare la definizione di antisemitismo come parte della valutazione del Dipartimento per stabilire se la pratica sia motivata da intenti antisemiti” quando indaga sulla presunta discriminazione antisemita negli istituti scolastici superiori.

 

Gli oppositori della misura hanno messo in guardia. La rappresentante Marjorie Taylor Greene ha scritto: «L’antisemitismo è un male, ma oggi non voterò per l’Anti-Semitism Awareness Act del 2023 (HR 6090) che potrebbe condannare i cristiani di antisemitismo per aver creduto al Vangelo che dice che Gesù fu consegnato a Erode perché fosse crocifisso dai Giudei».

 

«Se sostenete questo disegno di legge sull’incitamento all’antisemitismo, non solo state sputando sul Primo Emendamento, ma state anche palesemente negando la Bibbia», ha scritto la conduttrice televisiva Blaze Lauren Chen.

 

Oltre alla questione biblica, i critici sostengono che il disegno di legge minacci la libertà di parola e potrebbe portare a restrizioni ingiustificate sull’espressione politica. La fattibilità del disegno di legge nel Senato controllato dai democratici è incerta e la sua interpretazione è oggetto di un acceso dibattito, che riflette profonde divisioni nella politica degli Stati Uniti nei confronti di Israele.

 

La proposta ha anche diviso la comunità ebraica, con alcuni gruppi ebraici liberali che si oppongono alla misura in quanto troppo ampia.

 

Sembra che i repubblicani stiano cercando di sfruttare le divisioni interne su come gestire altre politiche di sicurezza nazionale, come la guerra in Ucraina. Questa legge e le misure di sorveglianza universitaria consentono ai conservatori di mostrare una posizione chiara a favore di Israele, evidenziando al contempo le divisioni tra i democratici.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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