Politica
Waltz è stato estromesso perché era troppo legato a Netanyahu?
Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz potrebbe essere stato licenziato da Trump perché considerato troppo vicino al premier israeliano Beniamino Netanyahu. Lo riporta il Washington Post.
Secondo quanto riportato dal WaPo, che cita tre fonti della Casa Bianca, il presidente avrebbe licenziato Waltz a seguito di un lento accumulo di frustrazioni accumulate nel corso di settimane.
Mentre il Signalgate – lo scandalo della chat tra vertici della difesa resa pubblica – è stato descritto come l’evento che ha segnato il suo destino, la difesa di Waltz di attacchi militari contro l’Iran, su cui era strettamente allineato a Netanyahu, non sarebbe di poco conto.
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Il Waltz avrebbe irritato Trump dopo una visita allo Studio Ovale all’inizio di febbraio del Netanyahu, quando il Consigliere per la Sicurezza Nazionale sembrava condividere la convinzione del leader israeliano che fosse giunto il momento di colpire l’Iran, secondo quanto riferito al WaPo da due fonti anonime della Casa Bianca.
Waltz, secondo le fonti, sembrava essersi impegnato in un intenso coordinamento con Netanyahu sulle opzioni militari contro l’Iran in vista di un incontro allo Studio Ovale tra il leader israeliano e Trump.
Waltz «voleva portare la politica statunitense in una direzione che non piaceva a Trump, perché gli Stati Uniti non avevano tentato una soluzione diplomatica», secondo una delle fonti.
«La questione è tornata a Trump e il Presidente non ne era contento», ha detto la fonte. Alcuni membri dell’amministrazione, secondo quanto riportato dal giornale di Washington, ritenevano che Waltz stesse cercando di far pendere la bilancia a favore di un’azione militare e stesse operando a stretto contatto con gli israeliani».
«Se Jim Baker avesse stretto un accordo collaterale con i sauditi per sovvertire George H.W. Bush, sarebbe stato licenziato», ha affermato un consigliere di Trump, riferendosi al Segretario di Stato di Bush. «Non si può fare. Si lavora per il presidente del proprio Paese, non per il presidente di un altro Paese».
Se le indiscrezioni pubblicate corrispondessero al vero, vi sarebbero due considerazioni da fare: la prima è che i tentacoli del governo israeliano si estendono davvero tanto, perfino dentro il gabinetto di potere di Washington nelle cerchie più alte; la seconda è che Trump non è allineato alle politiche dello Stato Ebraico come varie sue uscite e decisioni, notate dai critici, lasciano intendere.
Una terza conclusione a cui giungere: i neocon sono ancora vivi, e si infiltrano ovunque. Il progetto a cavallo del XXI secolo secondo cui andavano attaccati tutti i Paesi mediorientali (Iraq, Siria, Libia, etc.), e rimossi i loro governi anti-israeliani, sembra trovare compimento la spinta verso la guerra in Iran.
Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Politica
L’Ucraina vuole che l’Occidente paghi le elezioni
President Zelenskyy confirms Ukraine’s readiness for elections and calls on Parliament to prepare changes to the Constitution and laws. However, three basic questions must be solved first.
No missiles or drones can fly during the vote. The only realistic path is a ceasefire.… — Михайло Подоляк (@Podolyak_M) December 12, 2025
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Politica
Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»
La moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, ha provocato un’ondata di indignazione dopo aver definito le manifestanti femministe «salles connes», cioè «stupide stronze».
All’inizio di questa settimana è emerso un video (poi cancellato) in cui la first lady francese, domenica scorsa, chiacchierava in privato nel backstage con l’attore e comico ebreo sefardita Ary Abittan, in passato accusato di stupro. L’artista 51enne era in tournée per la prima volta dopo che i giudici istruttori avevano archiviato il caso per mancanza di prove.
La sera precedente, il collettivo femminista Nous Toutes («Tutte noi») aveva fatto irruzione nel suo spettacolo di cabaret: alcune attiviste, con maschere raffiguranti il volto dell’attore e la scritta «stupratore», si erano alzate in mezzo al pubblico gridando «Abittan stupratore» prima di essere accompagnate fuori.
Nel video trapelato, Abittan scherza sul fatto di sentirsi ancora nervoso, probabilmente temendo il ritorno delle manifestanti. Si sente chiaramente Brigitte Macron rispondere in tono scherzoso: «Se ci sono delle stupide stronze, le cacceremo via».
Martedì un portavoce dell’Eliseo ha spiegato che la first lady stava solo cercando di tranquillizzare l’attore e che il suo commento era diretto unicamente ai metodi radicali usati per interrompere lo spettacolo.
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Nonostante la precisazione, le reazioni sono state immediate e trasversali: politici di tutti gli schieramenti, attivisti e personalità del mondo del cinema hanno condannato le parole.
La segretaria nazionale dei Verdi, Marine Tondelier, le ha definite «estremamente gravi»; la senatrice LR Agnès Evren le ha giudicate «profondamente sessiste». Persino l’ex presidente François Hollande ha criticato la scelta lessicale della first lady. L’attrice Judith Godrèche, divenuta simbolo della lotta contro le violenze sessuali nel cinema francese dopo aver denunciato abusi subiti da minorenne, ha chiesto la fine di questi comportamenti nel settore culturale e ha pubblicato un breve messaggio su Instagram contro le dichiarazioni di Brigitte Macron. Il collettivo Nous Toutes ha poi trasformato la frase in un hashtag virale sui social.
Brigitta Macron era già finita al centro dell’attenzione nei mesi scorsi per una lunga vicenda giudiziaria legata alle teorie complottiste che la descrivono come transgender. Una sentenza di quest’anno ha condannato e multato le due donne che avevano diffuso la falsa notizia, riaccendendo il dibattito sulle molestie online contro le figure pubbliche.
Il caso aveva avuto risonanza internazionale dopo che la commentatrice americana Candace Owens ne aveva ripreso le accuse, per poi dichiarare che i Macron avessero ordinato il suo assassinio.
Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva chiesto personalmente a Trump di intercedere con la Owens per farla smettere di parlare dell’incredibile teoria per cui la Brigitta sarebbe nata uomo.
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Immagine di Mélanie Praquin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
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