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Vaccini

Vaccino MMR: parotite dopo la pubertà, testosterone e numero di spermatozoi ridotti

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Renovatio 21 pubblica ,su gentile concessione, la traduzione di questo articolo di Robert F. Kennedy jr., presidente del Children’s Health Defense.

 

Questo articolo rappresenta la prima di due parti di una serie sulla parotite. La seconda parte approfondirà ulteriormente le ripercussioni del vaccino anti parotite sulla fertilità.

 

 

I legislatori stanno rispondendo freneticamente alla campagna di paura orchestrata dall’industria farmaceutica intorno al morbillo cercando di imporre un ulteriore obbligo per il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR).

In tutto il paese, i legislatori stanno rispondendo freneticamente alla campagna di paura orchestrata dall’industria farmaceutica intorno al morbillo cercando di imporre un ulteriore obbligo per il vaccino di Merck contro morbillo, parotite e rosolia (MMR).

 

Anche se le continue epidemie di parotite, che coinvolgono migliaia di adolescenti e giovani adulti suscettibili, rendono insignificante al confronto il numero dei casi di morbillo, nessuno si sta occupando della questione della parotite, perché porterebbe alla luce il fatto che Merck è in tribunale da oltre otto anni grazie a scienziati che hanno denunciato la fabbricazione e falsificazione da parte dell’azienda dell’efficacia della componente parotite del suo vaccino MMR.

 

Invece di punire Merck per il suo inganno, le istituzioni stanno premiando l’azienda rendendo impossibile rifiutare il suo redditizio vaccino, sottoponendo una generazione di bambini americani al rischio di gravi complicazioni causate dall’infezione da parotite in un’età dove essa non progettata dalla natura.

Nessuno si sta occupando della questione della parotite, perché porterebbe alla luce il fatto che Merck è in tribunale da oltre otto anni grazie a scienziati che hanno denunciato la fabbricazione e falsificazione da parte dell’azienda dell’efficacia della componente parotite del suo vaccino MMR

 

Quando i bambini più piccoli hanno la parotite, il virus è relativamente innocuo; i bambini infetti spesso non mostrano sintomi. Quando la parotite colpisce gli adolescenti o gli adulti, d’altra parte, l’infezione può causare effetti negativi molto più gravi, tra cui l’infiammazione di vari organi (cervello, pancreas, ovaie e testicoli), così come danni alla fertilità maschile.

 

L’infiammazione di uno o di entrambi i testicoli (una condizione chiamata orchite) si verifica in circa un uomo su tre che ha la parotite in età post-puberale e può contribuire a difetti dello sperma e alla infertilità, oltre a compromettere la funzionalità delle cellule che producono testosterone.

 

Si stima che una percentuale dal 30% all’87% degli uomini con orchiti bilaterali indotte da parotite sperimenti una vera e propria infertilità, che è causa di grande preoccupazione, data la significativa diminuzione della fertilità maschile osservata negli ultimi decenni. Sembra quindi che il vaccino di Merck, invece di proteggere i bambini, non solo ritardi l’insorgenza della malattia a coorti di età più avanzate, ma abbia il potenziale per causare lesioni gravi e permanenti.

 

Merck e i vaccini contro la parotite

Consideriamo rapidamente la storia della parotite e della vaccinazione MMR negli Stati Uniti. La Food and Drug Administration (FDA) ha concesso la licenza per il primo vaccino di Merck contro la sola parotite nel 1967. Nel 1971 Merck ha introdotto la sua prima combinazione di vaccino MMR, seguita nel 1978 dal vaccino MMR-II (che ha modificato il componente della rosolia) e dal vaccino MMR più varicella (MMRV) ProQuad nel 2005.

 

A partire dal primo vaccino del 1967, Merck ha goduto di una posizione di monopolio unico nel mercato statunitense per la parotite e i vaccini MMR, con vendite combinate di MMR-II e ProQuad che hanno reso oltre 720 milioni di dollari nel solo 2014. Merck si posiziona costantemente tra le prime cinque aziende farmaceutiche a livello globale e il mercato a fine 2018 ha valutato le sue azioni al livello massimo da sette anni.

Invece di punire Merck per il suo inganno, le istituzioni stanno premiando l’azienda rendendo impossibile rifiutare il suo redditizio vaccino, sottoponendo una generazione di bambini americani al rischio di gravi complicazioni causate dall’infezione da parotite in un’età dove essa non progettata dalla natura

 

Al fine di ottenere il redditizio monopolio del vaccino MMR, Merck doveva convincere l’FDA che tutte e tre le componenti del vaccino combinato potevano raggiungere un’efficacia del 95%, ma quella contro la parotite era di scarsa qualità.

 

Infatti, come sostenuto in una causa intentata da due scienziati Merck nel 2010 ai sensi del False Claims Act, l’azienda sapeva dalla fine degli anni ’90 che la componente parotite del vaccino MMR ha un’efficacia «molto inferiore» al 95%.

Uno studio del 2005 pubblicato su Vaccine ha stimato l’efficacia della vaccinazione contro la parotite più vicina al 69% e gli autori hanno osservato che i loro risultati erano coerenti con altri studi.

 

Nella controversia i due informatori affermano (che a quanto si dice è arrivata in giudizio quest’anno) che Merck ha «volontariamente e illegalmente preservato il suo monopolio» attraverso «manipolazioni continue» e «rappresentando al pubblico e alle agenzie governative un tasso di efficacia falsamente aumentato per il suo vaccino anti parotite».

 

In particolare, i due scienziati sostengono che i dirigenti di Merck hanno ordinato loro di usare metodologie «falsate», tra cui il prelievo di anticorpi dai conigli e la loro aggiunta alle fiale di sangue umano, al fine di ingannare le autorità regolatorie e far intendere una risposta anticorpale abbastanza robusta e durevole da ottenere la licenza. Gli informatori sostengono che quando quelle strategie «migliorative» non hanno consentito di raggiungere il «tasso di efficacia fabbricato [95%]» di Merck, l’azienda ha fatto ricorso alla semplice falsificazione dei dati dei test e ad altre attività fraudolente.

 

Adolescenti e giovani adulti non protetti

Le scarse prestazioni della componente parotite dell’MMR e la dubbia «durata» dell’immunità specifica contro la parotite dopo la vaccinazione sono motivo di preoccupazione. In realtà, stiamo già vivendo con l’eredità di questo vaccino difettoso. Piuttosto che proteggere una generazione di bambini americani dall’infezione da parotite nell’infanzia, il vaccino ha semplicemente rimandato l’insorgenza del virus a gruppi di età più avanzata, esponendoli a un rischio molto maggiore.

L’infiammazione di uno o di entrambi i testicoli (una condizione chiamata orchite) si verifica in circa un uomo su tre che ha la parotite in età post-puberale e può contribuire a difetti dello sperma e alla infertilità, oltre a compromettere la funzionalità delle cellule che producono testosterone.

 

I ricercatori confermano un aumento dell’età mediana dei pazienti con parotite, un aumento delle dimensioni e del numero di focolai di parotite nelle popolazioni altamente vaccinate e tassi più elevati di complicanze, compresa l’orchite.

 

In tutto il paese, epidemie di parotite incontrollate hanno colpito una generazione più adulta di individui vaccinati.

 

I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno segnalato 150 focolai (9.200 casi) nell’anno e mezzo da gennaio 2016 a giugno 2017, che hanno colpito «scuole, università, squadre e strutture sportive, gruppi religiosi, luoghi di lavoro e grandi feste ed eventi».

 

Nel corso degli ultimi anni, il numero di campus universitari che segnalano epidemie di parotite è esploso: in istituzioni che vanno dalle università di Harvard e Temple a quelle di Syracuse e degli stati della Louisiana e dell’Indiana.

Epidemie di parotite incontrollate hanno colpito una generazione più adulta di individui vaccinati.

 

Presso l’Università del Missouri, che nel 2016 ha segnalato 193 casi di parotite nel campus, il direttore del centro di salute ha riferito di non aver visto nulla di simile «nei suoi 31 anni di scuola». Commentando il fatto che tutti gli studenti colpiti avevano ricevuto le due dosi richieste di MMR, ha osservato: «Il fatto che abbiamo casi di parotite che si manifestano in popolazioni altamente immunizzate significa probabilmente qualcosa a proposito dell’efficacia del vaccino».

Una nave da guerra dispiegata nel Golfo Persico, la USS Fort McHenry, non è potuta approdare dall’inizio di gennaio a causa di un contagio di parotite che ha colpito l’equipaggio, anche se l’esercito vaccina tutto il personale contro il virus e nonostante la Marina abbia immediatamente sottoposto l’equipaggio in questione ad un altro richiamo di MMR.

 

Il virus della parotite ha anche fatto un «ritorno» in altri ambienti in cui si concentrano giovani adulti. Ad esempio, una nave da guerra dispiegata nel Golfo Persico, la USS Fort McHenry, non è potuta approdare dall’inizio di gennaio a causa di un contagio di parotite che ha colpito l’equipaggio, anche se l’esercito vaccina tutto il personale contro il virus e nonostante la Marina abbia immediatamente sottoposto l’equipaggio in questione ad un altro richiamo di MMR.

 

I servizi giornalistici hanno rifiutato di fornire indicazioni sulle complicanze da parotite, ma descrivono la quarantena come «un killer morale» per i membri dell’equipaggio abituati ad avere sbarchi mensili in porto. I protocolli di controllo delle infezioni stabiliscono che la Marina non può dichiarare la situazione «sotto controllo» fino a «50 giorni dopo che l’ultimo membro del personale colpito si sia ripreso».

 

Mettere in pericolo i giovani  invece che proteggerli

Tutte queste coorti appartengono a una fascia di età che non dovrebbe mai sperimentare la parotite.

 

I legislatori e le agenzie governative «mostrano una pericolosa indifferenza verso le conseguenze indesiderate della vaccinazione». Come burattini manovrati da Merck, i legislatori di tutto il paese stanno cercando di imporre obblighi per il vaccino MMR ancora più severi

Come ha recentemente osservato Children’s Health Defense, mentre «le manifestazioni di malattia in gruppi vaccinati dovrebbero suscitare serie domande sul fallimento del vaccino», i legislatori e le agenzie governative «mostrano una pericolosa indifferenza verso le conseguenze indesiderate della vaccinazione». Come burattini manovrati da Merck, i legislatori di tutto il paese stanno cercando di imporre obblighi per il vaccino MMR ancora più severi agli americani riluttanti, condannando una generazione di bambini a correre i gravi rischi legati alle infezioni tardive di parotite.

 

 

Robert F. Kennedy jr., presidente di Children’s Health Defense

 

 

© 19 marzo 2019, Children’s Health Defense, Inc. Questo lavoro è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD

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Vaccini

Pazienti ospedalieri iniettati inconsapevolmente con il vaccino COVID mentre erano sotto sedazione?

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Un gruppo di avvocati americani ha affermato che i pazienti degli ospedali locali sono stati sottoposti inconsapevolmente al vaccino anti-COVID mentre erano sotto sedazione.

 

Secondo il Freedom Counsel, che difende le vittime colpite dal vaccino e dagli obblighi imposti, sono stati ricevuti numerosi resoconti di persone che sostengono di essere state iniettate con il vaccino sperimentale a mRNA mentre erano sotto anestesia per altre procedure mediche.

 

«Tu o un tuo familiare siete stati vaccinati contro il COVID mentre eravate sotto sedazione? Stiamo ascoltando storie di questo abominevole atto segreto», ha scritto il fondatore di Freedom Counsel Warner Mendenhall su X all’inizio di questo mese.

 


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Il Mendenhall ha continuato dicendo di aver verificato i resoconti tramite gli operatori sanitari, aggiungendo che molti pazienti non saprebbero se sono stati vaccinati sotto sedazione perché probabilmente ciò non è stato documentato nelle cartelle cliniche.

 

L’avvocato ha aggiunto che presto saranno disponibili dei test per le persone che sospettano di essere state vaccinate sotto anestesia.

 

L’affermazione secondo cui gli ospedali avrebbero svolto questa azione segreta ha suscitato scalpore sui social media, con alcuni che hanno definito la pratica atroce «tentato omicidio» dopo che molti sono morti a causa del vaccino. Altri sostengono che i pazienti potrebbero aver inconsapevolmente firmato le procedure tramite la documentazione ospedaliera.

 

Il caso entra nella questione annosa ma oramai inevitabile del declino assoluto del cosiddetto «consenso informato», pratica che si vorrebbe fondamentale della medicina, ma che è stato oramai ufficiosamente abbandonato, come specialmente visibile nell’era COVID, che sembrerebbe quasi essere stata inventata per spazzare via il ruolo attivo del cittadino nelle sue scelte biologiche.

 

Da qui deriva il problema, non discusso abbastanza, delle proposte riguardo i cosiddetti vaccini auto-propaganti, cioè operazioni di immunizzazione che si riproducono per diffusione e contagio – esattamente come un’epidemia.

 

La proposta sempre viva di zanzare bioingegnerizzate per divenire vettori vaccinali, riemersa anche di recente con le usuali spinte di Bill Gates, fa parte della rosa di prospettive di autopropagazione vaccinale che allignano in taluni ambiti scientifici ed oligarchici.

 

Come riportato da Renovatio 21, esisterebbero già «prove conclusive» del cosiddetto shedding, ossia della diffusione del vaccino COVID dai vaccinati ai non vaccinati.

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Cancro

Pioniere dei farmaci contro il cancro elogia Kennedy, discute la sicurezza dei vaccini e l’aumento dei cancri infantili

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Il candidato di Trump alla carica di Segretario della Salute e dei Servizi Umani, Robert F. Kennedy Jr., ha ricevuto martedì un caloroso sostegno da un acclamato esperto medico e miliardario californiano, che ha parlato quindi della sicurezza dei vaccini e lanciare un allarme sull’incremento dei cancri infantili.   Il dottor Patrick Soon-Shiong, medico di trapianti, è un miliardario che ha inventato il farmaco antitumorale Abraxane e ha posseduto e guidato numerose aziende mediche. Nel 2018, ha acquistato il Los Angeles Times (al quale, con immenso scandalo, ha impedito dall’appoggiare la democratica Kamala Harris per la presidenza nel 2024) e la sua ImmunityBio è stata tra le aziende reclutate dall’amministrazione Trump per contribuire all’operazione Warp Speed.   Martedì lo Soon-Shiong è apparso nel podcast 2WAY, dove ha condiviso le sue riflessioni su alcune delle grandi questioni di politica sanitaria dei prossimi quattro anni.   «Questa idea dell’effettività e della sicurezza dei vaccini è vera scienza» dice il medico ricercatore statunitense. «Dobbiamo parlarne».    

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«Penso che le persone fraintendano Bobby Kennedy, Robert F. Kennedy. Lui è davvero tutto per la scienza», ha detto. «Mi sono seduto con lui, l’ho incontrato per la prima volta. Non lo conoscevo finché non mi sono seduto con lui, perché volevo capire cosa stesse pensando. E dopo ore di seduta con lui, sono rimasto così colpito. Ne sa di più sulla scienza della maggior parte dei dottori».   Soon-Shiong ha continuato dicendo: «dovremo affrontare la crescente incidenza del cancro. Per la prima volta nella mia carriera, ho visto un bambino di 8 anni, uno di 9 anni, uno di 10 anni con cancro al colon. Per la prima volta nella mia carriera, ho visto un bambino di 13 anni morire nella nostra clinica di cancro al pancreas metastatico. Dobbiamo affrontare questa efficacia e questa realtà».   Il medico di origine sino-sudafricana ha concluso con una nota ottimistica, dicendo che «esistono terapie efficaci perché comprendiamo la scienza in modo immenso», e aggiungendo di essere «entusiasta di questi prossimi quattro anni di divulgazione di queste informazioni e di non spaventare la popolazione dicendo, guarda, potremmo guidare il mondo nella nostra innovazione e usare l’assistenza sanitaria come politica estera in tutto il mondo».   Nel febbraio 2018, la società di investimento di Soon-Shiong, NantCapital, ha raggiunto un accordo per acquistare il Los Angeles Times e il San Diego Union-Tribune dal conglomerato mediatico Tronc per circa 500 milioni di dollari in contanti oltre all’assunzione di 90 milioni di dollari in obbligazioni pensionistiche, divenendo con questa acquisizione, uno dei primi asiatico-americani a essere proprietario di media attraverso la proprietà di un importante quotidiano negli Stati Uniti.   Nel 2020, Soon-Shiong ha impedito al comitato editoriale di esprimere qualsiasi appoggio alle primarie presidenziali democratiche, annullando il suo appoggio previsto a Elizabeth Warren; il giornale ha invece sostenuto Biden alle elezioni generali.   Nell’ottobre 2024, mentre il comitato editoriale del Los Angeles Times si stava preparando a sostenere Kamala Harris nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2024, Soon-Shiong bloccò il giornale dall’approvare qualsiasi endorsement. Questa era la prima volta dal 2004 che il giornale non appoggiava un candidato presidenziale.   In risposta alla decisione di Soon-Shiong di bloccare l’appoggio di Harris, diversi membri del comitato editoriale del giornale si dimisero per protesta, tra cui la direttrice editoriale Mariel Garza e due editorialisti, il vincitore del premio Pulitzer Robert Greene e Karin Klein. Quasi 2.000 abbonati al giornale si cancellarono in seguito alla decisione.   Secondo quanto riportato in seguito, nella decisione avrebbe influito la figlia Nika Soon-Shiong, adirata con la Harris per l’indifferenza dei democrat nei confronti del genocidio di Gaza.   La fondazione della famiglia Soon-Shiong ha stretto una partnership con la Clinton Foundation. Nel 2016, gli Soo-Shiong erano tra i maggiori donatori della campagna di Hillary Clinton.   Il gruppo famigliare ha investimenti nella produzione di batterie elettriche innovativi e in un’azienda europea di grafene.   In un’intervista dello scorso anno il Soon-Shiong ha elogiato, oltre a Kennedy, la nomina di diverse persone a capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti nella seconda amministrazione Trump, tra cui Marty Makary, Mehmet Oz.

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Immagine di NHS Confederation via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic  
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Autismo

L’affermazione «i vaccini non causano l’autismo» è basata su un «castello di carte»: nuovo studio di revisione

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

L’affermazione del CDC secondo cui «i vaccini non causano l’autismo» si basa su studi che non supportano adeguatamente tale affermazione, secondo gli autori di una revisione scientifica pubblicata il 10 gennaio su Preprints.org. Il giornalista indipendente Jeremy Hammond è coautore della revisione con gli scienziati del Children’s Health Defense Brian Hooker, Ph.D., e Jeet Varia, Ph.D.

 

Secondo gli autori di una revisione scientifica pubblicata il 10 gennaio su Preprints.org, l’affermazione dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) secondo cui «i vaccini non causano l’autismo» si basa su studi che non supportano adeguatamente tale affermazione.

 

Brian Hooker, Ph.D., direttore scientifico del Children’s Health Defense (CHD); Jeet Varia, Ph.D., ricercatore del CHD; e Jeremy Hammond, giornalista indipendente, sono coautori del rapporto, che intendono presentare entro la fine della settimana per la pubblicazione su una rivista sottoposta a revisione paritaria.

 

Hooker ha detto a The Defender: «la verità è che il CDC non ha mai studiato la connessione tra vaccini e autismo, fatta eccezione per un vaccino, il morbillo-parotite-rosolia, e un componente del vaccino, il timerosal».

 

Hammond, il primo autore del rapporto, ha dichiarato a The Defender che, affinché l’affermazione del CDC secondo cui «i vaccini non causano l’autismo» sia accurata, dovrebbero esserci studi che dimostrino che i vaccini somministrati secondo il programma vaccinale infantile del CDC non possono contribuire allo sviluppo dell’autismo nei bambini, compresi i bambini che potrebbero essere più suscettibili allo sviluppo dell’autismo a causa di fattori genetici o ambientali.

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«Illuminiamo… come l’affermazione del CDC sia contraddetta dalle sue stesse fonti citate. In effetti, riveliamo come non siano stati condotti studi concepiti per testare tale ipotesi, e pertanto non è possibile che sia stata falsificata» ha detto Hammond.

 

Varia ha concordato. «Ci viene ripetuto più e più volte che i vaccini non causano l’autismo. Tuttavia, le basi di queste affermazioni sono costruite su un “castello di carte”».

 

Ad esempio, la pagina web del CDC «Autism and Vaccines» cita ripetutamente le revisioni della National Academy of Medicine, precedentemente nota come Institute of Medicine (IoM). Tuttavia, gli autori affermano che «le revisioni dell’IoM non supportano l’affermazione per cui il CDC le cita».

 

Nel suo ottavo rapporto, il Comitato di revisione della sicurezza delle vaccinazioni dell’IoM, che ha esaminato l’ipotesi che il vaccino MPR e i vaccini contenenti timerosal siano associati all’autismo, ha concluso che «le prove sono inadeguate per accettare o rifiutare una relazione causale».

 

Gli autori della pre-stampa concentrano la loro critica su uno studio danese del 2019, citato dai principali organi di informazione statunitensi, tra cui CNNNPR e il New York Times, che conferma che il vaccino MPR non causa l’autismo.

 

Evidenziano diversi difetti metodologici nello studio e un conflitto di interessi nei finanziamenti.

 

Ad esempio, gli autori dello studio danese hanno escluso 620 bambini che avevano ricevuto una diagnosi durante il primo anno di vita per alcune malattie genetiche, tra cui la neurofibromatosila sclerosi tuberosala sindrome di Angelmanla sindrome dell’X fragile  la sindrome di Prader-Willi, la sindrome di Down e la sindrome di DiGeorge .

 

Gli autori dello studio danese non hanno detto perché hanno escluso i bambini con le condizioni genetiche. Tuttavia, gli autori della revisione scientifica hanno affermato che gli autori dello studio danese probabilmente consideravano i disturbi genetici come «in competizione» con l’ipotesi che la vaccinazione MPR potrebbe aumentare il rischio di un bambino di sviluppare l’autismo.

 

Invece di escludere i bambini con questi disturbi genetici dallo studio, gli autori dello studio danese avrebbero dovuto trattare i disturbi «come potenziali fattori di rischio o indicatori di suscettibilità epigenetica che potrebbero predisporre questi bambini a danni da vaccino che si manifestano come sintomi di autismo», secondo gli autori della revisione scientifica.

 

Gli autori hanno anche criticato lo studio danese per non aver tenuto conto di quello che hanno definito il «pregiudizio dell’utente sano».

 

«In questo scenario», hanno spiegato, «i genitori di bambini che mostrano sintomi in tenera età o che hanno un fratello più grande vaccinato con morbillo, parotite, rosolia (MMR) affetto da autismo, ritardi dello sviluppo o altre malattie croniche, hanno maggiori probabilità di saltare il vaccino MPR, distorcendo così le correlazioni a favore della mancata associazione».

 

Ricerche precedenti hanno dimostrato che i genitori il cui primo figlio ha ricevuto una diagnosi di autismo dopo aver ricevuto il vaccino MPR avevano meno probabilità di vaccinare il secondo figlio, per paura che il vaccino potesse contribuire allo sviluppo dell’autismo nel bambino più piccolo.

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Studio danese rovinato da conflitti di interesse finanziari

Lo studio danese del 2019 è stato finanziato dalla Novo Nordisk Foundation e dal Ministero della Salute danese.

 

La Fondazione Novo Nordisk eroga sovvenzioni per la ricerca scientifica e detiene la holding Novo Holdings A/S, azionista di maggioranza con diritto di voto della società farmaceutica danese Novo Nordisk.

 

Nel 2023, la Novo Nordisk Foundation ha investito 260 milioni di dollari nello sviluppo di vaccini contro le malattie respiratorie.

 

Gli autori hanno anche notato che il governo danese riceve entrate fiscali «significative» da Novo Nordisk. Hanno scritto, «il ministero della Salute danese e Novo Nordisk hanno un interesse personale in uno studio che potrebbe influenzare la domanda del vaccino MPR».

 

In precedenza nel loro rapporto, hanno evidenziato perché questo tipo di interesse acquisito rappresenta un problema:

 

«I ricercatori che servono fedelmente lo status quo dell’ortodossia vaccinale sanno come progettare studi per produrre i risultati desiderati».

 

«Quando i conflitti di interesse influenzano la ricerca, il dibattito scientifico risultante sulla sicurezza e l’efficienza, ecc., può essere confuso da informazioni fuorvianti».

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L’istituzione medica deve prendere sul serio le preoccupazioni dei genitori

Gli autori della revisione scientifica hanno spiegato come i risultati dello studio danese non possano essere generalizzati al programma di vaccinazione del CDC.

 

«Il CDC raccomanda 73 iniezioni per 17 malattie, con ben 28 iniezioni entro il primo compleanno di un neonato. In una “visita di controllo” di due mesi, un neonato può ricevere fino a sei vaccini per otto patogeni» scrivono.

 

«In confronto, il programma danese prevede dodici iniezioni per sei agenti patogeni, con solo quattro vaccini entro il primo compleanno (tre dosi ciascuno di DTaP, IPV, Hib e PCV13)».

 

Queste «differenze salienti» nel numero di vaccini che i bambini statunitensi sono invitati a fare rispetto al numero di vaccini raccomandati dalle autorità sanitarie danesi sono comunemente trascurate, hanno affermato.

 

Hammond ha detto a The Defender che spera che la revisione «contribuisca al cambiamento di paradigma necessario affinché si possa finalmente aprire una discussione seria nel dibattito pubblico sulle numerose preoccupazioni legittime che i genitori hanno sulle vaccinazioni infantili».

 

Gli autori hanno chiesto una ricerca ben progettata e priva di conflitti di interesse. Tali studi dovrebbero esaminare se uno qualsiasi dei vaccini nel programma del CDC, o una combinazione di iniezioni, oltre al vaccino MPR, influenzi il rischio di un bambino di sviluppare l’autismo.

 

«È giunto il momento che l’establishment medico inizi ad ascoltare i genitori per una volta e a prendere sul serio le loro legittime preoccupazioni invece di liquidare con sufficienza ogni preoccupazione sulla vaccinazione come indegna di considerazione», ha affermato Hammond.

 

Suzanne Burdick

Ph.D.

 

© 13 gennaio 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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