Connettiti con Renovato 21

Militaria

Trump propone di rinominare il dipartimento della Difesa come «dipartimento della Guerra»

Pubblicato

il

Il 25 agosto il presidente Donald Trump ha proposto che la sua amministrazione ribattezzi il Dipartimento della Difesa con il suo precedente nome, Dipartimento della Guerra.

 

«Pete, hai iniziato dicendo “dipartimento della Difesa”. E in qualche modo non mi è sembrato un buon termine», ha detto Trump nello Studio Ovale, parlando con il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, dopo aver firmato i decreti esecutivi sulla lotta alla criminalità, anche a Washington.

 

«Difesa. Cosa siamo, difesa? Perché siamo difesa? Una volta si chiamava Dipartimento della Guerra, e aveva un suono più forte. E, come sapete, abbiamo vinto la Prima Guerra Mondiale, abbiamo vinto la Seconda Guerra Mondiale, abbiamo vinto tutto. Ora abbiamo un Dipartimento della Difesa. Siamo difensori. Non lo so».

Sostieni Renovatio 21

Il segretario Hegseth, in piedi dietro Trump, ha affermato che il cambio di nome è in arrivo. «Arriverà presto, signore», ha detto il segretario militare a Trump.

 

Trump ha quindi ribadito che «Dipartimento della Guerra» suona meglio di «Dipartimento della Difesa». «Difesa? Non voglio essere solo Difesa. Vogliamo la difesa, ma vogliamo anche l’attacco, se per voi va bene», ha detto, aggiungendo che «come Dipartimento della Guerra, abbiamo vinto tutto, abbiamo vinto tutto. E penso che dovremo tornare a quel livello».

 

Non è la prima volta che Trump propone di riportare il dipartimento della Difesa al suo nome precedente. «Sapete, una volta si chiamava segretario della Guerra», ha detto Trump ai giornalisti il ​​25 giugno al vertice della NATO nei Paesi Bassi. «Forse per un paio di settimane lo chiameremo così perché ci sentiamo dei guerrieri».

 

Allora il presidente aveva presentato lo Hegseth come «segretario di guerra». «Poi siamo diventati politicamente corretti e l’hanno chiamato Segretario della Difesa», ha detto Trump. «Forse dovremo pensare a cambiarlo. Ma la pensiamo così».

 

Prima di diventare segretario alla Difesa, Hegseth aveva chiesto che il Dipartimento della Difesa tornasse al suo vecchio nome.

 

« Certo, il nostro esercito ci difende. E in un mondo perfetto esiste per scoraggiare le minacce e preservare la pace», aveva scritto lo Hegsetto nel suo libro di memorie del 2024, The War on Warriors—Behind the Betrayal of the Men Who Keep Us Free.

 

«Ma in definitiva il suo compito è condurre la guerra. Le guerre o le vinciamo o le perdiamo. E abbiamo guerrieri, non “difensori”. Riportare in auge il dipartimento della Guerra potrebbe ricordare ad alcuni a Washington, DC, cosa dovrebbe fare l’esercito, e cosa dovrebbe fare bene».

 

Il Dipartimento della Difesa USA si chiamava dipartimento della Guerra quando fu istituito nel 1789. Nel 1947, il presidente Harry Truman cambiò il nome dopo averlo fuso con il dipartimento della Marina. Firmò il National Security Act, che istituì la figura del Segretario della Difesa. Istituì inoltre il Consiglio per la Sicurezza Nazionale, i Capi di Stato Maggiore Congiunti e l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti.

 

La transizione nominale da «ministeri della Guerra» a «ministeri della Difesa» è iniziata principalmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, riflettendo un cambiamento nella percezione del ruolo militare, da uno orientato all’offensiva a uno focalizzato sulla protezione nazionale, in tanti Paesi del mondo.

 

In Gran Bretagna, il ministero della Guerra (chiamato War Office) fu sostituito dal Ministero della Difesa nel 1964, unificando le funzioni dei vari dipartimenti militari per una gestione più moderna e difensiva.

Aiuta Renovatio 21

In Francia il ministère de la Guerre fu rinominato ministère de la Défense nationale nel 1946, seguendo una tendenza simile dopo la Seconda Guerra Mondiale. Molti stati, specialmente in Europa, hanno adottato il termine «Difesa» negli anni Quaranta e Cinquanta, in parte per allinearsi al nuovo ordine internazionale post-bellico e alla creazione di organismi come l’ONU e la NATO, che promuovevano la sicurezza collettiva e la difesa

 

Il cambiamento rifletteva non solo un’evoluzione linguistica, ma anche un tentativo di ridefinire la narrativa militare in un contesto di pace e stabilità globale, anche se in alcuni casi era più una mossa simbolica che sostanziale. Alcuni paesi, come il Giappone, hanno adottato termini simili (Ministero della Difesa, istituito nel 2007 al posto dell’Agenzia della Difesa) per sottolineare il loro approccio pacifista post-bellico.

 

In Italia il ministero della Guerra divenne Ministero della Difesa nel 1947, con l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, che enfatizzava la difesa nazionale in linea con i principi democratici e pacifisti del dopoguerra – in particolare l’articolo 11 della Carta, quello per cui «l’Italia ripudia la guerra»: l’ennesimo articolo che in questi anni, dopo aver visto stracciati in pandemia tutti quelli che riguardano i diritti individuali e lavorativi, viene ridotto a lettera morta visto il pieno sostegno dato attualmente ad una delle due parti in conflitto in Europa.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

 

 

Continua a leggere

Militaria

Come Putin ha passato il suo 73° compleanno: simboli e significati

Pubblicato

il

Da

Il presidente russo Vladimir Putin ha raccontato il significato della scelta di celebrare il suo 73° compleanno, lo scorso 7 ottobre, insieme ai militari nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di San Pietroburgo. Le sue parole sono arrivate durante la conferenza stampa del 10 ottobre a Dushanbe, capitale del Tagikistan, in risposta a una domanda del conduttore televisivo Pavel Zarubin.   Lo Zarubin ha ricordato che il capo del Cremlino aveva trascorso il suo compleanno «con i militari nella Cattedrale di Pietro e Paolo a San Pietroburgo, nel sepolcro con le tombe degli imperatori russi, a partire da Pietro il Grande». Poi ha chiesto: «Perché lì? E perché con i militari?»   Putin ha risposto offrendo quella che ha definito una lezione di storia e cultura russa, sottolineando il ruolo delle forze armate nel destino del Paese: «penso che sia chiaro il motivo per cui ero con i militari. Perché il destino della Russia è in gran parte, è sempre esclusivamente nelle mani del popolo russo. E in questo momento, i nostri militari sono in primo piano, in prima linea, nel senso letterale e figurato del termine».   «Come avrete notato, ho incontrato i comandanti di tutti i nostri gruppi di forze attivi sulla linea di ingaggio. Li ho invitati alla cerimonia di Pietro e Paolo» ha spiegato il presidente della Federazione Russa. «Perché? Credo sia chiaro. Perché fu Pietro I a gettare le fondamenta essenziali dello Stato russo contemporaneo, comunque lo si voglia chiamare: Impero Russo o Unione Sovietica… Nel frattempo, i nostri militari in generale – comandanti, soldati e ufficiali sul campo – stanno, di fatto, difendendo ciò che Pietro I creò e ciò che i suoi successori continuarono a rafforzare… Cioè, quel giorno abbiamo reso omaggio a coloro che hanno dato un contributo unico e fondamentale alla fondazione del nostro Stato».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Putin ha spiegato di aver poi proseguito la giornata con un aggiornamento operativo insieme ai comandanti. «Abbiamo avuto un incontro con i colleghi militari. Mi hanno riferito sulla situazione in ogni sezione del fronte, le sezioni di cui erano personalmente responsabili. Dopo l’incontro, abbiamo pranzato insieme, continuando, di fatto, la stessa conversazione in modo informale».   Alla domanda di Zarubin se i presenti gli avessero portato dei regali, Putin ha sorriso: «certo che sì. C’erano diversi regali a tema militare: statuette e libri. Eppure due di questi hanno un valore speciale. Uno dei comandanti mi ha dato due icone che i nostri soldati indossavano, e quelle icone hanno salvato loro la vita. Le icone erano segnate dai proiettili e i soldati me le hanno inviate in dono. Sono loro molto grato. Farò in modo di trovarle e parlare con loro. Anche ora, cogliendo l’occasione, vorrei trasmettere loro, tramite i media, le mie più sincere parole di gratitudine. E che il Signore li protegga come ha fatto prima».   Il Cremlino ha successivamente diffuso una galleria fotografica che mostra Putin, il ministro della Difesa Andrei Belousov, il capo dell’FSB Aleksandr Bortnikov e diversi comandanti militari durante la cerimonia religiosa nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, dove è sepolto Pietro il Grande.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) 
 
 
Continua a leggere

Militaria

La Svezia farà scorta di cibo per la Terza Guerra Mondiale

Pubblicato

il

Da

La Svezia ha dichiarato che tornerà ad accumulare scorte di cibo e prodotti agricoli per la prima volta dai tempi della Guerra Fredda, motivando la decisione con quella che i funzionari descrivono come una crescente minaccia russa. Mosca ha smentito tali accuse, ribadendo di non rappresentare un pericolo per i Paesi della NATO o dell’UE.

 

Martedì, il Consiglio svedese per l’agricoltura ha annunciato la creazione di riserve di emergenza di cereali e altri beni essenziali per garantire ai cittadini l’accesso a cibo sufficiente «in caso di crisi grave e, nello scenario estremo, di guerra». Il governo ha destinato circa 57 milioni di dollari nel bilancio 2026 per finanziare l’iniziativa.

 

Secondo il ministro della Difesa civile Carl-Oskar Bohlin, i primi depositi saranno collocati nel nord del Paese, per la sua «importanza militare strategica» e il basso livello di autosufficienza cerealicola, sottolineando che «non c’è tempo da perdere».

Iscriviti al canale Telegram

Le scorte saranno costituite tra il 2026 e il 2028, con l’obiettivo di assicurare riserve alimentari pari a 3.000 calorie giornaliere per persona in uno stato di massima allerta, come indicato dal Consiglio dell’Agricoltura.

 

Nel frattempo, i parlamentari della vicina Finlandia hanno annunciato che il prossimo mese condurranno esercitazioni segrete per prepararsi a operare in condizioni di guerra, citando anch’essi una presunta minaccia russa.

 

Mosca ha più volte denunciato quella che definisce un’isteria anti-russa e un allarmismo alimentato dai leader dell’Europa occidentale, sottolineando di non avere né motivazioni né intenzioni di intraprendere azioni ostili contro Paesi dell’UE o della NATO. I funzionari russi hanno definito tali accuse assurde, sostenendo che servono a giustificare bilanci militari gonfiati e la progressiva militarizzazione del blocco.

 

Intervenendo all’inizio di ottobre al Valdai Discussion Club, il presidente russo Vladimir Putin ha definito «sciocca» l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO nel 2023, aggiungendo che Mosca non ha mai avuto problemi con questi Paesi, con cui ha mantenuto a lungo relazioni amichevoli.

 

Putin ha osservato che i due Stati nordici «hanno perso i vantaggi del loro status di neutralità» entrando nel blocco guidato dagli Stati Uniti, una decisione che, a suo avviso, ha compromesso inutilmente la stabilità regionale senza rafforzare la loro sicurezza.

 

Come riportato da Renovatio 21, già a fine 2024 era emerso che Paesi nordici come Svezia e Finlandia avevano pubblicato informazioni in cui consigliano le loro popolazioni su come prepararsi a una possibile guerra o ad altre crisi inaspettate.

 

Sempre al termine dell’anno passato, un rapporto UE pubblicato dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto invitava i cittadini europei ad iniziare ad accumulare scorte di beni sufficienti per tre giorni, per essere pronti a fronteggiare potenziali disastri, tra cui un conflitto nucleare.

 

Negli ultimi anni vari Paesi hanno preparato iniziative per promuovere l’educazione alla sopravvivenza in caso di conflitto. Lo scorso aprile il popolare giornale londinese Daily Mail, che cita esperti di sicurezza anonimi aveva scritto che le famiglie britanniche dovrebbero preparare kit di sopravvivenza di emergenza da 72 ore per paura che la Russia possa sabotare le condutture energetiche della Gran Bretagna

Aiuta Renovatio 21

A marzo il governo francese ha annunciato di voler distribuire un «manuale di sopravvivenza» a ogni famiglia per preparare i cittadini ad eventi catastrofici, tra cui la guerra.

 

Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa la Polonia aveva avviato un programma di distribuzione di pastiglie di iodio ai soccorritori, a cominciare dai vigili del fuoco regionali (i quali a loro volta possono distribuirle alla popolazione generale) in caso di un possibile disastro radioattivo presso la più grande centrale nucleare d’Europa.

 

La Germania sta valutando di preparare alla guerra già i bambini delle scuole.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Continua a leggere

Militaria

Lotteria per la naja in Germania

Pubblicato

il

Da

I funzionari tedeschi sono divisi sulle proposte di introdurre un sistema di coscrizione basato su una lotteria, mentre il governo del Cancelliere Friedrich Merz preme per potenziare l’esercito. Lo riporta Der Spiegel. Il dibattito si inserisce nel contesto delle accuse di Mosca, che ha definito le mosse di Berlino un tentativo di creare un «Quarto Reich».   Secondo l’agenzia di stampa, il disaccordo riguarda le modalità per rafforzare la Bundeswehr. Berlino mira ad aumentare le forze armate a 460.000 effettivi, di cui 260.000 attivi e 200.000 riservisti, rispetto agli attuali 182.000 soldati attivi.   I rappresentanti della coalizione SPD-CDU/CSU hanno suggerito di obbligare tutti i diciottenni a compilare un questionario per valutare salute, idoneità fisica, istruzione e disponibilità al servizio militare, con partecipazione volontaria per le donne. In caso di carenza di volontari, il Bundestag potrebbe attivare una selezione tramite sorteggio; se il problema persistesse, si potrebbe reintrodurre la coscrizione obbligatoria, abolita nel 2011.   Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha criticato la proposta, definendola irrealizzabile, e ha invitato i legislatori a puntare sull’espansione del volontariato attraverso incentivi più efficaci, come migliori benefit e salari più alti.   Berlino giustifica il potenziamento militare con la presunta minaccia russa. Mosca, tuttavia, ha ripetutamente negato intenzioni di attaccare Paesi NATO, liquidando tali affermazioni come allarmismo per giustificare l’aumento dei bilanci della difesa nel blocco.

Iscriviti al canale Telegram

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha condannato il riarmo tedesco, accusando Berlino di mostrare «chiari segni di rinazificazione» e di perseguire «l’obiettivo di Hitler: dominare l’Europa» e infliggere una «sconfitta strategica» a Mosca. La Russia tre mesi fa ha posto fine agli accordi di difesa con la Germania.   «Quando qualcuno in un Paese responsabile dei crimini del nazismo, del fascismo, dell’Olocausto e del genocidio afferma che la Germania deve tornare a essere una grande potenza militare, dimostra un’atrofia della memoria storica, e questo è estremamente pericoloso», ha dichiarato Lavrov il mese scorso, sostenendo che la Germania e l’Unione Europea nel complesso stanno scivolando verso un «Quarto Reich», caratterizzato da una crescente russofobia e da una militarizzazione senza freni.   Come riportato da Renovatio 21, a luglio era emerso che la Germania stava pianificando di introdurre un servizio militare volontario di sei mesi per raddoppiare il numero dei riservisti.   Nel frattempo, altri Paesi come Gran BretagnaCroazia si muovono verso il ritorno della naja. La Svezia prevede di aumentare drasticamente a 70 anni l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.
La coscrizione obbligatoria era stata abolita in Germania dal 2011. Il ritorno alla naja nel Paese (che ad inizio conflitto si disse aveva munizioni per appena due giorni di guerra) è stato ripetutamente annunciato in questi anni di conflitto russo-ucraino, dichiarazioni cicliche quanto i piani di guerra contro la Russia trapelati sui grandi giornali tedeschi.   Come riportato da Renovatio 21, la ri-militarizzazione della Germania, tra diecine di miliardi in armi e nazionalizzazione dell’industria delle armi (che va a sostituire quella dell’auto tedesca, oramai in crisi irreversibile) è un fatto incontrovertibile. Come lo è il fatto chela NATO stessa era stata creata per evitare il risorgere della Germania come potenza militare («Keep Europe in, Russia out, Germany Down»). È una delle più evidenti eterogenesi dei fini regalateci dai signori del vapore, il cui impulso alla distruzione arriva a disfare le tele che hanno tessuto per decenni.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di w?odi via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Continua a leggere

Più popolari