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Trump attacca Kamala Harris e i democratici sul piano religioso: «in realtà ce l’hanno con i cattolici»
Il presidente Donald Trump ha criticato la vicepresidente Kamala Harris e il Partito Democratico per la loro animosità nei confronti dei cattolici.
L’ex presidente ha rilasciato queste dichiarazioni sul suo presunto avversario durante un discorso tenuto venerdì durante un evento organizzato da Turning Point USA.
«Come tutti qui capiscono, l’ideologia di sinistra radicale sostenuta da Kamala è davvero militantemente ostile verso gli americani di fede», ha detto Trump venerdì. «E lo avete visto durante la pandemia, quando le persone non potevano riunirsi nemmeno quando volevano riunirsi con grandi spazi all’aperto. Sono stati devastati».
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L’ex presidente e candidato repubblicano alle elezioni del 2024 ha rilasciato queste dichiarazioni al Believers’ Summit dell’associazione Turning Point.
«Come senatrice, ha attaccato ferocemente i candidati altamente qualificati alla magistratura semplicemente perché erano membri dei Cavalieri di Colombo, suggerendo che la loro fede cattolica li squalificava dal servire nella magistratura federale», ha detto Trump, riferendosi al suo nominato Brian Buescher.
In qualità di membro della commissione giudiziaria del Senato, Harris, insieme alla senatrice hawaiana Mazie Hirono, aveva interrogato il Buescher in merito alla sua appartenenza ai Cavalieri di Colombo.
La Harris in quell’occasione aveva definito l’opposizione del gruppo al «matrimonio» omosessuale una posizione «estrema» e ha messo in dubbio le qualità del Buescher per aver fatto parte del gruppo cattolico contrario all’aborto.
Trump ha poi chiesto retoricamente come un cattolico possa votare per i democratici.
— Matt Lamb (@MattLamb22) July 29, 2024
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Come scrive LifeSite, l’amministrazione Biden-Harris ha una storia di persecuzione di cattolici e altri cristiani. Sotto l’amministrazione, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) ha applicato in modo aggressivo e selettivo il Freedom of Access to Clinic Entrances Act (FACE Act), prendendo di mira anche pacifici padri cattolici pro-life come Mark Houck.
Come riportato da Renovatio 21, sotto l’amministrazione Biden-Harris, anche i cattolici che frequentano la messa latina sono stati etichettati come «estremisti» e spiati dall’FBI, e i cittadini che si oppongono alle politiche identitarie razziali e all’ideologia sessuale in classe sono stati paragonati a terroristi interni dal dipartimento di Giustizia.
Il presidente Trump ha anche criticato il sostegno di Harris al programma LGBT, tra cui il fatto di consentire «agli uomini di entrare negli spogliatoi delle donne e delle ragazze».
Trump ha anche affermato che taglierà i fondi federali alle scuole che promuovono «teorie critiche sulla razza, follia transgender e altri contenuti razziali, sessuali o politici inappropriati nelle vite dei nostri bambini».
Una clip di quei commenti è stata condivisa da Elon Musk. “Salvate i nostri bambini”, ha scritto Musk su X (ex Twitter), citando il coro della folla.
Save our kids!
pic.twitter.com/1obaIHBv0A— Elon Musk (@elonmusk) July 27, 2024
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«E non darò un centesimo a nessuna scuola che abbia l’obbligo di vaccinazione o di mascherina, nemmeno un centesimo», ha detto il presidente. «E terrò gli uomini fuori dagli sport femminili».
Come riportato da Renovatio 21, la candidatura della Harris è vista con somma preoccupazione dai cattolici americani, visti i precedenti.
Va ricordato come in qualità di procuratore generale della California, la Harris aveva incriminato l’attivista pro-vita Daniel Daleiden procedendo con raid in casa sua. Daleiden, impersonando una business che cercava pezzi di aborto per venderli a laboratori scientifici, aveva condotto un’indagine su Planned Parenthood, mostrando «funzionari dell’organizzazione che discutevano dei costi dei tessuti fetali e di parti del corpo», una vendita in teoria vietata negli Stati Uniti.
La Harris mandò agenti armati in casa Daleiden per sequestrargli il materiale e trascinarlo in tribunale, mentre nulla fece contro il colosso abortista Planned Parenthood riguardo a ciò che veniva rivelato nel video: un classico caso di attacco al messaggero.
La Kamala poche settimane fa ha organizzato un evento elettorale in una struttura di Planned Parenthood, divenendo così la prima vicepresidente a fare campagna direttamente dagli spazi di una società che opera aborti.
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Immagine screenshot da YouTube
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Religioso canadese arrestato per essersi rifiutato di scrivere delle scuse al bibliotecario della «Drag Queen Story Hour»
Canadian Pastor, Derek Reimer was arrested yesterday after refusing a court ordered apology for protesting a kid friendly drag queen story hour. He was hauled off in handcuffs while his son screamed. Free speech is not under attack anymore, it is being dragged away. pic.twitter.com/6jMtoqNMPH
— Chad Prather (@WatchChad) December 4, 2025
Canada: Pastor Derek Reimer was arrested in Calgary for refusing to apologize to a Leftist librarian.
The librarian had arranged a drag queen story hour for children. Pastor Reimer protested the evil event. Pray for him and his family. pic.twitter.com/hQgQ151LYX — Christian Emergency Alliance (@ChristianEmerg1) December 4, 2025
An entire video leading to Pastor Derek Reimer’s arrest! December 3, 2025!
Street Church Calgary! We meet on the streets three times a week and inside the building, every Saturday 9:30 AM. On the streets, in front of Calgary City Hall: Wednesday 11:30 AM, Friday 5:00 PM, Sunday… pic.twitter.com/wyfj97fHqz — Artur Pawlowski (@ArturPawlowski1) December 4, 2025
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Calgary Pastor Derek Reimer found not guilty of mischief! Charges stem from an incident occuring during a drag queen story hour.
Reimer was forcibly ejected from the event after calling attendees perverts. Drag queen story time has now been discontinued @calgarylibrary . https://t.co/W5uAJa4j58 pic.twitter.com/cDDw7GCs37 — Without Papers Pizza (@wopizza4) September 25, 2024
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Le femministe britanniche espungono i membri transgender (nel senso, agli affiliati transessuali)
Due tra le più importanti organizzazioni britanniche riservate a donne e ragazze, il Girlguiding (l’equivalente delle Girl Scout) e il Women’s Institute, hanno deciso di chiudere le porte ai membri transgender, nel senso degli affiliati transessuali.
Martedì il Girlguiding ha reso noto che «le ragazze e le giovani donne trans non potranno più iscriversi» come nuove socie. Il giorno successivo, mercoledì, il Women’s Institute, fondato oltre 110 anni fa, ha annunciato che «l’iscrizione sarà riservata esclusivamente alle persone di sesso femminile alla nascita».
Entrambe le associazioni hanno sottolineato che la scelta non era quella auspicata, ma è diventata inevitabile per evitare possibili contenziosi legali dopo la sentenza emessa ad aprile dalla Corte Suprema del Regno Unito. I giudici hanno stabilito che, ai sensi dell’Equality Act 2010, i termini «donna» e «sesso» si riferiscono esclusivamente al sesso biologico e non all’identità di genere.
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La pronuncia era arrivata al termine di un ricorso presentato da For Women Scotland contro una norma del governo scozzese che includeva i transgenderri (munite di certificato di riconoscimento del genere) nel calcolo delle quote femminili nei consigli di amministrazione pubblici.
Un sondaggio realizzato subito dopo la sentenza ha mostrato che il 59% dei britannici concorda sul fatto che una persona transgender non sia legalmente una donna (dati Electoral Calculus). Tra chi ha accolto favorevolmente la decisione c’è anche J.K. Rowling, da tempo sostenitrice di For Women Scotland.
Sempre quest’anno, la Federazione calcistica inglese (FA) e British Rowing (l’ente per il canottaggio) hanno adottato politiche analoghe: dal 1º giugno 2025 i transgender non potranno più competere nelle categorie femminili del calcio in Inghilterra, mentre nel canottaggio britannico l’accesso alla gara femminile è limitato a chi è «assegnato di sesso femminile alla nascita»; per tutti gli altri resta aperta la categoria Open.
Secondo le ultime indiscrezioni, anche il Comitato Olimpico Internazionale starebbe valutando di escludere i transessuali dalle competizioni femminili olimpiche.
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La battaglia tra femministe e transessuali va avanti oramai da un pezzo, al punto che il mondo transessualista ha trovato un acronimo per definire le femministe che non accettano il dogma transgenderro imposto ora all’intera società occidentale: le chiamano TERF, trans-exclusionary radical feminists ossia femministe radicalo trans-escludenti.
Il caso più celebre di persona definita TERF per aver espresso dubbi sul fatto che maschi biologici possano essere definiti «donne» è stata la scrittrice di Harry Potter JK Rowling, che è peraltro la donna più ricca del Regno Unito.
In Europa si era avuto il caso della norvegese Christina Ellingsen, dell’organizzazione femminista globale Women’s Declaration International (WDI), è sotto indagine della polizia per aver fatto la denuncia in un tweet in cui ha criticato il gruppo di attivismo trans FRI. «Perché insegna ai giovani che i maschi possono essere lesbiche? Non è una terapia di conversione?» avrebbe twittato la Ellingsen.
Il caso si replicò in Norvegia con l’attrice e cineasta Tonje Gjevjon, una lesbica nota nella cultura popolare del Paese, che osò scrivere su Facebook che «è semplicemente impossibile per gli uomini diventare lesbiche quanto lo è per gli uomini rimanere incinti. Gli uomini sono uomini indipendentemente dai loro feticci sessuali». L’attrice fu quindi informata di essere sotto indagine e di rischiare tre anni di carcere per l’espressione delle sue opinioni.
Come riportato da Renovatio 21, a fine 2020 la Norvegia ha adottato una nuova legge penale che punisce le persone per aver detto qualcosa di considerabile come incitamento all’odio nei confronti di persone transgender anche nel contesto della propria casa o conversazioni private.
Più recente il caso dell’attivista brasiliana per i diritti delle donne Isabella Cepa, la quale ha ottenuto lo status di rifugiata in un Paese europeo non specificato, dopo essere stata accusata di reati penali in Brasile per aver definito un politico transgender da uomo a donna come un uomo.
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Immagine: The Girl Guides Association in Britain 1914-1918; un gruppo di Guide posa per una fotografia nel Regno Unito durante la Prima Guerra Mondiale.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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La donna più forte del mondo in realtà era un uomo
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