Bioetica
Transgender, l’Alta Corte britannica definisce la “maternità”
L’Alta Corte britannica definisce la «maternità» in un controverso caso transgender
Un uomo transgender (cioè, una persona nata biologicamente donna) del Regno Unito ha perso la causa in cui chiedeva di essere dichiarato padre nel certificato di nascita del figlio – anche se lo ha concepito, portato in grembo e ha dato alla luce.
Sorprendentemente, sembra essere la prima volta che la common law inglese definisce la parola «madre».
Un uomo transgender (cioè, una persona nata biologicamente donna) del Regno Unito ha perso la causa in cui chiedeva di essere dichiarato padre nel certificato di nascita del figlio
L’aspirante «padre», nato femmina, giornalista multimediale del Guardian di nome Freddie McConnell, è rimasto profondamente deluso dalla decisione e ha affermato che intende presentare ricorso.
Egli ha detto:
«Questo ha serie implicazioni per le strutture familiari non tradizionali. Supporta l’opinione che solo le forme più tradizionali di famiglia sono adeguatamente riconosciute o trattate allo stesso modo. Non è giusto».
La storia è stata trasmessa dai media britannici così a lungo da diventare un circo.
Sembra essere la prima volta che la common law inglese definisce la parola «madre»
Nel 2012, a vent’anni, Freddie McConnell iniziò il passaggio da femmina a maschio. Nel 2014 si è sottoposto a una doppia mastectomia, ma ha mantenuto il suo utero, per ogni evenienza. Nel 2016 ha chiesto a The Guardian se fosse interessato a raccontare il suo viaggio verso la paternità.
Nel gennaio 2017 ha richiesto un Certificato di Riconoscimento del Genere a conferma del fatto che fosse maschio. Come tutti gli altri, lui (o più precisamente, come era il caso in quel momento, lei) ha dovuto firmare una dichiarazione pro-forma in cui si affermava che il richiedente «intende continuare a vivere nel genere acquisito fino alla morte».
Non ha però rivelato che stava effettuando un trattamento per la fertilità – non che gli fosse richiesto, ovviamente.
Nell’aprile 2017 è stato inseminato e nel gennaio 2018 ha partorito.
L’intero processo si è svolto sotto l’occhio delle telecamere, con una Freddie molto incinta che andava in giro, «se tutti gli uomini fossero incinta, questa faccenda sarebbe presa più seriamente».
Ora la sua storia è diventata un film della BBC, Seahorse (perché i cavallucci marini maschi portano nell’utero i piccoli). «Come membro della comunità transgender ho sentito quanto potesse essere potente condividere la mia storia», afferma.
La storia è diventata un film della BBC, Seahorse (perché i cavallucci marini maschi portano nell’utero i piccoli)
Seahorse ha ottenuto una valutazione del 100% sul sito di recensioni cinematografiche Rotten Tomatoes.
«Uno sguardo sfumato e tenero sulla vita del trans-uomo Freddy McConnell e la sua lotta per concepire e partorire il proprio figlio», scrive un critico. (Si tratta del critico del Guardian, quindi potrebbe essere incline a esagerare).
Con tutti i media, appare sorprendente che l’Alta Corte abbia preso una decisione molto diversa nel caso R (sull’applicazione del TT) -vs- Conservatore Generale dello stato civile per Inghilterra e Galles. Nel suo giudizio, Sir Andrew McFarlane, presidente della divisione familiare, ha dichiarato che:
Indipendentemente dal fatto che Freddie McConnell debba essere elencato come madre o padre, sul certificato di nascita del figlio comparirà un solo genitore.
«Di norma, una persona il cui ovulo è inseminato nel suo grembo e che poi rimane incinta e dà alla luce un bambino è la “madre” di quel bambino… Lo status di “madre” deriva dal ruolo che una persona ha assunto nel processo biologico di concepimento, gravidanza e nascita».
Indipendentemente dal fatto che Freddie McConnell debba essere elencato come madre o padre, sul certificato di nascita del figlio comparirà un solo genitore.
Il padre biologico è un donatore di sperma anonimo.
Fonte: Michael Cook per BioEdge
Bioetica
Medico argentino incarcerato per essersi rifiutato di praticare un aborto
Il medico argentino Leandro Rodriguez ha trascorso un anno e due mesi in prigione, pena inflittagli per essersi rifiutato di praticare un aborto. È nuovamente autorizzato a esercitare la professione di medico, sebbene gli fosse stata anche interdetta per due anni e quattro mesi, periodo terminato il 30 gennaio.
Il dottor Rodriguez è stato intervistato da EWTN News e ha spiegato le origini della sua condanna: «Nel 2017 ho lavorato presso l’ospedale pubblico nella città di Cipolletti, in Patagonia; ho ricevuto una paziente in cattive condizioni generali a causa di una gravidanza avanzata; era in corso un processo di parto prematuro, che ho deciso di interrompere, e migliorare lo stato di salute della paziente».
«Questa decisione è stata interpretata dai tribunali, o dal potere giudiziario della provincia di Río Negro, come un ostacolo al desiderio della paziente di interrompere la gravidanza, e per questo sono stato condannato nel 2019, e questa sentenza è appena stata scontata», ha spiegato.
Il medico ha descritto questa esperienza come «molto significativa». Secondo lui si tratta di «una sorta di esempio di ciò che può accadere se non ci si sottomette alle decisioni arbitrarie dei poteri in carica».
Spiega inoltre che questo lo ha portato ad «una situazione di maggiore impegno per la cura della vita, la tutela della vita del nascituro, la tutela della donna». A questo proposito ha evidenziato la situazione della paziente che in questo caso è stata considerata dal sistema giudiziario come la persona lesa.
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Poiché era stata vittima di stupro, la sua storia è stata ampiamente pubblicizzata dalla stampa locale, dove è stata presentata come la principale vittima di questa situazione. Tuttavia, una volta terminato il processo ed emessa la sentenza, questa donna è stata dimenticata e nessuno si è preoccupata del suo benessere. Ed è stata costretta a cercare aiuto da sola per sopravvivere.
Tali eventi dimostrano chiaramente «che gli argomenti avanzati all’epoca, secondo i quali si trattava di proteggere le donne, erano assolutamente falsi».
«L’unica cosa che hanno cercato di fare – prosegue il medico – è distruggere la vita di un bambino che tra poco avrà 7 anni, che è felice, che ha una famiglia adottiva che si prende cura di lui e che gli offre la possibilità di futuro che ognuno di noi merita, e non hanno potuto lottare contro questo», dice.
E prosegue: «Il bambino è vivo, la donna che è stata vittima di tutto questo sta bene, gode di buona salute, quindi sotto questo aspetto sono felice perché ha trionfato la vita, ha trionfato la verità, al di là delle ingiustizie subite».
Per quanto riguarda il suo futuro e la sua carriera, il dottor Rodriguez conferma che continuerà a lavorare nel settore privato, perché «è difficile per me tornare negli ospedali pubblici». Ha riaffermato la sua posizione pro-vita, assicurando che se si fosse trovato in una situazione come quella che ha portato al processo, avrebbe agito di nuovo allo stesso modo.
«Quando sono stato condannato, e anche prima che lo fossi, la gente si aspettava da me una sorta di pentimento o un altro messaggio», ricorda. «Ma il messaggio è lo stesso, e con sempre più convinzione: la vita va difesa, non è in discussione», dice ai medici: «È il momento di affermare le nostre convinzioni, le nostre convinzioni morali, non è una cosa negoziabile».
(…)
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Arcibel via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Bioetica
Azienda americana pubblicizza kit per il furto di sperma
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Bioetica
Biden fa il segno della croce durante una manifestazione a sostegno dell’aborto
Il presidente americano Joe Biden, ad un evento politico in Florida, si è fatto il segno della croce quando la signora con lui sul palco, la presidente del Partito Democratico della Florida, si è espressa a favore dell’aborto. Lo riporta Modernity News.
La vicenda ha generato sconvolto tra la comunità cristiana internazionale.
La candidata governativa fallita Nikki Fried stava sollecitando la rielezione di Biden quando ha fatto commenti su Ron DeSantis e Donald Trump che spingevano per maggiori restrizioni sull’aborto.
La prossima settimana in Florida entrerà in vigore un divieto di aborto di sei settimane, e questo sarebbe uno dei motivi per cui Biden si è fermato nello Stato. La Fried aveva dichiarato la scorsa settimana che Biden sa che deve trascorrere del tempo in Florida per dimostrare quanto le cose siano diventate «estreme» sotto DeSantis. «Capisci che se dobbiamo combattere contro l’estremismo dei repubblicani MAGA, devi venire al ventre della bestia».
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Mentre Biden era al suo fianco, la Fried ha dichiarato che «Ron DeSantis sentiva di dover candidarsi alla presidenza, quindi quindici settimane non erano sufficienti, dovevamo arrivare a sei settimane», sottolineando la sua opposizione alla legge sull’aborto.
È a questo punto che Biden, sulla carta secondo presidente «cattolico» della storia USA (e forse l’unico, che nonostante gli acciacchi, porterà al termine mandato: il primo è stato JFK e sappiamo come è andata a finire) si è fatto il segno della croce.
Joe Biden made the sign of the cross as the chair of the Florida Democratic Party spoke in favour of abortion yesterday. Apparently he was so horrified at the notion of Ron DeSantis limiting abortions to six weeks that he had to bless himself. Report: https://t.co/m4sOjcWTtI pic.twitter.com/HZ8pC81GCx
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) April 24, 2024
La reazione della rete è stata immediata, con commenti che davano del «vile» al vegliardo del Delaware. «Biden, l’autodefinito “cattolico devoto”, fa il segno della croce a sostegno del desiderio di questa donna di uccidere i bambini fino ai 3 mesi di gravidanza» scrive Buck Sexton. «Totalmente malvagio e sacrilego» ha twittato LifeNews. «Davvero da vomitare. Disgustoso. Insulto. Blasfemo» hanno scritto ancora su Twitter. Ancora: «Joe Biden si fa il segno della croce mentre promuove l’aborto! Questo è il male!».
Il fatto è avvenuto a pochi giorni dalla sostituzione della Pasqua della Casa Bianca con la giornata mondiale di visibilità trans.
La Fried, già Commissario per l’Agricoltura della Florida, grande sostenitrice dell’aborto, è anche esplicita riguardo alla sua pratica del giudaismo. Mentre era al liceo, partecipava al B’nai B’rith, la famigerata organizzazione ebraica. La donna ha preso anche attivamente in considerazione l’idea di fare aliya – cioè di andare a vivere in Israele –e di unirsi alle forze di difesa israeliane.
Dopo la sua elezione a commissario per l’agricoltura, Fried ha prestato giuramento utilizzando la prima Bibbia ebraica pubblicata negli Stati Uniti.
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