Gender
Transessuali anche alle paralimpiadi
Le Paralimpiadi hanno dato il via libera, per la prima volta in assoluto, alla partecipazione di un atleta transgender alla competizione internazionale per persone con disabilità.
Fabrizio «Valentina» Petrillo, un uomo di 50 anni che ha «fatto la transizione» a partire dal 2019, è destinato a competere come velocista contro le donne nella categoria T12 per atleti con disabilità visiva. Ha già vinto 11 titoli nazionali alle Paralimpiadi gareggiando tra gli uomini.
L’ex allenatore olimpico canadese Peter Eriksen ha definito «scioccante» la competizione di Petrillo contro le donne alle Paralimpiadi, ha riferito la testata britannica GBN lunedì. Anche Mara Yamauchi, la terza maratoneta più veloce della Gran Bretagna, si è chiesta: «quanti 49enni vincerebbero medaglie a livello mondiale?»
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Secondo i sostenitori dei diritti delle donne, assecondare gli atleti trans mina la base razionale originale per avere atletica specifica per sesso.
Il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), Andrew Parsons, ha difeso la partecipazione di Petrillo, sostenendo che è conforme alle «regole» dell’atletica paralimpica mondiale, affermando di essere “preparato alle critiche” che riceverà per aver approvato la competizione di Petrillo contro le donne.
«Dobbiamo rispettare le nostre regole, non possiamo mancare di rispetto alle nostre regole. Quindi a volte, come individuo, penso in un modo o nell’altro, ma dobbiamo seguire la nostra costituzione, dobbiamo seguire le nostre regole e, negli sport specifici, le regole delle federazioni internazionali devono essere rispettate», ha dichiarato, riporta GBN.
L’avvocato bresciano Fausta Quilleri, che corre anche nella categoria over 35 «Master» delle Paralimpiadi italiane, ha presentato una petizione al presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera e ai ministeri per le Pari Opportunità e per lo Sport per il 2021 affinché escludessero Petrillo dalle gare femminili, ma senza successo.
Alla base delle riflessioni dell’avvocato Quilleri vi sono studi come quello di Emma Hilton, ricercatrice dell’Università di Manchester: «Hilton, dopo aver analizzato e testato circa 230 donne transgender, ha concluso che la forza, la massa corporea magra, la dimensione muscolare, la densità ossea, la capacità polmonare e cardiaca sono influenzate in maniera banale dall’assunzione di ormoni femminili che abbassano il testosterone a 5 nanomoli per litro» ha detto alla testata Redattore Sociale.
«Alla luce di queste evidenze, l’atleta transgender donna, pur rientrando nei rating previsti dal CIO, mantiene caratteristiche maschili che vanno a ledere i principi di lealtà e equità alla base di ogni competizione sportiva. E proprio in nome dei principi di lealtà ed equità, va riconosciuto che le linee guida adottate sin qui non sono corrette e dunque vadano cambiate».
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Petrillo, ipovedente da quando ha 14 anni a causa della sindrome di Stargardt, ha gareggiato ufficialmente per la prima volta come donna nei Campionati Paralimpici Italiani del 2020, dove ha vinto medaglie d’oro nei 100 m, 200 m e 400 m T12. Aveva corso la sua ultima gara maschile nel 2018.
Prima della transizione, Petrillo si è sposato con una donna e ha avuto un figlio che oggi è ancora bambino. «Sta vedendo i miei cambiamenti, mi ha fa moltissime domande e continua a chiamarmi papi: non ha un padre maschio come tutti gli altri, ma sicuramente ha un padre che sarà sempre con lui» ha detto Petrillo al sito napolentano Fanpage. «Vedremo col tempo, la mia è una cosa molto in evoluzione: ha visto trasformarsi il papi in una donna e per adesso lo vedo tranquillo».
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Immagine di y Agência Brasil, via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY 3.0 BR
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La prima donna primo ministro del Giappone si oppone al «matrimonio» omosessuale
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Gender
Il Parlamento austriaco vieta il linguaggio «inclusivo di genere» nelle sue comunicazioni ufficiali
Il presidente del Parlamento austriaco ha vietato l’uso del cosiddetto linguaggio «inclusivo di genere» nelle comunicazioni ufficiali dell’organo legislativo.
Walter Rosenkranz, presidente del Nationalrat (Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento austriaco), ha recentemente annunciato che il Parlamento tornerà a utilizzare la forma maschile generica delle parole o, in alternativa, la forma maschile e femminile insieme, come nell’espressione «Gentili signore e signori» («Sehr geehrte Damen und Herren»).
In precedenza, il Parlamento di Vienna aveva adottato una variante ideologica che prevedeva l’inserimento di lettere maiuscole interne, due punti, asterischi o barre all’interno di sostantivi per includere persone di generi diversi, compresi coloro che si identificano come «transgender».
Questo adattamento linguistico, promosso da attivisti di sinistra in molte istituzioni austriache e tedesche, è estraneo alla lingua tedesca scritta. L’Associazione per la Lingua Tedesca ha più volte criticato questo linguaggio «inclusivo di genere», definendolo una «lingua ideologica» che «viola le regole ortografiche vigenti» e cerca di «rieducare» i cittadini. I sondaggi indicano che l’80-90% dei tedeschi rifiuta questo linguaggio ideologico.
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«Come istituzione governativa, dobbiamo rispettare le regole stabilite dal Consiglio per l’ortografia tedesca, l’unica istituzione riconosciuta dal governo», ha dichiarato Rosenkranz al quotidiano austriaco Krone. «Nel 2021, il Parlamento ha anche stabilito una base giuridica nel Piano di promozione delle donne. Voglio che le persone si attengano a questo e non inventino una propria lingua. Perché la vera uguaglianza si ottiene attraverso l’istruzione, le pari opportunità e il rispetto, non con i segni di punteggiatura».
«Il Parlamento è un luogo di democrazia, non di esperimenti linguistici», ha aggiunto. «Torniamo a una lingua che rispecchia lo spirito della Costituzione austriaca: universalmente comprensibile, oggettiva e inclusiva nel senso più autentico».
«Non a caso, il Bundestag tedesco e il Consiglio nazionale svizzero, così come quasi tutti i media stampati, non utilizzano un linguaggio neutro rispetto al genere», ha sottolineato il Presidente del Parlamento.
Le linee guida non si applicano ai discorsi tenuti nel Consiglio nazionale né ai testi presentati dai parlamentari, che, in virtù del loro mandato, sono liberi di redigere i propri documenti come preferiscono.
Rosenkranz, primo Presidente del Consiglio Nazionale austriaco nominato dal Partito della Libertà (FPÖ) è stato eletto dopo che l’FPÖ è diventato il partito più votato alle elezioni nazionali del 2024. Tuttavia, pur avendo ottenuto il maggior numero di voti, l’FPÖ non fa parte della coalizione di governo, poiché non dispone della maggioranza assoluta necessaria e gli altri partiti hanno rifiutato di allearsi con esso.
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Immagine di Gryffindor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Gender
Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
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