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Necrocultura

«Thanos non ha fatto nulla di male»

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«Thanos non ha fatto nulla di sbagliato» è diventato uno dei più comuni mantra su Internet negli ultimi giorni, e ha appena scatenato uno dei più grandi eventi nella storia del sito di discussione Reddit.

 

Di cosa si tratta?

 

Nel film Avengers più recente (The Avengers Infinity War parte I), la storia è incentrata su un super-cattivo di nome Thanos che intende spazzare via metà della vita nell’universo. Non vuole farlo solo per essere cattivo, ma piuttosto il suo piano è quello di tenere sotto controllo la crescita della popolazione in modo che quelli che restano possano godere di una vita felice e sostenibile.

 

Se questo suona a disagio vicino a qualcosa che hai sentito prima, è perché lo è.

Un gran numero di persone insiste sul fatto che «Thanos non ha fatto nulla di male», a riprova che la sua filosofia di controllo della popolazione è perfettamente digerita dalla sensibilità comune.

 

Il controllo della popolazione è uno dei temi principali della sinistra radicale, e molti di loro credono veramente che la popolazione dell’umanità debba essere notevolmente ridotta «per fermare il riscaldamento globale» e «per salvare il pianeta».

 

Il tema ambientalista, molto forte oggi, è semplicemente la declinazione odierna del tema antinatalista creato dal Club di Roma nel primo Dopoguerra. All’epoca, si parlava della fame e delle guerre come necessarie conseguenze dell’aumento della popolazione. Di qui, l’introduzione nella società dell’aborto e della contraccezione, nonché della stessa «Rivoluzione sessuale», che (cosa controintuitiva ma assai logica) separando il sesso dalla procreazione glorificandolo come attività a se stante, agisce come un potentissimo contraccettivo poiché .

 

Ma torniamo al film della Marvel (che ora è proprietà Disney).

Nel film, Thanos crede davvero che stia facendo la cosa giusta, ma dal momento che è il cattivo, tutti gli spettatori dovrebbero teoricamente fare il tifo per vederlo sconfitto. Per raggiungere questo potere di eco-sterminio universale (SPOILER ALERT) egli non esita a scaraventare giù per un precipizio la sua adorata figliola adottiva.

 

Invece di essere universalmente odiato, Thanos è diventato la grande star di questo film.  Un gran numero di persone insiste sul fatto che «Thanos non ha fatto nulla di male», a riprova che la sua filosofia di controllo della popolazione è perfettamente digerita dalla sensibilità comune. E questo anche se significa il genocidio dell’universo.

 

Il controllo della popolazione non è una nuova idea. Esso è, invece, la costante umana di tutte le civiltà pre- o non-cristiane. I sacrifici umani nascevano anche da questo imperativo di sfoltire la popolazione della comunità. Persino lcune fiabe sono ancora memori di questa crudele usanza, come quella di Pollicino, il bambino abbandonato nel bosco.

Il controllo della popolazione non è una nuova idea. I sacrifici umani nascevano anche da questo imperativo di sfoltire la popolazione della comunità.

 

Il sacrificio umano tornò imperiosamente alla mente dell’Occidente quando l’inglese Thomas Malthus (1776-1834) diagnosticò il crollo dell’umanità se non si fosse fatto qualcosa per arrestarne la riproduzione.

 

Nel suo Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società (1798) il reverendo Malthus (che era un pastore della Chiesa Anglicana) scrisse  che l’incremento demografico avrebbe spinto a coltivare terre sempre meno fertili, con conseguente scarsità di generi alimentari e conseguente collasso dello sviluppo economico.

 

Il malthusianesimo, che è ancora ben vivo, è quindi quella dottrina economica  che attribuisce alla crescita demografica la diffusione della povertà e della fame nel mondo, indicando come causa lo stretto rapporto tra popolazione e risorse naturali disponibili.

La filosofia malthusiana che Thanos sta promuovendo è semplicemente «riconfezionata» per una nuova generazione

 

Quindi la verità è che la filosofia malthusiana che Thanos sta promuovendo è semplicemente «riconfezionata» per una nuova generazione.

 

Ha scritto il sito The Federalist :

 

Malthus e Thanos, Thanos è Malthus

 

«Infinity War  lancia il suo grande cattivo come campione di un’altra causa progressista di animali domestici: il controllo della popolazione. Thanos, che ha stuzzicato il pubblico con sorrisi sinistre e dichiarazioni enigmatiche in anni di scene dopo credito, ha finalmente rivelato il suo vero motivo: vuole eliminare la metà della popolazione della galassia per assicurarsi che l’altra metà abbia molto da mangiare».

 

«Guardiamo durante il suo obbligatorio discorsodel cattivo come Thanos spiega perché ha bisogno del potere delle Pietre Infinite [gli oggetti magici di cui sono alla ricerca i personaggi dell’universo Marvel]: teletrasportarsi da un pianeta all’altro, uccidendo miliardi per disinnescare la bomba demografica che ha desolato il suo mondo. Lo fa supponendo ciò che Thomas Malthus ha proposto per primo: ogni specie ha risorse limitate a sua disposizione, e l’unico modo per evitare di esaurirle è controllare la crescita della popolazione».

 

Il film è uscito da diversi mesi, ma il dibattito su Thanos si è davvero acceso nei giorni scorsi. Il 9 luglio è stato uno dei giorni più importanti della storia di Reddit, ed è stato a causa di una «sfoltitura massiva» sul  subreddit r / ThanosDidNothingWrong . Questa «sfoltitura di massa», cioè la purga di un gran numero di utenti, era in realtà richiesta dai membri del subreddit per «onorare» Thanos.

Thanos

Scrive Business Insider: «Come il   malvagio Avengers: Infinity War, Thanos subreddit  r / ThanosDidNothingWrong ha  cercato un equilibrio perfetto tra i suoi oltre 700.000 membri, rispetto ai 200.000 abbonati che aveva la scorsa settimana».

 

«La comunità online ha iniziato a bannare oltre 300.000 dei suoi membri  alle 17:00 PDT di lunedì, in una epurazione pianificata in anticipo di settimane – una purga che è stata, in effetti, istigata dai suoi stessi membri, che si sono rallegrati del culling («sfoltitura») come atto per onorare il loro eroe, Thanos».

In origine, i moderatori del subreddit erano titubanti quando l’idea era stata inizialmente suggerita. Il 29 giugno, uno di loro ha  chiesto:  «vuoi davvero che vietiamo la metà del subreddit?»

 

L’alfiere odierno del controllo delle nascite Bill Gates

 

A questo strano qui pro quo hanno partecipato quindi persino alcuni membri di alto profilo del team cinematografico di Avengers, coinvolti direttamente: i Fratelli Russo  nonché lo stesso attore che interpreta, sotto terabytes di computer grafica, il personaggio di Thanos, Josh Brolin.

 

Così, mentre i giovani si divertono e scherzano sul’argomento, dormono sonni sempre più tranquilli i tanti elitisti globali che considerano la «sovrappopolazione umana» una «piaga» sul pianeta che deve essere affrontata. La lista dei magnati ultramiliardari antiumani, come noto, è lunga: oggi abbiamo Bill Gates, ma gli sforzi dei Rockefeller per limitare il numero di presenze umane sul pianeta (magari uccidendo i più deboli in nome dell’eugenetica o più recentemente del femminismo) datano di più di un secolo.

Sconfessando il natalismo implicito nella dottrina cattolica, mai lontanamente messo in dubbio prima da nessun Papa, Bergoglio si candida al titolo di Papa Thanos

 

Tali personaggi oggi ci raccontano il cambiamento climatico sia la principale minaccia al mondo e hanno identificato la crescita della popolazione umana come principale motore del cambiamento climatico. Un articolo deprimente del New York Times di questa settimana raccoglieva la confessione (che a noi pare patetica ed allucinante) di una madre sul punto di pentirsi di aver partorito: la sua colpa insopportabile è l’aver messo al mondo una bambina, che contribuirà con la sua stessa esistenza al turbamento dell’ecosistema planetario.

 

Circa 50 anni fa, l’entomologo Paul Ehrlich scrisse un libro intitolato The Population Bomb in cui annunciava il collasso dell’umanità a causa della sovrappopolazione. Fece pure una macabra, apocalittica scommessa con l’economista Julian Simon.

La Chiesa Cattolica era considerata ultimo  bastione contro la riduzione della popolazione terrestre; essa è stata bersaglio di attacchi tremendi in decenni di conferenze sulla Popolazione targate Nazioni Unite

Paul Ehrlich, autore di The Population Bomb (1968)

 

La realtà come sappiamo è stata inclemente con l’Ehrlich. La popolazione dell’umanità ha continuato a crescere e nessuno dei suoi pronostici si è rivelato accurato. La scommessa con il collega, persa senza possibilità di appello, non l’ha mai onorata.

L’antinatalismo sta venendo rinominato e riconfezionato per una nuova generazione, e, cattolici o millennial che siano, se lo stanno bevendo tutti.

 

Il mondo si sarebbe dimenticato di Ehrlich se egli non fosse, incredibile dictu, riapparso in Vaticano: invitato a presenziare ad eventi dell’era Bergoglio. La cosa ha di fatto del clamoroso: la Chiesa Cattolica era considerata ultimo  bastione contro la riduzione della popolazione terrestre; essa è stata il bersaglio di attacchi tremendi in decenni di conferenze sulla Popolazione targate Nazioni Unite (e UNICEF, etc.), come descrive con dovizia di particolari Michel Schooyans nel libro Il Complotto dell’ONU contro la vita.

 

Sconfessando il natalismo implicito nella dottrina cattolica, mai lontanamente messo in dubbio prima da nessun Papa, Bergoglio si candida al titolo di Papa Thanos.

 

L’antinatalismo sta venendo rinominato e riconfezionato per una nuova generazione, e, cattolici o millennial che siano, se lo stanno bevendo tutti.

La Necrocultura non muore mai: cambia solo la sua maschera. Ieri i nazisti, oggi i Thanos del cinema e della chiesa.

 

Quando una parte della popolazione decide che la soluzione ai nostri problemi è quella di liberarsi di un gran numero di persone, vengono poste, è ovvio, le basi per un genocidio di massa.

 

Abbiamo visto questo accadere anche nella storia recente. Del resto, la Necrocultura, nata con quel Serpente che odiò l’uomo sin dal principio, non muore mai: cambia solo la sua maschera. Ieri i nazisti, oggi i Thanos del cinema e della chiesa.

 

 

 

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Necrocultura

Un altro feto trovato nel cassonetto. Volete davvero credere alla favola del disagio sociale?

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Due giorni fa è stato rinvenuto un feto di poche settimane in un cassonetto situato in un parco a Parona, un comune della Lomellina nei pressi di Vigevano, in provincia di Pavia.

 

L’individuazione è avvenuta grazie agli operatori ecologici impegnati nelle operazioni di pulizia dell’area. Durante la loro attività di svuotamento dei cestini lungo via Papa Giovanni XXIII, il feto è emerso dal cassonetto.

 

Si tratta esattamente della trama della canzone Cassonetto differenziato (1989) di Elio e le Storie Tese, quella che ipotizzava una raccolta differenziata per i feti, vista la quantità di casi che finivano sui giornali: «lo spazzino è più sereno/ e poi si impressiona meno». Trentacinque anni fa già questo tipo di eventi seguiva un pattern molto riconoscibile, al punto da divenire una canzone satirica.

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Conosciamo, ad ogni modo, anche il ruolino di marcia delle cronache di situazioni come questa: secondo quanto riportano all’unisono i giornali locali e nazionali, i carabinieri sono stati tempestivamente contattati e si sono recati sul luogo. Possiamo annunciarvi che, nonostante si parli di telecamere ed altro, con molta difficoltà verrà trovato chi ha lasciato lì il bambino. Ad oggi, non abbiamo presente di casi di «scagliatrici di feto nel cassonetto» (cit. sempre Elio) identificate ed arrestate (e a dire il vero, non siamo nemmeno sicuri che si tratti di donne).

 

Torniamo alle cronache fetali pavesi: il feto, delle dimensioni di dieci centimetri, è stato affidato agli esperti dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia per essere sottoposto a esame, è stato riportato. La cosa potrebbe creare una certa dissonanza cognitiva: il lettore sa che in certi casi – come quelli degli enigmatici feti imbarattolati disseminati in tutto il Paese – inizialmente si sospetta proprio di ospedali ed università, da cui «il residuo» potrebbe essere uscito. Abbiamo appreso anche che il giallo dei bidoni gialli di Granarolo, dove furono trovati feti umani, si risolse esattamente con l’Università che ne chiese la restituzione, e la procura che ne dispose il dissequestro. (Altro non ci è dato sapere: quanti erano, perché erano lì, a cosa servivano, chi erano… tutte domande che ci rimangono addosso)

 

Le cronache, in coro, continuano informandoci che date le sue ridotte dimensioni, si suppone che la gravidanza della madre del bambino del cassonetto pavese sia stata breve,

 

Nessuno osa ovviamente specificare come sia possibile che il bambino, che si presume sia uscito intero dal grembo materno, possa essere finito lì: vi sarebbe da fare la dolorosa ammissione per la quale – è la possibilità meno allucinante – il bambino sia uscito con la RU486, la pillola dell’aborto domestico che permette di espellere il feto integro, in genere nel water, pronto per farlo viaggiare nelle tubature giù giù sino alle fogne, dove sarà divorato da pantegane, batraci e pesci coprofagi, magari pure qualche insetto goloso che apprezza la carne umana tenera e i concentrati di staminali.

 

La RU486 – che qualcuno giustamente ha chiamato «il pesticida umano» – permette di far uscire integri dal grembo materno questi bambini minuscoli, ma mica questo orrore può essere detto pubblicamente (la storia dei bambini divorati nelle sentine, che Renovatio 21 va ripetendo da anni, dove altro credete di poterla leggere?), perché la pasticca della morte va sdoganata sempre più: ricorderete il ministro Roberto Speranza (quello che adesso ha qualche problemino nel presentare i suoi libri in giro per l’Italia, dove lo aspettano alcune persone che ha fatto vaccinare genicamente) e la sua spinta, in pieno lockdown, per la distribuzione più libera della pillola dell’aborto fai-da-te, da rifilare alle donne senza ricovero. Di nostro possiamo dire che più di una decina di anni fa abbiamo visto politici sedicenti pro-life – ancora in circolo, presso pure le alte sfere – votare a favore della distribuzione ampliate del pastiglione omicida.

 

Ciò detto, non è per parlarvi della RU486 – ora distribuita su internet anche per impulso civico delle femministe americane, sconvolte dalla defederalizzazione dell’aborto subita due anni fa tramite la sentenza della Corte Suprema USA Dobbs v. Jackson – che scriviamo queste righe.

 

In realtà, non è nemmeno per parlare dell’aborto – o meglio, per cercare di raccontare, una volta di più, che oramai siamo convinti di come esso sia solo un pezzo del puzzle, e il puzzle è talmente mostruoso che non c’è film o libro che lo abbia anche solo concepito.

 

In breve, abbiamo maturato la convinzione che il ritrovamento di feti in luoghi improbabili e degradanti – o misteriosi, inspiegabili – non sia un fenomeno spontaneo, una storia spiegabile con le categorie che ci forniscono giornali e politici – di sinistra, di destra, abortisti, pro-lifi.

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La narrazione, che perdura dai casi di feto nel cassonetto che avanza dagli anni Ottanta, vuole farci pensare che l’abominevole atto è un segno di degrado. Si tratta di persone povere, disperate. Forse una donna che non può permettersi di avere un bambino, o che non vuole averlo perché vive in un appartamento dove il patriarcato le imporrebbe di divenire madre. Cose così.

 

Insomma: lo shock del feto trovato nella spazzatura serviva a consolidare l’aborto di Stato, ad estenderlo: se la donna avesse abortito avremmo evitato di scandalizzare il netturbino («Ma mettetevi nei panni di chi / il cassonetto pulisce / mi trova e non capisce / il perché di tanta inciviltà / poi scende in piazza e sciopera / e la colpa è anche un po’ tua / se non ti batti per un mondo migliore / in cui una madre sappia dove gettare il bebè»: sono i realistici versi di Elio).

 

Logica ferrea: fai a pezzi il bambino dentro il grembo materno con il metodo Karman (facendolo diventare un rifiuto ospedaliero, o in certi casi materiale da esperimento) invece che farlo trovare poche settimane dopo nell’immondizia. Non una grinza: come diceva una filastrocca delle scuole medie, «era meglio morire da piccoli / con i…»

 

Il problema è che oggi tutta questa teoria non tiene più. Il bambino non è nato, è stato fatto uscire dalla madre prima, integro, quando era lungo poco più di un dito – eppure, già perfettamente umano, già Imago Dei.

 

L’aborto è libero, liberissimo: consentito dalle autorità anche senza essere incinte (è successo), celebrato come grande conquista sociale dalla stampa, dalla politica (tutta!), glorificato da fiction e serie TV. Perché mai allora, continuiamo a trovare feti nel cassonetto?

 

Se qualche voce «laica» ora si alza per dire che è per colpa del clima intollerante causato dalla chiesa cattolica, può tacersi anche subito: perché sappiamo come Roma non solo non abbia intenzione in alcun modo di andare contro la legge di figlicida (abbiamo cardinali che lo hanno pure dichiarato, e casi sussurrati di confessori che consigliano la procedura a fedeli disperate) ma come abbia fatto di tutto per infliggere il mondo un prodotto che dall’aborto è derivato, il vaccino COVID (e prima ancora, altri vaccini, tutti – come sa il lettore che ci segue negli anni 0 ottenuti con cellule di aborto). Il Vaticano sapeva, ma ha fatto spallucce.

 

E quindi? Se non si tratta di disagio, dramma sociologico, di repressione del diritto umano all’ammazzare la propria discendenza, cosa sono questi feti nei cassonetti?

 

Quello che pensiamo noi, adesso, è che siano essenzialmente dei segni. Non sono stati abbandonati, sono stati piazzati. Sono delle puntine su una mappa oscura, sono capitelli di un territorio letto secondo una mistica del male. Sono antenne, amuleti, sono prove di un sacrificio avvenuto sopra una determinata zona del Paese.

 

Chi li mette? Qualcuno che concepisce l’aborto, o meglio l’uccisione della vita umana innocente, come una realtà da rendere simbolo ripetibile distribuito sul territorio.

 

Immaginate tutte quelle vecchie chiesette, anche minuscole, ora deserte, che vedete un po’ ovunque. Immaginate che lì vi è un altare, che serve per il sacrificio di Dio per l’uomo. Invertite tutto: ecco che bisogna puntellare la Terra del segno del sacrificio dell’essere umano per il dio – o meglio, per il demone.

 

Si può trattare, quindi, di una sorta di pratica satanica, o forse perfino«post-satanica», di cui non abbiamo mai sentito nulla, perché tenuta davvero segreta da chi la pratica?

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Abbiamo ipotizzato questa spiegazione per la storia dei feti in barattolo rinvenuti nel corso di più decenni in vari luoghi improbabili, spesso nel verde: campi, argini dei fiumi, aiuole urbane, cimiteri. Probabilmente, siamo stati i primi a cercare di unire i puntini di questi casi: chi può avere interesse, nell’arco di trenta o quaranta anni, ad abbandonare vasetti con bambini dentro a Nord e Sud, in città e in campagna? Come può trattarsi di un unico soggetto che lo fa?

 

Ora stiamo cercando di allargare la medesima idea ai bimbi nei cassonetti. Forse non si tratta di donne disperate, a cui gli obiettori di coscienza cattivi hanno negato l’accesso al feticidio. Non si tratta di degrado sociale, non si tratta di quelle storie brutte che ci fanno allargare le braccia e dire «ma dove andremo a finire», così da spingerci sempre più dentro il nostro bozzolo domestico.

 

Forse non è una storia che potete ancora immaginare. Perché potrebbe essere talmente spaventosa da dover essere tenuta segreta – sia da chi la pratica, che da chi forse lo ha capito, ma non può dirlo, vuoi perché teme il panico sociale che potrebbe scatenare, vuoi perché forse qualcuno in alto desidera che continui, perché parte di un meccanismo, di un accordo indicibile.

 

Mentre meditate dentro questo abisso, abbiate una certezza: quella di non credere più, nemmeno per un secondo, a quanto vi dicono sull’aborto i politici, i giornali, i pregatori seriali, i pro-life a caccia dei vostri soldini.

 

Rifiutate del tutto chi vuole farvi fissare il dito invece che la luna di sangue che è sopra tutti noi.

 

Roberto Dal Bosco

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 Immagine ottenuta con immagini su licenza Envato

 

 

 

 

 

 

 

 

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Autismo

Finestra di Overton per l’inarrestabile incremento dell’autismo: dal vaccino al sacrificio umano dell’eutanasia infantile

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Il 2 aprile si è celebrata la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Si tratta di una delle tante festività sociopolitiche indette dall’ONU che tempestano il calendario tentando di sostituire santi e solennità.   A molti può venire da ridere: il giorno globale della consapevolezza sull’autismo avanza nell’inconsapevolezza – tutta programmata – delle cause della malattia.   Come sa il lettore, sull’autismo vige un tabù assoluto – è lecito qualsiasi scienzioso scaricabarile per spiegarlo, dalla «mamma-frigorifero» (che incolpa, con poca cavalleria, le genitrici) a improbabili cause genetiche (con letteratura debolissima, ma che si sentono ancora ripetere alla TV pubblica italiana), epigenetiche, etc. ma in nessun modo si deve sfiorare il tema della possibile correlazione con lo stato di ipervaccinazione in cui sono incorsi i bambini, in America come in Italia, quando i governi hanno deresponsabilizzato le farmaceutiche mettono i danni da vaccino a carico dello Stato, moltiplicando il numero di sieri e dosi iniettati sotto la spinta commerciale dei colossi di Big Pharma che non devono più pagare in caso di problemi.

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È la teoria portata avanti, fra gli altri, dal candidato presidenziale USA Robert F. Kennedy jr. – e con probabilità dalla sua scelta vicepresidenziale, l’ex moglie del fondatore di Google Sergej Brin Nicole Shanahan, linciata a scatola chiusa come creatura dell’oligarcato senza che potesse raccontare la sua storia di mamma di una bambina perfettamente sana divenuta autistica dopo la sierizzazione pediatrica.   Chi scrive sa quale ostracismo può causare anche solo avvicinarsi al tema del collegamento tra autismo e vaccini: il termine «nessuna correlazione» Renovatio 21 lo aveva sentito ben prima di malori, miocarditi e mRNA. Un’enorme impresa di fact checking, con ex ministri angloamericani ed ex direttori CIA nel board e «collaborazioni» con Microsoft, ci contattò per la prima volta nel 2019 per censire il grado di disinformazione di cui sarebbe affetto il sito che state leggendo.   Nella lunga telefonata che ci fecero da Nuova York, capimmo in particolare che erano disturbati dagli articoli che trattavano la questione di autismo e vaccini – Renovatio 21 già traduceva su permesso gli articoli di Kennedy e del suo gruppo, Children Health Defense, che all’epoca si chiamava ancora Mercury Project.   Le cose in seguito sarebbero divenute più chiare: emerse che Gates, quello di Microsoft, non solo aveva investito centinaia di milioni nei produttori di vaccini e nella stessa OMS, ma era fuggito da un incontro con Kennedy che voleva organizzare il presidente Donald Trump. Lo stesso RFK jr. pubblicò poi memorabili lunghi articoli in cui dettagliava con precisione spaventosa il piano di Gates per l’umanità e il mondo: farmaci, media mainstream, istituzioni, id digitale, campagne vaccinali internazionali, censura elettronica, «Quantum dots», agricoltura in Africa e negli USA, aborto, contraccezione, energia nucleare, alimentazione OGM e cibo sintetico, geoingegneria, bioingegneria sempre più cringe.   Quindi, quando parliamo di autismo e vaccini, in verità stiamo sulla punta di un iceberg, dove il sommerso è il più oscuro piano mondialista mai veduto, un progetto che è ora in corso, che è sotto i nostri occhi.   La giornata della consapevolezza inconsapevole sull’autismo, tuttavia, ha una certezza: l’aumento impressionante dei casi. È, di fatto, un’epidemia, che non riescono a curare né a prevenire – dire che non c’è vaccino per l’autismo è un gioco di parole che non sappiamo se ci sentiamo di fare.   Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), la prevalenza dell’autismo tra i bambini statunitensi è aumentata in modo significativo negli ultimi anni.   Come visibile in una infografica di Statista, mentre nel 2000 a 6,7 ​​bambini su 1.000 era stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico (ASD), quel numero è salito a 27,6 su 1.000 bambini entro il 2020.   Ciò significa che attualmente a 1 bambino su 36 negli Stati Uniti viene diagnosticato l’ASD, rispetto a 1 bambino su 150 20 anni fa.   Infographic: The Rising Prevalence of Autism | Statista Troverai altre infografiche su Statista   «La Giornata mondiale di sensibilizzazione sull’autismo di quest’anno, celebrata il 2 aprile, offre alle persone autistiche di tutto il mondo la possibilità di condividere la loro prospettiva su come le diverse società stanno affrontando il disturbo dello spettro autistico» scrive il sito di infografiche. «”Passare dalla sopravvivenza alla prosperità: gli individui autistici condividono prospettive regionali” è il motto della celebrazione di quest’anno, organizzata dal Dipartimento delle Comunicazioni Globali delle Nazioni Unite in collaborazione con l’Istituto di Neurodiversità (ION), un’organizzazione fondata e gestita da persone neurodivergenti per persone neurodivergenti e alleati».   Potete già sentirlo dalle parole – «neurodiversità», «neurodivergenti» – nuove e piuttosto orwelliane: è in atto una manipolazione pubblica riguardo l’autismo, una vera Finestra di Overton che vuole farcelo sembrare sempre più come un fatto normale, comune, anzi, forse è un superpotere.   È il caso della glorificazione dello spettro autistico visibile ovunque. Della diagnosi di sindrome di Asperger di Greta Thunberg i giornali hanno fatto un complimento.   Elon Musk, ospite principale di un’edizione del popolare programma satirico della TV americana Saturday Night Life, ha confessato di essere il primo presentatore Asperger nella storia della trasmissione.   Di recente, abbiamo avuto in Italia il caso della scrittrice Susanna Tamaro, che in varie occasioni ha dichiarato di soffrire della sindrome di Asperger. «Da piccola mi sentivo in un corpo sbagliato e prendevo psicofarmaci. A 3 anni dissi a mio fratello di chiamarmi Carlo» hanno titolato i giornali riportando una sua recente intervista.   Le dichiarazioni della Tamaronel 2019 portarono una famosa testata femminile a pubblicare un articolo acchiappa-click con «10 personaggi famosi con la sindrome di Asperger». Apprendiamo che in lista ci sono Darryl Hannah, Tim Burton, Courtney Love (interessante), Dan Aykroid, Anthony Hopkins, Andy Warhol, persino Stanley Kubrick. Tutta gente di estremo successo…   Film e serie TV vanno nella medesima direzione: ecco la pellicola di azione The Predator (2018), dove l’alieno cacciatore vede come avversari non aitanti maschi veterani dell’esercito, ma un bambino autistico, definito «grande guerriero».   Ecco The Accountant (2016), una pellicola di azione in cui il protagonista (Ben Affleck) è un uomo autistico che, oltre a saper sparare e pianificare trappole, fughe e quant’altro, è ovviamente un genio della matematica, cosa che lo rende un commercialista insuperabile.   Alcuni ritengono che Reed Richards detto «Mr. Fantastic», il personaggio dello scienziato elastico ed infallibile dei Fantastici 4, abbia un autismo conclamato: decisamente, un superpotere.   La stessa cosa capita a Billy the Blue Ranger, personaggio della insopportabile serie per bambini Power Rangers: ecco un supereroe autistico che combatte mostri giganteschi, e vince.   Tutta questa continua glorificazione, mentre la logica potrebbe far pensare che l’autismo, che impedisce l’empatia verso il prossimo, può sfociare in psicopatia. Quanti Serial Killer sono classificabili nello spettro autistico?   Senza andare a toccare questo tema, pensiamo a quanto sta emergendo in tanta letteratura scientifica, come sottolineato di recente anche dal dottor Peter McCullough: una correlazione netta tra autismo e transgenderismo.   In pratica, il bambino che dice di voler cambiare sesso potrebbe essere, innanzitutto, un bambino che soffre di autismo. Di qui parte la filiera dell’orrore: ormoni, mutilazioni, castrazioni.   Aggiungeteci la consapevolezza che tutto potrebbe essere partito – giurano tanti genitori – dalla vaccinazione, o meglio dall’ipervaccinazione del bimbo, e il quadro vi può diventare ancora più chiaro, simmetrico, ridondante.   A quei papà, a quelle mamme che si chiedono in lacrime perché mai qualcuno voglia portare avanti un programma tanto malvagio, possiamo rispondere solo che, di fatto, la persona autistica è il cittadino ideale del Nuovo Ordine Mondiale: totalmente dipendente (per ora dai genitori, domani dallo Stato), totalmente prevedibile (non concepisce di uscire dalle routine programmate per lui), totalmente disposto a restare in casa e non uscire (come da imperativo visto con i lockdown).   Quale Stato totalitario non desidererebbe un cittadino così?

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I numeri che abbiamo visto sopra sono, in realtà, ancora poco disturbanti. Perché il numero che circola tra gli addetti ai lavori – quelli non venduti – è che a breve avremo probabilmente un bambino autistico ogni quattro, forse ogni tre.   Bisogna capire che non tutti sopravvivranno, forse, anzi, il programma è di farne sopravvivere pochissimi. Perché – e abbiamo visto che in Olanda stanno iniziando – a breve proporranno alle famiglie di eliminare questi figli «imperfetti», con tutta la strisciante quantità di argomenti hitleriani del caso: la Lebensunwertes Leben, la «vita non degna di essere vissuta», i costi per la collettività, la possibilità di sostituire il figlio difettoso con uno nuovo, magari fatto con l’eugenetica delle provette e domani del CRISPR.   Non pensate che sia possibile un’alternativa: studi degli ultimi mesi prevedono che i sistemi sanitari, davanti a questo «tsunami dell’autismo», non potranno che collassare. E quindi, la questione verrà risolta alla radice: dolce morte per i bambini autistici – e non solo loro.   Lo avevamo detto, oramai sette anni fa, in una delle prime conferenze di Renovatio 21, in un hotel del centro di Reggio Emilia, all’altezza dell’entrata in vigore della legge Lorenzin che ipervaccinò i bimbi italiani, pena l’esclusione dalle scuole.   Il video è stato, ovviamente, censurato e tolto da YouTube, e neanche tanto tempo fa. Proviamo comunque a caricarne altrove una clip.     «Abbiamo visto che eliminano completamente i down, perché la loro è una vita indegna di essere vissuta» dicevo indicando il caso dell’Islanda down-free. «E una vita indegna di essere vissuta, va eliminata… voi pensate che sia impossibile? Il re cattolico del Belgio nel 2014 ha firmato una legge per cui si può fare l’eutanasia del bambino, basta che il bambino sia “consenziente”… l’eutanasia infantile è arrivata… qualcuno lo chiama aborto post-natale» dicevo.   Poi parlavo del caso di Charlie Gard, il bambino lasciato morire della Sanità inglese, e del suo messaggio, e cioè il «pensare che si possono ammazzare i bambini anche già nati… i bambini danneggiati si possono ammazzare».   «Quindi io mi chiedo, e sono conscio della forza di questa mia domanda: quanti anni ci vorranno prima che i bambini autistici finiranno in questo calderone?»   Ricordo il gelo che scese nella sala. Da persona che lavora con i teatri, so percepire la temperatura di una sala. Lì era precipitato tutto sottozero all’istante, al punto che mi fermai prima ancora di finire la frase.   L’eutanasia dei bambini autistici sarà una proposta che la realtà globale comincerà a discutere, e ad accettare, a brevissimo. Il cittadino del futuro è dipendente, prevedibile, domestico – e soprattutto spendibile. Scartabile a piacere, eliminabile magari pure con l’assenso dei famigliari.   Il capolavoro della Necrocultura di Satana è più visibile che mai: come con l’aborto – dove è la madre ad uccidere il suo figlio indifeso – anche qui l’eliminazione massiva di questa parte della popolazione in crescita verrà fatta passare per il consenso della famiglia, distruggendone, di fatto, ogni suo tessuto morale. La famiglia da luogo della vita, diventa luogo della Morte.   La famiglia, la cellula primaria della società nella quale visse lo stesso Dio incarnato, il cuore della legge naturale, viene pervertita in modo sanguinario.   È il Regno Sociale di Satana: parte dalle siringhe dei sieri e, dopo dolore e malattia, torna alle siringhe, ma dello sterminio biomedico di Stato. Dalla siringa al sacrificio umano. Lo Stato moderno fa così   Quanto ci piacerebbe che la «consapevolezza sull’autismo», e le sue giornatone ONU pagate dal contribuente, parlasse di queste cose.   Un’ultima cosa detta ai censori e ai «normalisti» che leggono queste righe e ridacchiano, o si scandalizzano, magari presi dalla voglia di segnalarci alle «autorità competenti» per «disinformazione»: ecco a voi il nostro dito medio, e ve lo siete meritato tutto, perché le vostre azioni stanno portando avanti nei decenni questo programma di morte e devastazione che usa i bambini come strumenti, come armi per la rivoluzione biologica che sta rovinando il mondo.   Siatene consapevoli: la Necrocultura travolgerà anche voi e le vostre patetiche esistenze di volonterosi carnefici di Moloch. Svegliatevi. Convertitevi.   Roberto Dal Bosco SOSTIENI RENOVATIO 21
             
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Controllo delle nascite

Continua il crollo delle nascite in Italia

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Il crollo delle nascite in Italia si è confermato nel corso del 2023, in Italia. Lo riporta l’agenzia ANSA.

 

L’ulteriore declino del numero dei bambini messi al mondo, come indicato dai dati demografici relativi a tale anno pubblicati oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT).

 

Secondo le statistiche preliminari, il numero dei neonati residenti nel Paese si attesta a 379 mila, accompagnato da un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (rispetto al 6,7 per mille registrato nel 2022).

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Tale diminuzione delle nascite rispetto all’anno precedente si attesta a 14 mila unità, equivalenti al 3,6%.

 

Risalendo al 2008, ultimo anno di aumento delle nascite in Italia, si osserva un calo complessivo di 197 mila unità (-34,2%).

 

La media di figli per donna diminuisce da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, avvicinandosi notevolmente al minimo storico di 1,19 figli riscontrato nel lontano 1995. L’Italia, come da imperativo della Necrocultura, si sta spopolando.

 

Gli articoli di stampa che analizzano tale numero non osa metterlo in relazione con l’altra quota ufficiale che la logica vorrebbe andasse subito citata: il numero degli aborti nel Paese. Il dato del 2021 è di un totale nel notificato di 63.653 «interruzioni volontarie di gravidanza», o IVG, termine della neolingua orwelliana per il feticidio di Stato.

 

In pratica, secondo il dato ufficiale, ogni sei bambini uno viene sacrificato a Moloch – e non sappiamo che fine possa fare il corpo dei piccoli assassinati, se smaltito con i residui ospedalieri, bruciato come rifiuto, smembrato e venduto per esperimenti e linee cellulari per le farmaceutiche (in America, lo sappiamo, succede: e i produttori di vaccini possono ringraziare) oppure finito misteriosamente in barattoli disseminati per le campagne, o ancora in enigmatici bidoni gialli abbandonati in depositi fuori città.

 

A chi si rallegra del continuo andamento in diminuzione dell’aborto (-4,2% rispetto al 2020) a partire dal 1983, vogliamo ricordare che il dato ufficiale rappresenta la punta dell’iceberg, e forse nemmeno quella.

 

I bambini di fatto oggi muoiono a causa di quella che chiama contraccezione, che crea il fenomeno della cosiddetta «microabortività»: alcuni anticoncezionali, come la cosiddetta spirale (o IUD), ostacolando l’annidamento dell’embrione, di fatto agiscono come sistemi di aborto permanente. Qualcuno ritiene quindi che i dispositivi intrauterini possono considerarsi in grado di procurare alla donna anche un aborto al mese: è l’infanticidio automatico, impiantato macchinalmente dentro il corpo stesso della donna. Capolavori della medicina moderna…

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Stesso discorso va fatto per il numero sommerso dei bambini uccisi dalla RU486, il pesticida umano utilizzato per l’aborto chimico: come usiamo ripetere, qui il feto viene espulso nel water e poi inviato con lo sciacquone nelle fogne dove sarà presumibilmente divorato da ratti, rane, pesci, insetti vari.

 

Esistendo un mercato nero diffuso della pillola dell’aborto – negli USA pure sostenuto da alcuni gruppi femministi specialmente dopo la defederalizzazione del «diritto di aborto» avvenuta con la sentenza della Corte Suprema Dobbs v. Jackson del 2022 – il numero di bambini trucidati con la pasticca assassina non è dato conoscerlo.

 

Vi va aggiunta, in ogni caso, anche la quantità di esseri umani terminati dalla pillola del giorno dopo, per la quale la stampa sincero-democratica si sgola da anni spiegando che non è aborto, quando invece lo è.

 

In questa sede, poi, non inizieremo nemmeno il discorso sulla quantità di embrioni prodotti e scartati con la riproduzione artificiale (sono centinaia di migliaia…), né il numero di esseri creati in provetta e poi congelati sotto azoto liquido in un limbo teologicamente, politicamente, legalmente biologicamente indefinito (sono vivi? Sono morti?).

 

Il numero dei bambini uccisi dallo Stato-Erode non è quindi di 65 mila individui, ma molto superiore. Non si tratta di una città di piccole dimensioni che sparisce ogni anno: forse è una metropoli, è una piccola regione che viene nuclearizzata nel grembo materno mentre la popolazione si contrae mostruosamente, e – molto causalmente – il Paese, anche sotto un sedicente governo nazionalista e sovranista, importa a spese del contribuente milionate di africani, le cui cifre sembrano decisamente essere quelle di una sostituzione vera e propria.

 

Caro lettore sincero-democratico, qualche campanello in testa ti si accende?

 

C’è qualcosa che vuoi fare, che non sia dare spago a danari a qualche stupido gruppo pro-life?

 

Roberto Dal Bosco

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