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Strage transessuale in chiesa, «siamo contro i satanisti»

Continua la sequenza di commenti sul lato demoniaco della strage alla scuola cattolica di Minneapolis, perpetrata da un ventenne transessuale.
Il giornalista e personaggio internet Milo Yiannopoulos, talentuoso scrittore cattolico che si dice ex-gay che in passato è stato al centro di controversie, ha affermato che «siamo contro i satanisti» e che «non avete altra scelta che abbracciare il Nostro Signore» dopo la sparatoria nella scuola cattolica in Minnesota. Lo riporta LifeSite.
«Per salvare la tua famiglia e la tua società, devi combattere», ha detto l’eccentrico Milo su X. «Siamo contro i satanisti. Gli atei non hanno difese contro il Diavolo. Per sopravvivere, non hai altra scelta che abbracciare Nostro Signore. Vai in una chiesa cattolica questo fine settimana, fai quello che dicono e potremmo farcela tutti».
To save your family and your society, you must fight. We are up against Satanists. Atheists have no defenses against the Devil. As a matter of survival, you have no choice but to embrace Our Lord. Go to a Catholic Church this weekend, do what they say, and we might all make it.
— MILO (@Nero) August 28, 2025
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Anche altri influencer di spicco hanno sottolineato la natura demoniaca della recente sparatoria in una scuola, perpetrata da una persona che si identificava come transgender.
«Quando ero giovane pensavo che il male, il bene e la moralità fossero semplicemente soggettivi», ha scritto il conduttore del podcast Tim Pool. «Chi sbagliava era malato di mente o confuso. Ma ho imparato molto tempo fa che in realtà stiamo combattendo contro i demoni», ha concluso.
Come visibile dalle tracce lasciate in rete, un video del tiratore del Minnesota lo mostra mentre si esercita a sparare a un bersaglio raffigurante il volto di Gesù, mentre ride in modo maniacale. L’uomo ha anche una conversazione con se stesso, in cui sembra avere due personalità diverse. Inoltre, il fucile mostrato nel video presenta una croce rovesciata e un pentagramma, due immagini sataniche note.
In un video del suo diario, l’assassino si disegnava con una pistola alla schiena mentre si guardava allo specchio. Dallo specchio si vedeva un demone, e una didascalia sopra il disegno un dialogo scritto in lingua russa: «Chi sono? Quando finirà tutto questo? Aiutatemi! Non lo voglio!».
Come riportato da Renovatio 21, l’idea di una possibile possessione demoniaca del ragazzo transessuale era subito saltata fuori tra i commenti in rete, con gli osservatori impressionati dai video e dalle pagine del diario del massacratore.
Alcuni, tuttavia, si interrogano sulla facilità e rapidità con la quale è uscito tutto il materiale dell’assassino. A poche ore dagli spari, un ex agente israeliano era andato alla TV americana per dire che con il suo software di sorveglianza della rete la strage non sarebbe mai avvenuta.
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Immagine screenshot da Twitter
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«Persecuzione feroce e genocida contro i cattolici» e «vile e cortigiana complicità». Mons. Viganò contro Parolin sulle persecuzioni in Nigeria

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha pubblicato su X una dura accusa alle parole del cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin che sembrano sminuire la persecuzione anticristiana che sta insanguinando da anni la Nigeria.
«Conosco bene e porto quotidianamente nel cuore la situazione di sofferenza e di persecuzione dei Cattolici nigeriani, essendo vissuto in Nigeria per sei anni, dal 1992 al 1998, come Nunzio Apostolico» scrive Viganò ricordando la sua esperienza diplomatica.
«Le parole vergognose del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin sul presunto “conflitto sociale” in Nigeria mistificano la realtà di una persecuzione feroce e genocida contro i Cattolici, martirizzati mentre Roma vaneggia di sinodalità e inclusività».
«Mentre la Gerarchia si schiera apertamente in favore dell’islamizzazione dell’Europa cristiana e osa definire “diritto umano” la libertà religiosa del Vaticano II, migliaia di fedeli continuano a testimoniare eroicamente il Vangelo di Cristo, e il loro sangue grida vendetta al Cielo» tuona il prelato lombardo.
Conosco bene e porto quotidianamente nel cuore la situazione di sofferenza e di persecuzione dei Cattolici nigeriani, essendo vissuto in Nigeria per sei anni, dal 1992 al 1998, come Nunzio Apostolico.
Le parole vergognose del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin sul… pic.twitter.com/fBeMP085CE
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 22, 2025
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«No, Eminenza: i Cattolici nigeriani sono uccisi in odio alla Fede che essi professano, da parte di mussulmani e in obbedienza al Corano. Quegli stessi mussulmani che stanno trasformando le vostre chiese in moschee, con la vostra vile e cortigiana complicità, e che presto rovesceranno i governi per imporre la sharia agli “infedeli”» continua l’arcivescovo.
«La responsabilità della chiesa bergogliana e post-bergogliana in questo crimine contro Dio e contro l’uomo rimarrà a perenne esecrazione del tradimento dei Pastori».
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
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Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
Come riportato da Renovatio 21, gli ultras della nazionale romena, a quanto pare più cristiani di Parolin, durante una recente partita di qualificazione ai mondiali a Bucarest hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI».
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
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