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Scienza

Sacerdote cattolico: «quella del vaccino è una nuova religione»

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Renovatio 21 riprende questo articolo da La Scure di Elia.

 

 

 

«Per loro è un rito di iniziazione. La febbre fino a quaranta gradi, i dolori muscolari, la stanchezza, i brividi che si hanno nelle prime ventiquattro/quarantotto ore, poi scompaiono: ed è la rinascita, con la consapevolezza di essere entrati a far parte di un nuovo ordine».

 

«L’aver superato la prova del vaccino è il passaggio all’uomo nuovo, che si è messo sotto l’ala protettrice della scienza, al riparo dai pericoli e dalle malattie del mondo».

 

«Per loro è un rito di iniziazione. La febbre fino a quaranta gradi, i dolori muscolari, la stanchezza, i brividi che si hanno nelle prime ventiquattro/quarantotto ore, poi scompaiono: ed è la rinascita, con la consapevolezza di essere entrati a far parte di un nuovo ordine»

«I loro volti esprimono una rinnovata fiducia: in chi, d’ora in poi, li guiderà ad ogni loro passo. È la consegna del corpo, marchiato, sicuro, protetto, al nuovo padrone» (da una lettrice).

 

Quella del «vaccino», per molti, è una sorta di nuova religione, con il suo rito di incorporazione, i suoi sacerdoti, le sue promesse di salvezza e i suoi comandamenti: pochi, elementari e puramente esteriori, come nell’Islam.

 

Molti dei suoi fedeli sono però rubati alla vera religione, come quelli convinti che, per essere cattolici, si debba obbedire incondizionatamente a qualsiasi esternazione del papa.

 

Quei cattolici non muoveranno un passo senza che il papa dica loro come farlo; viceversa, non appena si sarà espresso in qualunque forma, su qualunque argomento, con qualunque esito, si precipiteranno a eseguire. Se, per esempio, affermasse in un’intervista che tutti i romani devono buttarsi nel Tevere, sarebbe un’ecatombe… se non fosse che la maggior parte di loro gli replicherebbe: «Ecché so’ scemo?».

 

«I loro volti esprimono una rinnovata fiducia: in chi, d’ora in poi, li guiderà ad ogni loro passo. È la consegna del corpo, marchiato, sicuro, protetto, al nuovo padrone»

In duemila anni, purtroppo, cattivi papi ce ne son sempre stati, alcuni anche pessimi. Chi si rendeva conto del problema non si poneva certo per questo automaticamente fuori della Chiesa; anche grandi Santi criticarono il papa del momento per i suoi comportamenti, eppure sono stati poi canonizzati.

 

San Pier Damiani inveì con formidabile irruenza contro Benedetto IX, uno dei peggiori papi della storia; ma al peggio non c’è mai fine. Nel dire la verità non bisogna aver paura delle conseguenze: solo il giudizio divino va temuto.

 

Chi non teme Dio finisce inevitabilmente col temere gli uomini. Chi invece riconosce il Suo assoluto primato Gli obbedisce senza riserve, sapendo che prima o poi sarà da Lui premiato e che quanti vorrebbero impaurirlo potrebbero esser travolti da un momento all’altro dalla rivelazione di abusi sessuali insabbiati.

 

Quella del «vaccino», per molti, è una sorta di nuova religione, con il suo rito di incorporazione, i suoi sacerdoti, le sue promesse di salvezza e i suoi comandamenti: pochi, elementari e puramente esteriori

Che succede, dunque, a prender per dogma di fede ciò che un papa afferma in un’intervista, cosa che non appartiene di certo al Magistero né impegna minimamente la coscienza?

 

La prima volta, apparentemente, può pure andar bene: quanti chierici votatisi alla sodomia si son sentiti di colpo sollevati del peso che avevan giustamente sul cuore, quando udirono quelle cinque parole con cui fu raso al suolo ogni principio morale: «Chi sono io per giudicare?». Mai motto fu più devastante per chi persegue il bene e, al contempo, liberatorio per chi è sceso a patti col peccato: le checche del mondo intero, che fossero conservatrici o progressiste, tradizionaliste o moderniste, si ritrovarono insperatamente assolte e vieppiù affratellate, oltre che dal culto del fallo (nel senso di errore), anche da quello del nuovo profeta, rifondatore del cristianesimo.

 

Vai a pensare che, qualche anno dopo, il medesimo oracolo sentenzia che tutti devono farsi inoculare un intruglio preparato con cellule di feti umani abortiti e dagli effetti collaterali sconosciuti… o, per esser veritieri, sicuramente molto gravi, da quel che già si è ampiamente costatato.

tutti devono farsi inoculare un intruglio preparato con cellule di feti umani abortiti e dagli effetti collaterali sconosciuti… o, per esser veritieri, sicuramente molto grave (…) Provate a farlo notare a un chierico omofilo: sarà perfettamente inutile. «L’ha detto il Papa»

 

Provate a farlo notare a un chierico omofilo: sarà perfettamente inutile. Di fronte a qualunque avvertimento, l’unica risposta di cui sarà capace è la seguente: «L’ha detto il Papa».

 

Il grande profeta, che gli ha sgravato la coscienza di un enorme macigno, non può assolutamente sbagliarsi, perché – come non ebbe tema di insinuare l’inossidabile Predicatore della Casa Pontificia – egli è più avanti di Gesù Cristo, nemmeno fosse un’ulteriore incarnazione del Verbo… Per i nostri papolatri, costui promulga nuovi articoli del Credo ogni volta che starnutisce.

 

Chi ha piegato la mente e la schiena al peccato più abominevole che si possa commettere, d’altra parte, ha dovuto rinunciare al raziocinio per giustificare la propria condotta; di conseguenza, non è soltanto esposto a terribili malattie sul piano fisico, ma pure seriamente compromesso su quello intellettuale.

 

Anche in questo caso, ovviamente, la Provvidenza saprà trarre un bene dal male

Può accadere, per esempio, che dei docenti di università pontificie, pur potendo sapere senza difficoltà che obbligare i dipendenti a un trattamento sanitario è del tutto illegale, accettino la «vaccinazione» senza colpo ferire con il pretesto che sono a contatto con il pubblico… quando la loro attività si svolge unicamente in linea, sia i corsi che gli esami. Ciò che fa più specie è che nessuno rilevi la lampante incongruenza né levi una pur flebile voce di protesta contro tale inaudito abuso di potere perpetrato per ordine del Misericordioso; anzi, per loro (fra i primi a ricevere la magica pozione) è un «privilegio».

 

Anche in questo caso, ovviamente, la Provvidenza saprà trarre un bene dal male.

Per quanto sia doloroso riconoscerlo per riguardo alle persone, si può tuttavia arguire che il Signore, esaurito il tempo della pazienza, si stia servendo dei Suoi stessi nemici per sbarazzarsi di una casta clericale che Lo disonora da decenni e non porta più alcun frutto

 

Per quanto sia doloroso riconoscerlo per riguardo alle persone, si può tuttavia arguire che il Signore, esaurito il tempo della pazienza, si stia servendo dei Suoi stessi nemici per sbarazzarsi di una casta clericale che Lo disonora da decenni e non porta più alcun frutto.

 

Le gravi patologie cui i vaccinati vanno incontro, d’altro canto, saranno per loro occasione di ravvedimento e di espiazione, così che possano salvarsi almeno l’anima, che è la cosa più importante; in tal modo il castigo tornerà altresì a loro beneficio, oltre che a vantaggio della Chiesa. Si può ragionevolmente prevedere che la falcidie sarà tale che i preti attualmente tenuti in disparte a causa della loro fedeltà a Cristo saran sommersi di lavoro; autentiche comunità cristiane rinasceranno allora intorno a ministri genuinamente cattolici e la Chiesa terrena, una volta liberata dalla cappa che la soffoca, rifiorirà rigogliosamente.

 

Il cedimento alla tentazione di porsi in una situazione irregolare per poter operare liberamente, senza le pastoie dell’attuale dittatura modernista, farebbe perdere ai sacerdoti fedeli l’opportunità di esser presenti all’appello nel momento in cui ce ne sarà bisogno.

 

Perciò l’imperativo inderogabile resta invariato: resistere dentro la piaga purulenta fino all’eroismo dell’umanamente impossibile, con l’immancabile aiuto della grazia.

 

Perciò l’imperativo inderogabile resta invariato: resistere dentro la piaga purulenta fino all’eroismo dell’umanamente impossibile, con l’immancabile aiuto della grazia

Per il momento, continuiamo tutti a respingere il lavaggio del cervello portato avanti dal regime con la sua propaganda sfacciatamente menzognera. Per mantenere l’indipendenza di giudizio e sfuggire all’accecamento dell’intelletto, spegnete il televisore e ragionate con la vostra testa, sulla base della realtà oggettiva. Appellandovi al diritto, reagite a ordini tanto assurdi quanto illegittimi e disobbedite pacificamente sulla base del buon senso.

 

Di fronte a minacce che dovessero superare le vostre possibilità, poi, affidatevi alla potenza di Dio, che mai abbandona chi ripone in Lui la propria fiducia: «La salvezza dei giusti viene dal Signore; egli li protegge nel tempo della tribolazione. Il Signore li aiuterà e li libererà, li scamperà dai peccatori e li salverà, perché hanno sperato in lui» (Sal 36, 39-40).

 

Si avvicina il giorno in cui il castello di carte innalzato da un potere apparentemente invincibile crollerà in un attimo per un semplice soffio: Fiant tamquam pulvis ante faciem venti, et Angelus Domini coarctans eos (Siano come polvere di fronte al vento e l’Angelo del Signore li incalzi; Sal 34, 5).

Per mantenere l’indipendenza di giudizio e sfuggire all’accecamento dell’intelletto, spegnete il televisore e ragionate con la vostra testa, sulla base della realtà oggettiva

 

Chi resterà in piedi prenderà allora il timone e riporterà la nave sulla giusta rotta. Prima di allora, non abbattiamoci per nessun motivo al mondo: «Chi è che vi nuocerà, se sarete zelanti nel bene? Ma se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi!» (1 Pt 3, 13-14). L’ha detto un papa.

 

N.B.: il 21 aprile prossimo (mercoledì della seconda settimana dopo l’Ottava di Pasqua) ricorre la festa del Patrocinio di San Giuseppe, istituita in seno all’Ordine carmelitano e poi estesa a tutta la Chiesa, nel 1847, dal beato Pio IX, lo stesso Papa che, l’8 dicembre 1870, Lo proclamerà Patrono della Chiesa universale.

 

Quanti han già fatto la consacrazione il 20 marzo la rinnovino quel giorno e tutti elevino speciali preghiere a Lui per la pronta liberazione della Chiesa, dell’Italia e del mondo.

 

Si avvicina il giorno in cui il castello di carte innalzato da un potere apparentemente invincibile crollerà in un attimo per un semplice soffio

«Non abbiate paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a dar conto a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi, ma con mansuetudine e timore, avendo una buona coscienza, così che, nell’atto stesso in cui siete contraddetti, siano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. È meglio infatti, se lo vuole la volontà di Dio, soffrire operando il bene che facendo il male, poiché anche Cristo è morto una sola volta per i peccati, giusto per gli ingiusti, per offrirvi a Dio, ucciso sì nella carne, ma reso vivo nello spirito» (1 Pt 3, 14-18).

 

 

 

 

 

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Scienza

Scienziati usano i tardigradi per far sopravvivere le cellule umane nello spazio e aumentare la longevità

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Alcuni scienziati hanno scoperto una creatura quasi microscopica, abbastanza robusta da sopravvivere alle devastazioni biologiche causate dallo spazio, potrebbe contenere la chiave della longevità umana.

 

In questo nuovo studio condotto dall’Università del Wyoming, un team internazionale di ricercatori ha scoperto che, esaminando l’incredibile durabilità del piccolissimo tardigrado – conosciuto affettuosamente come water bear («orso d’acqua») – le proteine della creatura potrebbero aiutare nel lento invecchiamento anche gli esseri umani.

 

Ciò che ha reso i tardigradi così importanti per la ricerca, è che possono sopravvivere sia a temperature bollenti che gelide, motivo per cui nel 2007 un team di scienziati europei ha inviato nello spazio 3.000 di questi piccoli esseri lunghi mezzo millimetro, e hanno notato che la maggior parte di loro è sopravvissuta.

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I tardigradi sono esseri microscopici invertebrati detti anche estremofili, per la loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme. Diffusi su tutto il pianeta e capaci di resistere per periodo molto lunghi in stato di congelamento o disseccamento, sono riscontrabili in Antartide come negli abissi degli Oceani e pure in Himalaya a 6000 metri.

 

Quando sono minacciati da temperature, radiazioni o altre condizioni pericolose, questi piccoli esseri entrano in uno stato autoprotettivo di animazione sospesa noto come biostasi. Ed è proprio questo meccanismo che ha interessato il biologo molecolare e assistente professore della UW Thomas Boothby.

 

Nello studio dell’UW, pubblicato sulla rivista Protein Science, il team di biologia molecolare ha esaminato una proteina tardigrada nota come CAHS D, che è la chiave del processo di animazione sospesa del piccolo animale. Utilizzando cellule renali umane coltivate in laboratorio, gli scienziati hanno scoperto che quando hanno introdotto il CAHS D nelle cellule umane, il risultato è stato una consistenza gelatinosa che potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio la biostasi dei tardigradi e, alla fine, forse anche aiutare gli esseri umani a imparare come «hackerare» l’organismo.

 

«Sorprendentemente, quando introduciamo queste proteine nelle cellule umane, gelificano e rallentano il metabolismo, proprio come nei tardigradi», ha dichiarato Silvia Sanchez-Martinez, ricercatrice senior presso il dipartimento di biologia molecolare dell’UW e autrice principale dello studio.

 

«Proprio come i tardigradi, quando metti in biostasi le cellule umane che hanno queste proteine, diventano più resistenti agli stress, conferendo alcune delle capacità dei tardigradi alle cellule umane».

 

Curiosamente, una volta che i ricercatori hanno rimosso i cosiddetti fattori di «stress osmotico» dalle cellule umane, che potrebbero includere la disidratazione o l’applicazione in altro modo di condizioni difficili, queste sono tornate alla normalità e i gel conferiti dalle proteine tardigradi sono scomparsi.

 

«Quando lo stress viene alleviato», ha detto il Boothby nel comunicato stampa dell’UW, «i gel tardigradi si dissolvono e le cellule umane ritornano al loro normale metabolismo».

 

Anche se c’è molta strada da fare prima che gli scienziati capiscano come produrre tali effetti di biostasi negli esseri umani viventi, i risultati suscitano non poca curiosità nella comunità scientifica.

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In realtà, l’interesse per queste creature ha già raggiunto i militari, con notizie anche inquietanti.

 

Come riportato da Renovatio 21, un team di scienziati medici militari in Cina ha affermato lo scorso marzo di aver inserito un gene di tardigrado a nelle cellule staminali embrionali umane e di aver aumentato significativamente la resistenza di queste cellule alle radiazioni.

 

«Il team cinese dietro l’esperimento sui geni degli animali estremofili afferma che potrebbe portare a super soldati che sopravvivono al fallout nucleare» scrive il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post.

 

Come riportato da Renovatio 21, i tardigradi erano stati utilizzati anche in esperimenti che avrebbero dimostrato la possibilità di «congelare» esseri biologi nel cosiddetto «stato quantistico».

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Nucleare

Gli scienziati di Princeton svelano una svolta nella tecnologia dei reattori per la fusione nucleare. Grazie al litio

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I ricercatori del Princeton Plasma Physics Laboratory hanno scoperto che la promessa di rivestire la superficie interna del recipiente contenente un plasma di fusione con litio liquido sta portando verso una migliore alimentazione del plasma, passo necessario all’ottenimento dell’energia per fusione nucleare, la tecnica che promette di cambiare il mondo facendo arrivare all’umanità quantità di energia a buon mercato in condizione di relativa sicurezza.   La ricerca, presentata in un nuovo articolo su Nuclear Fusion, include osservazioni, simulazioni numeriche e analisi dei loro esperimenti all’interno di un recipiente per plasma di fusione chiamato Lithium Tokamak Experiment-Beta (LTX- β ).   Un team del Princeton Plasma Physics Laboratory (PPPL) del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti si era chiesto metaforicamente: «quanta benzina possiamo aggiungere al fuoco mantenendo il controllo?»

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Ora credono di avere la risposta per uno scenario particolare. Fa tutto parte del lavoro del laboratorio per portare energia dalla fusione alla rete elettrica.   Basandosi su recenti scoperte che mostrano la promessa di rivestire la superficie interna del recipiente contenente un plasma di fusione con litio liquido, i ricercatori hanno determinato la densità massima di particelle scariche, o neutre, sul bordo di un plasma prima che il bordo del plasma si raffreddi. si spegne e alcune instabilità diventano imprevedibili. Conoscere la densità massima delle particelle neutre ai margini di un plasma di fusione è importante perché dà ai ricercatori un’idea di come e quanto alimentare la reazione di fusione.   Richard Majeski, uno dei principali fisici di ricerca presso PPPL e capo di LTX- β, ha dichiarato:«Stiamo cercando di dimostrare che una parete di litio può consentire un reattore a fusione più piccolo, che si tradurrà in una maggiore densità di potenza». In definitiva, questa ricerca potrebbe tradursi nella fonte di energia da fusione economicamente vantaggiosa di cui il mondo ha bisogno.    L’LTX- β è uno dei tanti vasi di fusione in tutto il mondo che trattiene il plasma a forma di ciambella utilizzando campi magnetici. Tali strutture sono conosciute come tokamak. Ciò che rende speciale questo tokamak è che le sue pareti interne possono essere rivestite, quasi completamente, di litio. Ciò modifica radicalmente il comportamento della parete, poiché il litio trattiene una percentuale molto elevata di atomi di idrogeno provenienti dal plasma.   Senza il litio, molto più idrogeno rimbalzerebbe sulle pareti e ritornerebbe nel plasma. All’inizio del 2024, il gruppo di ricerca ha riferito che questo ambiente a basso riciclo dell’idrogeno mantiene caldo il bordo estremo del plasma, rendendolo più stabile e fornendo spazio per un volume maggiore di plasma.   Con il nuovo articolo il team LTX- β ha pubblicato ulteriori risultati che mostrano la relazione tra il combustibile per il plasma e la sua stabilità. Nello specifico, i ricercatori hanno trovato la densità massima di particelle neutre sul bordo di un plasma all’interno di LTX- β prima che il bordo inizi a raffreddarsi, causando potenzialmente problemi di stabilità. I ricercatori ritengono di poter ridurre la probabilità di determinate instabilità mantenendo la densità ai margini del plasma al di sotto del livello appena definito di 1 x 1019 m-3.   Questa è la prima volta che viene stabilito un livello simile per LTX- β, e sapere che si tratta di un grande passo avanti nella loro missione di dimostrare che il litio è la scelta ideale per un rivestimento della parete interna di un tokamak perché li guida verso le migliori pratiche per alimentare i loro plasma.   In LTX- β, la fusione viene alimentata in due modi: utilizzando sbuffi di idrogeno gassoso dal bordo e un fascio di particelle neutre. I ricercatori stanno perfezionando il modo in cui utilizzare entrambi i metodi in tandem per creare un plasma ottimale che sosterrà la fusione per lungo tempo nei futuri reattori a fusione, generando al contempo energia sufficiente per renderlo pratico per la rete elettrica.

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I fisici spesso confrontano la temperatura ai suoi bordi con la temperatura interna per valutare quanto sarà facile gestirla. Tracciano questi numeri su un grafico e considerano la pendenza della linea. Se la temperatura nel nucleo interno e nel bordo esterno sono quasi la stessa, la linea è quasi piatta, quindi lo chiamano profilo di temperatura piatto. Se la temperatura sul bordo esterno è significativamente inferiore alla temperatura nel nucleo interno, gli scienziati lo chiamano profilo di temperatura di picco.   Come riportato da Renovatio 21, poche settimane fa il Giappone ha ufficialmente inaugurato il più grande reattore sperimentale a fusione nucleare del mondo. Il reattore, nominato JT-60SA, rappresenta l’ultimo banco di prova per una fonte di energia rinnovabile raccolta da atomi che si fondono insieme sotto una pressione immensa a temperature incredibilmente elevate, senza rischiare una fusione nucleare.   Come riportato da Renovatio 21, la Federazione Russa nell’autunno 2022 aveva inviato in Francia per il progetto ITER un magnete gigante; l’operazione faceva sperare che, nonostante le tensioni geopolitiche – che tra Parigi e Mosca ora sono enormi –, la collaborazione scientifica su questo importante avanzamento dell’umanità andava avanti.

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Scienza

Gli scienziati stupiti dalla scoperta di un pianeta troppo grande per esistere secondo le loro teorie

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Alcuni scienziati hanno scoperto un pianeta dalle dimensioni eccezionali, che loro stessi definiscono troppo grande per esistere realmente.

 

In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori dello stato della Pennsylvania hanno descritto questa loro scoperta: un pianeta delle dimensioni di Nettuno che è 13 volte la massa della Terra, che orbita attorno a una piccola stella ultrafredda che è nove volte meno massiccia del nostro Sole.

 

Come spiega un comunicato stampa, questa scoperta è eccezionale perché il rapporto di massa tra il pianeta e la stella nana, soprannominata LHS 3154, è 100 volte maggiore dello stesso rapporto che la Terra ha con il Sole, cosa che gli scienziati non pensavano.

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La formazione stellare, si legge ancora nel comunicato, richiede grandi nubi di gas e polvere celesti e, una volta nata una stella, i detriti lasciati si formano in dischi che orbitano attorno ad essa e alla fine si uniscono in pianeti. Questa nuova coppia pianeta-stella è peculiare, perché il disco di polvere non sembra abbastanza grande da aver creato un pianeta così grande.

 

«Non si prevede che il disco di formazione planetaria attorno alla stella di piccola massa LHS 3154 abbia una massa solida sufficiente per creare questo pianeta», ha detto Suvrath Mahadevan, professore di astronomia e astrofisica e coautore dell’articolo su Science. «Ma è là fuori, quindi ora dobbiamo riesaminare la nostra comprensione di come si formano i pianeti e le stelle».

 

Chiamato LHS 3154b dal nome della sua stella, questo enorme pianeta è stato individuato utilizzando l’Habitable Zone Planet Finder (HPF), uno spettrografo astronomico presso l’Osservatorio McDonald dell’Università del Texas, operativo dal 2018. Guidato da Mahadevan, lo strumento è costruito per rilevare esopianeti in orbita attorno a stelle ultrafredde che potrebbero ospitare acqua, e quindi vita.

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«Un oggetto come quello che abbiamo scoperto è probabilmente estremamente raro, quindi rilevarlo è stato davvero emozionante», ha dichiarato nel comunicato stampa della scuola Megan Delamer, una studentessa di astronomia e coautrice dell’articolo. «Le nostre attuali teorie sulla formazione dei pianeti hanno difficoltà a spiegare ciò che stiamo vedendo»

 

Aver scoperto LHS 3154 e il suo pianeta in orbita solleva numerose domande riguardo la conoscenza in questo ambito, ammette il sito Futurism.

 

«Questa scoperta porta davvero a capire quanto poco sappiamo dell’universo», ha detto il Mahadevan. «Non ci saremmo mai aspettati di venire a conoscenza di un pianeta così pesante attorno a una stella di massa così bassa».

 

Parafrasando Amleto, vorremmo ribadire agli scienziati: «ci sono cose più grandi in cielo di quelle che contenute nella vostra scienza». Anzi, nella vostra lascienzah.

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