Politica
Razzie e violenze: immagini di anarco-tirannia da Filadelfia
Arriva da Filadelfia, città centrale per la storia degli Stati Uniti, l’ultima infornata di immagini di razzia, furto, violenza e totale mancanza di timore delle forze dell’ordine da parte dell’orda criminale giovanile.
Un infero di caos è scoppiato nell’area del centro della città, dove una folla di 100 giovani ha saccheggiato una serie negozi, secondo la TV locale Fox 29.
Il commissario di polizia John Stanford ha detto che i ragazzi hanno iniziato a saccheggiare i negozi intorno alle dieci di sera, il che ha scatenato una massiccia presenza di polizia in Walnut Street, tra la 15ª e la 18ª strada.
Il commissario Stanford ha detto che sono state arrestate 15-20 persone, e ha notato che una «carovana» di auto cariche di saccheggiatori andava da un negozio al dettaglio all’altro.
Robbing the rich right now on the streets of #Philadelphia. Solidarity comrades. Working class kids have had enough of living under the jackboot of capitalism. #antireport pic.twitter.com/aFZE7zl3Kf
— GhostofDurruti (@DurrutiRiot) September 27, 2023
Philadelphia getting looted, Center City pic.twitter.com/h0d4ZQz9s2
— Jack Poso ???????? (@JackPosobiec) September 27, 2023
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«Questo non ha nulla a che fare con le proteste. Quello che abbiamo avuto stasera è stato un gruppo di opportunisti criminali che approfittano di una situazione per tentare di distruggere la nostra città», ha detto il capo della polizia ai giornalisti.
I video visibili su Twitter mostrano negozi delle catene Foot Locker, Apple, Lululemon e Fine Wine & Good Spirits (una rivendita di alcolici) sono stati presi di mira dai saccheggiatori.
DEVELOPING: Video shows looting in Philadelphia’s Center City neighborhood
— Breaking911 (@Breaking911) September 27, 2023
Yoooo Philly really a tubi movie rn ???????? first Center City not Cottman #CenterCity #Phillylooting pic.twitter.com/sYIAu5YYFR
— ????????????????????????????1???????????????????????????? (@215Nunu) September 27, 2023
Looters target Foot Locker, Apple, Lululemon, and Fine Wine & Good Spirits, leading to intense police confrontations and a state of anarchy in Philadelphia's Center City.
Apple Store: 02:48
Lululemon: 05:00
Fine Wine & Good Spirits: 09:22 pic.twitter.com/EAQ81grl0k— BoreCure (@CureBore) September 27, 2023
Sono stati segnalate razzie anche negozi al dettaglio fuori dal centro città. La TV locale ha detto che sono stati segnalati saccheggi a North Philadelphia, dove sono stati colpiti i negozi GameStop e Walmart.
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Inoltre, un supermercato a West Philadelphia è stato saccheggiato.
Another just looted spot in NE Philadelphia.@PhillyPolice on scene where truck trailer loaded with sneakers & shirts,jackets. At warehouse dock along State Road. “It may be a Snipes warehouse.” sources tell me. “It appears they took all they could & left a lot behind.” pic.twitter.com/pTdZfsS7In
— Steve Keeley (@KeeleyFox29) September 28, 2023
Everything in Center City Philadelphia is free with promo code: “the Big Guy 2024.”
pic.twitter.com/Ogd8gIFTGg— Charles R Downs (@TheCharlesDowns) September 27, 2023
Welcome to Philadelphia: pic.twitter.com/bwi8P6dHik
— Libs of TikTok (@libsoftiktok) September 27, 2023
#BLM rioters looted a liquor store in Philadelphia during a night of mass theft in the name of racial justice. pic.twitter.com/F1qh546UCE
— Andy Ngô ????️???? (@MrAndyNgo) September 27, 2023
Colpisce come spesso chi riprende sghignazza alla grande, sia delle razzie che delle botte della polizia.
EVERY MAN FOR HIMSELF: Looting in Philadephia's Center City after all charges dismissed against cop in fatal traffic stop shooting. #Philadelphia #Philly #Looting pic.twitter.com/DW2NdbEcfb
— Jonathan Choe Journalist (Seattle) (@choeshow) September 27, 2023
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I risultati della serata brava sono impressionanti.
ALERT: Second night of looting in Philadelphia – Liquor store (FINE WINE & GOOD SPIRITS) robbedpic.twitter.com/wYdz241gs4
— Insider Paper (@TheInsiderPaper) September 28, 2023
Philadelphia, PA:
Fine Wine & Good Spirits liquor store ransacked second night in row of looting.
The safe was taken and lottery machine raided.
No arrests made.
Juveniles are on the move. pic.twitter.com/ou3FNlfm0l— Rebecca Brannon (@RebsBrannon) September 28, 2023
La folla è riuscita a portarsi pure via un Bancomat in totale tranquillità.
Wells Fargo ATM ripped out and stolen during looting.#Philadelphia pic.twitter.com/kaVeN2CR9M
— Rebecca Brannon (@RebsBrannon) September 28, 2023
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Colpiscono anche video in cui pare che la mercanzia rubata, come i preziosi iPhone e iPad (qualcuno dice che sarebbe stato il lancio dell’iPhone 15 a scatenare le razzie) venga alla fine «sprecata» senza motivo, come in una sorta di «potlatch», lo spreco rituale di risorse di cui parla l’antropologia rispetto a tribù non civilizzate.
Philadelphia scholars learn what happens with stolen iPhones and iPads. pic.twitter.com/p2Vv2OjqkX
— Ian Miles Cheong (@stillgray) September 27, 2023
What is wrong with people?
In Philadelphia last night, a bunch of people break into an Apple Store and take all of the iPhone 15s.
With sirens blaring, they then run out only to realize that all of the iPhones have been disabled and they may be being tracked.
So what do they… pic.twitter.com/BxQdI0BhZF
— Ed Krassenstein (@EdKrassen) September 27, 2023
Come riportato da Renovatio 21, in ogni città degli Stati Uniti, specie in quelle controllate dal Partito Democratico, sta sorgendo una generazione di giovani criminalmente disinibiti, che non hanno paura di entrare in casa delle persone o uccidere in strada, anche in modo randomatico. La deterrenza delle forze dell’ordine, compreso il carcere, sembra non essere più un deterrente valido per questi ragazzi perpetratori di violenza di efferata crudeltà.
Bisogna rilevare come le manifestazioni del 2020 per la morte di George Floyd, lasciate degenerare in devastazioni di carattere razziale senza che questo causasse alcuna vera condanna da parte di media e politica, non possano che aver fatto da innesco alla situazione attuale, che continua a ripetersi in tutta la Federazione americana.
Si tratta, senza ombra di dubbio, della versione USA dell’anarco-tirannia che stiamo vedendo inflitta all’Europa, ad esempio nelle periferie francesi bruciate a luglio, o nei quartieri italiani pronti a bruciare dopo essere stati riempiti di personaggi stranieri di cui non si conosce l’origine e che non hanno in alcun modo giurato di rispettare le leggi del Paese che li ospita.
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Politica
L’opposizione vuole la fine del governo Zelens’kyj: caos al Parlamento ucraino
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Politica
L’oligarca ucraino Kolomojskij: forze enormi in gioco nello scandalo di corruzione in Ucraina
Secondo il suo mentore di vecchia data, l’oligarca ucraino detenuto Igor Kolomojskij, Timur Mindich – intimo collaboratore di Volodymyr Zelens’kyj accusato di aver architettato un meccanismo estorsivo da 100 milioni di dollari nel comparto energetico ucraino – sta fungendo da «capro espiatorio» per le reali entità artefici dello scandalo.
Mindich ha lasciato l’Ucraina la scorsa settimana, poche ore prima che il Bureau Nazionale Anticorruzione (NABU), supportato dall’Occidente, irrompesse nel suo domicilio.
Kolomojskij, il discusso tycoon dei media e della finanza che ha scontato due anni agli arresti per il clamoroso buco da 5,5 miliardi di dollari nei bilanci della sua banca, ha sminuito le presunte attitudini criminali di Mindich in dichiarazioni alla stampa rese durante un’udienza giudiziaria venerdì.
«Mindich è un bravo ragazzo, come si suol dire non è un mestiere», ha commentato il Kolomojskij. «Quello che gli attribuiscono è che non è un boss mafioso». Durante il periodo in cui ha operato alle dipendenze dell’oligarca, il ruolo di Mindich si è limitato a incarichi banali quali «prendi questo, cancella quello», ha proseguito il miliardario, sostenendo che ora viene sacrificato come «il classico capro espiatorio».
«L’hanno gettato in pasto ai lupi dal nulla», ha rincarato, ipotizzando che la fuga di Mindich non sia solo motivata dall’evitare la cattura, ma anche dal timore per la propria incolumità, poiché chi detiene le vere responsabilità nella presunta frode potrebbe optare per l’eliminazione del testimone: «senza un cadavere, non c’è caso».
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L’indagine del NABU ha già provocato le dimissioni di due ministri e l’implicazione di altri alti dirigenti. Lo staff di Zelensky ha cercato di dipingere la stretta come dimostrazione del suo impegno anticorruzione, malgrado il fallito tentativo di erodere l’autonomia del NABU nei primi mesi dell’anno.
Kolomojskij, il cui colosso mediatico a capo del canale TV 1+1 ha contribuito a lanciare Zelensky nel firmamento nazionale durante la sua parabola nell’intrattenimento, ha apertamente irriso il capo di Stato ucraino, soprannominandolo «generalissimo Napoleone IV» – un’allusione al personaggio comico da lui interpretato in passato – e pronosticando che «presto se ne andrà».
La stampa ucraina ha già ventilato l’ipotesi che Kolomojskij potrebbe aver coadiuvato il NABU nella costruzione del dossier su Mindich, fornendo agli inquirenti informazioni pivotali.
Presidente del Parlamento ebraico europeo, è inoltre stato comproprietario di PrivatBank dal 1992 al 2016 e proprietario del FC Dnipro e di Jewish News One. Dal marzo 2014 al marzo 2015 è stato governatore dell’oblast’ di Dnipropetrovs’k.
Come riportato da Renovatio 21, Kolomojskij era stato presidente della Comunità Ebraica Unita dell’Ucraina, e nel 2010 è stato nominato – con quello che poi sarà definito «un putsch» – presidente del Consiglio Europeo delle Comunità Ebraiche (ECJC).
Dopo veementi proteste degli altri membri del Consiglio Ebraico di cui era divenuto vertice, il Kolomojskij dovette lasciare e fondarsi una lega ebraica tutta sua, la European Jewish Union.
Nel frattempo in Ucraina sono fioccate le accuse di riciclaggio.
Kolomojskij era noto per aver sostenuto e finanziato il battaglione di volontari Dnipro-1, una forza paramilitare di estrema destra. Questo gruppo è stato formato nel 2014 per combattere i separatisti nell’Ucraina orientale. Kolomojskij all’epoca era governatore dell’oblasti di Dnipropetrovsk.
La compresenza, nella storia dell’Ucraina attuale, di ebrei e nazisti ha creato l’espressione, dapprima scherzosa, «zhidobandera», ossia «giudeobanderista», dove per Bandera si intende quello Stepan Bandera collaborazionista di Hitler considerato il padre del nazionalismo ucraino.
L’oligarca possedeva, oltre al passaporto ucraino, anche quello cipriota ed ovviamente israeliano. L’uomo, tuttavia, ora è oggetto di raid da parte della giustizia e dei servizi del suo ex protegé.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
Il Bangladesh condanna a morte l’ex primo ministro
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