Militaria
Putin annuncia il completamento della prima produzione in serie dei missili ipersonici Oreshnik

Il primo sistema missilistico ipersonico Oreshnik prodotto in serie è entrato in servizio nelle forze armate russe, ha annunciato venerdì il presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovich Putin durante un briefing sullo stato delle operazioni militari in Ucraina.
La Russia ha testato in battaglia il nuovo missile ipersonico a novembre, lanciando un attacco contro una fabbrica militare in Ucraina. Si ritiene che il missile Oreshnik abbia capacità nucleare, sebbene Putin avesse precedentemente affermato che la sua forma convenzionale può infliggere danni paragonabili a un’esplosione nucleare a bassa potenza.
Il presidente russo aveva ordinato la produzione in serie del sistema missilistico ipersonico dopo il successo del test sul campo condotto lo scorso anno.
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Il primo missile Orenshik prodotto in serie è stato completato ed è già stato consegnato alle forze armate russe, ha annunciato il presidente durante il briefing di venerdì, osservando che la questione della fornitura di missili Oreshnik alla Bielorussia sarà probabilmente risolta entro la fine dell’anno, aggiungendo che specialisti di entrambi i Paesi stanno ora lavorando alla preparazione delle posizioni per il futuro dispiegamento del sistema.
Putin ha inoltre annunciato che le forze russe stanno avanzando lungo l’intera linea del fronte del conflitto, comprese la zona di confine, le Repubbliche di Donetsk e Lugansk, nonché le regioni russe di Zaporiggia e Kherson. Il presidente ha attribuito il successo al coraggio e all’eroismo dei soldati russi.
Commentando la recente liberazione di Chasov Yar da parte della Russia, un tempo importante roccaforte ucraina nella regione di Donetsk, Putin ha sottolineato che Mosca si sta riprendendo ciò che le appartiene, non sta conquistando un territorio straniero.
Il presidente russo ha ribadito che Mosca resta aperta ai negoziati, affermando che sono «sempre richiesti e sempre importanti, soprattutto se basati sul desiderio di pace».
Il mese scorso, Russia e Ucraina hanno condotto il loro terzo round di negoziati diretti a Costantinopoli, in Turchia. L’incontro è durato circa 40 minuti, al termine dei quali le due parti hanno concordato lo scambio di prigionieri di guerra e dei corpi di soldati e civili uccisi. La Russia ha inoltre proposto la creazione di tre gruppi di lavoro online per risolvere più rapidamente le questioni politiche, militari e umanitarie.
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L’Oreshnik è un razzo balistico a raggio intermedio, che può trasportare vari tipi di testate, comprese quelle nucleari, è stato utilizzato per la prima volta il 21 novembre, quando ha colpito l’impianto industriale militare ucraino Yuzhmash nella città di Dnepropetrovsk (Dnipro per gli ucraini). Commentando l’attacco, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che l’Oreshnik (letteralmente «nocciolo») viaggia a una velocità dieci volte superiore a quella del suono e non può essere intercettato da nessuna difesa aerea esistente.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente Putin ha paragonato l’azione dell’Oreshnik a quella di un meteorite, che colpisce con violenza estrema dal cielo senza possibilità di prevederlo.
Espectacular el Oreshnik. pic.twitter.com/jSXeHMgVRN
— El Fantasma (@AlTopeyPuntoXZA) November 25, 2024
Contrariamente ad alcune affermazioni, l’Oreshnik non è un aggiornamento dei sistemi missilistici dell’era sovietica, secondo Putin. Invece, è uno sviluppo completamente nuovo basato sulla moderna tecnologia russa. Il presidente ha sottolineato che il missile rappresenta il culmine degli sforzi all’interno della «Nuova Russia», riferendosi agli sviluppi successivi al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. «È stato creato sulla base di sviluppi moderni e più recenti», ha affermato il presidente russo.
Il missile Oreshnik è descritto come un’arma ad alta precisione e medio raggio, con velocità ipersonica. Putin ha chiarito che, sebbene non sia considerata un’arma «strategica», le sue capacità sono comunque formidabili. «Grazie alla sua potenza d’impatto, specialmente con un uso massiccio e collettivo, e persino in combinazione con altri sistemi ad alta precisione e lungo raggio, l’uso di Oreshnik sarà paragonabile in potenza alle armi strategiche», ha affermato il presidente russo.
Questo missile è progettato per volare a velocità fino a Mach 10 (circa12.200 km all’ora), che è circa dieci volte la velocità del suono. L’elevata velocità rende estremamente difficile l’intercettazione utilizzando gli attuali sistemi di difesa missilistica. «Non ci sono mezzi per contrastare i sistemi di tipo Oreshnik nel mondo», ha affermato Putin, spiegando che i sistemi di difesa missilistica occidentali, compresi quelli dispiegati nell’Europa occidentale, non possono intercettare proiettili così rapidi.
Il missile Oreshnik ha suscitato allarme in Occidente. L’uso di questa nuova arma, unito al conflitto in Ucraina, ha spinto a chiedere di rafforzare le difese aeree. I funzionari ucraini si sono già rivolti agli Stati Uniti per discutere di ricevere sistemi avanzati, che potrebbero includere Patriot modernizzati o persino piattaforme di difesa missilistica Aegis. Tuttavia, non ci sono prove che suggeriscano che sarebbero efficaci contro l’Oreshnik.
Oreshnik missile: How fast can it reach major European cities? pic.twitter.com/clX2LN0683
— Ignorance, the root and stem of all evil (@ivan_8848) November 28, 2024
A dicembre 2024 la testata Bild, citando un’analisi del ministero degli Esteri tedesco, aveva scritto chele difese aeree tedesche non sono in grado di proteggere efficacemente il Paese dal nuovo missile ipersonico russo Oreshnik.
Come riportato da Renovatio 21, durante la conferenza stampa di fine anno tenutasi fine 2024, Putin ha sfidato l’Occidente a un «duello ad alta tecnologia» del XXI secolo, che avrebbe comportato il colpo da parte della Russia di un obiettivo prestabilito a Kiev con un missile Oreshnik e il tentativo delle difese aeree occidentali dispiegate in Ucraina di abbattere il proiettile all’avanguardia.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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Droni
La Danimarca mobilita i riservisti dopo l’allarme dei droni

La Danimarca ha richiamato centinaia di riservisti per rafforzare la sicurezza a seguito di misteriosi avvistamenti di droni vicino a siti strategici, secondo quanto riportato martedì dall’emittente TV2.
La settimana scorsa, l’aeroporto di Aalborg, che funge anche da base militare, ha sospeso temporaneamente il traffico aereo dopo che droni non identificati sono stati avvistati vicino alla pista, l’ultimo di una serie di episodi inspiegabili. Un altro presunto avvistamento è avvenuto presso la base che ospita i caccia danesi F-16 e F-35. Ad Aalborg, nonostante ore di monitoraggio, i droni non sono stati identificati. Pochi giorni prima, l’aeroporto di Copenaghen, il più trafficato della regione nordica, aveva sospeso i voli per ore a causa di avvistamenti simili.
Secondo TV2, domenica il Comando delle Forze Armate danesi ha emesso un ordine riservato per richiamare parte delle forze di riserva in risposta alla «complessa situazione» legata ai voli di droni. Sarebbero stati convocati diverse centinaia di riservisti, anche se il numero esatto non è stato reso noto. La Danimarca non pubblica dati recenti sulla riserva, ma nel 2013 l’Organizzazione principale per il personale di riserva stimava circa 3.000 unità. Il Comando della Difesa non ha risposto alle richieste di commento di TV2.
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In seguito agli avvistamenti, la Danimarca ha imposto un divieto temporaneo sui droni civili, con sanzioni che includono multe o fino a due anni di carcere per i trasgressori. Il divieto resterà in vigore fino a venerdì, mentre il Paese, che detiene la presidenza di turno dell’UE, ospita una riunione informale del Consiglio europeo a Copenaghen. Si prevede che l’incontro discuterà di un’iniziativa per un «muro dei droni» a livello UE, proposta avviata la settimana scorsa dopo presunte violazioni dello spazio aereo in Polonia, Estonia e Romania, attribuite senza prove alla Russia.
Mosca ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle violazioni dello spazio aereo. Sabato, durante un discorso alle Nazioni Unite, il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha definito le accuse «allarmismo» occidentale. «La Russia è accusata di aver quasi pianificato un attacco ai paesi della NATO e dell’UE. Il presidente Putin ha ripetutamente smentito queste provocazioni», ha dichiarato. «Non dirigiamo mai i nostri droni o missili contro stati europei, membri dell’UE o paesi della NATO». Lavrov ha aggiunto che, in casi precedenti in cui la Russia è stata accusata, «si è scoperto che erano stati gli ucraini ad attaccare».
Come riportato da Renovatio 21, il fenomeno dei droni misteriosi si è materializzato anche in Norvegia e in Francia.
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Immagine 7th Army Training Command via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
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