Salute
Pullman ribaltato sull’A1, un morto e quindici feriti. È stato il solito malore?
Un tremendo incidente si è verificato sull’autostrada A1, tra Monte San Savino e Arezzo. Un autobus carico di turisti di origine asiatica, diretto a Firenze, ha perso il controllo e si è ribaltato su un lato.
Le cause dell’incidente sono ancora da determinare, scrivono i giornali. Tuttavia, scrive La Nazione, «non è escluso il malore o il colpo di sonno dell’autista».
Le immagini mostrano drammaticamente il guard rail che ha sfondato il parabrezza anteriore, penetrando all’interno del veicolo. A bordo del veicolo sedevano almeno trenta passeggeri.
L’incidente ha avuto come risultato una morte e il ferimento di 25 persone, tra cui due in condizioni critiche. La vittima, secondo le ultime notizie, sarebbe la guida turistica. I turisti cinesi erano in viaggio verso Firenze. È stato attivato il piano Maxiemergenze del 118 di Arezzo, sotto la direzione del Direttore generale della ASL Toscana Sud-Est, Antonio D’Urso. Due elicotteri sono decollati per prestare soccorso: l’elisoccorso Pegaso e quello del 115.
❌ #Arezzo, incidente stradale sulla #A1, al km. 360 in direzione Firenze all’altezza di Badia al Pino: coinvolto un pullman con 25 turisti. Un deceduto, 15 feriti. Intervento #vigilidelfuoco in corso per estricazione feriti. Sul posto elicotteri Arezzo e Bologna [#4agosto 18.00] pic.twitter.com/fks6IJ8KXn
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) August 4, 2024
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I primi feriti sono stati trasportati negli ospedali di Arezzo, Firenze e Siena, con due di loro in condizioni da codice rosso. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti il personale di Autostrade per l’Italia, la Polizia Stradale, i Vigili del Fuoco e tutte le unità di soccorso disponibili.
Il tratto autostradale è stato chiuso per circa mezz’ora, dalle 17:30 alle 17:50, causando code fino a 3 chilometri. Sul sito di Autostrade per l’Italia, si consigliava agli automobilisti diretti a Firenze di uscire a Valdichiana, seguire il raccordo Siena-Bettolle e rientrare a Firenze Impruneta.
La Procura indaga per omicidio stradale. La rete tuttavia si interroga se non si tratti dell’ennesimo malore che coinvolge autobus, corriere e scuolabus.
Ora polemiche varie coinvolgono, ancora una volta, il guard rail. Si tratta, per il lettore di Renovatio 21, di un déjà vu: ricorderete che nel caso della strage di Mestre dello scorso anno fu accusata in primo luogo proprio la barriera ai bordi della strada, per poi procedere con la messa in stato di accusa dell’autobus stesso, reo di essere elettrico, e pure cinese.
Autobus, pullman, corriere, scuolabus potrebbero essere divenuti mezzi di trasporto pericolosi.
Come riportato da Renovatio 21, casi di autobus e scuolabus i cui conducenti hanno un malore vengono registrati in tutto il mondo, con una sensibile moltiplicazioni di tali episodi anche in Italia.
C’è stato il caso del un 63enne autista di scuolabus di Quarto d’Altino, provincia di Venezia, a fine 2022.
C’è stato il caso del malore di autista di autobus pubblico verificatosi a Taranto ad ottobre 2022.
C’è stato il caso di Reggio Calabria, dove ad un altro scuolabus era toccata la medesima sorte.
C’è stato il caso della strage del pulmino di San Donà di Piave, sempre l’anno scorso. Sette morti, compreso l’ex sindaco di Riccione, che guidava.
C’è stato il caso dello scuolabus di Campo San Martino, quando il 18 dicembre 2021 il conducente del pulmino «si era accasciato mentre era al volante del mezzo: è riuscito ad accostare ma non a spegnere il bus» scrisse il Corriere del Veneto.
C’è stato il caso a marzo del pullman con a bordo 52 bambini si è schiantato sull’autostrada A10 per un «probabile malore del conducente».
C’è stato il caso il 22 settembre 2022 dello scuolabus, con a bordo 11 studenti, finito in un vigneto a Castelnuovo del Garda, provincia di Verona
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C’è stato il caso di Ala, provincia di Trento, dove invece c’è stato il morto. Il 30 maggio nei pressi del casello dell’autostrada A22 uno scuolabus si rovescia uccidendo il conducente.
C’è stato il caso di Lodi nel marzo 2022, quando all’altezza del civico 54 di via Lodino, «forse per un malore del conducente di 43 anni alla guida, uno scuolabus, con a bordo bambini, ha urtato un’auto in sosta» ha scritto Il Giorno.
C’è stato il caso dello scuolabus di Minerbe, provincia di Verona. A bordo 15 bambini. Il mezzo «è finito fuori strada sdraiandosi su un fianco sul fosso che costeggia la strada» scrive Il Gazzettino.
C’è stato il caso di Cittadella, provincia di Padova.
C’è stato il caso di San Martino, sempre Padova.
Analoghi casi si sono registrati anche all’estero: uno scuolabus a Chicago (14 maggio 2022), uno scuolabus nel New Jersey (24 maggio 2022), uno scuolabus a Lakewood, sempre nel New Jersey (27 ottobre 2021), uno scuolabus a a Topsham, Stato del Maine (16 marzo 2022), uno scuolabus a Tyler, in Texas.
C’era stato poi l’episodio dell’autista di autobus turco, di cui, abbiamo appena visto, è sparito il video da YouTube.
TURKISH BUS DRIVER DIES ON THE SPOT IN MOTION ! pic.twitter.com/doxiyh90r5
— Q the Bubbles (@QtheBubbles) October 1, 2022
Come scritto l’anno passato da Renovatio 21 riguardo i pulmini dei nostri figli: «gli scuolabus sono simbolo di innocenza e di civiltà: ogni scuola seria ne ha uno, e non può che essere un vanto, e un sollievo per tanti genitori. Dobbiamo cominciare ad averne paura? Oppure qualcuno ci vuole spiegare cosa sono questi malori?»
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Immagine screenshot da Twitter
Salute
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Essere genitori
Livelli pericolosamente elevati di metalli tossici nei giocattoli di plastica per bambini
Un recente studio brasiliano ha rilevato concentrazioni allarmanti di metalli tossici nei giocattoli per bambini commercializzati nel Paese. Lo riporta Science Daily.
Ricercatori di due università brasiliane hanno esaminato un vasto campionario di giocattoli di plastica, sia di produzione nazionale che importati, conducendo l’indagine più completa mai realizzata sulla contaminazione chimica di questi articoli.
Il dato più inquietante riguarda il bario: in molti campioni la sua concentrazione è risultata fino a 15 volte superiore al limite di sicurezza previsto dalla normativa brasiliana. L’esposizione prolungata al bario è associata a gravi danni cardiaci e neurologici, inclusa la paralisi.
«Sono state rilevate anche elevate quantità di piombo, cromo e antimonio. Il piombo, associato a danni neurologici irreversibili, problemi di memoria e riduzione del QI nei bambini, ha superato il limite nel 32,9% dei campioni, con alcune misurazioni che hanno raggiunto quasi quattro volte la soglia accettata» scrive Science Daily. «L’antimonio, che può scatenare problemi gastrointestinali, e il cromo, un noto cancerogeno, erano presenti al di sopra dei livelli accettabili rispettivamente nel 24,3% e nel 20% dei giocattoli».
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Attraverso la spettrometria di massa al plasma, lo studio ha identificato ben 21 elementi tossici: argento (Ag), alluminio (Al), arsenico (As), bario (Ba), berillio (Be), cadmio (Cd), cerio (Ce), cobalto (Co), cromo (Cr), rame (Cu), mercurio (Hg), lantanio (La), manganese (Mn), nichel (Ni), piombo (Pb), rubidio (Rb), antimonio (Sb), selenio (Se), tallio (Tl), uranio (U) e zinco (Zn).
«Questi dati rivelano uno scenario preoccupante di contaminazione multipla e mancanza di controllo. Tanto che nello studio suggeriamo misure di controllo più severe, come analisi di laboratorio regolari, tracciabilità dei prodotti e certificazioni più stringenti, soprattutto per i prodotti importati», ha dichiarato uno degli autori principali della ricerca.
Gli studiosi hanno inoltre calcolato i tassi di rilascio delle sostanze: la percentuale che effettivamente passa dal giocattolo al bambino durante l’uso normale (inclusa la pratica di portarli alla bocca). I valori oscillano tra lo 0,11% al 7,33%, quindi solo una piccola parte del contaminante viene assorbita. Tuttavia, le elevatissime concentrazioni iniziali e l’esposizione quotidiana prolungata (per mesi o anni) rendono il rischio sanitario comunque significativo.
I ricercatori ritengono che i metalli pesanti entrino nei giocattoli soprattutto durante la produzione, in particolare con le vernici e i pigmenti utilizzati. Le correlazioni tra gli elementi rilevati suggeriscono, in molti casi, una fonte comune di contaminazione.
In studi precedenti, lo stesso gruppo aveva già documentato la presenza nei giocattoli di interferenti endocrini (sostanze che alterano l’equilibrio ormonale), associati a problemi di fertilità, disturbi metabolici e aumento del rischio oncologico.
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