Geopolitica
Oliver Stone contro l’Intelligence USA su Russia e Cina
Il regista Oliver Stone, che ha intervistato Vladimir Putin diverse volte tra il 2015 e il 2017, è apparso nella trasmissione TV del comico e intervistatore Bill Maher, molto popolare tra i liberal, lo scorso venerdì 21 agosto. Lo riporta EIRN.
Stone ha attaccato la comunità dell’intelligence statunitense quando Maher ha cercato di affrontare Stone sui rapporti dell’intelligence sull’interferenza della Russia nelle elezioni USA del 2016.
«Devi mettere in discussione tutto ciò che esce dalle nostre agenzie di intelligence. Se non l’hai ancora imparato, hai ancora molta strada da fare»
«Non puoi davvero pensare che un presidente russo, quello che è lì dentro adesso, dovrebbe essere in grado di fottere le nostre elezioni in questo modo, vero?» ha domandato il Maher a Stone.
Stone ha subito risposto: «Bill, ti conosco da troppo tempo, e penso che tu sia abbastanza sofisticato da sapere che devi mettere in discussione tutto ciò che esce dalle nostre agenzie di intelligence. Se non l’hai ancora imparato, hai ancora molta strada da fare».
«Quindi mentono?» ha chiesto ancora ancora Maher.
«Le agenzie di intelligence non sono affidabili. Hanno fottuto con l’America con la guerra del Vietnam, con le guerre in Iraq, con le guerre in Afghanistan»
«Le agenzie di intelligence non sono affidabili. Hanno fottuto con l’America con la guerra del Vietnam, con le guerre in Iraq, con le guerre in Afghanistan», ha risposto il regista di JFK.
«È molto difficile scoprire la verità da loro. Tutto ciò che pubblicano, le voci, le fonti anonime, i think tank, l’anti-Russia… tutto si somma in questa palla di cera che diventa enorme. E poi ci sono persone come te, generalmente scettiche, che ci credono. Verificherei davvero tre volte tutto, ognuna di quelle fonti» ha sostenuto lo sceneggiatore di Scarface.
«Siamo in un momento in cui qualsiasi cosa sulla Cina o sulla Russia viene trasmessa ad alta voce al popolo americano. Abbiamo dei media occidentali molto efficaci che lo fanno tutto il tempo. Devi tornare indietro – e sei stato scettico in passato: perché abbiamo bisogno di nemici? Perché abbiamo bisogno di questi nemici? Perché vogliamo che questo diventi un problema? Perché?»
Stanno cercando tutto il possibile per costruire lo scenario del James Bond di Dr. No»
Su Trump, Stone ha detto che non avrebbe votato per lui, che è una «figura triste».
Tuttavia il regista di Platoon ha dichiarato che «rendere la nostra politica estera dipendente dall’attacco di Trump, sbarazzarsi di Trump e creare un ambiente da Guerra Fredda con la Cina e con la Russia e con altri Paesi è una follia e questa stigmatizzazione non è una politica. Quindi stanno cercando tutto il possibile per costruire questa Russia, lo scenario del James Bond di Dr. No».
«Tieni a mente, Bill, e sai benissimo in quante elezioni abbiamo interferito e in quanti paesi nel mondo abbiamo interferito — con denaro e tutti i tipi di sporchi trucchi»
Pensi che i russi – pensi che stiano seduti e pensano all’America tutto il tempo? A loro non importa. Hanno i loro problemi e un paese che è vivace e vogliono che funzioni. Hanno molti problemi come noi. Non stanno pensando alla nostra elezione come pensi tu».
«Tieni a mente, Bill, e sai benissimo in quante elezioni abbiamo interferito e in quanti paesi nel mondo abbiamo interferito — con denaro e tutti i tipi di sporchi trucchi. Qui abbiamo un doppio standard».
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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