Nucleare
Medvedev al generale estone: le nucleari tattiche trasformano chi attacca la Russia in una macchia
I piccoli membri della NATO che sognano di attaccare la Russia dovrebbero sapere che l’articolo 5 non è efficace contro le armi nucleari tattiche, ha affermato il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Demetrio Medvedev.
L’ex presidente e primo ministro russo ha commentato le recenti dichiarazioni del generale estone in merito agli attacchi «preventivi» contro la Russia al servizio degli obiettivi della NATO.
«Più lo Stato è sciocco, maggiore è l’arroganza dei suoi singoli, folli leader», ha detto Medvedev ai giornalisti venerdì. «Le persone dovrebbero tenere conto solo di una cosa: se la Russia dovesse usare, diciamo, armi nucleari tattiche contro uno Stato che si permette tali dichiarazioni, non ne rimarrà altro che una macchia».
Iscriviti al canale Telegram
L’Estonia potrebbe sferrare «il primo colpo» in caso di una minaccia percepita dalla Russia, aveva detto a Vikerraadio a metà settembre il maggiore generale Vahur Karus, capo del quartier generale congiunto delle Forze di difesa estoni. «Non possiamo semplicemente aspettare di essere colpiti con una mazza e dobbiamo essere in grado di fare alcune cose prima», ha detto, aggiungendo che la «capacità di attacco profondo della sua nazione è pienamente parte dei piani NATO odierni».
Secondo il generale, Tallinn potrebbe dover «occuparsi di certi obiettivi» per dare agli altri membri della NATO il tempo di «arrivare e fare i passi successivi».
«Certo, l’articolo 5 del Trattato di Washington potrebbe essere applicato, ma lo Stato non esisterà più», ha aggiunto Medvedev, riferendosi alla famosa disposizione di difesa reciproca della NATO.
Medvedev ha parlato al poligono missilistico di Kapustin Yar, nella regione di Astrakhan, dove l’aeronautica militare russa testa tecnologie missilistiche all’avanguardia.
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di questa settimana, il presidente russo Vladimir Putin aveva svelato i cambiamenti alla dottrina nucleare di Mosca in una riunione del Consiglio di sicurezza della nazione, alla presenza di Medvedev. Ampiamente considerata come un messaggio agli Stati Uniti e ai suoi alleati, così come all’Ucraina, la dottrina aggiornata consentirebbe alla Russia di schierare il suo deterrente nucleare in caso di un attacco convenzionale da parte di uno stato sostenuto da una potenza nucleare.
Il capo dello Stato maggiore estone, il generale di divisione Vahur Karus, ha dichiarato la scorsa settimana che i nuovi piani di emergenza della NATO per un conflitto con Mosca prevedevano che lo Stato baltico lanciasse un attacco oltre confine.
«Le nostre capacità di attacco a lungo raggio sono pienamente prese in considerazione nei piani della NATO, e la NATO ci dice che dobbiamo occuparci di determinati obiettivi [in Russia], ed è allora che possono venire [in Estonia] e fare i passi successivi», ha dichiarato il Karus all’emittente statale estone ERR.
Il generale Karus ha descritto la nuova missione come un «cambiamento fondamentale» nella dottrina militare dell’Estonia, sottolineando che prima del conflitto in Ucraina il blocco guidato dagli Stati Uniti si aspettava che lo Stato baltico avrebbe resistito per circa 10 giorni prima di poter ottenere rinforzi dalla NATO.
L’ex repubblica sovietica ha aderito all’organizzazione nel 2004 ed è stata uno dei più accaniti sostenitori dell’Ucraina nel conflitto con la Russia.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa Mosca si è opposta alla nomina del premier estone Kaja Kallas a responsabile della politica estera UE, ritenendola una «russofoba rabbiosa».
Aiuta Renovatio 21
La Kallas aveva dichiarato un mese fa che Paesi NATO stanno già addestrando truppe in Ucraina. Si tratta di una delle poche figure europee a essersi schierata apertamente con il presidente francese Emmanuel Macron, il quale in questi mesi ha enigmaticamente iniziato a dire che non si può escludere un dispiegamento formale di truppe NATO in Ucraina per impedire una vittoria russa nel conflitto, affermando oscuramente che questa politica mantiene Mosca nel dubbio sulle intenzioni del blocco.
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato la Kallas è stata investita da uno grave scandalo che ha coinvolto suo marito, con media estoni che hanno riferito come l’azienda di logistica del consorte presidenziale abbia continuato ad operare in Russia dopo lo scoppio del conflitto tra Kiev e Mosca lo scorso febbraio. La presidente, nota come falco-anti russo inflessibile, aveva insistito pubblicamente sul fatto che «tutti gli affari con la Russia devono cessare» finché i combattimenti continuano.
Nonostante la tempesta mediatica la Kallas disse che non aveva intenzioni di dimettersi.
Come riportato da Renovatio 21, l’Estonia si sta preparando a testare una serie di prototipi di bunker, destinati a far parte di una linea di fortificazione lungo il confine di 294 chilometri con la Russia.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Nucleare
Il premio Nobel per la pace al movimento giapponese anti-armi nucleari
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Nucleare
Trump: l’accordo globale sulla denuclearizzazione era vicino
Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump ha affermato che Washington ha quasi raggiunto un accordo sulle armi nucleari con Russia e Cina durante il suo mandato alla Casa Bianca.
L’ex presidente ha rilasciato questa affermazione durante un’intervista di due ore con il comico Andrew Schulz, pubblicata mercoledì su X.
«Eravamo vicini a un accordo per sbarazzarci delle armi nucleari. Sarebbe così bello», ha detto Trump. «Parlo della Russia, di noi stessi e della Cina. Poi ci porteremmo dentro tutti gli altri».
Le armi nucleari sono «la minaccia più grande che abbiamo nel mondo oggi», ha sostenuto Trump. «Non è il riscaldamento globale, dove gli oceani si stanno alzando di 1/8 di pollice nei prossimi 500 anni».
Trump w/ Andrew Schulz just now
“We were close to a deal for getting rid of nuclear weapons”
He goes on to explain that it was a trilateral agreement between the US Russia & China. This would’ve been Nobel Prize worthy and it’s the first I’ve heard of it pic.twitter.com/emXrH0R9fQ
— Clint Russell (@LibertyLockPod) October 9, 2024
Iscriviti al canale Telegram
Le osservazioni di Trump sono arrivate durante una discussione sul presunto programma nucleare dell’Iran, in cui ha criticato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per essere stato riluttante a confrontarsi con Teheran. Biden ha pubblicamente esortato Israele ad astenersi dal colpire le strutture nucleari e petrolifere iraniane.
I cinque membri dotati di armi nucleari del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno stretto un accordo con Teheran nel 2015, in base al quale l’Iran non avrebbe arricchito l’uranio oltre un certo livello e quindi non sarebbe stato in grado di costruire armi atomiche. Trump ha ritirato unilateralmente gli Stati Uniti dall’accordo nel 2018. Sebbene Biden abbia promesso di ripristinare l’accordo, i suoi diplomatici non sono riusciti a ottenere alcun risultato sulla questione negli ultimi quattro anni.
Nel 2019, Trump ha ritirato gli USA dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF), accusando la Russia di averlo violato. Ciò ha lasciato il New START come ultimo accordo di controllo degli armamenti rimasto tra Russia e Stati Uniti. Il trattato INF era solito vietare agli USA e alla Russia di sviluppare e schierare certi tipi di missili nucleari terrestri. Fu firmato alla fine degli anni Ottanta e aveva lo scopo di impedire una guerra nucleare accidentale.
Inizialmente Trump ha cercato di convincere la Cina ad aderire al trattato, ma Pechino ha rifiutato e sembrava che il New START potesse scadere all’inizio del secondo mandato di Trump.
La Casa Bianca di Biden ha esteso il trattato a febbraio 2021, ma ora sembra probabile che scada nel 2026. La Russia ha sospeso la sua partecipazione al New START a febbraio 2023, citando le sanzioni statunitensi illegali e illegittime che ne impediscono l’applicazione reciproca, nonché il sostegno degli Stati Uniti agli attacchi ucraini alle basi aeree strategiche russe.
La risposta del Cremlino a queste affermazioni non è tardata.
Il viceministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov ha smentito l’affermazione secondo cui Mosca, Pechino e Washington sarebbero state vicine a raggiungere un accordo di denuclearizzazione.
Aiuta Renovatio 21
«No, non è vero. È risaputo che i tentativi dell’amministrazione Trump di mettere una delegazione cinese al tavolo delle trattative con noi non si sono conclusi con un successo», ha affermato il funzionario giovedì.
Ogni ipotetico colloquio sulla riduzione nucleare dovrà coinvolgere «gli alleati nucleari degli Stati Uniti, ovvero il Regno Unito e la Repubblica francese, che, naturalmente, non hanno mostrato alcun desiderio di unirsi ai negoziati», ha aggiunto il Rjabkov.
Le armi demolite avevano tempi di volo di appena pochi minuti, il che dava alle fazioni rivali della Guerra Fredda un lasso di tempo molto breve per decidere se ignorare un lancio rilevato come un falso positivo oppure ordinare una rappresaglia, prima che le armi in arrivo raggiungessero i loro obiettivi e la capacità di risposta risultasse ridotta.
New START, l’ultimo accordo bilaterale USA-Russia sulla riduzione nucleare ancora in vigore, è destinato a scadere nel 2026. Il Rjabkov ha detto ai giornalisti che Mosca non vede alcuna base per colloqui sulla sua proroga, o su altre questioni di stabilità strategica, finché gli USA manterranno la loro politica ostile nei confronti della Russia. Ciò rimarrà tale «indipendentemente da chi diventerà il prossimo presidente degli USA», ha sottolineato.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
Nucleare
Kim dichiara che la Corea del Nord sta diventando una «superpotenza militare» nucleare
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Ambiente6 giorni fa
Naufragio di nave militare neozelandese, fuoriuscita di petrolio «altamente probabile»: accuse in rete alla comandante lesbica
-
Essere genitori1 settimana fa
Vaccino Pfizer, studio su 1,7 milioni di bambini e adolescenti rileva la miopericardite solo nei vaccinati
-
Vaccini2 settimane fa
Nuovo studio trova un collegamento tra vaccini COVID e gravi problemi cardiaci
-
Bioetica2 settimane fa
Feto sorride dopo aver sentito la voce del papà durante l’ecografia
-
Sanità2 settimane fa
L’ONU approva il «Patto per il futuro»: vaccini intelligenti, più censura, ma nessun nuovo potere di emergenza
-
Spirito1 settimana fa
Mons. Viganò contro la cerimonia azteca per la nuova presidente messicana: «Tutti gli dèi dei pagani sono demoni»
-
Gender1 settimana fa
Squadra di calcio transgender sconfitta 19-0 nella partita d’esordio
-
Geopolitica2 settimane fa
Iniziata l’invasione israeliana del Libano