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Protesta

Macron invia i veicoli corazzati per respingere la protesta degli agricoltori

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Veicoli militari corazzati ed elicotteri sono stati inviati per proteggere Parigi mentre gli agricoltori francesi portano la loro protesta nella capitale. Lo riporta il quotidiano britannico Telegraph. Circa 15.000 poliziotti e gendarmi sono stati dispiegati per impedire ai trattori di entrare a Parigi e in altre grandi città francesi.

 

Immagini di veicoli corazzati sulle strade francesi stanno circolando su internet, a dimostrazione della risposta della presidenza Macron alla protesta degli agricoltori che dura da giorni.

 

I veicoli corazzati sarebbero impiegati per impedire l’avanzata della protesta verso la capitale Parigi.

 

Gérald Darmanin, ministro degli Interni, ha affermato di aver ordinato alle forze di sicurezza di mostrare moderazione, ma ha anche avvertito gli agricoltori di non oltrepassare alcune linee rosse. Ciò includeva il blocco dei principali aeroporti di Parigi o di Rungis, il più grande mercato di alimenti freschi del mondo, a sud della capitale.

 


«Non intendiamo permettere che gli edifici governativi, o gli edifici per la riscossione delle tasse, o i negozi di alimentari vengano danneggiati o che i camion che trasportano prodotti stranieri vengano fermati. Ovviamente questo è inaccettabile», ha detto il ministro francese.

 

 

 

Veicoli corazzati della gendarmeria sono stati stazionati vicino al «frigorifero di Parigi», come alcuni chiamano Rungis, e le forze erano in attesa, ha dichiarato il Darmanin. A loro si unirebbero «unità di forza mobili» ed «elicotteri per osservare e anticipare i movimenti dei trattori».

 

Un gruppo di 30 trattori è partito lunedì mattina da Agen, nel sud-ovest della Francia, con l’obiettivo di «occupare» il mercato.

 


Negli ultimi giorni il governo ha cercato di placare i manifestanti con una serie di concessioni. Venerdì ha abbandonato i piani per ridurre gradualmente i sussidi statali sul diesel agricolo e ha promesso una riduzione della burocrazia e un allentamento delle normative ambientali.

 

Le organizzazioni degli agricoltori hanno affermato che ciò non è sufficiente e si sono impegnate ad aumentare la pressione. Tuttavia, la maggior parte insiste di non avere alcuna intenzione di entrare nella capitale.

 

Il presidente Macron, nel frattempo, è andato via: è partito ieri sera per una visita di Stato di due giorni in Svezia, Paese sul punto di diventare membro della NATO in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

 

Curiosa coincidenza: Macron è partito per Stoccolma lunedì sera, proprio mentre gli agricoltori francesi arrabbiati cominciavano a istituire blocchi intorno a Parigi.

 

Ciò riporta alla mente quando un altro leader francofono aveva lasciato la capitale durante l’arrivo di una grande protesta motorizzata contro le sue politiche: ricordiamo tutti il caso del premier del Canada Justin Trudeau, che fuggì da Ottawa durante la protesta dei camionisti antivaccinisti, e da una località segreta li accusò di essere dei nazisti.

 

Pochi mesi dopo, con a fianco il presidente ucraino Zelens’kyj, lui stesso applaudiva entusiasta un vecchio veterano delle forze naziste durante un imbarazzante evento tenutosi al Parlamento canadese.

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Immigrazione

Nonno incarcerato per aver urlato alla polizia durante le rivolte britanniche si suicida in prigione

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Un nonno di 61 anni, mandato in prigione per aver urlato alla polizia durante le rivolte estive contro l’immigrazione in Gran Bretagna, si è suicidato in carcere.   Peter Lynch si è tolto la vita sabato presso la prigione di Moorland, vicino a Doncaster, nel South Yorkshire.   L’uomo era stato condannato a due anni e otto mesi di prigione e si è dichiarato colpevole di disordini violenti presso la Sheffield Crown Court.   La Corte era stata informata che Lynch si era recato in un hotel che ospitava migranti con un cartello che diceva che la polizia, i membri del parlamento e i media erano «corrotti».  

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Durante l’udienza di condanna, il giudice aveva affermato che Lynch aveva urlato «commenti razzisti e provocatori» verso gli ufficiali e ha definito i richiedenti asilo nell’hotel «assassini di bambini», un probabile riferimento allo scandalo delle ghenghe di immigrati che per anni hanno violentato minorenni senza subire punizioni.   In tribunale erano quindi state mostrate le riprese della bodycam in cui lui urlava «State proteggendo persone che stanno uccidendo e violentando i nostri figli» agli ufficiali con gli scudi antisommossa.   Lynch era stato descritto come un «partecipante a pieno titolo» alla rivolta.  

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Il governo britannico è stato duramente criticato per aver rilasciato un gran numero di criminali in carcere per mettere dietro le sbarre persone condannate per il coinvolgimento nelle rivolte. In alcuni casi era possibile venire arrestati anche per un solo tweet, un commento rilasciato sui social media, o perfino un retweet, una condivisione.   Altri 1.000 detenuti dovrebbero essere rilasciati all’inizio di questa settimana, mentre il governo cerca di ridurre il sovraffollamento delle carceri. Martedì saranno rilasciati circa 1.100 carcerati , che si aggiungono ai 1.700 rilasciati in Inghilterra e Galles il 10 settembre.   In rete circolano paragoni tra la storia di Lynch, imprigionato in sostanza per aver gridato in strada, e altri casi che coinvolgono immigrati, come quello di una famiglia pakistana che ha attaccato la polizia all’aeroporto di Manchester, senza che sia stata mossa al momento alcuna accusa.   Si tratta della nota two tier policy, la politica a due livelli che privilegia apertamente la popolazione immigrata rispetta agli autoctoni – il fenomeno di ingiustizia contro cui lo stesso Lynch stava protestando.

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Protesta

Nuovo vaccino COVID «auto-amplificante», decine di migliaia di persone protestano in Giappone

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Decine di migliaia di cittadini giapponesi sono scesi in piazza il mese scorso per protestare contro la presentazione di un altro vaccino anti-COVID a base di mRNA. Lo riporta LifeSite.

 

Dal 24 al 28 settembre, l’International Crisis Summit (ICS) (in precedenza International COVID Summit) si è riunito nella capitale giapponese Tokyo per informare la gente sui nuovi “vaccini” mRNA auto-amplificanti “repliconi” la cui introduzione in Giappone, un paese con una popolazione in significativo invecchiamento, è prevista per questo ottobre.

 

Secondo quanto riportato dal giornalista James Corbett, presente a Tokyo per documentare i lavori dell’ICS, decine di migliaia di persone si sono radunate in città per «marciare contro lo stato di biosicurezza, contro l’OMS, contro questa nuova tecnologia vaccinale».

 


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Il Giappone ha autorizzato l’uso del primo vaccino mRNA auto-amplificante (saRNA), presumibilmente per combattere il COVID-19, nel novembre 2023. Il vaccino, noto come “Kostaive”, è anche noto come ARCT-154 o, in Vietnam, VBC-COV19-154.

 

Le autorità di regolamentazione giapponesi hanno approvato il vaccino ARCT-154 a novembre 2023. Secondo un articolo di The Defender, il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese ha dato il via libera ad ARCT-154, il primo vaccino mRNA auto-amplificante COVID-19 per adulti al mondo. Questo vaccino è prodotto congiuntamente dall’azienda biotecnologica CSL e Arcturus Therapeutics.

 

«L’approvazione si basa su dati clinici positivi di diversi studi ARCT-154… che hanno ottenuto risultati di immunogenicità più elevati e un profilo di sicurezza favorevole rispetto a un vaccino di confronto mRNA standard per COVID-19», ha affermato CSL.

 

Un vaccino «replicone» è un tipo di vaccino che si basa su un RNA auto-amplificante come componente antigenico. I repliconi possono far risalire le loro origini a virus come gli alfavirus. «L’uso della tecnologia RNA derivata da alfavirus nei vaccini è dove risiede il pericolo» scrive  un articolo di The Expose. «I geni artificiali nei vaccini repliconici, se introdotti negli esseri umani, hanno probabilità di diffondersi non solo ad altri esseri umani, ma anche ad altre specie».

 

«La differenza tra un vaccino mRNA COVID e un vaccino saRNA COVID è che con il primo, il macchinario di una cellula produce la proteina spike finché queste istruzioni persistono mentre il saRNA fa un passo avanti. Integra i geni necessari per la replicazione e la sintesi dell’RNA che codifica la proteina spike, stabilendo di fatto una macchina da stampa biologica per fabbricare il vaccino all’interno delle cellule» continua l’articolo.

 

Non sorprende che gli scettici abbiano definito questi vaccini autoreplicanti come la «terza bomba atomica», secondo un articolo del Rio Times . Altri hanno avvertito che, poiché i vaccini a mRNA auto-amplificanti sono così nuovi, sono potenzialmente pericolosi.

 

Uno di questi esperti è l’epidemiologo Nicolas Hulscher, che ha dichiarato a The Defender che «questi prodotti sono completamente nuovi. Non ci sono assolutamente dati sulla sicurezza a lungo termine su di essi».

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«Negli studi clinici per ARCT-154 , i partecipanti iniettati hanno sperimentato un tasso di eventi avversi del 90% dopo la prima dose nelle fasi 1, 2 e 3a dello studio combinate», ha affermato Hulscher. Di questi eventi avversi, il 74,5% era sistemico , ovvero si è verificato in una parte del corpo distante dal punto di iniezione, e il 15,2% ha richiesto cure mediche.

 

Allo stesso modo, Karina Acevedo Whitehouse, Ph.D. , professoressa di microbiologia presso l’Università Autonoma di Querétaro in Messico, ha dichiarato a The Defender che «non conosciamo» il profilo di sicurezza dei vaccini autoreplicanti.

 

«Non sono stati condotti studi sulla potenzialità di questa tecnologia di trasformare le cellule, ovvero di renderle cancerose o più inclini a non riparare i danni al DNA, o di indurle a uno stato autoinfiammatorio, che può ospitare ogni sorta di patologia. Non sono stati condotti studi sugli effetti transgenerazionali, ad esempio sulla teratogenicità [difetti alla nascita] delle iniezioni di mRNA autoamplificanti… Semplicemente non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze»

 

Ad agosto, la più grande emittente televisiva giapponese, la NHK, ha trasmesso nel suo programma mattutino Asaichi un servizio in cui venivano raccontate le esperienze reali di persone che hanno sofferto gravi effetti collaterali a causa dei vaccini anti-COVID-19.

 

Il programma di Asaichi presentava uno spettatore che ricordava:

 

«I miei mal di testa sono diventati forti. Sebbene siano diminuiti dall’inizio, i sintomi sono persistiti per più di due anni. Sono stati due anni e mezzo di postumi del vaccino».

 

Uno di questi resoconti del programma ha evidenziato la difficile situazione di una persona ferita dal vaccino, nota come Misu, della prefettura di Ibaraki, un’ex operatrice sanitaria quarantenne. Secondo Misu, soffre di «dolore e intorpidimento nel braccio vaccinato, affaticamento e altri sintomi». Inoltre, Miso ha esortato «il governo e i media a riferire correttamente. Si stanno alzando voci per diffondere consapevolezza sulla sofferenza causata dagli effetti collaterali».

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Seguendo il programma della NHK, il ministro della Salute giapponese, Keizo Takemi, ha dichiarato che «per quanto riguarda la questione se il danno alla salute causato dal vaccino anti-COVID-19 costituisca un danno indotto da farmaci, la nostra risposta a questo punto è che vorremmo astenerci dal rilasciare dichiarazioni».

 

L’ultima manifestazione rappresenta  la seconda volta quest’anno che i cittadini giapponesi sono scesi in piazza in massa per opporsi agli sviluppi legati al COVID. Ad aprile, migliaia di cittadini giapponesi hanno manifestato contro il Trattato sulla pandemia dell’OMS e contro i vaccini antinfluenzali a mRNA.

 


 

In particolare, Kazuhiro Haraguchi, ex Ministro degli Interni e delle Comunicazioni e attuale membro della Camera dei Rappresentanti, ha tenuto un coinvolgente discorso in cui si è scusato per la gestione da parte del governo giapponese della distribuzione del vaccino contro il COVID-19, esprimendo la sua solidarietà per coloro che hanno perso la vita a causa delle vaccinazioni.


«Mi scuso con tutti voi. Sono morti così tanti, e non avrebbero dovuto», ha affermato. «Quando viaggio in diverse zone, vedo persone che non riescono a stare in piedi, a camminare, a scuola, a lavorare. Avremmo potuto impedire che si verificassero questi infortuni, ma non l’abbiamo fatto».

 

Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa il Giappone – primo Paese al mondo –  ha approvato il primo vaccino COVID a mRNA autoamplificante.

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Protesta

Ancora rivolte per il caro vita nei territori francesi d’oltremare: repressione e coprifuoco

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La Francia ha imposto un altro coprifuoco sull’isola caraibica di Martinica, nel mezzo di violente proteste contro l’impennata del costo della vita, in corso da oltre un mese. Lo riporta l’agenzia Reuters.   Almeno una persona è stata uccisa e 26 poliziotti sono rimasti feriti nelle rivolte dall’inizio della settimana, e diversi negozi sono stati saccheggiati. I video che circolano sui social media mostrano dimostranti che erigono barricate in fiamme e lanciano pietre e bottiglie alla polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni.   Ieri l’amministrazione locale francese ha annunciato il divieto di assembramenti pubblici in tutto il territorio fino al 14 ottobre. È stata vietata anche la vendita di articoli che potrebbero essere potenzialmente utilizzati per appiccare incendi.   Secondo quanto riportato dal canale americano ABC News, il governo locale ha rilasciato una dichiarazione in cui sottolinea che nessun agente di polizia ha utilizzato le proprie armi durante le rivolte e che si sta indagando sulla morte di un civile.

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Il ministro francese per gli affari esteri, Francois-Noel Buffet, ha condannato la violenza e ha chiesto «responsabilità e calma».   Didier Laguerre, sindaco del capoluogo dell’isola Fort-de-France, ha cercato di allentare la tensione, affermando che le richieste dei manifestanti sono legittime.   «Capisco la sofferenza e la rabbia», ha detto il Laguerre in una dichiarazione scritta. «Conosco l’impazienza di tutti e la rassegnazione di coloro che hanno perso la speranza da molto tempo».   A settembre, le autorità locali hanno imposto un coprifuoco simile in diversi quartieri di Fort-de-France e nella vicina città di Le Lamentin a causa dei disordini sull’isola di 350.000 residenti. All’epoca, le proteste erano guidate dall’Assemblea per la protezione dei popoli e delle risorse afro-caraibiche, che chiedeva che i prezzi dei prodotti alimentari fossero allineati a quelli della Francia continentale.   La Martinica e altri territori francesi d’oltremare hanno dovuto fare i conti con i costi crescenti di cibo e trasporti. Secondo l’Istituto nazionale di statistica e studi economici francese, i prezzi medi dei prodotti alimentari sono più alti del 40% rispetto alla Francia continentale.   I manifestanti chiedono riforme, tra cui una riduzione delle tasse sulle importazioni e una migliore regolamentazione dei mercati locali, per contrastare le disuguaglianze.   Come riportato da Renovatio 21, rivolte in Martinica erano scoppiate anche il mese scorso a causa della protesta contro l’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari. Proteste con scioperi si ebbero sull’isola anche nel 2021 quando la popolazione protestò contro il lockdown COVID.

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