Geopolitica
L’UE conferma di aver minacciato la Serbia per la celebrazione della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale a Mosca
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha chiarito che il suo paese è stato salvato dai nazisti nel 1944-45 dall’Unione Sovietica e che, nonostante gli avvertimenti dell’Unione Europea di non partecipare, parteciperà effettivamente all’80° anniversario a Mosca il 9 maggio, celebrando tale traguardo.
Ieri, Guillaume Mercier, portavoce della Commissaria europea per l’Allargamento Marta Kos, ha dichiarato che «la partecipazione del presidente Vucic alla parata militare di Mosca avrà un impatto» sul processo di adesione di Belgrado all’UE e che, il giorno prima, Kos aveva incontrato Vucic in Serbia per sottolineare la posizione dell’UE.
Quando, durante la conferenza stampa a Bruxelles, gli è stato chiesto quale sarebbe stato questo impatto, Mercier ha rifiutato di specificarlo, ma ha affermato che Kos e altri hanno «trasmesso il messaggio, condiviso da molti altri Stati membri dell’UE, che la partecipazione a Mosca avrà un impatto sul percorso verso l’UE».
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«Abbiamo avvertito la Serbia che una visita a Mosca avrebbe potuto complicare il processo di negoziati e preparativi per l’adesione all’UE. Ci aspettiamo che la Serbia riaffermi le sue priorità strategiche» ha aggiunto.
Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha definito l’avvertimento di Kos a Vucic una «follia distruttiva per l’UE», rendendola «uno zimbello agli occhi del mondo intero» e rafforzando la posizione della Russia, poiché molti conoscono il ruolo dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazismo.
La Serbia, come la Georgia, auspica rapporti con l’UE, tuttavia, Bruxelles ha spostato i paletti, rendendo i rapporti con la Russia una violazione dei principi dell’UE.
Come riportato da Renovatio 21, la Serbia, memore dei bombardamenti del 1999, ha fatto capire che mai vorrà entrare nella NATO, che pure per coincidenza ha sede proprio a Bruxelles. Vucic ha dichiarato in questi mesi che il Kosovo starebbe operando per iniziare, ancora una volta, «una guerra NATO-Serbia».
Giova ricordare qui anche e l’isterica minaccia, fatta da Scholz a Vucic, di riconoscere il Kosovo albanese indipendente oppure scordarsi l’ingresso in Europa. Tre anni fa Vucic aveva parlato di «isteria» di fronte alla prospettiva della visita del ministro degli Esteri russo Sergio Lavrov.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso Vucic – che sta subendo la pressione di manifestazioni di protesta massive – ha affermato che diversi leader mondiali hanno mantenuto segretamente contatti con il presidente russo Vladimir Putin nonostante la campagna occidentale per isolare Mosca.
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Come riportato da Renovatio 21, Vucic giorni fa ha accusato le potenze occidentali di aver cercato di orchestrare il suo rovesciamento. In un’intervista su Pink TV trasmessa lunedì, il presidente serbo aveva affermato che le «potenze straniere» hanno speso circa 3 miliardi di euro nell’ultimo decennio nel tentativo di estrometterlo dal potere.
Come riportato da Renovatio 21, Belgrado nel dicembre 2023 produsse evidenti segni di «maidanizzazione» in corso. Già allora presidente serbo accusò le potenze occidentali di tentare di «ricattare» la Serbia affinché sostenga le sanzioni e di tentare di orchestrare una «rivoluzione colorata» – una sorta di Maidan belgradese –contro il suo governo a dicembre.
All’epoca il governo serbo in quel caso aveva ringraziato pubblicamente i servizi segreti russi per il loro aiuto, come confermato in seguito dal Vucic.
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Immagine European Commission via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
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Geopolitica
Lavrov elogia la comprensione di Trump delle cause del conflitto in Ucraina
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che il presidente statunitense Donald Trump rappresenta l’unico leader occidentale in grado di cogliere le vere motivazioni alla base del conflitto ucraino.
Parlando mercoledì al Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento russo, Lavrov ha spiegato che, mentre gli Stati Uniti manifestano una «crescente impazienza» verso il percorso diplomatico mirato a cessare le ostilità, Trump è tra i pochissimi esponenti occidentali a comprendere le dinamiche che hanno originato la crisi.
«Il presidente Trump… è l’unico tra tutti i leader occidentali che, subito dopo il suo arrivo alla Casa Bianca nel gennaio di quest’anno, ha iniziato a dimostrare di aver compreso le ragioni per cui la guerra in Ucraina era stata inevitabile», ha dichiarato.
Lavrov ha proseguito sottolineando che Trump possiede una «chiara comprensione» delle dinamiche che hanno forgiato le politiche ostili nei confronti della Russia da parte dell’Occidente e dell’ex presidente statunitense Joe Biden, strategie che, a suo dire, «erano state coltivate per molti anni».
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Il ministro ha indicato che «si sta avvicinando il culmine dell’intera saga» ucraina, affermando che Trump ha sostanzialmente ammesso che «le cause profonde identificate dalla Russia devono essere eliminate».
Il vertice della diplomazia russa ha menzionato in modo specifico le storiche riserve di Mosca sull’aspirazione ucraina all’adesione alla NATO e la persistente violazione dei diritti della popolazione locale.
Lavrov ha poi precisato che Trump resta «l’unico leader occidentale a cui stanno a cuore i diritti umani in questa situazione», contrapposto ai governi dell’UE che, secondo Mosca, evadono il tema. Ha svelato che la roadmap statunitense per un’intesa includeva esplicitamente la tutela dei diritti delle minoranze etniche e delle libertà religiose in Ucraina, «in linea con gli obblighi internazionali».
Tuttavia, sempre secondo Lavrov, tali clausole sono state indebolite nel momento in cui il documento è stato sottoposto all’UE: il testo è stato modificato per indicare che l’Ucraina dovrebbe attenersi agli standard «adottati nell’Unione Europea».
Da tempo Mosca denuncia la soppressione della lingua e della cultura russa da parte di Kiev, oltre ai sforzi per limitare i diritti delle altre minoranze nazionali, e al contempo accusa i leader ucraini di fomentare apertamente il neonazismo nel paese.
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Immagine dell’Ufficio stampa della Duma di Stato della Federazione Russa via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Gli europei sotto shock per la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per il 2025
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