Militaria
L’Ucraina promette una nuova «controffensiva»

Le forze ucraine torneranno all’offensiva contro la Russia in primavera, ha detto al giornale britannico Telegraph il capo dell’Intelligence militare Kirylo Budanov.
Budanov ha affermato che le operazioni offensive della Russia attorno agli insediamenti di Kupyansk, Liman, Bakhmut e Avdeevka nel Donbass saranno «completamente esaurite» entro «l’inizio della primavera».
«Noi facciamo una mossa, il nemico fa una mossa», ha detto. «Ora è il turno del nemico. Finirà e poi inizierà la nostra».
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L’ultima controffensiva dell’Ucraina è iniziata a giugno ed è durata fino a ottobre, con le forze ucraine che hanno tentato di penetrare le linee difensive russe in più punti nelle regioni di Kherson, Zaporiggia e Donetsk. Non è riuscito a ottenere alcun guadagno territoriale significativo ed è costato a Kiev circa 160.000 vite umane, secondo i dati del Ministero della Difesa russo.
Non è chiaro come Kiev acquisirà le armi o il mezzo milione di uomini di cui avrà bisogno per coprire le perdite dopo la fallita controffensiva della scorsa estate, scrive RT.
Questa volta, l’esercito ucraino entrerebbe in battaglia con gran parte del suo armamento fornito dall’Occidente distrutto e le sue truppe meglio addestrate sostituite con coscritti inesperti, il tutto mentre il proseguimento degli aiuti militari da parte degli Stati Uniti rimane incerto. Anche adesso, la situazione al fronte è «drammatica», hanno detto la settimana scorsa al quotidiano tedesco Die Welt anonimi «generali e soldati», citando la carenza di munizioni vitali e di nuove reclute.
Il presidente ucraino Vladimiro Zelens’kyj ha annunciato il mese scorso l’intenzione di mobilitare circa 500.000 nuovi coscritti per coprire quelli dispersi dall’inizio del conflitto quasi due anni fa. Sebbene l’Ucraina non pubblichi i dati sulle vittime, il ministero della Difesa russo stima che le perdite di Kiev da febbraio 2022 siano pari a quasi 400.000 uomini. Oleks’yj Arestovich, ex assistente dello Zelens’kyj, stima che la cifra arrivi a 300.000.
Il massimo generale ucraino, Valery Zaluzhny, aveva descritto la situazione del campo di battaglia di novembre come uno «stallo», un commento che, secondo quanto riferito, ha fatto arrabbiare Zelenskyj. L’acrimonia tra i due uomini è esplosa sui titoli dei giornali questa settimana quando lo Zelens’kyj avrebbe licenziato – e poi riassunto – lo Zaluzhny, il tutto mentre l’ufficio di censura di Kiev respingeva la storia come una voce infondata volta a «distruggere l’unità della società ucraina».
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Tuttavia, funzionari americani hanno dichiarato a Bloomberg all’inizio di questo mese che la spaccatura tra il presidente e il generale è reale e sta «rallentando gli sforzi per cristallizzare una nuova strategia» per il prossimo anno.
Secondo il quotidiano britannico The Times, la posizione di Zaluzhny sarebbe stata offerta a Budanov, che avrebbe rifiutato.
«Se Zelens’kyj avesse sostituito Zaluzhny con Budanov, avrebbe scambiato un cinico con qualcuno che condivide la sua fede “messianica” in una vittoria militare sulla Russia», come gli aiutanti di Zelens’kyj descrissero la sua visione in un articolo della rivista Time l’anno scorso.
Non è chiaro se Zaluzhny, come Budanov, creda che l’Ucraina sarà in grado di lanciare una controffensiva questa primavera.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Come Putin ha passato il suo 73° compleanno: simboli e significati

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La Svezia farà scorta di cibo per la Terza Guerra Mondiale

La Svezia ha dichiarato che tornerà ad accumulare scorte di cibo e prodotti agricoli per la prima volta dai tempi della Guerra Fredda, motivando la decisione con quella che i funzionari descrivono come una crescente minaccia russa. Mosca ha smentito tali accuse, ribadendo di non rappresentare un pericolo per i Paesi della NATO o dell’UE.
Martedì, il Consiglio svedese per l’agricoltura ha annunciato la creazione di riserve di emergenza di cereali e altri beni essenziali per garantire ai cittadini l’accesso a cibo sufficiente «in caso di crisi grave e, nello scenario estremo, di guerra». Il governo ha destinato circa 57 milioni di dollari nel bilancio 2026 per finanziare l’iniziativa.
Secondo il ministro della Difesa civile Carl-Oskar Bohlin, i primi depositi saranno collocati nel nord del Paese, per la sua «importanza militare strategica» e il basso livello di autosufficienza cerealicola, sottolineando che «non c’è tempo da perdere».
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Le scorte saranno costituite tra il 2026 e il 2028, con l’obiettivo di assicurare riserve alimentari pari a 3.000 calorie giornaliere per persona in uno stato di massima allerta, come indicato dal Consiglio dell’Agricoltura.
Nel frattempo, i parlamentari della vicina Finlandia hanno annunciato che il prossimo mese condurranno esercitazioni segrete per prepararsi a operare in condizioni di guerra, citando anch’essi una presunta minaccia russa.
Mosca ha più volte denunciato quella che definisce un’isteria anti-russa e un allarmismo alimentato dai leader dell’Europa occidentale, sottolineando di non avere né motivazioni né intenzioni di intraprendere azioni ostili contro Paesi dell’UE o della NATO. I funzionari russi hanno definito tali accuse assurde, sostenendo che servono a giustificare bilanci militari gonfiati e la progressiva militarizzazione del blocco.
Intervenendo all’inizio di ottobre al Valdai Discussion Club, il presidente russo Vladimir Putin ha definito «sciocca» l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO nel 2023, aggiungendo che Mosca non ha mai avuto problemi con questi Paesi, con cui ha mantenuto a lungo relazioni amichevoli.
Putin ha osservato che i due Stati nordici «hanno perso i vantaggi del loro status di neutralità» entrando nel blocco guidato dagli Stati Uniti, una decisione che, a suo avviso, ha compromesso inutilmente la stabilità regionale senza rafforzare la loro sicurezza.
Come riportato da Renovatio 21, già a fine 2024 era emerso che Paesi nordici come Svezia e Finlandia avevano pubblicato informazioni in cui consigliano le loro popolazioni su come prepararsi a una possibile guerra o ad altre crisi inaspettate.
Sempre al termine dell’anno passato, un rapporto UE pubblicato dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto invitava i cittadini europei ad iniziare ad accumulare scorte di beni sufficienti per tre giorni, per essere pronti a fronteggiare potenziali disastri, tra cui un conflitto nucleare.
Negli ultimi anni vari Paesi hanno preparato iniziative per promuovere l’educazione alla sopravvivenza in caso di conflitto. Lo scorso aprile il popolare giornale londinese Daily Mail, che cita esperti di sicurezza anonimi aveva scritto che le famiglie britanniche dovrebbero preparare kit di sopravvivenza di emergenza da 72 ore per paura che la Russia possa sabotare le condutture energetiche della Gran Bretagna
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A marzo il governo francese ha annunciato di voler distribuire un «manuale di sopravvivenza» a ogni famiglia per preparare i cittadini ad eventi catastrofici, tra cui la guerra.
Come riportato da Renovatio 21, tre anni fa la Polonia aveva avviato un programma di distribuzione di pastiglie di iodio ai soccorritori, a cominciare dai vigili del fuoco regionali (i quali a loro volta possono distribuirle alla popolazione generale) in caso di un possibile disastro radioattivo presso la più grande centrale nucleare d’Europa.
La Germania sta valutando di preparare alla guerra già i bambini delle scuole.
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Lotteria per la naja in Germania

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