Politica
Londra accusa i fratelli Tate di tratta di esseri umani e stupro
I procuratori britannici hanno approvato molteplici accuse contro gli influencer dei social media Andrew e Tristan Tate, tra cui stupro e tratta di esseri umani. I fratelli, che devono affrontare accuse simili in Romania, hanno negato qualsiasi illecito.
Il Crown Prosecution Service (CPS) del Regno Unito ha dichiarato mercoledì di aver autorizzato 21 capi d’imputazione relativi a reati presumibilmente commessi tra il 2012 e il 2015, secondo quanto riportato da diversi organi di stampa. Le autorità britanniche hanno emesso un mandato di cattura nel 2024, ma i dettagli completi sono stati resi noti solo mercoledì.
Andrew Tate, 38 anni, è accusato di dieci reati che coinvolgono tre presunte vittime, tra cui stupro, lesioni personali, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione a scopo di lucro. Suo fratello Tristan, 36 anni, deve rispondere di 11 capi d’accusa, tra cui stupro e tratta di esseri umani, relativi a una presunta vittima.
Sostieni Renovatio 21
«È estremamente importante che non vi siano segnalazioni, commenti o condivisioni di informazioni online che potrebbero in qualsiasi modo pregiudicare questi procedimenti», ha affermato il CPS.
I fratelli Tate, cittadini statunitensi e britannici, sono stati arrestati per la prima volta in Romania nel 2022 con accuse che includevano tratta di esseri umani, molestie sessuali e costituzione di un gruppo criminale organizzato. Hanno trascorso tre mesi in custodia cautelare e da allora sono agli arresti domiciliari con limitazioni di movimento.
Il caso si è arenato nel dicembre 2024, quando una corte d’appello di Bucarest ha restituito l’atto di accusa ai pubblici ministeri, adducendo problemi procedurali.
I fratelli sono sotto inchiesta anche negli Stati Uniti, sebbene la natura dell’inchiesta rimanga poco chiara. L’inchiesta è stata aperta a marzo, dopo che i Tate hanno soggiornato brevemente in Florida in seguito alla revoca del divieto di viaggio in Romania.
A febbraio, il Financial Times ha riportato che l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump aveva aiutato i fratelli – accaniti sostenitori del presidente – a entrare nel Paese. Trump ha dichiarato ai giornalisti di «non saperne nulla». I due uomini sono tornati in Romania a marzo per un procedimento giudiziario. Dopo la conclusione dell’inchiesta rumena, saranno estradati nel Regno Unito.
I Tate sono figli di un maestro di scacchi americano e di un’assistente catering britannica. Andrew, ex kickboxer professionista già campione del mondo, ha accumulato oltre 10 milioni di follower su X promuovendo uno stile di vita fatto di auto di lusso, orologi costosissimi e jet privati. Gestisce anche un’accademia online che offre corsi per giovani uomini su ricchezza e relazioni dove predica una sorta di edonismo marziale, dove grande importanza è assegnata all’impegno, al sacrificio e alla responsabilità.
Tra il 2021 e il 2022 varie piattaforme social lo avevano bandito, ma per un periodo risultò comunque la persona al mondo con più ricerche Google.
I Tate hanno doppia cittadinanza americana e britannica, tuttavia sono cresciuti prevalentemente in Gran Bretagna. Precedenti inchieste svolte dalle autorità del Regno negli scorsi anni non avevano portato a nulla.
Durante i mesi di carcere Tate, convertitosi negli anni precedenti all’islam (il fratello Tristan invece pare essersi avvicinato alla fede cristiana tramite la famiglia della madre della figlia, che è ortodossa) aveva lamentato l’assenza totale di sostegno da parte delle autorità britanniche.
Aiuta Renovatio 21
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa i tribunali romeni avevano dovuto ridare a Tate quattro milioni di dollari di beni sequestrati.
Il procuratore che indaga sui Tate è molto noto in Romania, una sorta di giudice star del Paese. Il caso ha occupato ed occupa tuttora le prime pagine dei giornali romeni.
Tre mesi fa si era vociferato di pressioni della nuova amministrazione americana sulla Romania per togliere le restrizioni di viaggio per i fratelli, con speculazioni sul fatto che per promuovere l’azione giudiziaria contro di loro sarebbero stati usati soldi USAID.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
Politica
Tucker Carlson: Putin è il «leader più popolare al mondo»
🇺🇸🇷🇺 “Putin is one of the most popular leaders in the world” — Tucker Carlson
“Wherever you go, you won’t meet anyone who doesn’t like Putin. Putin is like a global celebrity. I travel a lot, I know what I’m talking about” pic.twitter.com/YguN7ZbXL2 — Lord Bebo (@MyLordBebo) October 27, 2025
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Costantinopoli, per il sindaco (incarcerato) Imamoglu anche l’accusa di spionaggio
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Dalla cella il leader dell’opposizione definisce il nuovo procedimento è un «complotto» per estrometterlo dalla scena politica. Per analisti e oppositori è un tentativo di governo e AKP – sconfitti alle urne – di assumere il controllo della metropoli. I due volti della Turchia di Erdogan: repressione e carcere per gli oppositori e critici sul fronte interno, mediatore per la pace a Gaza (e in Siria).
Dopo le imputazioni per corruzione e legami con organizzazioni terroristiche, per il sindaco di Istanbul e leader dell’opposizione Ekrem Imamoglu – in carcere dal marzo scorso ma pur sempre il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan – arriva anche quella di «spionaggio politico».
Un tribunale turco ha emanato un ordine di arresto – emettere un mandato per una persona già in cella è una pratica tutt’altro che inusuale per il Paese – per il primo cittadino della capitale economica e commerciale, segnando un’ulteriore escalation in un’ottica di repressione. Per critici e cittadini scesi in piazza anche oggi a manifestare sfidando i divieti, il nuovo procedimento è un segnale della «politicizzazione» dei tribunali e l’uso ad orologeria della giustizia, accuse respinte dal governo di Ankara che rivendica l’indipendenza dei giudici.
Il sindaco è apparso ieri in tarda mattinata davanti ai giudici del tribunale di Caglayan, per rispondere dei nuovi capi di imputazione a suo carico in un crescendo di attacchi e incriminazioni, mentre all’esterno un migliaio di sostenitori si sono riuniti per manifestare. Dopo diverse ore l’entourage di Imamoglu ha diffuso una nota, ripresa dalla stampa turca, in cui egli respinge le accuse: «non ho assolutamente alcuna conoscenza o connessione con le agenzie di intelligence o i loro dipendenti» bollandole come «assurde» e collegate a una «complotto» per estrometterlo dalla scena politica.
«Sarebbe più realistico dire» ha concluso «che ho incendiato Roma».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
All’esterno del tribunale, il leader del Partito popolare repubblicano (CHP) Ozgul Ozel ha parlato a una folla di sostenitori e simpatizzanti riunita per protestare contro il nuovo procedimento a carico del sindaco, sorvegliati a vista da poliziotti in tenuta antisommossa. «Lo hanno chiamato ladro, non ha funzionato; lo hanno chiamato corrotto, non ha funzionato; lo hanno accusato di sostenere il terrorismo, non ha funzionato» ha detto di Imamoglu il presidente del CHP. «Ora, come ultima risorsa, hanno cercato di chiamarlo spia. Vergogna su di loro!» ha gridato Ozel, anch’egli finito nel mirino della magistratura.
Il 24 ottobre scorso, infatti, il tribunale ha respinto il processo intentato dal governo a carico del principale partito di opposizione (il Partito Popolare Repubblicano, CHP), che mirava all’annullamento del congresso 2023 e all’elezione del suo leader. Una decisione che sembrava aver allentato la morsa voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan contro il principale schieramento rivale, con decine di sindaci e alte personalità del partito finite sotto processo o già condannate.
Per la Corte le (presunte) irregolarità non hanno alcuna rilevanza giuridica. In realtà, a distanza di pochi giorni è giunta la notizia delle nuove accuse contro Imamoglu in un quadro di continua repressione.
Analisti ed esperti sottolineano che il nuovo attacco al primo cittadino sia un tentativo del governo e del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) – sconfitto alle urne – di assumere il controllo di Istanbul, una metropoli dall’importanza strategica. Imamoglu parla di «calunnie, bugie e cospirazioni», ma resta il fatto che le accuse potrebbero consentire al governatore nominato dallo Stato di assumere per via giudiziale la guida della città. Secondo l’analista di GlobalSource Partners Atilla Yesilada il ministero turco degli Interni ha infatti l’autorità di licenziare Imamoglu e sostituirlo con un fiduciario, assestando un colpo durissimo al partito di opposizione.
Del resto già nel settembre scorso, e nel silenzio internazionale, la magistratura – col benestare del governo – ha di fatto azzerato – e commissariato – i capi del Partito Popolare Repubblicano (CHP), principale movimento di opposizione del Paese, a Istanbul.
Inoltre si sono registrati diversi arresti fra quanti sono scesi in piazza a dimostrare, oltre al blocco di internet e il divieto di manifestazioni nel tentativo di «oscurare» dissenso e malcontento fra la popolazione contraria alla deriva autoritaria impressa dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Il giro di vite è parte di una più ampia campagna che si è intensificata dopo le schiaccianti vittorie dell’opposizione nelle elezioni locali del marzo 2024.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Dall’ottobre dello scorso anno i pubblici ministeri e la polizia hanno condotto indagini su corruzione e terrorismo che hanno portato a centinaia di arresti, tra cui quello, avvenuto a marzo, del sindaco di Istanbul, la personalità più importante finita in cella. Decine di sindaci e amministratori CHP sono stati incarcerati in attesa di processo, con ripercussioni anche economiche per turbolenze sui mercati e preoccupazione di investitori stranieri, mentre il partito ha trasferito la sede provinciale a Istanbul per sfuggire alla morsa della magistratura.
Se, sul fronte interno, il governo di Ankara e il presidente Erdogan alimentano la repressione contro oppositori e critici, a livello internazionale cercano di capitalizzare il ruolo di attore regionale sul fronte mediorientale e un ruolo nella tregua a Gaza e sulla nascitura forza di stabilizzazione. Un tentativo di rafforzare la propria immagine, ben rappresentato dalla foto a Sharm el-Sheikh in cui Erdogan si ergeva in prima fila accanto al padrone di casa Abdel Fattah al-Sisi e al presidente USA Donald Trump, artefice del piano di pace per la Striscia.
Anche in queste ore Erdogan ha insistito per garantire ad Ankara un ruolo nella risoluzione dei vari scenari di crisi dalla Siria all’Ucraina fino alla Striscia. «Ora vi è una Turchia nella regione e nel mondo» ha affermato il presidente «che è rinomata per la sua promessa di esportare pace e stabilità» in quanto «potenza globale» in una prospettiva di «pace, armonia e stabilità».
Un tentativo di leadership, quello turco, che parla di pace ma non disdegna di mostrare i muscoli: è attesa la visita in Turchia del premier Keir Starmer per discutere della vendita, attualmente in sospeso, di 40 jet Eurofighter Typhoon, che secondo le intenzioni di Erdogan dovrebbero rafforzare la pattuglia dei caccia assieme agli F-16 ed F-35 USA.
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Pensiero1 settimana faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità2 settimane faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura1 settimana fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Oligarcato1 settimana faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Salute2 settimane faI malori della 42ª settimana 2025
-



Pensiero2 giorni faMiseria dell’ora legale, contro Dio e la legge naturale
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
-



Bioetica2 settimane faMorte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità













