Bizzarria
L’Intelligenza Artificiale di Google ha un problema di razzismo verso i bianchi?

Il programma di Intelligenza Artificiale di Google Gemini AI sta venendo canzonato senza alcuna pietà per la produzione di immagini che mostrano cose come vichinghi neri, rivoluzionari americani cinesi, scozzesi ottocenteschi con la pelle scura, regine medievali inglesi dai tratti cinesi o – ancora – neri. Lo riporta Modernity.news.
Le rappresentazioni storicamente imprecise fanno parte con probabilità di una programmazione verso il politicamente corretto che va oltre ogni limite, superando abbondantemente il confine del grottesco e del ridicolo.
Gli utenti segnalano che la ricerca di immagini basata sull’intelligenza artificiale del programma ha un pregiudizio woke, al punto da limitare fortemente la visualizzazione di immagini di persone bianche.
Una persona ha cercato immagini tipiche di australiani, americani, tedeschi e inglesi e in risposta ha ricevuto in risposta risultati impressionanti.
It's embarrassingly hard to get Google Gemini to acknowledge that white people exist pic.twitter.com/4lkhD7p5nR
— Deedy (@debarghya_das) February 20, 2024
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«È difficile ad un livello imbarazzante convincere Google Gemini a riconoscere che esistono i bianchi» scrive un utente.
Il giornalista Ian Miles Cheong ha mostrato su Twitter soldati della Rivoluzione Americana di origine cinese o africana e pure di sesso femminile.
I asked Gemini to make images of American revolutionary soldiers. pic.twitter.com/eqLgaBgz0U
— Ian Miles Cheong (@stillgray) February 21, 2024
In Iscozia, nel 1820, per il cervellone elettronico eranvi africani subsahariani.
Google's AI is a joke pic.twitter.com/TMhRdzIUwI
— Andrew Torba (@BasedTorba) February 20, 2024
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«I bambini del futuro cresceranno pensando che i Vichinghi fossero così?» si chiede Modernity News.
Google's Gemini AI cannot understand cultural and historical context, and has to play the 'diversity card' including changing white people (males in particular) to any other ethnic group or sex. pic.twitter.com/vXzLQUP0Ai
— Jean Easter (@JeanGardenLuv) February 21, 2024
«L’Intelligenza Artificiale di Google Gemini è in crack» scrive un utente. «Ho chiesto un vichingo, nessun problema nel mostrarmi vichinghi “diversi“. Alla domanda su un africano, l’intelligenza artificiale mi sta insegnando che non può farlo in nome della diversità. Non cercare di farmi credere che non esiste più la guerra contro i Bianchi».
Google Gemini AI is on crack.
Asked for a Viking, no problems showing me "diverse" Vikings.
Asked for an African, the AI is schooling me that it can't in the name of Diversity.
Don't try to make me believe there's no war on Whites anymore.#googlegemini pic.twitter.com/8fvnXJqMT5
— MAiD Organ Donor (@maidorgandonor) February 21, 2024
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Ecco quindi le regine medioevali britanniche in versione rigorosamente multirazziale.
This is what happens when the woke start to play with AI models…Google's Gemini trying to be inclusive. Love the diversity….lol #AI #google #Gemini pic.twitter.com/CZiv5N8bM6
— Ghost-e/acc (@CannaFirm) February 19, 2024
E il re d’Inghilterra?
I asked it to generate images of the King of England the other day ???? pic.twitter.com/NEOqDELwmz
— Alexander Leishman ???????? (@Leishman) February 20, 2024
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Imperatori romani anche dall’Africa e dall’Estremo Oriente: ah non me l’aspettavo.
generates an image of a Roman emperor ???? pic.twitter.com/PFHe4vG6lc
— Emanuele Sogus (@es0gus) February 20, 2024
Il re di Francia nel 1700, com’era fatto?
Le wokisme est en train de se suicider
L’IA Gemini de Google est tellement WOKE qu’elle représente systématiquement les rois de France en noir
Même @sandrousseau et @Clem_Autain pensent que les rois de France étaient blancs
Nous avions prévu cela avec @OlivierBabeau pic.twitter.com/QNIVdNzBe8
— Docteur Laurent Alexandre (@dr_l_alexandre) February 22, 2024
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Riformatori protestanti del 1500? La Riforma è stata fata anche da donne cinesi ed africane, più anche da tizi che sembrano proprio indiani d’America.
So I tried Google's Gemini AI for myself, and what everybody is saying on here is true. Every image is a woke joke!???? pic.twitter.com/gXhbfHeeQy
— Conjunction 77 (@conjunction77) February 21, 2024
Fisici del 1600? Eccoli
17th century was wild pic.twitter.com/r5Jl0UZyTn
— Joscha Bach (@Plinz) February 20, 2024
Poteva mancare il Papa nero, cantato da Pitura Freska a fine anni Novanta? Ecco, per non farci mancare niente, abbiamo la papessa nera, una crasi proprio del testo della canzone reggae che parlava del pontefice africano a seguito della Miss Italia Nera Denny Mendez.
New game: Try to get Google Gemini to make an image of a Caucasian male. I have not been successful so far. pic.twitter.com/1LAzZM2pXF
— Frank J. Fleming (@IMAO_) February 21, 2024
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«Si concentra davvero sulla diversificazione degli europei. Prova con “imperatori cinesi” o “re africani” e improvvisamente è storicamente accurato» scrive in risposta un utente.
In alcuni casi, il programma si rifiuta apertamente di mostrare le coppie bianche, insistendo sul fatto che la «diversità» dovrebbe essere «celebrata» e che non mostrerà uno specifico gruppo etnico. Epperò se non sono bianchi, allora produrrà immagini senza problemi, notano gli utenti.
Gemini by @Google is ludicrously racist.
Refuses to show white couples, shows black couple with no pushback.
Says to “celebrate diversity and inclusivity” under white.
Says “deserve to be celebrated and represented” under black. pic.twitter.com/yZ9omb8By8
— Tractavi (@Tractavi) February 20, 2024
Con ostinazione da Terminator, l’Intelligenza Artificiale offre immagini donne nere anche quando gli si domanda di produrre una foto di una donna bianca.
I'm CRINE!!!???????????? pic.twitter.com/3NYKQFX72M
— Da Squadfather (@HardRapLyricism) February 20, 2024
La bomba, tuttavia, arriva quando vengono mostrati i risultati quando si chiede al software di creare delle immagini di soldati nazisti nel 1943.
Google Gemini values diversity and inclusion pic.twitter.com/TjPq3byn20
— George Freud????☠️???????? (@qorgidaddy) February 21, 2024
Google vient de publier un communiqué pour s'excuser car son intelligence artificielle woke Google Gemini génère du coup aussi des nazis de couleurhttps://t.co/DATbRJTELB pic.twitter.com/sg1Qdkz1sG
— Pierre Sautarel (@FrDesouche) February 22, 2024
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Gemini actively refuses to make people white and changes prompts to promote "diversity" pic.twitter.com/rI5ZHL6S8A
— Jay (@InvasiveAmerica) February 20, 2024
Ebbene sì, soldatesse della Germania nazionalsocialista con le fattezze asiatiche. E pure miliziani hitleristi nativi americani. E l’immancabile soldato nazista africano, croce di ferro e aquilozzo svasticato inclusi. Eccezio-nale.
La pelle bianca, ad ogni modo, è esclusa anche dalla conquista di Marte.
Not a lot of diversity in mars astronauts #Gemini pic.twitter.com/AlbaRahzWb
— Mars Miner (@realMarsMiner) February 18, 2024
La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer era nera!
Google's Gemini is absurdly woke. I asked it to depict the Johannes Vermeer painting, "The Girl with the Pearl Earring." Here's what it produced. pic.twitter.com/PteQdGK1rO
— Ian Miles Cheong (@stillgray) February 21, 2024
Incredibile anche il risultato quando gli si chiede un’immagine del fondatore di Apple: una su quattro immagini somiglia, in qualche modo, a Steve Jobs, le altre sono donne – o forse vaghe versioni femminili del Jobs – compresa una nerboruta edizione nera con braccine che neanche Michelle «Big Mike» Obama.
Google #Gemini: woke and ready to gaslight you at any moment.
Pass it on.#GoogleGeminiLies pic.twitter.com/qpIZ05fdc2
— silmarilya (@silmarilya) February 21, 2024
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Lo stesso New York Post, quarto giornale più antico degli USA fondato da Alexander Hamilton in persona, ci ha fatto la copertina. Chiedendo al computer di mostrare un’immagine di un padre fondatore degli Stati Uniti, cosa credete sia saltato fuori?
Google’s AI chatbot, Gemini, is as woke as its programmers.
AI has a long way to go before it will be factually accurate, unbiased, and free of human influence. pic.twitter.com/fI0EuLck1T
— Eddie (@ICU1010) February 22, 2024
Holy crap. I actually thought that maybe some on the Right were exaggerating how Woke Google’s Gemini AI is.
Nope! Here’s what it just gave me when I used the same exact prompt. https://t.co/FoAYJ4129d pic.twitter.com/kqwB7tWal7
— John William Sherrod (@jwsherrod) February 21, 2024
Bisogna dare un po’ di contesto al lettore, e ricordare il disastro in cui Google incorse con la sua Intelligenza Artificiale qualche anno fa, quando scoppiò il caso, davvero offensivo, dell’algoritmo di visione artificiale di Google Photo, che riconosceva le persone di origine africana come «gorilla». Google affermò allora di essere «sconvolta» dal fatto che la sua app fotografica etichettasse una coppia nera come scimmie, scrisse la BBC. L’app era costruita per taggare automaticamente le immagini caricate utilizzando il proprio software di Intelligenza Artificiale.
L’errore era stato portato all’attenzione del colosso tecnologico da uno sviluppatore di software residente a Nuova York, il quale era una delle persone ritratte nelle foto coinvolte. Secondo il Guardian, l’azione immediata dell’azienda per risolvere la crisi fu la messa al bando di parole come «gorilla», «scimpanzè» e «scimmia».
Internet, senza pietà, è tornata sull’antico scandalo gorillesco del colosso di Mountain View, con un utente che nota come 10 anni dopo i software Google ancora confondano le persone di colore con i gorilla. Secondo quanto suggerisce, questo sarebbe il risultato quando gli si chiede di generare immagini di un ranger di un parco in Ruanda mentre si incammina alla ricerca di gorilla.
Nearly nine years later, Google still gets black people mixed up with gorillas ???? pic.twitter.com/W3k3b3cb9Y
— Ryan Landay (@ryan_landay) February 20, 2024
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Non è stato l’unico momento di imbarazzo per i robot razzisti prodotti da Google, la quale una decina di anni fa mancò di rispetto anche ai cani, che identificava come «cavalli».
Come riportato da Renovatio 21, lo scorso anno Lily Ray, un’esperta di internet, aveva scoperto che Search Generative Experience (SGE), un’Intelligenza Artificiale di Google, difendeva la schiavitù, elencando ragioni economiche per cui questa pratica abominevole era in realtà buona cosa.
Al contempo, va sottolineato che Google non è sola nel dramma dell’IA razzista.
Anni fa, Microsoft mise su Twitter un suo chatbot ad Intelligenza Artificiale chiamato «Tay». Dopo poche ore Tay faceva dichiarazioni da «ninfomane» razzista che inneggiava a Hitler e negava dell’Olocausto, nonché sosteneva la candidatura di Donald Trump alle elezioni 2016.
Come riportato da Renovatio 21, un esperimento del 2022 pubblicato dai ricercatori della John Hopkins University, del Georgia Institute of Technology e dell’Università di Washington, ha scoperto che il loro robot, controllato da un popolare modello di apprendimento automatico, classificava le persone in base a stereotipi legati alla razza e al genere.
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Immagine da Twitter
Bizzarria
Trump contro la trionfale copertina di TIME: «mi hanno fatto sparire i capelli»

The living Israeli hostages held in Gaza have been freed under the first phase of Donald Trump’s peace plan, alongside a Palestinian prisoner release. The deal may become a signature achievement of Trump’s second term, and it could mark a strategic turning point for the Middle… pic.twitter.com/0bZDABIDGj
— TIME (@TIME) October 13, 2025
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Il figlio primogenito Don jr. ha raccontato durante un incontro pubblico con Charlie Kirk che, raggiunto al telefono dai figli dopo l’attentato subito a Butler in Virginia durante la campagna elettorale, Trump ha chiesto loro come in TV, in quel momento, fossero i suoi capelli. «I capelli vanno bene… c’è molto sangue, ma vanno bene» ha risposto il figlio. È lecito pensare che vi sia nel presidente statunitense una cifra sansonica, per cui il suo potere – a questo punto indiscutibile – è tratto proprio dalle sue bionde, inconfondibili, escrescenze tricologiche – che sono, lo sanno gli esperti, uno strumento di branding perfino superiore al baffetto dello Hitler, al baffone dello Stalin, alla pelata mussoliniana.Mika Brzezinski from MSNBC’s “Morning Joe” was once visibly fond of Donald Trump, even playfully running her fingers through his hair. Later on she compared him to Hitler. And now, after seven years of estrangement, apparently he’s no longer Hitler… pic.twitter.com/b9tepBUuSy
— MAGA Resource (@MAGAResource) November 18, 2024
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Bizzarria
Ai nordcoreani è stato ordinato di identificare le donne con tette «antisocialiste»

La Corea del Nord ha lanciato una severa campagna contro le donne sospettate di aver utilizzato protesi mammarie considerate «capitaliste», classificando tali interventi estetici come «antisocialisti» e «borghesi». Lo riporta il giornale britannico Telegraph.
Le forze di sicurezza del regime starebbero effettuando ispezioni invasive, con i responsabili dei comitati di quartiere incaricati di individuare donne che mostrano evidenti modifiche fisiche e di segnalarle per ulteriori accertamenti.
Nel regime guidato da Kim Jong-un, interventi come l’aumento del seno e la chirurgia delle palpebre sono ritenuti «atti non socialisti» e sono vietati. Chi viola queste norme rischia gravi conseguenze.
La notizia è emersa in concomitanza con un processo pubblico tenutosi nella sala culturale di Sariwon, dove un medico e due giovani donne sono stati processati per aver praticato e subito interventi al seno non autorizzati. Il medico, con scarsa esperienza, aveva abbandonato gli studi di medicina prima di completare la formazione chirurgica.
«A metà settembre, un processo pubblico si è svolto in un centro culturale nel cuore di Sariwon contro un medico che ha eseguito un’operazione illegale di mastoplastica additiva e due donne che si sono sottoposte all’intervento», ha riferito una fonte della provincia di North Hwanghae al quotidiano sudcoreano Daily NK.
I pubblici ministeri hanno accusato le donne di essere state «contaminate dalle usanze borghesi» e di aver adottato un «comportamento capitalista corrotto». Le imputate hanno dichiarato di voler «migliorare il loro aspetto», ma sono state definite una minaccia per il sistema socialista.
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Il giudice ha promesso «punizioni severe», mostrando come prove strumenti medici, silicone di contrabbando e denaro contante. Secondo quanto riferito, il giudice ha dichiarato che una delle imputate «non aveva alcuna intenzione di essere leale all’organizzazione e al collettivo, ma era ossessionata dalla vanità, diventando un’erba velenosa che minava il sistema socialista».
Una fonte ha inoltre riferito al Daily NK «che tra i residenti presenti al processo, si sono sentite critiche come “i medici fanno di tutto per denaro”, ma anche commenti di solidarietà, come “Non lo fa forse perché non ha altri mezzi per vivere?”»
Molte donne di Sariwon vivono nel timore di essere sottoposte a controlli se sospettate di aver effettuato interventi di chirurgia estetica.
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Animali
Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

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