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Famiglia

Le tante discriminazioni sui nostri figli: un altro genitore ci scrive

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Un altro genitore a scritto a Renovatio 21 per raccontare le sue storie sull’argomento di cui abbiamo trattato nell’articolo di qualche giorno fa: la discriminazione crescente sui nostri figli.

 

La divisione tra vaccinati e non vaccinati è tollerata dagli adulti, ma non sappiamo che effetto fa su i nostri figli, e come la loro psiche ne verrà segnata.

 

Il dramma è che, come ammetteva il genitore che ci ha scritto qualche giorno fa, non si ha idea in nessun modo di cosa si può raccontare ai propri figli. Davanti ad episodi di discriminazione, strisciante o conclamata, dobbiamo far finta di niente, sperando che il bambino non capisca, non registri la situazione? O dobbiamo raccontare delle bugie, dicendo che va tutto bene?

La divisione tra vaccinati e non vaccinati è tollerata dagli adulti, ma non sappiamo che effetto fa su i nostri figli, e come la loro psiche ne verrà segnata

 

Il genitore che ci ha scritto oggi dice di aver vissuto la discriminazione diverse volte, e già a novembre dello scorso anno.

 

«Con la scuola, avevano organizzato un sabato pomeriggio un incontro con la biblioteca, e i genitori potevano entrare solo con green pass», racconta il lettore, ricordandoci che il Paese, se non vi siete accorti, si è popolato in questi mesi di eventi a cui i bambini potevano accedere, ma i genitori che devono accompagnarli no. Anche questo, con probabilità, fa parte della grande architettura di persuasione del governo: ti dicono, caro genitore, se non vuoi spezzare il cuore a tuo figlio, ed emarginarlo rispetto alle attività di compagni e amici, sottomettiti e offri il deltoide, o, laddove non siamo riusciti ad impedirlo, offri te stesso allo stupro rinolaringoiatrico del tampone.

 

Tuttavia, non tutti si sono piegati. E anzi, sono scattati , come testimoniato qui, fenomeni di solidarietà tra genitori.

 

«Noi e altri genitori ci siamo rifiutati, e nostro figlio maggiore – 10 anni – è andato accompagnato da una mamma che aveva fatto il green pass apposta» scrive il lettore. La cui storia, tuttavia, ha altri episodi significativi.

«Gli esami di karate: abbiamo aspettato fuori, senza poter vedere lo svolgimento»

 

«Poi a dicembre, per gli esami di karate. Abbiamo aspettato fuori, senza poter vedere lo svolgimento».

 

È da non credere: ai genitori è impedito di vedere i risultati degli sforzi dei propri figli (e dell’investimento economico e di tempo fatto dai genitori per essi).

 

Il karate, il judo, il basket… le recite scolastiche, se esistono ancora. Tutte queste occasioni, che erano un momento di struggente importanza per la famiglia, sono state mutilate. I principi stessi della famiglia – l’unità dei legami, la trasmissione di un senso preciso – sono spazzati via.

 

Ci vengono i brividi. Ci vergogniamo di non averci pensato abbastanza. Come è tollerabile che dei genitori non possano vedere il proprio figlio in una palestra in un momento così importante per la sua crescita?

Come è tollerabile che dei genitori non possano vedere il proprio figlio in una palestra in un momento così importante per la sua crescita?

 

Com’è possibile non solo che una regola del genere sia stata concepita, ma che nessuno abbia detto niente?

 

E gli altri genitori? A loro va bene?

 

È possibile, sì. Lo avevamo registrato nel dramma del primo giorno di scuola, quando in tutta Italia furono lacrime e sofferenze, perché il genitore non greenpassato non poteva entrare a scuola, anche semplicemente per deporre il bambino in aula per il primo giorno di scuola, e in varie occasioni il personale della scuola, dopo aver negato l’accesso, si è rifiutato di portare il bambino in classe, perché non rientra nelle loro mansioni. Non sappiamo se ricordate: vi furono casi di deleghe fatte al volo sul posto a completi sconosciuti, ma con certificato verde, affinché qualcuno portasse il bambino in classe.

Era solo l’antipasto delle umiliazioni fatte subire alle famiglie, l’incipit della guerra contro la dissidenza vaccinale. Una guerra che usa gli occhi e i cuori dei tuoi figli per distruggerti.

 

Avevamo scritto che si trattava del «decreto dell’umiliazione finale». Quanto ci sbagliavamo: era al contrario solo l’antipasto delle offese fatte subire alle famiglie, l’incipit della guerra contro la dissidenza vaccinale. Una guerra che usa gli occhi e i cuori dei tuoi figli per distruggerti.

 

La lettera continua con altri dettagli.

 

«Un aneddoto proprio di questi giorni: da sabato scorso a scuola insistono sulla “giornata dei calzini spaiati”, ad indicare la “diversità” e che non c’è nulla di male ad essere diversi (per ora si limitano ai calzini e al colore della pelle, visti i tanti bambini stranieri presenti). Noi possiamo ascoltare perché i nostri figli sono in DAD».

 

«Poi è arrivata la comunicazione che settimana prossima ci sarà la consegna delle pagelle, ovviamente con green pass. Quindi da un lato la scuola mi discrimina, dall’altro promuove la diversità. Ho già detto a mia moglie che se vado io, mi dovranno consegnare le pagelle fuori, oppure dentro senza chiedere nulla, e che in ogni caso farò notare la loro incoerenza».

 

Le pagelle con green pass era un’altra cosa a cui molti non avevano pensato. Del resto, la pagella, come la partita del minibasket o il cambio di cintura di judo, sono riti. Scardinare i riti è una vecchia tecnica di cui accusavano i colonialisti: cambia le loro cerimonie, ed essi si confonderanno, diverranno docili, si sottometteranno più in fretta. Se ci pensate, con la proibizione della Messa antica e l’installazione di quella nuova, è andata proprio così.

 

Quindi, ecco il ricatto della pagella greenpassata. Tuttavia, qui c’è anche la questione della «diversità». Che è, lo hanno capito anche i più duri di comprendonio, un altro termine della neolingua per significare il lavaggio del cervello (dite pure, sempre orwellianamente, sensibilizzazione etc.) rispetta a 1) la teoria del gender e l’omosessualizzazione della società e 2) l’invasione programmata e finanziata dal contribuente del Paese da parte di popolazioni di cultura lontanissima, che sono pure invitati a mantenere sotto l’imperativo incomprensibile del multiculturalismo.

 

A scuola insomma, gender e piano Kalergi – ma voi genitori non potete nemmeno saperlo, né, in caso, metterci becco, perché se non siete vaccinati (cioè, avete accettato anche questa narrazione, dopo esservi ciucciati via tutte le altre) non potete andare.

 

Pensateci: difficile trovare elementi pro-immigrazione che siano anche contro il vaccino. Anzi: ricordate le proteste al G20 di Roma? Gli striscioni di questi ragazzi «antagonisti» (trattenete la ridarella) chiedevano più vaccini per il Terzo Mondo, cui va sparato l’mRNA subito e gratuitamente (anche se, come abbiamo visto, l’Africa ad esempio il vaccino lo ha proprio rifiutato, lasciando marcire le derrate di siero dei vari GAVI e COVAX di Bill Gheiz, che sono al massimo riusciti a corrompere l’élite già corrottissima). Se qualcuno comunque in tutto questo riesci a capire dove sono finiti i centri sociali, per cortesia, spari un bengala.

 

E poi, pensateci: difficile trovare una sigla omosessualista che sia contraria al vaccino. Realtà omosessuali no vax, a quanto sembra, non ne abbiamo. Come mai? Bene, dall’attuale establishment, l’omosessualismo organizzato ha avuto tutto – soldi, spazi, leggi, etc. Pure la «scienza» è con loro, come testimonia la progressiva de-patologizzazione dell’omosessualità nei manuali diagnostici psichiatrici DSM: un tempo era classificata come malattia, oggi – dopo anni di lobbying e proteste presso i gangli medico-politici del sistema – non è segnata nemmeno più come disturbo.

Quindi, per integrare i vostri figli al mondo moderno, li turlupinano di diversità e tolleranza, mostrandogli però materialmente come si schiaccia chi non la pensa come vuole il padrone

 

Quindi, per integrare i vostri figli al mondo moderno, li turlupinano di diversità e tolleranza, mostrandogli però materialmente come si schiaccia chi non la pensa come vuole  il padrone. Questo è, esattamente, l’esempio che viene dato.

 

E voi, cari genitori, non potete farci nulla. Perché non potete nemmeno essere presenti per protestare, il vostro corpo è bandito dalla scuola e dalle attività di vostro figlio.

 

Avete capito che, una volta di più, siamo davvero davanti agli effetti di un piano preciso di distruzione della famiglia.

 

Ma torniamo al nostro genitore. La lettera si chiude una nota luminosa:

Se tieni la pandemia fuori dalla famiglia, hai salvato non solo moglie e figli, ma anche il collante suo e di tutta la Civiltà umana: la legge naturale

 

«I nostri figli che vanno a scuola – 7, 9 e 10 anni – sanno bene come la pensiamo, e hanno capito che nel nostro piccolo ci stiamo opponendo a qualcosa di sbagliato».

 

Questa è una grazia immensa. Davvero invidiabile.

 

Il nostro lettore ha trovato il modo di rimettere ordine nel cosmo famigliare: se i bambini hanno capito, sei a posto. Non vivrai con il tarlo di non sapere che cosa davvero sta pensando, della pandemia ma soprattutto di te che non riesci nemmeno a farlo entrare in un negozio, tuo figlio.

 

Se tieni la pandemia fuori dalla famiglia, hai salvato non solo moglie e figli, ma anche il collante suo e di tutta la Civiltà umana: la legge naturale.

Lo abbiamo scritto: la pandemia è distruzione della legge naturale. In quanto tale, è un attacco alla prima emanazione della legge naturale, la famiglia

 

Lo abbiamo scritto: la pandemia è distruzione della legge naturale. In quanto tale, è un attacco alla prima emanazione della legge naturale, la famiglia.

 

La famiglia è stata abolita dal virus e dalle sue leggi. Non è un’iperbole: è la realtà di ogni giorno, dove i dottori pretendono che una mamma si isoli dai figli in una stanza per dieci giorni.

 

Distruggere la famiglia è sempre stato il desiderio delle forze oscure. Che  per arrivare all’obbiettivo stiano usando la coronafollia di Stato e la scuola, non è oramai un segreto per nessuno.

 

E se vi chiedete perché odiano tanto la vostra famiglia, abbozziamo una risposta.

 

Perché senza famiglia c’è perdizione, e disperazione – quante persone sole lo sanno.

Senza famiglia, il mondo diverrà l’Inferno.

 

Senza famiglia, soprattutto, non c’è riproduzione umana – non c’è continuazione sulla terra dell’Imago Dei.

 

Senza famiglia, il mondo diverrà l’Inferno.

 

Chi può volere uno scenario simile?

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

 

Famiglia

Il presidente polacco firma la nuova legge sull’imposta zero sul reddito per i genitori con due figli


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Il presidente polacco ha firmato una legge che abolisce l’imposta sul reddito delle persone fisiche per i genitori che crescono due o più figli, nel tentativo di sostenere e incoraggiare le famiglie e rilanciare l’economia.

 

Il disegno di legge appena approvato elimina l’obbligo di pagare l’imposta sul reddito per le famiglie con un reddito annuo fino a 140.000 zloty (32.973 euro). Grazie all’agevolazione fiscale, si prevede che una famiglia polacca media avrà a disposizione 1.000 zloty in più (235 euro) al mese.

 

Il presidente polacco Karol Nawrocki, insediatosi ad agosto, ha presentato il disegno di legge prima che fosse approvato dal Parlamento, come mezzo per aiutare finanziariamente le famiglie e incoraggiare un tasso di natalità sostenibile in un paese che, come la maggior parte degli altri, soffre di un calo del tasso di natalità.

 

«Bisogna trovare risorse finanziarie per le famiglie polacche», ha affermato Nawrocki durante la presentazione del disegno di legge. Ha sottolineato il fatto che la Polonia sta attraversando una crisi di natalità. Lo scorso anno, il numero di nascite in Polonia ha raggiunto un nuovo minimo. Il tasso di natalità della Polonia è uno dei più bassi al mondo, attestandosi a 1,1 entro il 2024, ben al di sotto del tasso di sostituzione. Solo otto paesi hanno un tasso di natalità inferiore a quello della Polonia, secondo il Population Reference Bureau.

 

Le consultazioni pubbliche sulla legge prima della sua approvazione hanno rilevato che l’agevolazione fiscale è molto popolare tra i polacchi. Circa il 76% degli intervistati ha affermato che la legge era «assolutamente necessaria», e solo il 16% si è dichiarato fermamente contrario, ha riportato EuroNews.

 

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Immagine di Marsilar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

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Famiglia

Il servizio sanitario britannico difende i «benefici» del matrimonio tra cugini di primo grado

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Attivisti e politici britannici hanno criticato il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) per aver sostenuto i «benefici» dei matrimoni tra cugini di primo grado, paragonando il rischio genetico di tali unioni a quello di avere figli in età avanzata o di consumare fumo e alcol durante la gravidanza.   I matrimoni tra cugini sono legali in Gran Bretagna dal XVI secolo, quando Enrico VIII modificò le norme di parentela per sposare Catherine Howard, cugina di Anna Bolena. La legge attuale vieta i matrimoni tra genitori, figli e fratelli, ma consente quelli tra cugini di primo grado. Il fenomeno è spesso ora discusso a causa della pratica diffusa presso la comunità di immigrati dal Pakistan e zone limitrofe.   Il deputato conservatore Richard Holden ha proposto un disegno di legge per vietare tali unioni, sostenendo che mettono a rischio la salute dei bambini. La proposta è tornata alla Camera dei Comuni la settimana scorsa e dovrebbe essere discussa in seconda lettura all’inizio del prossimo anno.   In risposta alle richieste di riforma, il Genomics Education Programme dell’NHS ha pubblicato un articolo che valuta l’opportunità di un divieto, citando «vari potenziali benefici, tra cui sistemi di supporto più efficaci per le famiglie allargate e vantaggi economici». Pur riconoscendo un maggiore rischio di patologie congenite, l’NHS lo ha paragonato a quello della genitorialità tardiva o del consumo di fumo e alcol in gravidanza.   Un precedente documento di un trust NHS di Bradford, riportato dai media, indicava che i matrimoni tra cugini, legati a circa il 30% dei difetti congeniti locali, erano paragonabili al ritardo della maternità oltre i 34 anni nelle donne bianche, descrivendo entrambe come pratiche culturali influenzate da valori sociali.

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Holden ha duramente criticato la pubblicazione, dichiarando che «il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe smettere di sottomettersi a pratiche culturali dannose e oppressive», accusando il governo laburista di ignorare le richieste di vietare tali unioni, definite «una porta secondaria per l’immigrazione».   I critici hanno sostenuto che le linee guida dell’NHS ostacolano gli sforzi di sensibilizzazione. Aisha Ali-Khan, che ha perso tre fratelli a causa di problemi di salute legati al matrimonio tra cugini dei suoi genitori, ha dichiarato al *Daily Mail* di non voler vedere «altre famiglie passare quello che abbiamo passato noi». Aneeta Prem, presidente della Freedom Charity, ha definito tali unioni un «rischio per la tutela».   Un portavoce dell’NHS ha chiarito che l’articolo rappresenta un «riassunto delle ricerche e dei dibattiti politici esistenti», non una posizione ufficiale, aggiungendo che l’educazione e la consulenza genetica sarebbero più efficaci di un divieto.   Nel 2017 era emersa la storia del quartiere di Redbridge, nell’East London, dove si era detto che la mortalità infantile e altri problemi di salute potevano essere collegati alla diffusione di matrimoni tra cugini di primo e secondo grado nelle famiglie di origine sudasiatica.   Il Consiglio di Redbridge era stato informato dal Child Death Overview Panel (CDOP) che le «relazioni consanguinee» tra coppie almeno cugine di secondo grado hanno contribuito al 19% delle circa 200 morti infantili registrate tra il 2008 e il 2016. Durante una riunione del Consiglio per la salute e il benessere, era emerso che le cause dei decessi erano «anomalie genetiche e congenite».   I matrimoni tra consanguinei sono legali nel Regno Unito. Una ricerca del 2016 stima che fino al 40% dei matrimoni in Egitto coinvolga almeno cugini di secondo grado. A Redbridge, la maggior parte di queste unioni riguarda coppie di origine pakistana, ma il rapporto indica che il fenomeno si estende anche a famiglie di nomadi.   La Gran Bretagna non è l’unico Paese toccato dal problema.   Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso il governo svedese stava valutando una modifica della legge che vieterebbe i matrimoni tra cugini, una mossa volta principalmente a limitare problemi come l’oppressione dell’onore, diffusa nelle comunità di migranti. Attualmente, la legge svedese proibisce i matrimoni tra genitori e figli o fratelli germani, sebbene i fratellastri possano sposarsi con un’esenzione. I matrimoni tra cugini sono ancora legali, ma questo potrebbe cambiare presto.   In Norvegia, la scorsa estate è stata promulgata una legge simile, in cui i funzionari hanno sottolineato l’aumento del rischio di malattie genetiche e complicazioni per la salute causate dalla consanguineità. Tra questi rischi rientrano tassi più elevati di nati morti e mortalità infantile.   Il problema dell’endogamia delle comunità islamiche non riguarda solo la Svezia, e viene discusso, sia pur a bassa voce, da alcuni anni.   Già negli anni 2000 erano emersi dati secondo cui «il 70% di tutti i pakistani è consanguineo e in Turchia la percentuale è tra il 25% e il 30%» scriveva nel 2010 un articolo di PJ Media. «Una stima approssimativa rivela che quasi la metà di tutti coloro che vivono nel mondo arabo è consanguinea. Una grande percentuale di genitori che sono imparentati proviene da famiglie in cui il matrimonio misto è una tradizione da generazioni».

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La questione, che alcuni osservatori fanno risalire proprio alla cultura musulmana, si riflette con decisione nelle comunità immigrate: «la ricerca della BBC ha anche scoperto che mentre i pakistani britannici rappresentavano solo il 3,4% di tutte le nascite in Gran Bretagna, rappresentavano il 30% di tutti i bambini britannici con disturbi recessivi e un tasso più elevato di mortalità infantile» continua PJ Media.   «Le prove mediche dimostrano che una delle conseguenze negative della consanguineità è un aumento del 100 percento del rischio di nati morti. Uno studio che confronta norvegesi e pakistani mostra che il rischio che il bambino muoia durante il travaglio aumenta del 50%. Il rischio di morte per disturbi autosomici recessivi, ad esempio fibrosi cistica e atrofia muscolare spinale, è 18 volte più alto. Il rischio di morte per malformazioni è 10 volte più alto».   «Anche la salute mentale è a rischio: la probabilità di depressione è più alta nelle comunità in cui sono elevati anche i matrimoni tra consanguinei. Più il parente di sangue è vicino, maggiore è il rischio di ritardo mentale e fisico e di malattia schizofrenica» scrive il sito. «La ricerca mostra che se i genitori sono cugini, l’intelligenza scende di 10-16 punti di QI. Il rischio di avere un QI inferiore a 70 (criterio per essere “ritardati”) aumenta del 400 percento tra i bambini nati da matrimoni tra cugini».   «Un articolo accademico pubblicato dall’Accademia nazionale indiana delle scienze ha scoperto che “l’insorgenza di vari profili sociali come la fissazione visiva, il sorriso sociale, le crisi epilettiche sonore, l’espressione orale e l’afferrare le mani sono significativamente ritardati tra i neonati consanguinei”. Un altro studio ha scoperto che i ragazzi delle scuole indiane musulmane i cui genitori erano cugini di primo grado hanno ottenuto risultati significativamente inferiori rispetto ai ragazzi i cui genitori non erano imparentati in un test non verbale sull’intelligenza».   I dati riportati dall’articolo, oramai vecchio di 14 anni, sono impietosi, specie per il Nord Europa: «si stima che un terzo di tutte le persone disabili a Copenaghen abbia origini straniere. Il sessantaquattro percento dei bambini delle scuole in Danimarca con genitori arabi è analfabeta dopo 10 anni nel sistema scolastico danese. Lo stesso studio conclude che nella capacità di lettura, matematica e scienze, il modello è lo stesso: “Le competenze degli immigrati bilingui (in gran parte musulmani) sono estremamente scarse rispetto ai loro compagni di classe danesi”».   «Questi problemi all’interno dell’Islam comportano molti danni per i paesi occidentali. Le spese relative agli immigrati musulmani con disabilità mentali e fisiche, ad esempio, prosciugano gravemente i bilanci e le risorse delle nostre società. Guardate la Danimarca, ad esempio: un terzo del bilancio per le scuole del Paese viene speso per bambini con bisogni speciali. I bambini musulmani sono ampiamente sovrarappresentati tra questi bambini. Più della metà di tutti i bambini nelle scuole per bambini con disabilità mentali e fisiche a Copenaghen sono stranieri, di cui i musulmani sono di gran lunga il gruppo più numeroso. Uno studio conclude che “la consanguineità degli stranieri costa milioni ai nostri comuni” a causa dei molti bambini e adulti disabili».   Anni addietro vi era già stato il caso a Londra di un parlamentare del partito laburista abbia chiesto il divieto di matrimonio tra cugini di primo grado.  

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Immagine: Hans Holbein the Younger (1497/1498–1543), Enrico VIII d’Inghilterra (circa 1537), Thyssen-Bornemisza Museum, Madrid. Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia  
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Famiglia

Finte nozze tra una sposa bambina a Euro Disneyland: arresti e indagini

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Due persone sono state interrogate dalla polizia francese dopo che il personale di DisneyLand Paris ha espresso preoccupazione per una presunta finta cerimonia nuziale, a cui avrebbe preso parte una bambina ucraina di nove anni.

 

L’incidente è stato riportato per la prima volta dal giornale parigino Le Parisien, secondo cui un uomo aveva affittato il complesso di Disneyland Paris diverse settimane prima per un evento privato del costo di 130.000 euro.

 

La prenotazione era stata programmata al di fuori degli orari di apertura del parco e la cerimonia, presumibilmente, si sarebbe svolta sabato mattina presto.

 

Secondo quanto riferito, il personale e la sicurezza hanno dato l’allarme quando hanno notato che una ragazza vestita da sposa sembrava essere minorenne. Dopo l’intervento della polizia sul posto, la procura di Meaux ha dichiarato che il «matrimonio» era una messa in scena.

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«Quindi non si è trattato di un matrimonio, ma di una messa in scena filmata con un centinaio di comparse. Hanno privatizzato Disneyland Paris, fingendo che fosse un vero matrimonio», ha detto il magistrato all’AFP.

 

Quattro persone sono state inizialmente arrestate dalla polizia, mentre due sono rimaste sotto interrogatorio domenica con l’accusa di frode e riciclaggio di denaro. Tra loro c’era un ventiduenne, presumibilmente britannico, che si sarebbe spacciato per lo sposo e avrebbe organizzato l’evento, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa AFP. Anche una ventiquattrenne lettone è stata interrogata.

 

«Le indagini, compreso l’esame medico della minorenne, cittadina ucraina, hanno rivelato che non era stata sottoposta ad alcuna violenza o atto coercitivo e che l’evento si è rivelato una montatura, con gli invitati stessi come comparse», ha affermato la procura di Meaux in una nota.

 

Secondo quanto riferito, la madre 41enne della bambina e un uomo lettone di 55 anni sono stati rilasciati dopo essere stati interrogati.

 

Una delle comparse assunte per presenziare a quello che credeva essere un vero matrimonio ha dichiarato alla radio France Inter: «ho visto il panico dei ragazzi della Disney, poi, attraverso la finestra, ho visto una bambina con un abito da sposa. Una donna la teneva in braccio ed è stato allora che ho capito che la bambina era davvero piccola», ha riportato il Guardian, citando l’emittente francese.

 

Disneyland Paris ha comunicato alla stazione: «un evento privato prenotato presso la nostra destinazione è stato immediatamente annullato dal nostro personale dopo aver riscontrato delle irregolarità. La polizia è stata chiamata ed è intervenuta rapidamente».

 

Il motivo per cui è stato organizzato il finto matrimonio e l’esatto ruolo della bambina nell’evento rimangono poco chiari. Il parco ha dichiarato di collaborare con le autorità e di aver presentato una propria denuncia.

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Immagine di flightlohg via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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