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Alimentazione

«La produzione di grano nel mondo si ridurrà e ci sarà la corsa alle requisizioni»

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Renovatio 21 pubblica questa intervista al professor Mario Pagliaro apparsa su I Nuovi Vespri. Renovatio 21 aveva intervistato il professor Pagliaro riguardo agli albori della tecnologia solare qualche mese fa. 

 

 Il professor Mario Pagliaro, Chimico al CNR ISM (Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati) e docente di nuove tecnologie dell’energia al Polo Fotovoltaico della Sicilia. Il professor Pagliaro guida a Palermo un Gruppo di ricerca i cui risultati sono riflessi in oltre 250 pubblicazioni scientifiche internazionali e in 22 libri, molti dei quali poi divenuti testi di riferimento nel loro settore. È fra gli scienziati maggiormente citati a livello internazionale nel campo della chimica (top 1%). Nel 2013, Silicon ha pubblicato un ampio articolo dedicato alle sue attività scientifiche e formative.

 

Fortemente consigliata è la lettura del suo libro Helionomics, snella e approfondita opera di divulgazione sulla rivoluzione socio-economica che porterà l’energia solare in tutto il mondo.

È uno scenario apocalittico

 

 

 

È uno scenario apocalittico, quello descritto dallo scienziato Mario Pagliaro, appassionato di climatologia. Pagliaro sostiene che il clima freddo in molte aree del mondo provocherà una drastica riduzione della produzione di grano mondiale. I prezzi – dice – saliranno e in alcuni Paesi il grano verrà requisito dai Governi. Da qui l’invito agli agricoltori siciliani e del Sud Italia a coltivare il grano duro .

 

Da oltre un anno – quando tutti dicevano e scrivevano che coltivare il grano era un’attività antieconomica a causa dei prezzi sempre più bassi – Mario Pagliaro avverte gli agricoltori siciliani e del resto d’Italia che il prezzo del grano sarebbe rapidamente aumentato, invitandoli a tornare rapidamente a coltivare il frumento.

 

Il clima freddo in molte aree del mondo provocherà una drastica riduzione della produzione di grano mondiale. I prezzi  saliranno e in alcuni Paesi il grano verrà requisito dai Governi

Adesso, addirittura, parla di possibile requisizione del grano in molti Paesi del mondo. Componente del comitato tecnico-scientifico di Legambiente, chimico, ricercatore del CNR, appassionato di climatologia, Pagliaro è uno degli scienziati italiani più citati al mondo.

Noi lo abbiamo più volte intervistato su altri argomenti. Siccome fino ad ora non ha sbagliato le previsioni – da 18-20 euro al quintale il prezzo del grano duro è passato nell’arco di sei-sette mesi a 27-28 euro al quintale – ci colpisce molto la sua tesi sulla requisizione del grano in molti Paesi del mondo per una riduzione della produzione.

 

 

Allora, come ha fatto a prevedere un simile aumento dei prezzi?

Le piogge e poi il ghiaccio che da oltre un anno investono le immense pianure nordamericane hanno ridotto sensibilmente raccolti e superficie coltivata. Quella attuale in America è al punto più basso dal 1909, agli albori della meccanizzazione dell’agricoltura, solo 29 milioni di acri. Solo da Settembre i prezzi sono saliti del 25%.

 

In Canada è iniziato a nevicare a Settembre, portando gli agricoltori ad accelerare per quanto possibile il raccolto. Voi ricorderete forse lo scorso mese di Maggio i viticoltori francesi o quelli trentini con i fuochi accesi fra i filari per salvare la produzione dal ghiaccio. Oppure i campi di grano allagati nelle Puglie in prossimità del raccolto.

 

 

Sì, qualche notizia, soprattutto dalla Francia, è arrivata anche a noi. E nel resto del mondo?

In Pakistan, 200 milioni di abitanti, dopo che il governo a Luglio ha vietato le esportazioni di grano a causa del pessimo raccolto, il governo nei giorni scorsi è intervenuto per calmierare i prezzi, quasi raddoppiati per farina e pane. In India, le regioni del Nord, esattamente come buona parte del Pakistan, registrano gelo e neve come non si vedevano da decenni. È finita sotto la neve nei giorni scorsi persino l’Arabia Saudita, e nevica in Giordania dopo che nei giorni scorsi la neve ha raggiunto il Libano al livello del mare.

 

 

Che notizie ci dà dalla Russia?

Pochi giorni fa il governo della Russia – di gran lunga il maggior esportatore di grano al mondo – ha annunciato un imminente tetto alle esportazioni: massimo 20 milioni di tonnellate fra Gennaio e Luglio. Si vedrà dopo, in base al raccolto che inizia a Giugno, se mantenere i limiti alle esportazioni, o addirittura aumentarli. Le persone non capiscono l’impatto che fatti simili scelte hanno sulla loro vita.

 

Il governo della Russia – di gran lunga il maggior esportatore di grano al mondo – ha annunciato un imminente tetto alle esportazioni: massimo 20 milioni di tonnellate fra Gennaio e Luglio

 

Perché nessuno glieli spiega. Può illustrare cosa sta succedendo e cosa succederà?

I Paesi nordafricani sono letteralmente nutriti dal grano russo. Ma anche la Turchia o il Bangladesh importano enormi quantità di grano dalle Russie. E infatti il governo del Bangladesh si è affrettato a dire che, in caso di chiusura delle importazioni dalla Russia, lo sostituiranno con quello ucraino. Non occorre essere economisti per comprendere che, se un bene scarseggia, i prezzi aumentano.

 

Ma quel che le persone non comprendono più è come il grano sia la fonte di sostentamento primario per buona parte della popolazione mondiale: in forte e continua crescita. Un’esplosione dei prezzi e il suo ulteriore scarseggiare porterebbe a sommovimenti sociali, e a gravi problemi economici in molti Paesi del mondo. In caso di ulteriore aggravarsi, dunque, non è difficile prevedere l’intervento diretto dei governi, fino alla possibile requisizione del grano ove dovessero verificarsi carenze tali da mettere a repentaglio la sicurezza alimentare nazionale.

 

Un’esplosione dei prezzi e il suo ulteriore scarseggiare porterebbe a sommovimenti sociali, e a gravi problemi economici in molti Paesi del mondo

 

Scusi, in Italia si parla del nulla, ma lei tratteggia una situazione gravissima. Cosa possono fare l’Italia e la Sicilia per fronteggiarla?

È urgente ritornare a seminare il grano facendo tesoro della lezione del grande Nazareno Strampelli, al cui genio dobbiamo la disponibilità di molteplici varietà di grano – tutte libere da brevetti – con cui tornare a seminare le regioni meridionali del Paese, partendo dalla Sicilia. Non solo gli agricoltori siciliani non devono cedere per nessuna ragione i loro terreni, ma devono recuperare con urgenza tutti quelli abbandonati dell’interno dell’Isola, fertilizzandoli con la sostanza organica come il compost per poi seminarvi le tante preziose varietà di grano delle nostre zone. I prezzi del frumento, radicalmente più elevati, remunereranno lautamente gli sforzi.

 

 

E questo basterà?

È urgente ritornare a seminare il grano

Dobbiamo essere pronti, se non dovesse bastare. Adesso. In un settore di tale rilievo non ci si può affidare soltanto agli attori del libero mercato, cioè alle imprese. L’Italia importa circa metà del proprio fabbisogno di grano duro, e il 40% di grano tenero. Al di là dell’impatto economico che avrebbe sulle imprese e sui consumatori un ulteriore e forte aumento dei prezzi, dobbiamo chiederci cosa accadrebbe se le importazioni di grano non fossero più disponibili tout court.

 

Lo Stato deve essere pronto ad intervenire affidando a quello che sarà il nuovo Istituto per la Ricostruzione Industriale anche il compito di provvedere alla sicurezza alimentare della popolazione, e quindi alla coltivazione del frumento su scala e con mezzi che solo lo Stato può mettere in campo.

 

Lo Stato deve essere pronto ad intervenire affidando a quello che sarà il nuovo Istituto per la Ricostruzione Industriale anche il compito di provvedere alla sicurezza alimentare della popolazione, e quindi alla coltivazione del frumento su scala e con mezzi che solo lo Stato può mettere in campo

 

Ma se viviamo al tempo dell’ultraliberista Unione europea, con il leader della Lega che, nei giorni scorsi, parlava di lasciare sempre e comunque ai privati ciò che resta delle autostrade pubbliche, come pensa che questo sarebbe possibile?

Non farlo significherebbe che potremmo non farcela. Prenda un settore strategico come quello delle batterie al litio con cui realizzare il passaggio dalle auto a petrolio a quelle elettriche. Dopo anni di mancati investimenti privati, ora che l’industria cinese ha reso chiaro a tutti che l’unico futuro possibile per l’auto è quello elettrico, nei mesi scorsi i governi di Germania e Francia hanno dato il via ad un grande consorzio pubblico. Funzionerà esattamente come l’IRI delle batterie.

 

L’Italia, se intende restare un Paese industrializzato, non avrà alternativa a fare lo stesso. E il settore cerealicolo è molto più importante.

 

 

 

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Alimentazione

L’aspartame può portare a deficit cognitivi nella prole: studio

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Un nuovo studio condotto da ricercatori della Florida State University suggerisce che l’aspartame, un popolare dolcificante artificiale può causare complicazioni ereditarie se consumato. Lo riporta Epoch Times.

 

Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, ha dimostrato che i topi maschi che consumavano aspartame hanno prodotto prole con problemi di memoria e di apprendimento, indicando che l’ingestione del dolcificante a zero calorie può alterare il codice genetico dei loro spermatozoi.

 

Per testare gli effetti neurologici ereditari, gli scienziati hanno prima diviso i topi maschi adulti in tre gruppi: un gruppo di controllo a cui è stata somministrata acqua naturale, un gruppo a cui è stata somministrata acqua con una concentrazione di aspartame dello 0,015% (un equivalente di due lattine da 8 once di soda dietetica) e un altro un gruppo che ha ingerito acqua con una concentrazione di aspartame dello 0,03% (quattro lattine da 8 once).

 

Entrambe le bevande a base di aspartame contenevano quantità che erano una frazione di ciò che la Food and Drug Administration (FDA) statunitense considera sicura per le persone, ovvero solo dal 7% al 15% dell’assunzione massima raccomandata dall’agenzia.

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A tutti i gruppi sono state somministrate le rispettive bevande ogni giorno per 16 settimane e testati sulla memoria di lavoro spaziale, sulla capacità di apprendimento spaziale e sull’impotenza appresa a intervalli di quattro, otto e 12 settimane utilizzando un labirinto a Y. A 14 settimane, sono stati testati utilizzando un labirinto di Barnes.

 

Un labirinto a Y è un test comportamentale che misura la volontà dei roditori di esplorare nuovi ambienti. Un labirinto di Barnes è un compito comportamentale utilizzato nella ricerca neuroscientifica per valutare l’apprendimento spaziale e la memoria, solitamente nei roditori. Il labirinto è progettato per determinare quanto velocemente topi o ratti possono trovare un’uscita sicura da un labirinto di fuga tra 40 possibili opzioni.

 

I risultati del test del labirinto di Barnes hanno mostrato che il gruppo senza aspartame ha trovato l’uscita sicura più rapidamente di entrambi i gruppi di topi che avevano ingerito aspartame.

 

Tutti i topi maschi sono stati poi incrociati con topi femmine a cui non era stato somministrato aspartame. Di conseguenza, la bassa dose ha prodotto deficit di apprendimento e di memoria che erano ereditabili attraverso la linea paterna dai padri ai figli. Tuttavia, l’effetto a catena si è fermato lì. I deficit di apprendimento e di memoria non sono stati trasmessi alla seconda generazione di discendenti dei topi maschi («nipoti»).

 

Secondo lo studio, «sia i topi maschi che quelli femmine nati da linee paterne di aspartame hanno mostrato deficit nell’apprendimento spaziale rispetto alle loro controparti nella linea paterna di acqua potabile», suggerendo che l’esposizione all’aspartame è stata trasmessa alla prole.

Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi mesi è riemerso il dibattito sulla carcinogenicità dell’aspartame, la cui approvazione presso le autorità americane ha avuto una storia complessa dove ha giocato un ruolo pure l’ex ministro della difesa Donald Rumsfeld, che è stato CEO della Searle, la società produttrice della sostanza.

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Alimentazione

Ragazzino muore dopo aver mangiato una patatina piccante per una sfida su TikTok

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Un ragazzo di 14 anni è morto tragicamente dopo aver mangiato una patatina super-piccante per una sfida sul social cinese TikTok. La denuncia della famiglia è stata riportata da varie testate internazionali.   Harris Wolobah del Massachusetts è morto lo scorso venerdì, poche ore dopo aver preso parte alla «One Chip Challenge», che incoraggia gli spettatori a mangiare una delle tortilla chips più piccanti del mondo filmando la consumazione per documentare quanto tempo riescono a resistere a masticare e deglutire senza bere o mangiare alcunché per ottenere sollievo.   Le autorità locali hanno aperto un’indagine, e la causa della morte di Harris deve ancora essere determinata in attesa del rapporto dell’autopsia. Tuttavia la famiglia dell’adolescente ha attribuito la colpa della sua morte alla sfida sul social della Repubblica Popolare Cinese.   Dopo la sua morte, il produttore dello snack piccante, Paqui, ha ora chiesto ai rivenditori negli Stati Uniti di smettere di vendere le patatine confezionate singolarmente, un passo che la catena di supermercati 7-Eleven avrebbe già compiuto.   Secondo la NBC Boston, Wolobah è morto lo stesso giorno in cui ha partecipato alla «One Chip Challenge». Il ragazzo riferito di aver avuto mal di pancia a scuola dopo aver mangiato la patatina, e più tardi è collassato ed è stato trovato privo di sensi a casa sua.   Il giovane adolescente si è sentito meglio dopo essere tornato a casa, ma è svenuto alle 16:30 mentre stava per partire per le prove di basket.   Parlando con la testata locale Worcester Telegram, il tenente della polizia Sean Murtha ha detto che il ragazzo non rispondeva e non respirava. È stato portato in ospedale e dichiarato morto.

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La «One Chip Challenge» è una campagna di marketing che promuove una singola tortilla chip come «la più piccante del mondo». La sfida ha attirato un seguito sui social media, con il tag “#onechipchallenge” che vanta oltre due miliardi di visualizzazioni su TikTok.   Ogni anno viene rilasciato un nuovo sapore di patatina piccante e l’edizione 2023 è diventata disponibile su Amazon a partire dal 9 agosto. Sebbene siano elencati meno di dieci ingredienti, due che risaltano di più sono il Carolina Reaper Pepper e il Naga Viper Pepper.   Il peperoncino Carolina Reaper è stato ufficialmente nominato il peperoncino più piccante del mondo, misurando fino a 2,2 milioni di unità di calore Scoville (SHU) sulla scala Scoville: si tratta del record di piccantezza registrato nel Guinness dei primati nel dicembre del 2013.  Il Naga Viper Pepper si è piazzato appena sotto con 1.382.118 SHU.   La scala Scoville è un metodo di misurazione scientifica della piccantezza delle sostanze, dove in genere si misurano i peperoncini, frutti del genere capsicum e ogni oggetto contenga la capsaicina e i capsaicinoidi, composti chimici che stimolano nell’essere umano i recettori per i vanilloidi 1 (VR1), ossia i recettori del caldo.   Il farmacista Wilbur Scoville ideò la scala nel 1912. Ancora oggi in Nordamerica e in Sudamerica le etichette di salse piccanti in genere scrivono in unità Scoville il livello di piccantezza del prodotto.   Per dare un’idea, nella scala Scoville il Peperone dolce e la Paprica dolce stanno tra gli 0 e i 100 SHU; il jalapeno tra i 5.000 e i 15.000; il tabasco e il peperoncino calabrese tra i 30.000 e i 50.000; lo habanero tra i 100.000  e i 350.000; lo spray antiaggressione al peperoncino tra 1.067.286 e 2.000.231, così come appunto il Naga Viper. In cima alla scala Scoville troviamo la temibile resiniferatossina (RTX), composto contenuto nella Euphorbia resinifera, una sorta di cactus diffuso in Marocco, e nella Euphorbia poissonii, che cresce nel Nord della Nigeria.   I danni delle sfide su TikTok sono ancora tutti da calcolare, tuttavia i segni della devastazione che l’app sta generando nei giovani (e non solo) è oramai incontrovertibile.   Come riportato da Renovatio 21, la settimana scorsa una nota TikToker e sua madre sono state condannate all’ergastolo per l’omicidio di due uomini.

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L’idea che TikTok stia alterando la psiche di una generazione, rendendola immorale e dipendente, si sta facendo larga anche nella politica, soprattutto negli Stati Uniti.   Un gruppo di eletti di ambo i partiti guidati dal senatore repubblicano della Florida Marco Rubio stanno introducendo in America una legislazione che vieterebbe completamente a TikTok di operare negli Stati Uniti.   «TikTok è il fentanil digitale che crea dipendenza negli americani, raccogliendo i loro dati e censurando le loro notizie», ha affermato il rappresentante repubblicano del Wisconsin Mark Gallagher, citando la droga di produzione cinese che sta uccidendo in questi anni centinaia di migliaia di americani – il fentanil appunto, cioè la sostanza 50 volte più potente dell’eroina che arriva dal Dragone attraverso le tratte degli immigrati dal Messico.   Come riportato da Renovatio 21, due anni fa l’India aveva messo al bando 59 app cinesi, tra cui TikTok. Gli scontri tra Dehli e Pechino sono continuati successivamente con le truppe che si picchiano come fabbri presso il confine a 5000 metri di altitudine.   La settimana scorsa TikTok è stato vietato dalla Somalia per motivi legati alla sicurezza del Paese: il ministro delle comunicazioni Jama Hassan Khalif ha dichiarato domenica in una dichiarazione che «terroristi e gruppi immorali» stanno utilizzando le applicazioni dei social media per «diffondere costantemente immagini orribili e disinformazione al pubblico».   USA e UE si sono  più volte scagliati contro TikTok app cinese rea di «rubare» i dati degli utenti a favore della Repubblica Popolare Cinese oltre che ad essere utilizzata per fini impropri inquietanti.   La Commissione Europea ha fatto disinstallare TikTok a tutti i suoi dipendenti; il controllo sui contenuti del social, tuttavia, è in teoria già ottenuto con l’entrata in vigore del Digital Service Act (DSA) entrato in vigore lo scorso 25 agosto.   Gli USA, invece, preparano una legge anti-TikTok che in realtà colpirà con una censura micidiale l’intera rete. SOSTIENI RENOVATIO 21
               
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Alimentazione

Bill Gates prenota intero ristorante stellato Michelin per due giorni solo per sorseggiare una Diet Coke

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Bill Gates avrebbe prenotato un intero ristorante stellato Michelin per più giorni ma non avrebbe assaggiato nulla del menu, limitandosi a sorseggiare una Diet Coke, definibile come una versione americana della Coca Light. Lo riporta Yahoo! News.

 

Il famoso chef spagnolo stellato Michelin Jordi Cruz ha recentemente ricordato un incontro insolito con Gates. Il miliardario co-fondatore di Microsoft ha fatto una visita inaspettata all’ABaC, il pluripremiato ristorante di Cruz a Barcellona, ​​lasciando tutti perplessi per la sua scelta.

 

Durante un’intervista dell’8 febbraio su Planeta Calleja, una trasmissione online condotta dall’alpinista e personaggio mediatico spagnuolo Jesús Calleja, Cruz ha raccontato lo strano incidente.

 

«Qualche tempo fa, Bill Gates è venuto al ristorante. Tutti sono venuti con lui… le sue 25 guardie del corpo, il suo entourage. Bill ha prenotato l’intero ristorante, solo per lui. Avevamo preparato il meglio per lui e quelli della sua squadra. E sai cosa ha fatto Bill? Ha ordinato una Diet Coke ed è tornato al suo aereo».

 

Secondo il rinomato chef, Gates aveva bloccato le prenotazioni del ristorante per due giorni e il suo entourage ha mangiato all’ABaC.

 

Il menu degustazione del ristorante stellato Michelin da 295 euro comprende burro di nocciole montato con crosta di pane e caviale, faraona arrostita alla fiamma con mais, foie gras, sesamo e salsa di talpa nera e un globo di lecca-lecca con kakigōri alla fragola (una forma di gelato/granita giapponese, fatto col ghiaccio), cioccolato al latte e fave di Tonka.

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Il cuoco barcellonese aveva già condiviso questa storia sette anni fa. Ora vi è tornato ribadendo lo stupore per la scelta dell’ultramiliardario di Seattle. A domanda precisa di Calleja se Gates avesse assaggiato qualcuno dei piatti, Cruz ha risposto con un secco «zero». «Ci sono persone che hanno soldi, sono un po’ stanche di tutto», ha detto Cruz. «Danno meno valore alle cose».

 

È nota la passione per i cheeseburger, che consuma a pranzo. Al pari di Donaldo Trump, anche l’oligarca bio-informatico avrebbe una predilezione per la Diet Coke. Anni fa ha calcolato che il suo consumo annuale di Diet Coke si traduce in 35 libbre di rifiuti di alluminio. «Una volta che sono in ufficio, di solito apro una lattina di Diet Coke. Durante il giorno, potrei consumarne tre o quattro», ha scritto in un post sul blog del 2014 su GatesNotes.

 

È rilevante osservare che un grande amico e sodale di Gates, l’ultramiliardario Warren Buffet (l’uomo considerato il migliore investitore sulla piazza), detiene molte azioni della multinazionale Coca-Cola. Buffett, che aveva promesso di donare i suoi miliardi alla Fondazione Gates, sembra essersi recentemente staccato, tuttavia mantenendo alcuni vizietti dell’amico, come quello di preannunziare una nuova pandemia «peggiore del COVID».

 

Lo stesso Gates, tuttavia, ha familiarità con l’industria alimentare. Nel corso degli anni, ha sostenuto marchi alternativi alla carne tra cui Beyond Meat, Impossible Foods e Upside Foods. Tra i suoi ultimi investimenti, vi è quello per la il pollo coltivato in laboratorio su base cellulare. È noto il suo sostegno al processo per ottenere acqua potabile dagli escrementi, che prima o poi vi farà bere.

 

Sarebbe ingiusto dimenticare la sua ammissione riguardo agli investimenti nella bioingegneria CRISPR da utilizzare in campo agronomico, così come l’incredibile video di promozione della pannocchia, che forse arriva in vetta al cringe oligarchico visibile in rete ma pure al cringe tout court.

 

 

La Fondazione Gates è accusata di aver sconvolto l’intera economia alimentare dell’Africa. Gates pare quindi aver ereditato l’agenda alimentare globale dei Rockefeller.

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Come scritto da Renovatio 21, di fatto Bill Gates sta preparando il Grande Reset alimentare.

 

Si tratta della diligente conseguenza di chi vuole il controllo – cifra principale della cibernetica – sull’umanità: si persegue il controllo dell’uomo per via biochimica tramite i canali di assunzione di sostanze dell’organismo, i medicinali (come i vaccini…) e financo gli alimenti.

 

Dopo aver ottenuto l’accesso al sistema sanitario mondiale – cioè a sostanze immesse nel corpo dell’umanità per via sottocutanea – Gates sta ottenendo il controllo sul sistema alimentare, cioè sulle sostanze immesse per via digerente.

 

C’è un salto di qualità: i farmaci si possono rifiutare, dei vaccini si può fare a meno. Del cibo no.

 

È il dominio biochimico sulla vita che si sta realizzando, giorno dopo giorno, sotto i nostri occhi.

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Immagine generata sinteticamente

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