Razzismo
La Corte Suprema sudafricana respinge ancora una volta l’accusa: cantare «uccidi il boero» non è incitamento all’odio

Il 27 marzo la Corte Suprema del Sudafrica ha respinto la richiesta di considerare la canzone Kill the Boer («uccidi il boero») un incitamento all’odio.
«La domanda deve essere respinta in quanto non presenta ragionevoli prospettive di successo», afferma l’ordinanza della Corte costituzionale sudafricana.
Il caso è stato portato avanti da AfriForum, un’organizzazione non governativa sudafricana che rappresenta i sudafricani bianchi, che costituiscono il 7% della popolazione e possiedono il 70% dei terreni agricoli. Il Sudafrica è composto da 62 milioni di persone.
If you are white, you are labelled a racist if you stand up for your own people.
This fooker sweeps up thousands of supporters every weekend singing :
“Shoot to kIll, kIll the boer, the farmer, prrr phaa, prrr phaa”
and it’s ok?! Welcome to #SouthAfrica pic.twitter.com/WabvEDnDGa
— Boer (@twatterbaas) March 3, 2024
«Dopo questa sconvolgente sentenza della corte, vediamo che non è più così. Stiamo assistendo a una crescente implementazione radicale della Costituzione. Vediamo un aumento di giudici guidati da ideologie», ha affermato il CEO di AfriForum Kallie Kriel in una dichiarazione. «Tuttavia, non ci scoraggeremo».
«Kill the Boer» è una canzone dell’era dell’apartheid. I boeri sono coloni bianchi di origine prevalentemente olandese e francese ugonotta che spesso hanno intrapreso una vita agricola in quella che oggi è la Repubblica del Sudafrica.
Il termine «boero» è stato utilizzato per riferirsi ai contadini bianchi del Paese e il testo della canzone «Kill the Boer» consiste principalmente nella parola «shoot».
Come riportato da Renovatio 21, vari gruppi boeri da anni ritengono di essere oggetti di una vera persecuzione se non di una pulizia etnica, con abbondanza disperante episodi di crimine, torture e violenza efferata di ogni sorta.
L’amministrazione Trump ha sospeso i finanziamenti al Sudafrica perché, a suo dire, il governo del Paese sta espropriando le terre dei contadini bianchi. A febbraio, la Casa Bianca ha affermato che il Sudafrica ha promulgato «politiche governative volte a smantellare le pari opportunità nell’occupazione, nell’istruzione e negli affari, e una retorica odiosa e azioni governative alimentano una violenza sproporzionata contro i proprietari terrieri razzialmente sfavoriti».
Recorded TODAY!
“KILL THE BOER” sung at a political rally.
How is this acceptable?
How is this legal? pic.twitter.com/C49V1wdTpm— Volkstaat (@Volkstaat10) March 21, 2025
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L’amministrazione ha anche affermato che «il Sudafrica ha assunto posizioni aggressive nei confronti degli Stati Uniti e dei suoi alleati», notando che il paese ha accusato Israele, invece del gruppo terroristico Hamas, di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia, e ha rinvigorito «le sue relazioni con l’Iran per sviluppare accordi commerciali, militari e nucleari».
Gli Stati Uniti «promuoveranno il reinsediamento dei rifugiati afrikaner in fuga dalla discriminazione razziale sponsorizzata dal governo, inclusa la confisca delle proprietà discriminatoria per motivi razziali», ha affermato la Casa Bianca.
Trump aveva già trattato la questione delle persecuzioni antibianche in Sud Africa ancora durante il suo primo mandato, ricevendo critiche da parte dei media dell’establishment e dalla sinistra: l’esistenza stessa della persecuzione per gli organi dello Stato-partito è tabù, e quando ne esce qualche notizia essa è combattuta come fake news: quando Trump solo nominò la questione, vi fu il putiferio, con giornali e TV americane che arrivarono a negare l’evidenza.
Come riportato da Renovatio 21, ancora due mesi fa il presidente USA aveva offerto un reinsediamento in America ai sudafricani bianchi. In passato le proteste boere avevano ottenuto l’attenzione sia del presidente russo Putin.
Non si tratta della prima volta che il canto Kill the Boers viene giudicato e assolto dai tribunali.
Nel 2022 la divisione per l’uguaglianza della Corte Suprema del Sudafrica ha stabilito che la canzone «Kill the Boers» non costituisce un caso di «incitamento all’odio». Chiedere il massacro di un’intera classe sociale, se non di un’intera razza non è hate speech, se a farlo cantare alle masse è Julius Malema, leader marxista-leninista del partito Economic Freedom Fighers (EFF), panafricanista, anticapitalista, antimperialista, con una certa passione, si dice, per le BMW che guiderebbe anche con un po’ troppa velocità.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2022 il tribunale aveva assolto Malema dichiarando legale la canzone genocida: la Corte per l’uguaglianza di Johannesburg ha ribaltato una sentenza che aveva dichiarato la canzone incitamento all’odio e proibito a Malema di cantarla. Il gruppo di difesa afrikaner (cioè di boeri, sudafricano bianco) chiamato AfriForum aveva inizialmente citato in giudizio Malema per aver eseguito la canzone, tuttavia «non è riuscito a dimostrare che il testo della canzone potesse ragionevolmente essere interpretato per dimostrare una chiara intenzione di danneggiare o incitare a danneggiare e propagare l’odio», è stata la pronuncia del giudice Edwin Molahlehi che ha archiviato il caso.
Il consigliere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Elon Musk, originario del Sudafrica, ha scritto su X che la canzone stava «promuovendo attivamente il genocidio bianco», criticando il Paese per aver approvato una legge che, a suo dire, consente di confiscare terreni ai bianchi in quello che i sostenitori dicono essere un tentativo di rettificare la storia passata dell’apartheid.
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Come riportato da Renovatio 21, ancora due anni fa Musk, che non ha problemi a parlare di un vero e proprio «genocidio bianco in Sudafrica, aveva accusato il New York Times di supportare gli appelli al massacro razziale in corso.
Musk ha anche dichiarato di recente di non poter operare con la sua società Starlink nel suo Paese natìo in quanto non-nero.
Il principale vettore dell’ascesa del canto genocida è senza dubbio il Malema, che scandisce lo slogan sterminatore saltellando in stadi dinanzi a migliaia e migliaia di seguaci, aggiungendo «shoot to kill», «spara per uccidere».
Shocking video shows South Africa’s black party singing “kill the Boer (Whites), kill the White farmer”
This is all downstream from the rotten secular religion of wokeness and CRT plaguing America today.
You have been warned.
WATCH.
— Benny Johnson (@bennyjohnson) July 31, 2023
Malema, assolto dall’accusa di istigazione all’odio razziale, continua nelle sue spaventose provocazioni, arrivando a dichiarare «che non abbiamo chiesto per l’assassinio dei bianchi… almeno al momento».
Absolutely insane. South African EFF leader Julius Malema, who promotes white genocide, tells a journalist that “we have not called for the killing of white people… at least for now.” pic.twitter.com/QDjBAfnrrS
— Ian Miles Cheong (@stillgray) August 4, 2023
Come riportato da Renovatio 21, Ernst Roets, responsabile politico del Solidarity («Movimento di Solidarietà»), un network di organizzazioni comunitarie sudafricane che conta più di 500.000 membri, ha dichiarato che, nonostante le indicibili violenze e torture subite dalle comunità bianche in Sud Africa, nel prossimo futuro «l’Europa sarà peggio».
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Immagine di EricMashiyane via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Razzismo
Trump chiede la pena di morte per l’assassino della ragazza ucraina

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Razzismo
Ucraina uccisa in USA da un nero. Silenzio dei media, interviene Trump

Il presidente Donald Trump ha condannato l’accoltellamento mortale di una donna ucraina di 23 anni su un treno a Charlotte, nella Carolina del Nord, descrivendo l’incidente come un atto «orribile» commesso da un «lunatico mentalmente squilibrato», secondo una dichiarazione pubblicata lunedì su Truth Social.
La vittima, Irina Zarutskaya, ha lasciato l’Ucraina dopo l’escalation del conflitto nel 2022 ed è stata uccisa il 22 agosto mentre viaggiava sulla linea blu Lynx della città. Un video di sorveglianza diffuso dalle autorità nel fine settimana mostra la Zarutskaya aggredita alle spalle e pugnalata più volte al collo da un uomo successivamente identificato come Decarlos Brown, 34 anni.
Trump ha fatto riferimento al filmato sia nel suo post sui social media sia durante un discorso pubblico a Washington affermando che il sospettato era stato arrestato e rilasciato 14 volte su cauzione senza contanti e che non avrebbe dovuto essere libero al momento dell’omicidio.
Il video brutale è circolato su X, che ora però impedisce di condividerlo su altri siti.
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«Che diavolo ci faceva in treno e in giro per le strade? Criminali come questi vanno MESSI AI FERRI», ha scritto Trump.
«Il sangue di questa donna innocente può essere letteralmente visto gocciolare dal coltello dell’assassino, e ora il suo sangue è sulle mani dei democratici che si rifiutano di mettere in prigione le persone cattive, tra cui l’ex governatore caduto in disgrazia e “aspirante senatore” Roy Cooper», ha aggiunto.
La polizia di Charlotte-Mecklenburg ha accusato Brown di omicidio di primo grado. Le autorità affermano che aveva una lunga fedina penale, inclusa una rapina a mano armata, e che aveva già scontato più di sei anni di carcere. Un giudice gli aveva ordinato di sottoporsi a una valutazione psichiatrica all’inizio di quest’anno, ma la valutazione non è stata completata.
Trump ha anche criticato la risposta dei media all’omicidio, chiedendo: «Dov’è l’indignazione dei media tradizionali per questa orribile tragedia?»
Durante il suo discorso al Museo della Bibbia, Trump ha affermato: «siamo tutti persone religiose, ma ci sono persone malvagie. Dobbiamo affrontarle. Se non le affrontiamo, non abbiamo un Paese».
La Zarutskaya è morta dissanguata sul colpo. Il sospettato è stato arrestato poco dopo l’aggressione e attualmente è detenuto presso il centro di detenzione della contea di Mecklenburg senza cauzione.
Il primogenito del presidente, Donald Trump Jr., ha criticato gli utenti dei social media che mostrano la bandiera ucraina nei loro profili online, ma sono rimasti in silenzio sul recente omicidio di una giovane donna ucraina nella Carolina del Nord.
«Stranamente, tutti i pagliacci con le bandiere dell’Ucraina nella loro biografia sono silenziosi anche su questo», ha scritto Trump Jr. su X lunedì.
Strangely, all the clowns with Ukraine flags 🇺🇦 🇺🇦 🇺🇦 in their bio are also all silent on this one. https://t.co/IxqKINziU8
— Donald Trump Jr. (@DonaldJTrumpJr) September 8, 2025
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Il suo post è arrivato in risposta alla conduttrice conservatrice di podcast Liz Wheeler, che ha condiviso uno screenshot di una ricerca sul New York Times del nome della vittima. La ricerca non ha prodotto risultati relativi all’omicidio della ventitreenne, in contrasto con migliaia di articoli pubblicati dal quotidiano su George Floyd, la cui morte nel 2020, avvenuta mentre era sotto custodia della polizia, ha scatenato disordini in tutto il paese.
Trump padre e figlio inquadrano l’incidente come un esempio di indignazione selettiva e doppi standard nella politica e nella copertura mediatica degli Stati Uniti, in particolare nei casi che coinvolgono vittime che non si adattano alle narrazioni politiche prevalenti.
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Julius Malema condannato per incitamento all’odio: il politico sudafricano aveva chiesto l’uccisione dei boeri

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— Volkstaat (@Volkstaat10) March 21, 2025
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Shocking video shows South Africa’s black party singing “kill the Boer (Whites), kill the White farmer”
This is all downstream from the rotten secular religion of wokeness and CRT plaguing America today. You have been warned. WATCH. pic.twitter.com/P4T8XqSjMq — Benny Johnson (@bennyjohnson) July 31, 2023
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