Bioetica
La Corte Suprema messicana inventa il diritto all’aborto

La Corte Suprema del Messico dichiara incostituzionale considerare l’aborto un crimine. I giudici della più alta corte del Messico hanno assunto il potere di imporre modifiche alle leggi pro-vita approvate in tutto il paese. I magistrati non rispettano la separazione dei poteri e inventano un diritto che non esiste nella Costituzione del Paese.
«L’ordinamento giuridico che disciplina il reato di aborto nel codice penale federale è incostituzionale perché contrario al diritto di decisione delle donne e delle persone con capacità gestazionale». È passando per un «diritto di decidere» – decidere cosa in realtà? – che i giudici della Corte Suprema hanno stabilito una sorta di «diritto all’aborto».
Il progetto di sentenza è stato redatto dal magistrato Ana Margarita Ríos Farjat e approvato con il suo voto e quello degli altri quattro membri della Prima Camera: Jorge Mario Pardo Rebolledo, Arturo Zaldívar Lelo de Larrea, Juan Luis González Alcantárá Carranca e Alfredo Gutiérrez Ortiz Mena.
La sentenza fa seguito ad un’ingiunzione presentata da un’associazione civile, non individuata nel testo, contro gli articoli 330, 331 e 332 del codice penale federale, che prevedono sanzioni per le donne che abortiscono, per gli operatori sanitari che eseguono la procedura e per coloro che fanno pressione sulle donne affinché abortiscano.
Si tratta infatti dell’associazione GIRE (Grupo de Información en Reproducción Elegida), che ha accolto con favore la decisione. Il GIRE aveva chiesto che fossero dichiarati incostituzionali gli articoli 330, 331, 332, 333 e 334 del codice penale, che prevedono pene detentive per le donne incinte che interrompono la gravidanza, nonché per il personale medico che pratica l’aborto.
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La decisione prevede che i suddetti articoli non avranno più efficacia mentre la decisione sarà applicata retroattivamente a beneficio dei soggetti processati o condannati per tale reato.
Questa decisione arriva dopo che la Corte ha dichiarato incostituzionale la criminalizzazione dell’aborto nello stato di Coahuila nel 2021, mentre una seconda decisione ha annullato un articolo della Costituzione dello Stato di Sinaloa che tutelava la vita fin dal momento del concepimento.
Anche se la sentenza ha creato un precedente che permette di riprodurre la decisione in altri Stati, spetta a questi ultimi modificare la propria legislazione. Pochi mesi dopo, l’ondata di depenalizzazione ha raggiunto Veracruz, Hidalgo, Messico, Bassa California e Oaxaca.
La decisione unanime degli undici giudici della Corte significa che le istituzioni sanitarie pubbliche, come l’Istituto messicano di previdenza sociale (IMSS) o l’Istituto di sicurezza e servizi sociali per i lavoratori statali (ISSSTE), dovranno fornire aborti gratuiti per qualsiasi donna che desidera uccidere il suo bambino non ancora nato.
Ma in ogni caso spetta al Congresso federale del Paese modificare la legge. Il Messico non è l’unico paese in cui le alte corti, per lo più occupate da massoni, scelgono di aggirare i parlamenti eletti. È stato lo stesso in Colombia.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Deputata AfD suscita scalpore con un discorso antiaborto: ma non può dire «sopravvissuti» perché il termine ricorda l’Olocausto

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La manna finanziaria dell’UE per l’agenda woke

Nel 2025, il contributo francese al bilancio annuale dell’Unione europea (UE) ammonta a circa 23,3 miliardi di euro, rispetto ai 21,6 miliardi del 2024. Somme spese principalmente per infrastrutture, cibo e salute degli europei, dei dipendenti pubblici dell’UE e anche per programmi molto meno consensuali come l’agenda woke.
Tutti i dati contenuti nel presente articolo, che riassume un testo del Centro europeo per il diritto e la giustizia (ECJL), sono pubblicati ufficialmente dalla Commissione europea.
Tre cause attiviste sono particolarmente supportate
Promozione dell’aborto
Nel 2024 l’UE ha erogato sovvenzioni all’IPPF European Network, la sezione europea dell’International Planned Parenthood Federation: 919.000 euro su un budget totale di 1,1 milioni di euro. Una cifra che continua ad aumentare, visto che nel 2023 ha ricevuto 875.987 euro e nel 2022 599.000 euro. Nel 2024, l’IPPF aveva un budget annuale di 125 milioni di dollari e Planned Parenthood aveva, sotto la presidenza Biden, un budget di circa due miliardi di dollari.
L’UE finanzia altri progetti che promuovono l’aborto. Sono stati donati 342.000 euro al progetto Aborto, Diritto e Natura (ALaN). Il progetto Donne che viaggiano per cercare assistenza per l’aborto in Europa è costato 1,4 milioni di euro e ha previsto lo studio dell’impatto delle restrizioni legali e degli ostacoli pratici all’aborto nei paesi europei e l’analisi delle strategie delle donne per affrontarli.
Promozione del wokeismo trans
L’UE finanzia anche progetti e organizzazioni che promuovono l’ideologia transgender. Così, un progetto intitolato «L’inchiostro invisibile delle donne: la scrittura transgender e la sessualizzazione del valore intellettuale nella prima modernità» ha ricevuto 1,5 milioni di euro di finanziamenti, con il notevole obiettivo di analizzare la «misoginia testuale».
L’associazione Transgender Europe, che fa lobbying presso la Commissione Europea, ha ricevuto finanziamenti tra il 2019 e il 2021 pari all’80% del suo bilancio, ovvero circa 350.000 euro all’anno. Si tratta di un caso emblematico di una pratica molto diffusa: un’istituzione pubblica finanzia un attore privato per creare artificialmente un interlocutore «della società civile» e legittimare così la propria azione attraverso questo mezzo.
Lotta contro il populismo
Il progetto «Ascesa e caduta del populismo e dell’estremismo», finanziato con 1,46 milioni di euro, analizza le «cause del populismo» studiando i CV di 40 milioni di americani in cerca di lavoro. Oltre ai documenti del Regno Unito che spiegano come le punizioni corporali abbiano influenzato il rendimento scolastico, il comportamento antisociale e il voto sulla Brexit…
L’UE ha finanziato un progetto da 193.000 euro, intitolato «Il nazionalismo populista nell’India occidentale “globale”», 1920-1939, per esplorare i legami tra l’emergente nazionalismo indù e il fascismo europeo negli anni ’20 e ’30, al fine di comprendere meglio la natura transnazionale dell’estrema destra radicale.
Un altro progetto, dal valore modesto di 172.000 euro, intitolato «Le micro-fondamenta delle macro-istituzioni: un’indagine empirica sulla co-evoluzione della retorica e delle organizzazioni populiste», mira ad analizzare le basi microeconomiche del populismo studiando l’evoluzione del discorso populista e il suo impatto sulle istituzioni e sulle organizzazioni multinazionali.
Infine, per citare un ultimo esempio, sono stati spesi 257.000 euro per studiare l’evoluzione del consenso liberale transatlantico tra Europa e Stati Uniti attraverso un’analisi letteraria e culturale del populismo e del nazionalismo, Approcci transatlantici alla letteratura contemporanea nell’era di Trump.
Promozione dell’Islam in Europa
L’UE finanzia anche la promozione dell’Islam in Europa. È il caso, ad esempio, del progetto allo stesso tempo woke e islamico «Spazi di asilo musulmani queer: tra correttezza e ingiustizia nel sistema di asilo eteronormativo e omonormativo tedesco» per 195.000 euro, che si concentra sullo «studio dell’asilo queer in Europa» riguardante «le persone di origine musulmana».
Un altro progetto da 345.000 euro mirava a progettare strumenti teatrali per la prevenzione dell’islamofobia. L’UE ha inoltre speso 271.000 euro per un progetto volto a studiare «in che modo l’Islam fornisca un nuovo quadro di standard etici e pratiche religiose per un certo numero di europei insoddisfatti del ruolo sociale svolto dalle chiese cristiane».
Secondo la Commissione Europea, il finanziamento di questi progetti produrrebbe «un’ampia gamma di risultati». Ci sono motivi per dubitarne. Il risultato principale e oggettivo del finanziamento di questi progetti è l’aumento della spesa per servizi che certamente non riceverebbero la maggioranza dei voti se i cittadini europei fossero consultati.
In un momento in cui il debito francese non è mai stato così elevato e l’inflazione è in aumento, è giunto il momento di mettere in discussione l’interesse del contribuente europeo nel finanziare questa ricerca, conclude la Corte di giustizia europea. La conclusione può essere applicata anche ad altri Paesi europei.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Pregare a casa potrebbe essere illegale secondo la legge sulla «zona cuscinetto»: l’ammissione della deputata scozzese

🚨🙏NEW: When asked if PRAYING BY WINDOW in your home could be a crime under the “buffer zones” law, Gillian Mackay MSP claims:
“That depends on who’s passing the window”‼️🪟 The same politician has repeatedly claimed that JD Vance was LYING 👇 pic.twitter.com/11vCCaWFtg — Lois McLatchie Miller (@LoisMcLatch) February 25, 2025
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